Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Trizia_B    02/01/2014    2 recensioni
L'amore come lo conoscevano,o come avevano sempre creduto di conoscerlo non era niente in confronto a ciò che avrebbero vissuto insieme. Erano semplicemente due anime destinate a incontrarsi.
TRATTO DAL 5° CAPITOLO :
“Harry !” disse voltandosi.
Il piccolo gli correva incontro con un sorriso che gli illuminava il volto e i riccioli che si muovevano da una parte all’altra per via della corsa.
-è bellissimo- si ritrovò a pensare il più grande, scacciando in un attimo quel pensiero.
“Sai non è mio solito correre dietro ad un ragazzo, ma per te ho deciso di fare un’eccezione” sentenziò Harry una volta raggiunto l’altro facendogli l’occhiolino. Aveva il fiato corto, decisamente troppo per aver corso quei pochi metri, pensò Louis.
“Ti ho cercato per tutta la scuola, ti stavi forse nascondendo da me?” continuò con un finto tono accusatorio.
“E perché mai dovrei ?” sorrise Louis.
TRAILER DELLA FF --->> https://www.youtube.com/watch?v=_TxsbcuThJU
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 25
 
Quella mattina Liam non ne voleva proprio sapere di alzarsi dal letto. Fuori faceva freddo, nevicava e il vento sembrava volesse estirpare tutti gli alberi presenti nel suo giardino.

Ormai era gennaio inoltrato, erano passati due mesi dall’ultima volta in cui aveva parlato con Zayn. Aveva passato il Natale con la sua famiglia, cercando di distrarsi in tutti i modi, ma la verità è che il moro gli mancava terribilmente. Gli mancavano i suoi occhi scuri e dal tono orientale, contornati da quelle ciglia troppo lunghe per appartenere a un ragazzo. Gli mancavano le sue mani curate e forti, sempre pronte a regalargli una carezza senza mai pretendere nulla in cambio. Gli mancava il suo profumo forte, che lo inondava ogni volta che l’altro lo imprigionava in uno dei suoi abbracci. Ma soprattutto gli mancava il suo sorriso. Quel sorriso tanto particolare e tanto speciale, che era dedicato unicamente a lui. Era una cosa che aveva notato tempo prima e gli era rimasta impressa nella mente come una fotografia. Quando sorrideva per lui, il moro metteva la lingua tra i denti, creando una smorfia unica e spettacolare, tanto dolce quanto sexy. E Liam sapeva che quel sorriso era dedicato solo a lui. L’aveva visto sorridere tante volte insieme a Harry, ma per quanto Zayn e il riccio avessero un rapporto complice e talvolta morboso, mai una volta gli aveva visto donargli quel fantastico sorriso. E Liam, ne era sempre rimasto segretamente compiaciuto, si sentiva carico di orgoglio, poiché possedeva una parte di Zayn che nemmeno Harry aveva la fortuna di conoscere.

Il pensiero di quel sorriso però mutò subito in quello di uno sguardo ricco di odio e delusione. Lo stesso sguardo che gli aveva dedicato prima di scappare da casa sua sbattendosi forte la porta alle spalle senza farvi più ritorno.

Chiuse gli occhi cercando di scacciare via quell’immagine che ormai gli dava il tormento da settimane, ma come sempre quel volto rimaneva fermo lì nell’oscurità della sua mente, pronto a ricordargli l’enorme errore che aveva commesso.

“Non ne vale la pena”

Quelle parole tornavano sempre più forti a bombardargli il cervello, a prenderlo a pugni nei momenti in cui abbassava la guardia, lasciando alle emozioni la possibilità di entrare e colpire dove faceva più male. Il suo cuore.

Perché Liam ormai da due mesi sapeva che quello che faceva più male era il suo cuore. Lo stesso cuore che si era rotto il giorno in cui aveva spezzato il suo complementare, quello del ragazzo dal sorriso speciale e dalle ciglia troppo lunghe.

Anche i suoi genitori si erano resi conto che qualcosa non andava. Il suo essere assente e sempre di cattivo umore non era di certo passato inosservato a sua madre, che per tutte le vacanze di Natale, l’aveva visto aggirarsi per casa come un fantasma, con lo sguardo perso in chissà quali pensieri e il cuore appesantito da un macigno troppo grande da portare.

Qualche volta gli aveva anche chiesto che fine avesse fatto Zayn, ormai talmente abituata a vederselo girare per casa come un figlio acquisito. Ma prontamente Liam cambiava discorso, incapace di rispondere. Che avrebbe potuto dirle infondo ? che aveva distrutto l’unica cosa reale della sua vita ? l’unica persona che l’aveva sempre accettato per quello che era realmente, mettendo da parte se stesso e mentendo a tutti pur di renderlo egoisticamente felice ?

Perché è questo che Liam sapeva di essere, un egoista.

Perché la sua paura in commisurata di affrontare il giudizio degli altri, l’aveva portato a perdere l’unica cosa, l’unica persona di cui gli importasse davvero. L’unica persona che avesse veramente mai amato.

Perché ormai non aveva senso nascondersi dietro a castelli di sabbia, dopo due mesi trascorsi in solitaria, non aveva senso nascondersi da se stesso. Lui amava Zayn, lo amava come la terra ama l’acqua dopo mesi di siccità, come le piante amano il sole. Lui non era niente senza di lui. Ma ormai era troppo tardi e lo sapeva bene. Aveva distrutto tante volte il cuore del moro, per colpa delle sue fobie, per colpa del suo codardo. Troppe volte l’aveva obbligato a nascondersi e a fingere, ma sapeva che nonostante tutto lui gli sarebbe rimasto accanto, perché credeva in quella relazione malsana. Ma dopo quella frase, dopo quella negazione, aveva distrutto tutte le fondamenta, tutto ciò che permetteva al moro di farsi forza. Se per Liam non ne valeva la pena, per lui che non aveva dovuto sacrificare nulla, allora perché avrebbe dovuto importare a Zayn ? colui che si era annullato per mandare avanti quella relazione ? no. Quella volta Liam aveva osato troppo, aveva dato il colpo di grazie a quel muro ormai precario da tempo, che all’ennesima botta ricevuta, non aveva più retto, sgretolandosi in mille pezzi, cosi come i cuori dei due amanti posti uno di fronte all’altro. E adesso piangeva Liam, come mai aveva fatto in tutta la sua vita, come mai credeva di poter fare per qualcuno, come sapeva che non sarebbe servito comunque, ma piangeva e un po’ lasciava andare il dolore che gli si era conficcato nel cuore come una corona di spine, piangeva, perché ormai non poteva fare altro, perché non sapeva fare altro.
 
 
 
 
“Non ne vale la pena”

Ormai ci aveva fatto l’abitudine Zayn ad alzarsi sudato e nel bel mezzo di un incubo, sempre lo stesso. Lui che cammina felice per strada con Liam a fianco a lui che gli sorride sereno, incurante degli sguardi intorno a loro, poi è un attimo, cerca di prenderlo per mano, ma Liam si incupisce e si allontana quasi scottato. Lo guarda fisso negli occhi e ripete quella nenia all’infinito, come fosse un mantra. “Non ne vale la pena”. E si sveglia come ogni mattina, ricco di rabbia e delusione, ma da un paio di settimane a questa parte, con una consapevolezza in più, rassegnazione.

Ormai è così che si sente, rassegnato. Ci ha fatto il callo.

In questi due mesi non ha fatto altro che cercare di evitarlo e ci è anche riuscito bene, non che Liam si sia mai permesso di avvicinarsi, o abbia mai dato segno di voler interagire con lui, ma in ogni caso ha deciso che la soluzione migliore sarebbe stata eliminarlo in modo definitivo dalla sua vita. Facile, finchè si è svegli e vigili. Ma tutto cambia quando ci si abbandona al subconscio, da lì non si scappa. Ecco perché ogni volta che chiudeva gli occhi, Liam era sempre li, ad aspettarlo, con i suoi occhi color nocciola e le braccia muscolose, i pantaloni sempre un po’ calati sul sedere e le canottiere troppo larghe. E Zayn ci aveva provato a non piangere, ci aveva provato davvero. Perché sapeva che Liam non meritava le sue lacrime, sapeva che Liam , non meritava più nulla da lui. Ma quando si svegliava la mattina, o in piena notte, dopo l’ennesimo incubo, non poteva fare a meno di stringere forte al petto il cuscino e gridare tra le coperte, gridare così forte da svegliare i suoi genitori, che nonostante sapessero il motivo per il quale il loro unico figlio si fosse ridotto uno straccio, non avevano la minima idea di cosa fare per stargli accanto. Perché quando uno è rotto dentro, non c’è nulla che si possa fare dall’esterno per ricomporre i pezzi. Solo chi ha fatto il danno può porvi rimedio. Così urlava Zayn, urlava forte, urlava tutta la rabbia che aveva dentro, tutto il dolore che aveva nel cuore, urlava perché ormai non poteva fare altro, perché ormai non sapeva fare altro.
 
 
Dopo essersi trascinato ancora una volta a scuola, si era diretto silenziosamente verso la sua classe. Era ancora presto, e i ragazzi preferivano stare in giro per i corridoi o fuori in giardino, nonostante la neve e il freddo pungente. Lui invece si era placidamente accasciato sulla sua sedia, vicino alla finestra nell’ultimo banco, in fondo, lontano da tutto e da tutti. Poggiò le braccia sul banco e vi affondo la testa in mezzo, lasciandosi cullare dalle voci ovattate che penetravano dalla finestra.

“Hey”una voce calda e roca, fin troppo familiare, lo svegliò da quell’ennesimo sogno, che ben presto si sarebbe tramutato nello stesso e ennesimo incubo.

“Come stai ?” Harry, glielo chiese dolcemente, quasi per cortesia, perché sapeva come stesse, lo sapeva senza bisogno d’inutili spiegazioni. Erano settimane che non si faceva ne vedere ne sentire. E nonostante si sentisse maledettamente in colpa, non voleva rovinare quell’angolo di paradiso che finalmente la vita aveva deciso di donare al suo migliore amico. Deturpandolo con le erbacce del suo umore malato.

Non riusciva a rispondere, non riusciva a mettere insieme due sillabe. Avrebbe voluto urlare come sempre, per scacciare via i demoni, ma non riusciva a fare nemmeno quello. Si sentiva vuoto, perso, distrutto, una barca alla deriva, incapace di tornare a casa poiché senza bussola. Aveva perso il suo punto di riferimento. Aveva perso Liam.

Si alzò in piedi e abbracciò il suo migliore amico.

Harry ricambiò l’abbraccio, perché sapeva che non c’era altro da fare né nient’altro da dire.

Allora Zayn pianse, pianse come non faceva da mesi, pianse senza ritegno, pianse senza vergogna, senza colpa. Si permise di piangere, perché in quel momento, non piangeva per Liam, piangeva per se stesso. Piangeva per quello che era diventato, per quello che era stato, a causa del sentimento che provava nei confronti del castano. Pianse tra le braccia di Harry che silenziosamente, accoglieva il suo dolore, senza fare domande, senza pretendere nulla in cambio. Pianse perché sapeva che tra quelle braccia era al sicuro, tra quelle braccia che per tanto tempo erano state deboli e bisognose di cure e affetto, affetto che lui stesso gli aveva donato. Lo strinse forte a se, perché anche quando aveva avuto paura di perderlo anche quando le cose sembravano disperate, lui c’era sempre stato, anche quando era Harry quello bisognoso di coraggio, era sempre stato capace di farsi coraggio per entrambi. Era Harry quello forte, non lui, era Harry, la vera roccia, il vero punto di riferimento, il suo vero punto di riferimento.

Il riccio lo prese per mano scortandolo fuori dalla classe, incurante degli sguardi perplessi degli studenti che lo fissavano, come fosse un orso dentro una gabbia allo zoo. Camminarono mano nella mano lungo tutto il corridoio e fino al giardino, dove finalmente il riccio si fermò e lo costrinse a guardarlo.

“Hey, oggi niente scuola d’accordo ?” chiese con un sorriso dolce.

Il moro annuì debolmente, prima di farsi abbracciare un'altra volta.

Camminarono al freddo fino a raggiungere casa di Harry. Una volta dentro il riccio lo scortò fino alla sua camera, facendolo stendere sul letto, privandolo di scarpe e cappotto.

“Tu riposa, io scendo a fare un the così ci scaldiamo un po’” disse prima di lasciarlo solo.

Una volta finito di bere la bevanda calda, si riposizionarono entrambi sul letto, e il riccio, gli avvolse entrambi con una coperta lasciando fuori solo le teste.

Harry lo abbracciò, facendogli poggiare la testa sul suo petto, cingendogli la schiena con un braccio e accarezzandogli la testa con l’altra mano.

“Sai Zay, mi sei mancato un sacco in questo periodo..” disse il riccio sospirando.

“Sono successe un sacco di cose, e avrei voluto avere il mio migliore amico vicino, per poterle condividere con lui..”

“Mi dispiace” disse Zayn con tono colpevole e frustrato.

“No Zay, dispiace a me” rispose baciandoli i capelli.

“Perché io stavo vivendo un periodo fantastico, mentre tu eri a pezzi, e mi sento un verme in questo momento ! avrei dovuto starti vicino e proteggerti, avrei dovuto essere lì a consolarti mentre piangevi, avrei dovuto esserci, come tu ci sei stato per me, sempre e comunque !” sputò tutto con tono duro, colpevole, arrabbiato, contro se stesso.

“Tu sei il mio migliore amico Zay, sei l’altra metà del mio cuore, sei mio fratello. E mi dispiace che tu debba soffrire così, perché lo sai, che per te farei qualsiasi cosa, come so che tu la faresti per me” lo strinse ancora più forte a se continuando.

“Sono qui adesso Zay, e ci sarò sempre”

Il moro si lasciò sfuggire un paio di lacrime silenziose che vennero catturate dal tessuto della maglietta.

“Grazie Haz” disse infine con la voce spezzata.

“Haz?” disse dopo un po’.

“Sì ?”

“Mi tieni stretto a te, mentre provo a dormire.. se resti con me, magari non avrò un incubo”

“Certo”.
 
 
 
Quando Zayn si svegliò, era ormai tardo pomeriggio, e il sole iniziava a calare dietro i monti in lontananza, lasciando spazio al buio della notte.

Si voltò verso il suo amico, che dormiva beatamente, con le labbra schiuse e i ricci scomposti sulla fronte. Sembrava un bambino indifeso. Per Zayn era sempre stato questo, un piccolo uomo da proteggere dal male che il mondo gli aveva inferto, un bambino genuino e puro da proteggere da tutto e tutti.

Notò che al collo portava un nuovo ciondolo, non l’aveva mai visto prima, così lo prese tra le dita e lo guardò con attenzione.

Era un aeroplanino di carta con un’incisione su un’ ala. –H&L- . sorrise, sicuramente era il regalo che Louis gli aveva fatto a Natale. Il sorriso gli si spense quando realizzò che lui non gli aveva comprato nulla per quel Natale. Ma si destò subito, al pensiero che probabilmente ad Harry non importava, il loro rapporto andava oltre a degli stupidi regali materiali.

Continuò a osservare il suo riccio in silenzio scrutandone ogni centimetro. Era passato del tempo dall’ultima volta in cui l’aveva avuto così vicino, prima trascorrevano ogni giorno insieme, aveva perso il conto delle volte in cui avevano dormito abbracciati durante i temporali, perché Harry non la smetteva di frignare come una femminuccia ogni volta che sentiva un tuono.

Gli mancava trascorrere del tempo così con lui. Ma era felice, perché sapeva che se il riccio non aveva più costantemente bisogno della sua presenza, era perché adesso stava bene, perché adesso c’era Louis.

Si era chiesto tante volte se quel ragazzo, si fosse mai domandato qualcosa, sul perché inizialmente l’avesse trattato con così tanta freddezza, o se Harry gli avesse mai accennato nulla. Si rispose che probabilmente il riccio preferisse omettere quella parte della sua vita, quella triste pagina che ormai era passata. Quando Harry gli aveva parlato per la prima volta in merito, si era sentito sparire la terra sotto i piedi, e la testa aveva iniziato a vagare lontano, immaginando un futuro completamente diverso da come lo aveva sempre idealizzato, un futuro senza Harry. Erano stati mesi difficili, ma poi quella notizia meravigliosa, quel miracolo, e tutti i suoi progetti erano tornati concreti e possibili, il suo futuro era di nuovo lì, e il suo migliore amico ne faceva di nuovo parte.

Lo osservò dormire, e notò che le guance erano un po’ scavate e un leggero pallore gli scoloriva il volto. Gli si strinse il cuore. Un dubbio gli balenò nella mente ma decise di scacciarlo via, così com’era arrivato. Si accasciò sul petto del suo amico che si alzava e abbassava lento a ritmo del suo respiro, ascoltando il battito del suo cuore. Il cuore di Harry che batteva, era sempre stato il suo suono preferito.

Il riccio aprì gli occhi lentamente portandosi una mano davanti alla bocca mentre sbadigliava.

“Hey” disse stringendo il moro accasciato su di lui.

“Il suono del tuo cuore che batte..” iniziò il moro.

“E’ sempre stato il tuo suono preferito” concluse il riccio.

“Lo so, me lo dicevi spesso quando dormivamo insieme” continuò accarezzandogli la schiena.

Il moro portò il suo sguardo su quello verde smeraldo trapassandolo da parte a parte, cercando di leggervi dentro.

“Se qualcosa non andasse, me lo diresti vero ?” chiese serio.

“Va tutto bene Zay” rispose Harry con un sorriso.

Il moro si accucciò nuovamente sul suo petto inspirando il suo profumo.

“Bel ciondolo” disse.

“Me l’ha regalato Lou” rispose Harry prendendo il ciondolo tra le dita della mano libera.

“Ha detto di avermelo regalato, perché con me si sente leggero e in grado di volare come un aeroplanino di carta”

“come siamo romantici” lo sbeffeggiò.

“Lo amo da morire Zay”

“Lo so Haz, te lo meriti”

Il riccio sospirò a fondo per poi riprendere.

“Zay…credo che dovresti parlare con Liam.. lo so che ti ha ferito, ma l’ho visto a scuola quest’ultimo periodo.. e anche lui soffre ne sono sicuro..forse insieme riuscirete a trovare una soluzione..perchè so che nonostante tutto tu lo ami ancora.. e lui ha bisogno di te per vincere i suoi demoni, e  per quanto tu ci possa stare male, so che starai sempre peggio senza di lui, e lo sai anche tu”

Zayn sapeva che Harry aveva ragione, per quanto gli avrebbe fatto male perdonare Liam e cercare di aiutarlo a vincere le sue paure, il saperlo lontano dalla sua vita l’avrebbe solo distrutto di più un poco alla volta, giorno dopo giorno, non lasciando più nulla. Ma nonostante tutto c’era sempre quella frase che tornava prepotente nella sua testa, che non lo lasciava in pace e non gli permetteva di prendere una decisione, ma che lo faceva andare avanti per inerzia.
Sempre la stessa. E così, come quel mantra che ormai era diventato,“Non ne vale la pena” rispose.










**Salve a tutteeeee =) colgo l’occasione per farvi i miei più sentiti auguri di Un felice anno nuovo, spero che riusciate ad ottenere tutto ciò che vogliate ! come avete passato la vigilia ?? io in compagnia del mio ragazzo, della mia famiglia e dei miei amici, tra cenone musica e danze, veramente una bella serata ! chissà come l’avranno passato i nostri Larry, oggi assenti nel capitolo, visto che stranamente gli unici mancanti all’appello delle foto di capodanno sono proprio loro!! ;) passanto al capitolo, ho deciso di dedicarlo interamente alla Ziam, mi sembrava giusto dare loro un po’ di spazio dopo le cose che sono successe.. in questo capitolo si vede come si sentono sia Zay che Liam, stanno entrambi da schifo, e quella frase che ha spezzato il loro equilibrio precario continua  ad echeggiare come una  maledizione su entrambi, chissà se riusciranno a riappacificarsi.. chissà! E poi altra cosa non meno importante, viene ritirato in ballo il famoso problema di Harry, dal punto di vista di Zay.. chissà chissà.. comunque per oggi è tutto, vi mando un bacio e a presto !! stay tuned belle!!  Fatemi sapere che ne pensate , come sempre –Pat**
p.s. se vi va potete aggiungermi su twitter per domande o solo per un saluto ! -->>@Patrizia_BeLLu
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Trizia_B