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Autore: Shora    01/01/2014    4 recensioni
Questa ff si rifà ai nostri eroi dopo la fine dei primi tre anni all'accademia dei MRR, con un fianale altrenativo, infatti i disastri torneranno più forti che mai e una nuova figura arriverà all'accademia. Nuovi amori, emozioni e avventure aspettano i nostri eroi. Spero vi piaccia buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Solo per un malinteso:

Eveline si svegliò a causa di un forte rumore proveniente dal piano di sotto. Il sole entrava prepotente nella sua stanza attraverso la finestra, nemmeno le tende avevano potuto fermare la luce. Lentamente si tirò su a sedere, fece mente locale e si catapultò letteralmente giù dal letto fiondandosi contro il calendario. Il 25 Dicembre era cerchiato in rosso. Esultò felice. Si vestì in fretta e furia, inciampando, quasi, mentre si infilava i pantaloni, rifece il letto e aprì la porta. Scese le scale il più in fretta possibile e si ritrovò nella sala comune di tutti i cadetti. L'albero di Natale che avevano montato cinque giorni prima si stagliava bello luminoso a causa di quelle luci che Alice aveva insistito tanto a mettere e Makoto aveva detto che, conciato così, più che un'abete, la pianta, sembrava un lampione. Tutti avevano riso constando che, dopotutto, era vero. Il filo dei ricordi di Eveline fu rotto dallo stesso rumore che l'aveva svegliata.
-Un altro? Tayioh sei proprio una frana!- questa era la voce di Rin. La mora si diresse verso la cucina e vide il castano che stava raccogliendo i cocci di una piatto, probabilmente. Rin lo guardava severa.
-E' il secondo che rompi in una mattina! Mi vuoi spiegare come farai a farti dei pasti se non riesci nemmeno a tenere in mano un piatto?!- lo rimproverò.
-Ehi, ti ho chiesto scusa!- si lamentò il ragazzo. Eveline scoppiò a ridere. Adorava scene del genere, la facevano sempre sbellicare. 
-Eveline da quanto tempo sei sveglia?- chiese Taiyoh vedendola sulla soglia della cucina.
-Circa da quando si è rotto il primo piatto.- sorrise lei.
-Scusa non volevo svegliarti...- disse lui, mortificato.
-Tranquillo non è successo nulla e poi mi sarei svegliata comunque. Il sole aveva inondato la mia stanza.- Si misero a ridere.
-A proposito, che stavate facendo qui in cucina?-
-Volevamo preparare la colazione per tutti. Così dopo averemmo scartato i regali insieme.- disse Rin.
-Posso aiutarvi?-
-Certo!- sorrise il ragazzo. Cominciarono ad armeggiare con i fornelli e pentolini. Prepararono dei croissant e del caffè latte. Poi, orgogliosi, osservarono la loro opera si complimentarono l'un l'altro. Si sentirono delle voci provenire dalla sala comune, tante voci. Poi il resto dei loro amici fece irruzione in cucina e vedendo che i propri amici avevano fatto la colazione per loro per poco non si commossero. A rompere quella meravigliosa atmosfera fu Taiyoh con la fatidica domanda:
-Quando si mangia?- tutti scoppiarono a ridere e prendendo una brioche ciascuno consumarono una gustosa colazione. In seguito, felici e saziati, si diressero nella sala di ritrovo. Si sedettero su poltrone e divanetti, occupandone anche i braccioli.
-Bene, ci serve che qualcuno distribuisca i regali.- disse Alice che indicò i pacchetti sotto l'albero.
-Oh faccio io, io, io!!- esclamò Shoh.
-Prego.- fece Daichi. Il ragazzo si inginocchiò e cominciò a leggere i nomi dei regali e a distribuirli. Quando furono finiti Ken diede il via e lo "spacchettamento" ebbe iniziò. 
-Rin! E' magnifica!- esclamò Tayioh rigirandosi una ciotola per il riso, striata azzurra e bianca che aveva trovato nel primo pacchetto.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuta!- sorrise. Poi scartò il regalo da parte  del castano e rimase senza parole. In mano aveva un piccolo anello argentato.
-Ti piace?- chiese il ragazzo. Lei annuì piano. Poi saltò addosso a Tayioh ringraziandolo infinitamente. Eveliene sorrise a quella scena poi scartò i suoi regali. Ricevette due libri che posizionò vicino a sè, poi il suo occhio cadde sul regalo di Mike. Lo prese e con estrema cautela lo aprì. Una scatoletta di velluto gli rimase tra le mani. Ripensò al volto paonazzo del ragazzo che gli porgeva il regalo e sorrise. Aprì lo scrigno e tirò su la graziosa collanina che vi stava dentro. La catenella era d'argento e il ciondolo era un'ala d'angelo verde chiaro, il suo colore preferito. Sorrise. Quel ragazzo era d'oro, se la mise al collo. Poi prese la foto e si avvicinò ad Asso mentre gli altri ragazzi la seguivano.
-Emm... Asso... questa è per te.- disse Eveline arrossendo un po'. Il ragazzo prese l'istantanea e la osservò. Rimase zitto e Eveline temette che il regalo non avesse avuto l'effetto sperato. Il ragazzo girò la foto e lesse la scritta dietro, poi alzò lo sguardo verso i suoi compagni.
-Io... davvero... grazie!- sussurrò con le lacrime agli occhi.
-Uuhh il nostro eroe si è commosso!- lo schernì Eveline. Lui le diede una leggera spintarella, per gioco, sorridendo. Poi notò la catenina che portava al collo. La fissò con lo sguardo leggermente cupo.
-Eveline chi te l'ha regalata?- chiese con un piccolo tremito nella voce.
-Cosa?- chiese lei.
-La... la collana.-
-Oh... non te lo dico!- disse ridendo e facendogli una linguaccia. Ma il biondo non rise, la ragazza smise e lo fissò.
-Asso, tutto bene?- domandò poi.
-Sì... scusate ma non mi sento molto bene. Vado in camera mia.- Si alzò e salì le scale, in direzione dei dormitori. La mora lo seguì con lo sguardo finchè non scomparve.
"Cosa gli sarà successo?" Si chiese. Si voltò e vide che la foto che avevano fatto era rimasta sul divanetto dove Arias era seduto prima.
"Forse non gli è piaciuto il regalo..." Pensò dispiaciuta.
 
Asso si sedette sul letto e sospirò. 
"mi sono comportato da vero idiota..." pensò. 
"Magari era il regalo di una delle ragazze. Poteva benissimo averlo fatto Rin." Ma qualcosa dentro di lui qualcosa diceva che non era così. Si strinse la testa rabbioso.
-Ma che mi succede, non è da me reagire così per una cosa del genere!- si disse.
"Sei semplicemente geloso." disse una vocina nella sua mente.
-Ma che scemenza sono queste!- ribadì ad alta voce.
 
Eveline camminava a testa bassa per il marciapiede, senza sapere dove stava andando.
"Sono stata una stupida a pensare che un regalo del genere potesse piacere. Una foto era una cosa troppo banale." sentì le lacrime pizzicargli gli occhi. Si costrinse ad non piangere. Il buio calava piano piano, in Inverno era normale che le tenebre scendessero presto. Era fuori da quella mattina. Non aveva voglia di stare in luogo chiuso. Quando era triste camminare era la scelta migliore. Guardò l'orologio: 17:07. Forse era meglio tornare indietro, in strada non c'era più nessuno. Non che lei avesse paura, se qualcuno l'avesse assalita lei avrebbe saputo come difendersi, ma sentirsi l'unica fuori, al freddo non le giovava. Fece dietro-front, in direzione dell'accademia. Camminava mentre la neve scricchiolava sotto i suoi piedi quando una voce la fermò. 
-Come mai siamo tutta sola oggi, piccola Bitoh?- Si voltò allarmata, ma si ritrovò immediatamente bloccata. Un braccio premuto contro la schiena e l'altro schiacciato contro la vita.
-Finalmente ti riesco a trovare senza rinforzi. Bene, me ne approfitterò sicuramente.- disse Hazard mentre metteva una mano davanti alla bocca di Eveline in modo che non chiamasse aiuto e la trascinò dentro un portale.
  
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