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Autore: SameGioeCa1D    31/12/2013    18 recensioni
A causa di una scintilla, provocata dall’esplosione di una console, il quadernetto con la storia scritta da Catherine va in fiamme.
Come per magia, al suo risveglio, la ragazza scopre di trovarsi all’interno del suo romanzo. Ad accompagnarla nella sua avventura ci saranno il fratello Niall e il migliore amico Harry. Riusciranno i tre a tornare nella loro realtà e a liberarsi dalla prigionia del mondo di carta?
STORIA SOSPESA
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"-Va bene, verrò al ballo con te.- accettò l'invito del ragazzo dagli occhi azzurri, senza esitazioni, Christine."

"Christine Hill, smetti di scrivere la tua stupida storia e vieni qui dal tuo migliore amico".
Sbuffando, poso la penna sulla scrivania e, con ancora in mano il mio piccolo quaderno dalla copertina gialla, vado a sedermi accanto ad Harry sul letto.
Riccioli scomposti gli ricadono sulla fronte mentre si affanna per superare un livello del suo videogioco.

Lancio il quaderno sullo stesso mobiletto su cui si trova la console del riccio e mi lascio cadere sul materasso.
"Andiamo a fare una passeggiata, stai giocando da ore", propongo.
"Ti prometto che questo è l'ultimo livello, poi spengo", sentenzia.
Annuisco e, dopo aver estratto un elastico dalla tasca dei pantaloncini, lego in una coda alta i
capelli castani e ondulati con riflessi ramati.
La console del mio amico inizia a fare rumori strani. Mi metto seduta sul materasso e lo faccio notare a Harry.
"Non preoccuparti, fa spesso così", mi tranquillizza.
Ma, subito dopo, un nero, simile all'inchiostro della mia penna, invade lo schermo, sommergendo i colori del gioco.
Provocando un grande botto, la console esplode.
Al momento, però, ciò che mi preoccupa è la scintilla che ha colpito il mio quadernetto e che gli sta facendo prendere fuoco.
"Harry, fa qualcosa!", urlo in preda al panico.
Subito, il ragazzo si mette in piedi e corre nel bagno collegato alla sua stanza.
Torna, dopo poco, con il suo portaspazzolino colmo d'acqua che, immediatamente, getta sul quaderno giallo.
Le fiamme sono spente, ma, il colore della copertina è mutato. Ora è nera, terribilmente nera.
Sconvolta, mi avvicino e, con una mano, afferro il mucchio di pagine bruciacchiate.
"Il lavoro di un anno... ", mormoro.
Harry si avvicina a me e posa una mano sulla mia spalla.
"Catherine... ", sussurra.
"Tutto quel tempo perso a scrivere... "
"Catherine... "
"I miei personaggi, è tutto andato in fumo... ", continuo a farfugliare.
Il riccio mi toglie il quaderno dalle mani e inizia a sfogliare le pagine.
"Si legge ancora quello che c'è scritto, non temere", dice.
"Louis, lentamente, si avvicinò alla ragazza e... "
"E?", domando.
"Hai ragione, è tutto bruciato", ammette, dispiaciuto.
Mi lascio cadere nuovamente sul materasso e mi copro il volto con le mani.
"Catherine, mi dispiace", sussurra Harry, accarezzandomi i capelli.
Mi ero impegnata tanto per scriverlo, ma ora, la mia storia è andata in pezzi prima ancora di essere terminata. Mancavano pochi capitoli alla fine e, adesso, il pensiero di quelle pagine bruciate, mi fa innervosire.
Non me la prenderò con Harry, non è certo stata colpa sua.
"So quanto tenevi a quella storia, non volevo certo che il tuo quaderno si bruciasse... ", continua a dire il ragazzo, dispiaciuto.
Mi metto seduta e, con una mano, gli scompiglio i riccioli. Amo farlo.
"Lo so, non preoccuparti", affermo.
Bussano alla porta della camera.
"Avanti", dice Harry, voltandosi verso la superficie in legno.
Anne, la madre del mio migliore amico, fa il suo ingresso nella stanza.
" Christine, tesoro, la cena è pronta. Ti va di restare qui con noi?"
Scuoto il capo e le sorrido in modo gentile.
"No, Anne, grazie per l'invito, ma preferisco tornare a casa, sono molto stanca".
Lei annuisce e mi sorride a sua volta.
" Beh, allora vado giù. Harry, sbrigati a scendere", afferma la donna, lasciandoci soli.
Il riccio si alza dal letto e mi porge il quaderno.
"Grazie... ", mormoro,  rigirandomi ciò che resta delle pagine fra le mani.
"Sicura di non essere arrabbiata?", chiede.
"Sicura", affermo, posandogli un leggero bacio sulla guancia.
Lui sorride, mettendo in mostra le sue fossette.
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo verso il piano inferiore.
Harry mi accompagna all'ingresso.
Saluto con un cenno della mano la famiglia del riccio seduta a tavola ed esco di casa.
"Ci vediamo domani", sentenzia.
"Si, a domani", lo saluto.
Porto sulla testa il cappuccio della felpa e, con passo rapido, inizio a percorrere il vialetto che, in poco tempo, mi condurrà a casa.
Come previsto, arrivo dopo circa una decina di minuti.
Sposto con una mano il cancelletto che permette di accedere al giardino del villino a due piani in cui abito e, dopo averlo richiuso alle mie spalle, corro verso l'ingresso dell'abitazione.
Suono il campanello circa tre volte e, finalmente, mio fratello viene ad aprire.
"Niall, finalmente!", esclamo, entrando in casa.
Il biondo richiude la porta e torna a sedersi sul divano.
"Mamma e papà non sono ancora tornati?", chiedo.
"No, come al solito, d'altronde", risponde, iniziando a fare zapping con il telecomando.
I nostri genitori sono due avvocati e non sono quasi mai a casa.
Passo la maggior parte delle serate da sola con mio fratello che, da poco diciassettenne, ha solo un anno in più di me e Harry.
Vado a sedermi accanto a lui e poso la testa sulla sua spalla.
"Tutto bene?", domanda.
Poso il quaderno bruciato sul tavolino davanti a noi.
Sconvolto, lo afferra ed inizia a sfogliare le pagine.
"Che cosa è successo?", chiede.
"La console di Harry è esplosa", mi limito a dire.
"Piccola, mi dispiace tanto", sentenzia, circondandomi le spalle con un braccio ed attirandomi a sé.
"Si, anche a me", affermo.
"Ti va di mangiare qualcosa?", domanda.
"Ti ho lasciato della pizza", aggiunge.
"Grazie, ma sono molto stanca, voglio solo andare a dormire. Mangiala pure tu, se vuoi", dico.
Lui annuisce e, dopo avermi dato un bacio sulla fronte, mi lascia libera.
Salgo le scale ed arrivo in camera.
Tolgo gli stivali, le calze ed i vestiti, indosso il pigiama e le ciabatte e mi metto sotto le coperte.
Spengo la lampada posata sul comodino al mio fianco e chiudo gli occhi, addormentandomi dopo poco.


La luce filtra dalla persiana sollevata e colpisce il mio viso.
"Chris, svegliati, è mattina".
Chris? Nessuno mi chiama mai così, anche se, preferisco questo soprannome al mio nome. Nella mia storia, spesso, lasciavo che la protagonista, cioè io, venisse chiamata con quel diminutivo.
Non riconoscendo la voce di colui che sta tentando di farmi alzare, schiudo le palpebre.
Trattengo a stento un urlo, notando ciò che c'è intorno a me.
La mia stanza ha le pareti celesti e, i miei occhi, inquadrano la figura di un bambino sui sette anni dagli occhi marroni ed i capelli biondicci.
"C- chi sei?", domando.
Il piccolo inizia a ridere.
"Io sono Lucas, tuo fratello. Non mi riconosci?"
"Christine aveva due fratelli. Il diciassettenne Niall e Lucas, di soli sette anni."
Frasi della mia storia riaffiorano nella mia mente.
La stanza, le pareti celesti...
"
Il monotono bianco aveva stancato la ragazza che, un giorno, aveva deciso di tingere di celeste, il suo colore preferito, le pareti della camera."
E' tutto così spaventoso, tutto così inquietante.
"Chris, mamma e papà ci stanno aspettando per fare colazione, andiamo", afferma il bimbo, trascinandomi fuori dalle coperte.
Mamma e papà fanno colazione con noi?
"Genitori presenti nella vita dei figli, ecco com'erano la madre e il padre di Christine, Lucas e Niall."
Sempre più incredula, condotta dal mio 'fratellino', scendo le scale e raggiungo i miei 'genitori' in cucina.
Un uomo dai capelli biondi è intento a cucinare delle frittelle. Una donna dai capelli ondulati e castani, invece, è seduta su una sedia e legge il giornale.
"Tesoro, buongiorno", mi saluta la signora, sorridendo e mostrando una fila di denti perfettamente bianchi.
"Il signor Cooper, ogni domenica mattina, cucinava pancake per tutta la sua famiglia. La moglie, invece, guardava il giornale attendendo che tutti i suoi figli scendessero a fare colazione.
Il mio libro, la mia storia...
"Christine Cooper, non si saluta il papà?", domanda l'uomo, girandosi e sorridendomi.
Christine Cooper...
Non è possibile, sono finita nel mio libro!
Un urlo fa sussultare tutti.
Si, Niall si è svegliato e, sicuramente, ha capito che qualcosa non quadra.


Spazio autrice delle feste:
Salve a tutti! Bene, prima di tutto voglio farvi gli auguri di Natale, anche se in terribile ritardo, e quelli per il  nuovo anno, anche se in anticipo di qualche ora.
L’idea per questa storia mi è venuta ieri mentre guardavo il soffitto della camera. So che non vi interessa, ma mi andava di dirlo.
Spero che questa nuova storia, erede di ‘Una casa per due’, vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate del prologo tramite una recensione. Se vi piace, la continuo.
Potete trovarmi su Twitter per qualsiasi domanda, sono @peacenlou
Ora vado, alla prossima :)

  
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