Film > The Big Four
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Autore: 365feelings    02/01/2014    3 recensioni
Raccolta di headcanons non sempre collegati tra loro. Tante jackunzel, un pizzico di mericcup e per finire bromance che ci sta sempre bene. Oh sì, anche un po' di p0rn.
11. Di disgrazie e troppi compiti (che sono un po' la stessa cosa) — Hogwarts!AU
Rapunzel li trova ad un tavolo della Sala Grande, perché ovviamente devono essersi fatti cacciare dalla biblioteca.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Pairing: Jack Frost/Rapunzel
Rating: rosso chiaro chiaro
Genere: commedia, sentimentale
Avvertimenti: one shot (ho davvero scritto più di mille parole?!), Modern!AU
Prompt: Compleanno
Note: Clà e il p0rn fest parte quattro, aiuto! I bambini citati provengono tutti dal mondo Disney o dagli altri film di animazione.


Nel giardino c'è un gran vociare di bambini.
Merida rincorre Boo e la ferma prima che possa distruggere la piramide di panini; si permette un sospiro di sollievo, salvo poi trasalire nel vedere Sandy Croods arrampicarsi su un albero.
Hiccup invece, che come ha messo piede sul prato non è stato considerato, adesso sta raccontando alcune delle sue storie, abbastanza avvincenti da tenere fermi e buoni almeno cinque bambini.
Dalla veranda Jack osserva quell'insolito pomeriggio di giugno, l'ombra di un sorriso che aleggia sul volto: le vacanze sono iniziate da qualche settimana e l'estate si preannuncia lunga e calda. 
«Potresti anche dare una mano» gli dice Rapunzel dalla cucina.
«I pasticcini sono pronti?»
«Sì».
«I tramezzini?»
«Sì».
«Te la stai cavando bene anche da sola».
«Jack!» lo riprende con voce offesa e lui sorride, quindi rientra in casa e la raggiunge.
Rapunzel si sta destreggiando tra i fornelli e le decorazioni, ha della farina sul volto e del cacao tra i capelli, indossa un grembiule chiaramente non suo (a meno che non sia improvvisamente diventata scozzese) ed è determinata a regalare ai fratelli di Merida un compleanno memorabile. Jack la trova deliziosa nonostante la maionese che le appiccica le mani e se ne resta in piedi, davanti alla porta della cucina, ad osservarla mentre prende dal frigo le caraffe di limonata, ma quando lei lo guarda con esasperazione si riscuote e muove un passo avanti.
«Cosa vuoi che faccia?»
«Prendi questo» gli dice porgendogli i tramezzini «E questo» aggiunge, dandogli anche un vassoio di muffin «E falli avere ai bambini, non svignartela con i rifornimenti».
«Come potrei mai, per chi mi hai preso» si finge offeso e nel frattempo si avvia in giardino. Rapunzel si concede un secondo di pausa e dà un'occhiata fuori dalla finestra, osservando Jack avanzare sul prato: viene subito attorniato da alcuni invitati, da dove si trova riesce a sentire le voci eccitate dei piccoli. Incredibilmente il cibo arriva sano e salvo sui tavoli e il ragazzo, ora che ha le mani libere, dedica le sue attenzioni ai bambini. Li sente ridere, li vede divertirsi: sorride anche lei, poi ritorna alle sue crostate, pulendosi le mani dalla maionese su uno strofinaccio che ora di sera sarà da buttare.
Sta finendo di spalmare la marmellata, quando Jack torna in cucina.
«Credevo fossi rimasto a giocare».
Lui scrolla le spalle e si guarda attorno: «Ho pensato avessi bisogno di una mano. Hiccup non è niente male come intrattenitore e Merida ha trovato un modo per sopravvivere ai suoi fratelli, troverà un modo per sopravvivere anche ai loro amici. Inoltre credo che Vanellope von Schweltz abbia una cotta per me. Che razza di nome è, poi, per una bambina».
Le labbra di Rapunzel si curvano verso l'altro, mentre gli indica di tirare fuori dal forno microonde le pizzette.
Fa mente locale su ciò che è già sui tavoli e ciò che manca e si ferma a pensare che c'è qualcosa che le sfugge: scruta la cucina fino a quando non si rende conto che non ha preso le patatine e i pop corn.
«Come ho fatto a dimenticarmene! Li avevo anche messi nella lista. Perché li ho messi nella lista vero?» esclama, passandosi una mano sul volto e distribuendo così le macchie di farina «Adesso come faccio? Non possono mancare!»
«Sono certo che nessuno si accorgerà della loro assenza» cerca di tranquillizzarla «Guardali, si stanno tutti divertendo a far impazzire Merida. Fra poco si fermeranno perché avranno fame e tutto quello che vedranno saranno tante prelibatezze, molto più appetitose di qualsiasi pop corn».
Rapunzel sorride anche se non vorrebbe (con Jack è sempre così) e sospira.
«Dovresti riposarti, è dalle due che lavori e scommetto che stamattina ti sei alzata presto per completare i festoni su cui Hiccup si era addormentato».
«Ma c'è ancora tanto da fare» protesta debolmente.
«Dammi qua, faccio io» le dice e si prende la marmellata «Tu rilassati». La ragazza si fa da parte e si siede su uno sgabello, dall'altra parte del tavolo, e lo osserva ultimare il suo lavoro. Le piace guardare Jack, i suoi capelli scompigliati, i lineamenti del volto, le spalle larghe.
«Adesso prendi la Sachapoche e glassa la torta» gli spiega, guidandolo nei movimenti, lieta di ricevere un aiuto. L'essersi offerta come cuoca per la festa dei gemelli non è più una grande idea, considerando la quantità di invitati e la loro voracità, ma soprattutto il poco preavviso con cui Merida si è rivolta a loro, disperata: «Mamma mi ha messa in punizione per quella storia della macchina, ha detto che devo organizzare il compleanno di Harry, Hubert e Hamish».
«È l'ultima volta che mi metto a cucinare per così tante persone» borbotta «Per quando avremo finito, non avrò più voglia di mettere piede in cucina per tanto tempo».
Jack sorride, poi alza il capo dalla torta e si ritrova faccia a faccia con Rapunzel: sono così vicini che le può contare le efelidi. La vede arrossire, forse è perché li separano solo pochi centimetri o forse perché ha notato come la sta guardando, sta di fatto che la trova ancora più bella e l'idea di assaggiare la sua bocca (di assaggiarla tutta, a dire la verità) non gli sembra così malvagia.
Nessuno dei due si sposta e Jack cerca nel sul sguardo un divieto che è ben felice di non trovare, quindi si fa avanti per annullare le distanze.
All'inizio è solo un bacio a fior di labbra, un contatto un po' timido e insicuro, cauto, ma ben presto la Sachapoche e tutto il resto vengono dimenticati e, intralciati dal tavolo in mezzo a loro, si spostano verso il bancone della cucina.
Quando sente le mani di Jack cingerle i fianchi, si rende conto però che i bambini potrebbero vederli, anche se la cosa non sembra preoccupare il ragazzo, il quale trova più interessante dedicarsi al suo collo e Rapunzel pensa anche che abbia ragione, se non fosse per quel vociare che è fin troppo vicino.
Lo interrompe di mala voglia e Jack rimane con le sue mani sul proprio sedere, un po' troppo vicino per permetterle di ragionare lucentemente (e sospetta che sia proprio questo l'intento del ragazzo).
«L'ultima cosa che vogliamo è una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, vero?»
«Siamo in una cucina, mica per strada».
«Ma ci sono dei bambini in giardino» gli dice con voce stridula «Li traumatizzeremmo! Vuoi che ci vedano mentre, mentre ci...» ma non è convinta ed esita un po' troppo sul corpo del ragazzo.
«Mentre ci cosa? Ci stiamo solo baciando» continua lui «A meno che tu non voglia andare oltre».
A Rapunzel sembra che lo abbia detto con voce roca e seducente, con un certo luccichio nello sguardo, inoltre ci sono quella mani sul suo sedere; arrossisce e si morde il labbro.
Riprendono a baciarsi con più ardore di prima, quando la voce di Merida si fa pericolosamente vicina e poco dopo l'amica fa la sua comparsa. Li trova affannati e vagamente in imbarazzo; alza un sopracciglio perplessa, ma si limita a chiedere che fine abbiano fatto le bibite, perché è certa che Andy non abbia accettato il suo consiglio di non importunare Gianni Darling con i palloncini.
Rapunzel si affretta a metterle in mano la limonata e Merida registra qualcosa di strano in lei, ma non capisce cosa — più tardi comprenderà che si trattava della maglietta sollevata sui fianchi.
«Dove eravamo rimasti?» le chiede, abbracciandola da dietro una volta che la padrona di casa è corsa fuori. Le bacia il collo, accarezzando la pelle nuda tra l'orlo della maglia e i jeans e togliendole il grembiule.
La ragazza si abbandona contro di lui, rilassando i muscoli e soffocando un gemito quando lo sente soffermarsi sul basso ventre. Prima di slacciarle i pantaloni, però, la conduce nello sgabuzzino in cui i Dumbrock conservano i detersivi; non è romantico, ma almeno hanno un po' di privacy e non rischiano altre interruzioni — e al momento essere interrotti è l'ultima cosa che vogliono.
Jack la blocca tra il proprio corpo e il muro e continua a baciarla, mentre infila una mano sotto la maglietta e si sofferma sul seno della ragazza, slacciandole il reggiseno.
«Non è un cattivo modo per rilassarsi» la sente sospirare al suo orecchio, le labbra sulla sua mandibola e le mani tra i suoi capelli, sulla sua schiena, ovunque sul suo corpo. E se Jack magari aveva qualche remora (perché è di Rapunzel che si sta parlando e farlo nello sgabuzzino della cucina di casa Dumbrok non è il massimo a cui una ragazza possa aspirare), il modo in cui lo tocca, lo accarezza, si struscia contro di lui gliele fanno dimenticare — resta solo il desiderio iniziale, quello di assaggiarla.
Ritorna sui suoi fianchi, sui jeans da slacciare, sull'intimo lilla che scorge dopo aver allentato il bottone e fatto scorrere la cerniera.
«Paperelle?» chiede e Rapunzel arrossisce di imbarazzo, perché quella mattina certo non si aspettava che Jack vedesse le sue mutande. Ma non ha tempo di dire nulla, perché le parole vengono spezzate da gemiti di piacere quando avverte le carezze del ragazzo. Si aggrappa a lui e lascia che le stuzzichi il clitoride, sentendo chiaramente l'eccitazione di Jack premere contro la sua coscia.
«Ce l'hai vero?» ansima e lui accenna un sì, allungando la mano nella tasca posteriore dei suoi pantaloni.
«Non voglio sapere perché ti porti un preservativo alla festa di compleanno dei gemelli» gli dice e, impaziente, gli fa togliere la maglietta «Ma ottima idea».

Si sono appena separati con un sospiro e si concedono qualche istante per guardarsi: Jack ha i capelli ancora più spettinati del solito e un sorriso rilassato tutto per lei.
«Potremmo» inizia con timidezza, perché certe cose, a prescindere da quello che ha fatto pochi minuti prima, la imbarazzano ancora «Beh, sì, potremmo, se ti va, trovarci per sì, sai...»
«Rifarlo?» conclude per lei con disinvoltura, un sorriso malandrino che le fa venire voglia di baciarlo ancora e non smettere mai.
«Se non ti dispiace» gli dice, arrossendo come una scolaretta e sistemandosi i jeans.
«Se mi dispiace?» le chiede e le rivolge uno sguardo eloquente, uno di quelli che la fanno andare a fuoco.
Poi un rumore di passi anticipa l'entrata in cucina dei fratelli di Merida: Jack e Rapunzel impallidiscono e si affrettano a rivestirsi, il tentativo di ricomporsi che non va a buon fine perché la porta dello sgabuzzino viene spalancata mentre lui è ancora a petto nudo e lei ha la maglietta messa male.
«Cosa state facendo?» chiede Harry, con voce acuta.
«Perché siete qui dentro?» domanda Hubert.
«E dove sono i nostri dolci?» aggiunge Hamish.
Tra le domande e gli sguardi curiosi, i due ragazzi non sanno cosa rispondere, ma non serve, perché all'improvviso gli occhi dei gemelli si sgranano, registrano ogni dettaglio della situazione e con orrore Jack e Rapunzel scorgono un lampo di comprensione. Neanche tre secondi dopo scattano veloci verso il giardino urlando che gli amici della sorella sono mezzi nudi nel loro sgabuzzino e che hanno fatto cose da grandi.
«Li odio, li detesto» sibila Jack, finendo di rivestirsi.
«Non è vero, li adori. E loro adorano te» gli dice «Anzi, ti venerano».
«Stanno urlando a tutti che abbiamo fatto sesso!»
Rapunzel inarca un sopracciglio e gli ricorda di quando lui, poco più grande dei gemelli, aveva detto a tutti quelli che incontrava che sua sorella Elsa si stava baciando con Pitch.
«Non è la stessa cosa» borbotta, raccogliendo una scatola di detersivo che aveva fatto precedentemente cadere e uscendo dallo sgabuzzino.
«A me preoccupa di più Merida» gli rivela, scrutando fuori dalla finestra alla ricerca della chioma rossa dell'amica «E quello che dirà a sua madre per giustificare ciò che racconteranno i gemelli della loro festa di compleanno».
Jack, che si era dimenticato della signora Dumbrok, impallidisce nuovamente.
«Dici che mi metterà in punizione?»
«Assolutamente, se non prendete la torta e le crostate e non le portate immediatamente fuori» risponde Merida, con il tono di chi non ammette repliche, le mani sui fianchi, i capelli che sembrano dotati di vita propria e lo sguardo di chi rimanda le spiegazioni a dopo.
   
 
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