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Autore: Mon    01/01/2014    4 recensioni
Wendy affondò la faccia nel cuscino cercando di trattenere le lacrime; sapeva benissimo a cosa si stava riferendo sua madre: quella mattina avrebbe dovuto salutare Alex, il suo vicino di casa, il suo migliore amico, il bambino con cui passava la maggior parte del suo tempo libero, giocando in strada d’estate, guardando i cartoni animati, mentre le madri erano solite preparare loro una buona cioccolata calda, d’inverno. Era il suo compagno di classe, il suo vicino di banco, non c’era pomeriggio in cui non facessero i compiti insieme. Non riusciva ad immaginare la sua vita di bambina senza Alex, invece di lì a poco avrebbe dovuto scontrarsi con la dura realtà.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wendy aprì gli occhi, li stropicciò e guardò la persona che aveva davanti, perplessa. Alex le sorrideva, tendendogli una tazza di caffè.
«Mi sono addormentata qui?» chiese.
«Dormivi troppo pacificamente, non me la sono sentita di svegliarti...» rispose Alex.
Wendy prese la tazza di caffè tra le mani e ne bevve un sorso, poi guardò nuovamente l’amico. «Non ho nemmeno avvertito Elsa, si sarà sicuramente preoccupata...»
La ragazza si alzò dal divano, andò a prendere la sua borsa e cercò il cellulare; quando lo trovò, vide 15 chiamate e 25 messaggi non letti. Li aprì, erano tutti di Elsa. Li lesse uno per uno, poi rispose all’ultimo: “Sto bene, mi sono solo addormentata a casa di Alex. Tra un po’ torno. Ci vediamo dopo.” Inviò il messaggio e tornò a sedersi sul divano insieme all’amico. 
«Come ha reagito?» chiese Alex.
«Moderatamente, solo 15 chiamate e 25 messaggi!»
Alex scoppiò a ridere. «Moderatamente eh?»
Wendy annuì con il sorriso sulle labbra, bevve la sua tazza di caffè e poi si alzò, prese le sue cose e salutò Alex, ringraziandolo per averla accudita il giorno prima.
«Non sei un cane. Non ti ho accudita. Mi fa solo piacere prendermi cura di te quando ne hai bisogno...» rispose il ragazzo. Si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, Wendy sorrise e lo salutò.
Uscì da casa di Alex senza riuscire a smettere di sorridere. Le piaceva avere qualcuno che si preoccupasse per lei quando stava poco bene, quando aveva bisogno di attenzioni, quando semplicemente aveva bisogno di poter parlare di qualsiasi cosa. Alex era perfetto per questo, lo era sempre stato, il tempo e tutti i problemi non lo avevano cambiato. 
Tornò a casa, infilò le chiavi nella serratura della porta, ma attese qualche secondo prima di aprire. Sapeva cosa l’avrebbe aspettata dall’altra parte. Elsa le avrebbe fatto la ramanzina, su questo non aveva nessun dubbio. Girò la chiave e aprì la porta, salutò e, immediatamente, vide arrivare la sua coinquilina dalla cucina. Si fermò davanti a Wendy, braccia incrociate sul petto, sguardo torvo. 
«Dove sei stata? Perché non mi  hai avvertito? Ti ho cercato e non mi hai risposto, perché?»
«Elsa, stai calma. Sono qui e sono viva quindi vuol dire che non mi è successo niente!»
«Ma per quel che ne sapevo io potevi essere morta!»
«Scusami, hai ragione. Dovevo avvertirti, ma non era mia intenzione addormentarmi a casa di Alex!»
Elsa strinse gli occhi ad una fessura. «Alex eh?»
«Si, Alex.»
«Perché non Jack?»
«Perché ieri pomeriggio, quando sono uscita dall’università c’era Alex ad aspettarmi. Mi ha chiesto di andare da lui e mi ha offerto del tè con i biscotti. Ho cenato da lui, abbiamo guardato un film e io mi sono addormentata. Lo sai che sono sempre distrutta dopo un esame. Lui non mi ha svegliato, così mi sono ritrovata stamattina sul suo divano!»
Elsa mugugnò qualcosa poi si diresse nuovamente in cucina, Wendy la seguì. «So che vuoi dirmi qualcosa, avanti, spara!»
«Alex ti è venuto a prendere, ti sei addormentata da lui, ultimamente pare che per te sia più importante lui piuttosto che Jack...»
«Alex è un mio amico, Jack è...» si interruppe. Elsa la guardò, sospettosa. Wendy continuò. «Jack non è niente.»
«Io non molto tempo fa ti avevo detto di fare attenzione a quello che sarebbe potuto succedere...»
«Non è successo niente, assolutamente niente!»
«Mi credi, per una volta, se ti dico che succederà?»
«Che cosa?»
«Che tu ti innamorerai di Alex, se non lo hai già fatto, e allora sarà un problema spiegarlo a Jack!»
«Io non mi innamorerò di Alex!» rispose Wendy, con voce leggermente incerta. «E se anche dovesse succedere non sarà un problema parlarne con Jack, ti ripeto che io e lui non siamo niente!»
«Ragiona. Come fai a dire che non siete nulla se continuate ad andare a letto insieme dopo quasi due mesi?»
«Elsa, credimi. Io e Jack non siamo niente e tra me e Alex c’è solo amicizia...»
«Io spero per te che sia così, ma non credo finirà tutto a rose e fiori.»
Wendy sbuffò. «Come fai ad esserne così sicura? Conosci Alex? Conosci Jack?»
«No, ma conosco te...»
«Quindi?»
«Vuoi proprio che ti sbatta la verità in faccia?»
«Se tu la sai, illuminami!»
Elsa fissò negli occhi Wendy. «Hai incontrato prima Jack e non hai intenzione di rompere con lui solo perché facendolo significherebbe ammettere a te stessa che sei pronta per una relazione seria, quella che non hai voluto avere finora, inventandoti la scusa di non volere un fidanzato solo perché eri alla ricerca del vero amore. Lasciare Jack significherebbe ammettere che sei pronta, e con l’unica persona a cui sei davvero destinata: Alex!»
Wendy fece un passo indietro, accusando le parole dell’amica. La guardò e poi sorrise. «Non è così, ti stai sbagliando!» disse, poi si allontanò dirigendosi in camera sua. 

***

Jack si svegliò quella mattina, si stropicciò gli occhi e guardò l’orologio del suo cellulare. Erano le 10.00, era troppo presto per lui. Si rigirò nel letto e un pensiero fece capolino nella sua testa: Wendy. Il giorno prima la ragazza gli aveva mandato un messaggio per dirgli che non sarebbe passata da lui dopo l’esame. C’era rimasto un po’ male, aveva voglia di vederla.
Quella ragazza aveva uno strano effetto su di lui; non poteva dirsi innamorato, era sicuro, nonostante non sapesse bene cosa volesse dire amare qualcuno, che l’amore fosse un’altra cosa. Eppure per lei provava un affetto particolare. Le faceva quasi tenerezza, piccolina, quasi fragile, piena di ansie, era una ragazza normale, forse troppo per lui. Non era abituato a confrontarsi con discussioni riguardanti l’università, l’affitto da pagare, il lavoro che spesso era stancante. Lui era abituato a suonare la chitarra, in studio e in giro per il mondo, aveva sempre fatto quello e non si era mai preoccupato di altro. Provò ad immaginare la ragazza a casa sua, mentre gli preparava il pranzo, mentre faceva la lavatrice e mentre lo costringeva ad aiutarla a rifare i letti. Storse il naso, per quanto volesse bene a Wendy quella non era la sua vita.
E allora, cos’era per lui quella ragazza inglese spuntata dal nulla e che faceva capolino nei suoi pensieri appena sveglio? Non lo sapeva. Forse, presto o tardi, sarebbe venuto a conoscenza di ciò che Wendy era veramente per lui, ma fino a quel momento non avrebbe fatto niente. Le cose andavano bene così.







Salve a tutte! Sono qui, con un po' di ritardo, ma sono arrivata. Le feste mi hanno impedito di stare a computer molto, tra cucina e parenti non ho avuto molto tempo di stare a computer, ma soprattutto di riuscire a scrivere qualcosa.
Beh, eccomi tornata. Vi lascio un capitolo, piano piano comincio a fare chiarezza su tutta la situazione. Mi piace come ci sia il partito pro Wendy e Alex e quello pro Wendy e Jack. Presto saprete tutto. 
Grazie infinite per le recensioni e per continuare a seguire questa storia. Ne approfitto per fare a tutte voi gli AUGURI DI BUON ANNO!!! E che sia pieno di momenti felici, come ad esempio il concerto degli All Time Low! 58 giorni e poi li vedrò nuovamente live! 
Ancora augurissimi a tutte! 
Al prossimo capitolo.
Mon

  
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