Teatro e Musical > Les Misérables
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Autore: Linsday BlackRose    02/01/2014    2 recensioni
Immaginte un Javert fissato con Harry Potter, un Jean Valjean Harleysta e con problemi di linea, una Fantine che spoilera finali di film, un Marius ancora più cretino del solito... e avrete solo una vaga idea di quello che vi aspetta leggendo questa storia.
E' pazzia?
E' follia?
NO! E' solo Les Miserables!
Hope you like it!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 3
Come il portare le lettere al lavoro possa essere compromettente

 
-Truppa!-
Al comando dell'Ispettore Capo Javert, i quattro poliziotti che cavalcavano con lui verso Montreuil-sur- mer, si fermarono di botto, andando l'uno a sbattere contro l'altro.
-Sì, Ispettore?- gli disse il sergente, avvicinandoglisi.
-Ho un foglio sulla faccia- sentenziò Javert, da dietro un pezzo di carta giallo che gli copriva il viso.
Il sergente sbatté le palpebre, perplesso. -E perché non lo toglie, signore?
-Perché volevo dimostrarvi quanto la cosa mi turbasse- rispose Javert, togliendo il foglio giallo con un movimento brusco.
Dopo che lo ebbe buttato a terra, i cinque poliziotti ripresero a cavalcare, fino a giungere alle porte di Montreuil- sur- mer.
In quel momento, dalle strade della città, s'udì il suono di più voci che cantavano:-At the end of the day, you're another day older/ and that's all you can say for the life of the poor/It's a struggle, it's a war, and there's nothing that anyone's giving...
-Truppa!-
Ancora una volta, la truppa fu costretta a fermarsi.
-Sergente, cartina- ordinò Javert, tendendo una mano. Quando il sergente gliel'ebbe data, la aprì e lesse: "Montreuil-sur-mer: fiorente cittadina la cui economia è appena stata risanata."
-Maledizione, truppa!- imprecò, alzando lo sguardo. -L'avevo detto, io, che tutte le volte che abbiamo girato a sinistra, in realtà dovevamo girare a destra.
Siamo nel posto sbagliato.
-Ehm... Ispettore, guardate che siamo arrivati- azzardò timidamente il sergente.
Javert alzò lo sguardo e vide un cartello che diceva:"Benvenuti a Montreuil-sur -mer"
- Economia fiorente un dannatissimo cappero fritto, e tutta la santa famiglia dei capperi!-imprecò Javert- Mi sa che ci aspettano cinque anni molto lunghi, truppa.
Una volta entrati, i cinque sventurati poliziotti furono circondati da un nugolo di miserabili, che cantavano:- And the righteuos hurry pass/they don't hear the little ones crying...
Javert scosse la testa e prese a cantare fra sé: -Io non capisco la gente che attacca/ a cantare a buffo i cavoli suoi/ co' tutte 'ste voci non si capisce un'acca/ mi viene da chieder che cavolo vuoi...*
Arrivato alla centrale di polizia, Javert fu indirizzato immediatamente all'ufficio del sindaco. Mentre camminava, prese una delle sue Pokéball dalla cintura e l'aprì, facendo uscire Cobalion, il Pokémon Spadaccino, uno dei Pokémon che aveva da più tempo.
-In questo schifo di paese ci sarà molto da fare per riportare la giustizia- gli disse, mentre camminavano.
-Per questo, due sono meglio di uno**- rispose Cobalion.
-Andiamo, che potrà mai succedere?- rispose Javert, senza avere minimante idea di quello che l'aspettava.
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Per quale misteriosissimo motivo, nella fabbrica tessile di Montreuil-sur-mer tutte le operaie fossero racchie, tranne una, la storia non lo riporta. Quello che, invece, il nostro autore riporta per dato certo, è che quell'unica ragazza era oggetto dell'invidia e dell'astio delle altre operaie, nonché dell'attenzione del capo reparto, al quale non pareva vero di poter finalmente vedere un'operaia che si potesse guardare con la luce accesa.
Questa povera ragazza si chiamava Fantine, e certo non godeva del favore della dea bendata: già era costretta a subirsi la compagnia di quelle arpie, doveva anche lavorare per poter mantenere la sua bambina, Cosette, di cui aveva nascosto l'esistenza a tutti. Almeno fino a quel giorno.
-And what have we here, little innocent sister?- la donna che le rivolse queste parole, era stata, fino a quel momento, considerata la più bella della fabbrica: il fatto che avesse i baffi ci permette di renderci conto della disastrosa situazione in cui versava la popolazione femminile di quell'amena cittadina. E, come se non bastasse, portava anche l'ingrato nome di Ermenegilda.
Il suo astio nei confronti di Fantine era, quindi, in un certo senso comprensibile.  E tutto l'astio che provava, lo dimostrò sottraendo a Fantine la lettera che rivelava senza ombra di dubbio la sua colpa.
Non ci dilungheremo sugli inutili tentativi di Fantine di difendere la sua causa: qualcun altro l'ha già fatto, assumendosi l'ingrato compito di deprimerci fino alla fine dei nostri giorni. Basti sapere che, mentre il capo turno la portava via, annunciandole che era licenziata, Fantine chiamò il sindaco in suo aiuto, e questi non le rispose. La ignorò, esattamente come se non gli fosse importato niente di lei.
Certo, il fatto che in quel momento Valjean stesse ascoltando a tutto volume gli AC/DC ed i Led Zeppelin, costituisce una notevole attenuante a suo carico.
Sull' opportunità di ascoltare  o meno musica mentre si stanno assolvendo incarichi pubblici, dilungatevi voi.
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Eh, sì, signore e signori, il sindaco di Montreuil-sur-mer, da tutti conosciuto come Monsieur Madeleine, era proprio Jean Valjean, il quale, venduta l'argenteria del vescovo, aveva usato il denaro ricavatone per mettere su una gigantesca attività commerciale. I Pokémon, invece, li aveva tenuti,
 
 
diventando in breve tempo un allenatore provetto.
Non aveva più toccato un numero di Playboy, ma in compenso leggeva molto, ascoltava tutta la musica rock che gli era stata negata in prigione, ed era molto amato dalla popolazione. Che poi fosse per la sua bontà o per certe magliette attillate che deliziavano il pubblico femminile con la visione dei suoi pettorali, è tutto da stabilirsi.
Ma quando entrò nel suo ufficio, l'Ispettore Javert, più che dai suoi pettorali, sembrò colpito dai poster dei Queen che occupavano le pareti.
Valjean, invece, al vedere Javert, rimase colpito dalla iella assurda che in quel momento gli si presentava dinnanzi, sotto le sembianze di Russell Crowe.
-Please, know me as Javert- aveva cominciato l'Ispettore, ma prima che potesse continuare, Valjean lo zittì con un cenno irritato della mano:- Sì, sì, tutto quello che volete, Ispettore, ma si da' il caso che io adesso abbia da fare. Ordinare le figurine di Harry Potter è un  compito che richiede estrema precisione, ed in più ho milioni di altre cose da fare- parlando, Valjean enumerava sulle dita:- Primo: andare in edicola a comprare l'ultimo numero della rivista "Rolling Stone"; secondo: comprare i biglietti per la prima di Harry Potter- a quelle parole, gli occhi di Javert s'illuminarono- Terzo:ascoltare tutti i cd che ancora mi mancano dei Queen e dei Pink Floyd. Come vedete, un programma piuttosto impegnativo- aggiunse con un sorriso.
Javert lo fissò, perplesso, ed anche leggermente inorridito dall'idea che il suo sindaco ascoltasse quella che lui definiva "musica satanica".
D'un tratto, fissandolo, ebbe la fastidiosa sensazione di averlo già visto.
-Signor sindaco, per caso una volta portavate la barba?- chiese, improvvisamente perplesso.
-Ho portato anche le treccine da hippy e i rasta, ma che c'entra?- ribatté sulla difensiva Valjean.
-No, no, è solo che... mi sembra che ci siamo già visti da qualche parte- rispose Javert.
Valjean scrollò le spalle, e rispose:- La vostra è una faccia che non si dimentica.
"E questo che diavolo significa?" si chiese Javert. "Mi sta dicendo che ho la faccia di un babbuino drogato, oppure ci sta provando? E quale delle due ipotesi è più inquietante?".
 Prima che Javert potesse dare una risposta a questo angosciante dilemma, dalla strada si udì un grido:- Monsieur le Mayor! Monsieur le Mayor! Venite, presto!
Valjean corse in strada, con uno scatto degno di un vampiro di Twiligth, e corse in strada, dove era in corso una tragedia: il vecchio signor Fauchelevent stava venendo schiacciato dal suo carro.
"Adesso ci penserà due volte, prima di bloccare il traffico con quel suo mostro" fu il primo pensiero, invero molto poco caritatevole di Valjean, il quale, tuttavia, capita immediatamente la situazione, optò per l'unica soluzione possibile: si buttò sotto il carro ed usò tutte le sue forze per sollevarlo.
Non bisogna criticare però la folla per il suo mancato intervento: dopotutto, non tutti in quel paesino possedevano il fisico di The Rock unito alla generosità di Padre Pio.  Di certo non li possedeva Javert, il quale, dopo aver percorso tutto il paese correndo, se ne stava in un angolo a prendere aria dall'inalatore.
-Fatto!- ansimò Valjean , abbattendo il carro sulla strada.
A quelle parole, Javert alzò di scatto la testa ed esclamò:- Per caso vi dopate, signor Sindaco?
-Cosa...? No, certo certo che no! Ma vi pare?!- ribatté Valjean, inorridito.
-E allora, com'è possibile che siate riuscito a sollevare quel carro? E' praticamente impossibile che un uomo della vostra età possieda una tale forza.
-Se mi aveste aiutato, invece di stare lì a fare insinuazioni, non avreste fatto un soldo di danno!- sbottò Valjean. -E comunque, ho solo undic'anni più di voi, quindi non fate tanto il giovincello.
-A memory stirs- rispose Javert- You make me think of a man/ from years ago/ a man  who broke his parole... -  fissò intensamente Valjean e continuò:- He disappeared...
-E che palle!-  sbottò, molto poco signorilmente, Valjean. -Non eravate voi quello che si stancava a fare le canzoncine?
-Come, prego?- rispose Javert, facendosi subito sospettoso.
-Ma che palazzo!- rispose istintivamente Valjean, prima di ricordarsi che quello che aveva davanti non era il vescovo Myriel. Nel vedere lo sguardo di Javert farsi sempre più perplesso, il sindaco continuò:- Tranquillo, non stavo parlando di voi. Dite quello che dovete dire.
Ma Javert pensò che non valeva la pena inimicarsi da subito il sindaco. Perciò se ne andò per la sua strada, e andò a comprare i biglietti per la prima di Harry Potter, senza poter immaginare che presto avrebbe fatto un incontro che li avrebbe resi completamente inutili.
 
*Sul ritmo di "At The End Of  The Day": tutti gli arrangiamenti dei testi sono opera di Fabrixz. Così come l'idea dei Pokémon.
Per i Pokémon, se non li conoscete, cercate l'immagine su Internet. Non siamo ancora abbastanza tecnologizzate per darvi i link :)
**Cit. del film "Kyurem e il Solenne Spadaccino" quindicesimo film Pokémon.
Allora, amici e vicini!
Poiché su EFPquesto è un periodo di stagna, abbiamo deciso di rimediare. Anche perché, dopo quasi un'ora passata a studiare le grandiose imprese di Solone e Pisistrato, eravamo sufficiente sclerate per un lavoro del genere.
E... niente. Recensite numerosi!
Alla prossima:)
VH: "Il nostro autore" un par di palle! Mi avete rovinato un capolavoro!
AM:Se magari eviti di fare tutto questo rumore, così non ci facciamo scorgere dalle nostre obbiettive...
VH: E tu dovresti essere il massimo esponente della lingua italiana? State freschi!
*Spuntano Dante, Giovanni B. e Francesco P*
DGP: QUELLI SIAMO NOI!!!
AM: LE HO TROVATE! SONO LI'!
*Spara*
Petrarca: CHI MI HA SPARATO SU UN PIEDE?!
VH: Ok, Ale. Se i tuoi romanzi sono al livello della tua mira, allora voi italiani siete veramente nella merda.
AM:*Sarcastico* Grazie del francese.
VH: E fai anche battute di merda. Ora andiamo: ancora lunga è la strada per Avonlea...
AM:E poi sono io quello che fa battute di merda...

 

 
  
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