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Autore: shellby    01/01/2014    3 recensioni
Raccolta di episodi inventati -o per meglio dire campati in aria- ed introspezioni sui fratelli Uchiha, soprattutto su Itachi (L'Itachi XD)
Il genere è vario, può andare dal fluff all'angst, quindi aspettatevi di tutto se decidete di leggerla. Inoltre lo stile cambia molto dall'inizio alla fine, io vi avvisai nel caso non vi potesse piacere.
Enjoy, if possible!
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fugaku Uchiha, Itachi, Mikoto Uchiha, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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X.Two of the same kind

Non riusciva a dormire. Aveva perso la cognizione del tempo mentre era abbandonato contro la dura e gelida parete della stanza.
Si passò stancamente una mano sugli occhi, per poi aprire la finestra. Guardò fuori, ispirando piano la fredda aria invernale.
Approfittando della presenza di un albero spoglio di ciliegio, balzò fuori di lì per andarsi a sedere su uno dei punti più alti.
Non si curò del freddo, o forse non ci fece caso. Osservò senza reale interesse le nuvolette di vapore che si venivano a formare davanti alla sua bocca, finchè non lo vide.
Era un piccolo punto bianco che luccicava con un'insistenza tale da chiedersi il perchè di tanto sforzo. Eppure, quando levò gli occhi e vide un cielo di quegli insignicanti puntini bianchi, pensò che fosse più vivo di qualsiasi altra cosa avesse visto in quei giorni. Se non altro era sicuramente più vivo di lui, che a fissare lo sfondo nero pece di tale opera sentì ancora una volta l'oscurità confluire dentro di lui.
Lenta ed inesorabile, andava al suo passo, una signora dal sorriso freddo e gli occhi vagamente consolatori, perchè lei ci sarebbe stata sempre.
L'avrebbe sempre ritrovata, in se stesso e negli altri. Negli occhi di coloro che la vedevano e perivano di fronte a lei.
Una stella più luminosa catturò improvvisamente la sua attenzione. Un tremolio degno di nota, una grandezza fuori dal comune.
Ed allora pensò a Sasuke. Il suo pensiero fisso. L'unico che lo confortasse davvero negli attimi di tempo libero.
Rivide davanti ai suoi occhi il volto delicato, quasi diafano, del fagotto che sarebbe diventato suo fratello, il suo broncio quando qualcosa non andava secondo le sue aspettative, il sorrisone soddisfatto che gli aveva rivolto quando aveva ricevuto il primo kunai.
Se solo sapesse cosa significa tenere davvero in mano un kunai. Stringere il manico e sferrare un attacco mortale. Togliere la vita anche ad un bambino, che poteva avere sì e no la sua età.
La consapevolezza che anche lui sarebbe stato preda di quella disperazione faceva ancora più male che essere costretto a togliere la vita ad un altro vivente.
Sentì una fitta insopportabile all'altezza del cuore, come se si stesse strappando in mille parti, in decine di migliaia di piccole parti, logori come i pezzettini di carta bianca che Shisui stava lasciando cadere davanti al suo viso.
Alzò lo sguardo verso di lui e vide che gli stava sorridendo.
"Dì la verità, hai pensato fosse neve" disse poi fissandolo con i suoi stessi occhi nero pece.
In realtà per un nanosecondo aveva valutato quell'opportunità, ma era stato così breve che quasi non se lo ricordava. Rimase in silenzio, raccogliendo uno dei pezzetti. 
"Che ci fai qui?" gli chiese allora il cugino con garbo, intuendo che c'era qualcosa che non andava. Poi visto che non riceveva risposta borbottò: "Si muore di freddo!" 
Itachi tornò a fissare le stelle davanti a sè. Non rispose per un bel pezzo, ma poi alla fine disse conciso: "Non avevo sonno."
Shisui capì. Non c'era bisogno di dire altro, quelle tre parole erano state più eloquenti di un discorso intero. Perchè gli incubi che inseguivano Itachi erano gli stessi che inghiottivano anche le sue notti.
Calò un sentito silenzio. Il maggiore si sedette vicino al cugino e cominciò anche lui a rimirare il cielo, finché non senti il suo corpo tremare impercettibilmente.
"Oh, mi sono ricordato di una cosa" esclamò Shisui girandosi a guardare dietro di lui e lasciandosi andare all'ennesimo sorriso.
Itachi distolse gli occhi dalla volta celeste e lo fissò con aria interrogativa. Avvertiva la presenza di qualcuno noto, ma non capiva il motivo per il quale uno dei loro compagni li aveva raggiunti in missione.
"Ciao Fukaku" lo salutò Shisui con un cenno della mano, che fu contraccambiato da un sorriso accennato. "Ce ne hai messo di tempo!"
Quello si sistemò meglio gli occhiali neri sul naso, lamentandosi con tono scherzoso di non essere lui a detenere il titolo di Fulmine. Shisui rise, ed Itachi lo guardò senza sentirlo realmente.
"Fukaku-kun" salutò a sua volta alzandosi in piedi e accennando un leggero cenno del capo, risvegliato da un pizzicotto sulla mano. Il ragazzo fece lo stesso, ma all'Uchiha non sfuggì come le sue spalle si irrigidirono nonappena incontrò i suoi occhi.
Non ci diede peso, aspettando con pazienza le debite spiegazioni del cugino.
"Bene, ora direi che puoi andare, Itachi" gli comunicò questo allegro, dandogli una pacca fraterna sulla schiena. "Oggi è il 31, no? Se ti sbrighi sei ancora in tempo."
Sentì i suoi occhi allargarsi per la sorpresa e la parte più recondita e vera di riempirsi di un affetto e di un rispetto sincero.

Si risvegliò di colpo. Fece mente locale, realizzando di essere nella sua stanza. Si passò una mano sul viso.
Un ricordo.
Prima che se ne rendesse conto si alzò e scese senza alcun rumore le scale. Il piano di sotto era deserto, immerso in una calma quasi surreale, nella luce della luna, che pareva anch'essa di un altro universo.
Soffocò la nausea, più per stanchezza che per stizza, e si sdraiò sul pavimento freddo dell'engawa. Ma non durò molto prima che si ritrovasse a schiudere nuovamente occhi al mondo.
Una sensazione di inspiegabile angoscia lo pervase, costrigendolo a sbrigarsi a recarsi in cucina.
Una volta introdottosi con successo, con la lentezza e la fredezza che convenivano ad uno shinobi, si avvicinò al tavolo. Sua madre e suo padre si trovavano riversi su di esso: immobili, parevano tranquillamente addormentati mano nella mano. Volle sorridere, ma non ci riuscì, colpito da un'improvvisa consapevolezza.
I loro cuori non battevano, i petti non si alzavano e si abbassavano piano come quelli di normali persone addormentate, il loro chakra non si percepiva da nessuna parte.
Represse l'ennesimo dolore, la consapevolezza di esser stato lui ad ucciderli, ma quello lo invase senza dargli alcuna tregua.
E poi fu buio.

Aprì gli occhi. La voce ovattata di qualcuno che lo stava chiamando. Era insistente, ma non riusciva a trovare nessuna forza per rispondere.
"Stai meglio?"
Il suo campo visivo era sfuocato, ma gli pareva di scorgere i lineamenti di una persona. La luce che proveniva da sopra di lui di certo non aiutava.
"Mi senti?"
Era gentile con lui, ma capiva dal tono di voce che era preoccupato. ...Shisui?
"Non hai preso le medicine?"
Provò a fissarlo interrogativo, chiedendosi di cosa stesse parlando. Poi i suoi sensi tornarono alla normalità e con loro anche la sua conoscenza.
Quello non era Shisui, e lui non a casa. Ricordò di essere svenuto dopo aver tossito sangue per un lungo tempo mentre stavano andando ad una riunione dell'Akatsuki.
Capì senza dover chiedere che quello era uno dei rifugi dell'organizzazione in vicinanza nei quali Kisame doveva averlo portato dopo la sua crisi.
Aggrottò le sopracciglia, seccato, e l' uomo squalo ghignò. "Sembra che io abbia ragione."
Fissò la luce bianca del neon sopra la testa del compagno.
La luna.
"Così pare." commentò in un sussurro alzandosi a sedere, rispondendo più a se stesso che all'altro. Kisame si sorprese un poco: si leggeva dalla sua faccia che non si aspettava certo una risposta.
Itachi si accorse di essersi scomposto, ma troppo tardi. Chiuse gli occhi, indifferente, come se nulla fosse successo, ma quello non impedì al compagno di aprirsi in un sorriso sghembo.
"Hai fatto un incubo, Itachi-san?" domandò guardando apertamente l'Uchiha in viso. E quella volta il responso non arrivò, ma l'Hoshigaki pensò che in fondo per quella volta non aveva bisogno di una conferma.



Note dell'autrice:
*Si tormenta*
Allora, sì, uhm... Ero profondamente indecisa se postare questa specie di missing moment oppure lasciar perdere e non rovinare le feste a qualcuno.
Il motivo per il quale l'ho postata è stata una frecciatina che mi ha stuzzicato, proveniente proprio dalla persona alla quale intendevo dedicarla, ovvero colei che mi sta smisuratamente viziando con le sue parole gentili e la sua puntualità, alla quale io potrò aspirare probabilmente solo quando andrò all'altro mondo. 
Cara Thya, spero che non terrai conto del testo e che dall'alto della tua magnanimità prenderai nota solo delle mie buone intenzioni di ringraziarti per esserci sempre e per tutte le belle cose che ti vedo scrivere, sia a me che alla comunità di EFP, delle tue risposte e del fatto che sopporti i miei scleri su Madara Uchiha anche se tu preferisci Hashirama. Non ho idea perchè sia finita anche io a scrivere di Kisame, mi son svegliata con te che mi avevi già preceduto XD
Detto questo, auguro un Buon anno a tutti *offre champagne*



 
  
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