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Autore: Misaki Ayuzawa    02/01/2014    3 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 25: 31 Dicembre

Il silenzio era sceso nella camera di Jem. Will fissava le proprie mani congiunte, dondolandosi avanti e indietro sulla sedia che aveva avvicinato al letto di Jem. Tessa era rimasta lì con lui, rispettando la sua volontà di non parlare e tentando di accettare la verità che le si presentava davanti.
Era vero, non conosceva Jem da molto. Ma spesso avevano parlato, alla mensa, al corso di francese, per i corridoi. Aveva sempre quell’espressione tranquilla sul volto. Quasi rilassata. Sul suo volto era sempre dipinto un sorriso.
Dopo un’ora quei pensieri le si erano accumulati in testa. Sentiva di dover andarsene, o sarebbe diventata pazza. Non voleva fuggire dalla realtà, semplicemente voleva rimandarla a data da destinarsi.
Cercando di fare il minor rumore possibile si alzò e andò verso la porta. Will la seguì con lo sguardo e le annuì. Tessa si sentì confortata. Non la riteneva un mostro. Non che dovesse qualcosa a Will, non doveva dimostrare nulla … ma lui aveva capito comunque le sue necessità.

I giorni seguenti trascorsero veloci, come succede sempre quando ci sono le vacanze. Jem due giorni dopo la crisi di tosse era uscito dalla sua stanza e si era comportato come se nulla fosse. Il suo volto era provato si, ma aveva riacquisito un po’ di colore.
Chissà perché, un pomeriggio, si sentì il dovere di dover spiegare tutto a Tessa.
Le raccontò dell’incendio in cui erano morti i suoi genitori, di come era finito all’Institute, Granville Fairchild, il padre di Charlotte, lo aveva preso con sé sotto la segnalazione dello zio di Jem, che non poteva occuparsi di un bambino viaggiando molto per lavoro. La sua stessa figlia, Emma Carstairs, frequentava quell’Istituto.
Tessa lo aveva ascoltato attentamente, pendeva dalle sue labbra. Era ovvio che le storie, di qualunque genere e narrate in qualunque maniera la interessavano.
“Mi dispiace molto. So che non aiuta, anche i miei sono morti, e mia zia se ne è andata quest’estate … “
“Beh, hai sempre tuo fratello” sorrise Jem.
Tessa era quasi scandalizzata. Jem le aveva appena raccontato i disastri della sua vita e ora era lui a consolare lei?
“Si, almeno ho lui”.

Si giunse dunque al 31 Dicembre. Tessa era pronta, l’angelo meccanico al collo, i pantaloni neri e il maglione rosso addosso. Prese il giubbotto sotto braccio e uscì. Suo fratello l’aspettava davanti al cancello. Era tornato da Shangai il giorno prima e subito aveva chiamato la segreteria della scuola per parlare con lei. Tessa era raggiante, nonostante avesse dovuto annullare l’impegno con Maia e Jordan … Si precipitò fuori. Nate era lì, con la schiena poggiata contro il muro interno dell’istituto, il cappuccio nero calcato sulla testa e l’impermeabile grigio stretto in vita.
La salutò con un largo sorriso e sventolando la mano.
Stava per raggiungerlo ma qualcuno le si affiancò.
“Ciao, dove vai di bello?”
Era Simon, ovvio. Nessun altro avrebbe potuto fermarla in questo modo per fare semplicemente due chiacchiere.
“Vado da mio fratello” e indicò con la mano Nate.
“Caspita, è tuo fratello? Mi chiedevo chi fosse poco fa ma … non vi somigliate per nulla!”
“Ehm … si lo so. Lui è la fotocopia di mia madre”
”Quindi passi con lui tutto il Capodanno?” Tessa annuì.
“Capito. Peccato, io, Clary, Jace, Izzy e Alec andavamo al Pandemonium Club. Sai, abbiamo affittato una saletta solo per noi”
“Si lo so. Dovevo venirci anche io, con Maia e Jordan ma … ieri è tornato Nate quindi passo la serata con lui”
Tessa si era girata verso Nate, per far capire che quello era il nome di suo fratello. Si stava avvicinando e presto la raggiunse passandole un braccio sopra le spalle.
“Ciao!” I suoi occhi erano tutti per la sorellina che però non aveva dimenticato le buone maniere.
“Simon, questo è Nate. Nate, questo è Simon”
Simon porse la mano a Nate, e quello gliela strinse.
“Molto piacere!”
“Mi stavo chiedendo” iniziò Simon lanciando un’occhiata furba a Tessa “io ed altri amici andremo in un locale stasera. Tessa sarebbe dovuta venire con noi ma a questo punto … perché non vieni anche tu? A meno che non abbiate altri programmi, ovvio”
Nate ci pensò su. “A te va Tessa? Se tu vuoi andare per me va bene”
“Ma a te no dispiace? Insomma non è che li conosci e non so se …”
“Ah, non ti preoccupare per me. Poi sarà più divertente se siamo in tanti no?”
Tessa non ci poteva credere. Nate avrebbe incontrato i suoi compagni.
“Si va bene. Grazie.” Accennò un sorriso.
Simon e Nate sembravano andare piuttosto d’accordo. Ma in fondo Simon andava d’accordo con tutti, purchè non si trattasse di Jace. O Gabriel. O Jonathan.
Presto arrivarono gli altri: Clary, Jace, Izzy, Alec, Will, Jem, Maia, Jordan, Emma, Julian, Aline, Helen e Sebastian. L’entusiasmo di Tessa si abbassò notevolmente quando vide avvicinarsi Gabriel, Tatiana, Jessamine e Jonathan ma in fondo, che poteva farci? Di certo non avrebbe permesso loro di rovinarle la serata e poi, non si erano quasi mai parlati, perché avrebbero dovuto iniziare in quel momento?
Tessa fu molto compiaciuta di Jem, che riconobbe all’istante Nate come suo fratello. Gliene aveva parlato un po’ durante le loro passeggiate per il campus e lui si era dimostrato sempre molto interessato. Will d’altro canto continuava a fissarlo e non aveva spiccicato parola. Durante la strada Nate era stato intrattenuto da Simon, a cui le parole non mancavano, mentre Tessa era stata presa d’assedio da Jessamine e Tatiana. Okay, evidentemente quelle due avevano deciso quella sera di concederle il grande onore di rivolgerle la parole. Che felicità!
“Ma, quanti anni hai detto che ha tuo fratello?”
“Che lavoro fa?”
“Ce l’ha la ragazza?”
Qua qua qua qua. Era questo che in realtà Tessa sentiva. Starnazzi di oche.
Rispose solo ad un paio delle domande, mentre parlava con Izzy. Ad un certo punto anche quest’ultima si innervosì per le frequenti interruzioni e con parole taglienti le allontanò, spingendole a “migrare” verso altri lidi, ovvero lo stesso Nate.
Nate poteva anche essere un fratello meraviglioso e affettuoso, ma era sensibile alle attenzioni delle ragazze …
La mente di Tessa si perse nelle mille luci che decoravano la strada piena di pub. Ad un certo punto vide in lontananza l’insegna del Pandemonium Club. Le lettere illuminate blu su sfondo nero. C’era una coda chilometrica davanti alla porta.
“Sono le persone che non hanno prenotato. Noi entreremo in un baleno, vedrai!” Izzy aveva rassicurato Tessa senza bisogno che questa facesse la domanda.
“Ah, meno male! Se no potevamo festeggiare il nuovo anno in mezzo alla strada!”
La saletta che avevano affittato era abbastanza piccola, ma c’erano posti e tavolini per tutti. Il bar era già aperto, e c’era anche il barista, uno strano tipo dai capelli pieni di glitter multicolore e vestito di pelle nera e borchiata. Ad uno sguardo più attento sarebbe risultato lampante la matita nera intorno agli occhi e l’ombretto dorato ma non sgargiante. Aveva gli occhi a mandorla e la sua pelle era leggermente scura.
Lo sguardo del barista incrociò quello di Tessa, mentre lo scrutava.
I suoi occhi era gialli e sembravano quelli di un gatto. Doveva portare delle lenti a contatto.
Will parve accorgersi che il barista e Tessa si stavano studiando a vicenda. La cosa lo infastidiva parecchio. Non che temesse che potesse accadere qualcosa tra i due, quel tizio era troppo sui generis per Tessa, ma non apprezzava le molestie.
“Che vuoi?” il barista gli aveva parlato infastidito.
“Non dovrebbe dire –salve signore! Cosa posso fare per lei?-“
“E perché dovrei? Siete degli studentelli che non mi lasceranno nemmeno la mancia. Non vale la pena di scomodarsi tanto”
“Vodka alla pesca”
“Sul serio?”
“Ce li ho sedici anni!”
“Non ne dubito … intendo, niente soda?”
“No”
Il barista iniziò ad armeggiare con le bottiglie e le tipiche decorazioni utilizzate per abbellire il bicchiere.
“E’ bello sapere che c’è gente gentile in giro”
“Ed è rassicurante che i baristi non si facciano gli affari degli altri ma solo il loro lavoro”
“Barista? E’ questo che pensi di me?”
Will alzò un sopracciglio.
“Io sono Magnus Bane!” Magnus si battè la mano sul petto, orgoglioso.
“Dovrei conoscerti?”
“Io sono Magnus Bane! Magnus il Magnifico! Mi chiamano persino il Sommo Stregone di Soho!”
“Cosa metti nei tuoi drink, coca?”
“Oh mio Dio, voi giovani! Non hai proprio un cultura festaiola vero?”
“Temo di no” borbottò Will.
“Senti, fatti un favore. Vieni al mio party. Questo è l’invito”.
Magnus porse a Will un volantino arancione fluorescente. I caratteri gotici neri indicavano l’indirizzo e l’orario.

Il Sommo Stregone di Soho vi invita al suo grandioso party
il 7 Gennaio 2014
alle ore 10:00
Non si assicura il ritorno a casa nello stato iniziale, né la sopravvivenza e tantomeno l’essere privi di danni fisici.
Magnus Bane

“Invitante davvero” osservò sarcastico Will.
“Porta chi ti pare…“
“Will. Mi chiamo Will Herondale”
“Herondale?”
“Conosci qualche Herondale?”
Magnus scosse la testa, pensieroso .
“Tieni la tua vodka, ora va’” Magnus con un gesto sbrigativo della mano lo mandò via.
Will si guardò intorno. Jem era immerso in una fitta discussione con Julian. Si contendevano la macchina fotografica quindi immaginò che stessero parlando di come e a chi fare foto. La povera cugina di Jem, Emma, si era presa la testa fra le mani, a forza di sopportare quei due.
Tatiana e Jessamine facevano spudoratamente la corte al fratello di Tessa. Quel Nate non le somigliava per niente. Aveva un’aria troppo compiaciuta e non sembrava nemmeno lontanamente in gamba quanto la sorella che era … che era la ragazza più matura e intelligente che avesse mai conosciuto. Gabriel e Jonathan si erano isolati dal mondo intero guardando torvi tutti gli altri presenti. Maia e Jordan si sbaciucchiavano e Will avrebbe volentieri cambiato canale, se avesse avuto un telecomando in grado di farlo. Aline, Helen e Sebastian bevevano dei lunghi sorsi dai loro bicchieri e brindavano come se fossero già mezzi ubriachi.
Tessa, Clary, Simon, Jace, Alec e Izzy erano seduti sui divanetti all’angolo della stanza, tra il bancone del bar e il muro. Si avvicinò a loro.
“Oh, guarda un po’ chi si vede! Ci degni della tua presenza?”
“Jace, piantala” gli consigliò Alec, rimproverandolo come un bambino.
Will non raccolse il guanto della discordia.
“Già, Jace, anche se non ve lo meritereste”.
I suoi occhi blu brillavano come lampioni nella semi oscurità della stanza.
“Volete qualcosa da bere?” Alec cambiò discorso nella speranza di non dover assistere ad un ulteriore “duello” tra i due.
La risposta fu confusa e Alec concluse che avrebbe fatto meglio a decidere lui per tutti.
“Che ha Alec? Come mai cos’ chiacchierone?” notò Simon.
“Alec NON è chiacchierone”
“Izzy, era ironico! Intendo che ha parlato più spesso del solito”
Tessa pensava di capire il motivo. Aveva notato che lo sguardo del barista e quello di Alec si erano incontrati più volte. A giudicare dalla rigidità di Izzy e dall’espressione di Clary, la cui faccia urlava “Siete ciechi? E’ lampante” anche loro due avevano capito.
Di sicuro Alec trovava il bar molto … interessante. E la cosa era reciproca.
Appena ebbero ognuno il proprio drink, si attaccarono alla cannuccia e tutti tentavano di impossessarsi della ciotola dei salatini. Più tardi la guerra sarebbe ricominciata per aggiudicarsi, però, i pezzi di rosticceria.
Erano circa le undici quando Nate arrivò alle spalle di Tessa e le sussurrò all’orecchio “Balliamo?”
In effetti la musica nella pista da ballo piena di gente era molto ritmata, sicuramente adatta per il 31 Dicembre.
Tessa si alzò da divanetto e seguì il fratello, portandosi i capelli dietro le orecchie.
Iniziarono a parlare, muovendosi a ritmo, cercando di sovrastare il volume della musica.
“Che aguzzine le tue amiche!” scherzò Nate. Tessa rise.
Presto tutti gli altri li raggiunsero.
Tatiana aveva trovato un cavaliere proprio lì in pista e non guardava più Nate. Jessamine invece persisteva nel suo tentativo di rapire Nate. Quest’ultimo riuscì a “scansare” i primi due attacchi evitandola gentilmente prendendo Tessa per la vita, sollevandola in aria e facendola ruotare. Alla terza incursione, Tessa gli disse “Dai balla con lei, io vado a sedermi un po’. Sono esausta!”
“Ma Tessie!” Nate aveva l’espressione di un cucciolo ferito. Di sicuro aveva altri programmi per la serata, come passare più tempo con la sorella … ma forse non era destino.
“Perché non balli?” chiese a Jem, che stava seduto al tavolino nella saletta privata.
“Sono un po’ stanco. Tutto qui”
“Ma guardatevi! Sembrate dei vecchi! E’ Mezzanotte meno cinque, datevi una mossa!” proruppe Magnus da dietro il bancone.
“Senti chi parla. Tu sei qui da solo!” Tessa sapeva essere tagliente, quando voleva.
“Io sarei a festeggiare se non dovessi lavorare” replicò con tono annoiato.
“Dai, ha ragione, raggiungiamo gli altri” sorrise Jem.
“Io dico che se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto” Tessa era in vena di perle di saggezza “Infatti. Avevo ragione!”
Il resto della compagnia entrò di corsa nella saletta. Iniziò il conto alla rovescia.
Intanto Jem aveva affidato la macchina fotografica a Magnus, per immortalare quei momenti.
Allo scoccare della Mezzanotte Jace stappò lo spumante, il cui gettò li innaffiò tutti rendendo il suo bacio con Clary e quello di Maia e Jordan ancora più dolce.
Tessa e Nate si strinsero in un abbraccio. Nate la teneva stretta e le scoccava un bacio sulla fronte mentre le altre coppie di fratelli si baciavano sulla guancia e gli amici si scambiavano sonore pacche.
Era la prima volta che Tessa vedeva fare a Jonathan un gesto affettuoso nei confronti di Clary, che nonostante fosse quasi opposta a lui, era sempre suo sorella, perciò quasi si strozzò con lo spumante quando li vide stringersi in un abbraccio e sorridersi reciprocamente. I tratti di Jonathan risultavano quasi totalmente mutati e sicuramente più gradevoli del solito.
I ragazzi si radunarono in un cerchio e brindarono all’anno nuovo che era arrivato, accecati dai flash di Magnus, e poi si misero in posa, per una foto di gruppo.
Riguardandola tutti sarebbero stati entusiasti di quella foto, in cui compariva anche Magnus, che aveva scelto attentamente la posizione della fotocamera e aveva impostato l’autoscatto.
Tessa si trovava al centro della foto, a cavalcioni sulla schiena di Nate, accanto a Will e Jem. Magnus era all’estremità sinistra con un sorriso furbo stampato in faccia e un luccichio negli occhi da gatto, vicino ad Alec a sua volta aggrovigliato tra le braccia di Jace, Izzy e Clary, a sua volta appiccicata a Simon e quindi a Maia e Jordan. Alla destra di Tessa c’erano invece, oltre a Will e Jem, con il braccio rispettivamente sinistro e destro sulle spalle dell’altro Julian, Emma, Aline, Sebastian ed Helen e infine Tatiana, Jessamine, Gabriel e Jonathan. Tutti erano sorridenti. Nonostante i differenti caratteri, i litigi e le questioni private, in quella foto tutti sembravano felici di essere lì.

Angolino dell'autrice: Ecco il nuovo capitolo, su Word lungo quattro pagine. Ho fatto un buon lavoro? Io non so giudicarlo, questo capitolo. Finalmente Magnus è entrato in scena, e spero di avergli reso giustizia! Mi è sembrato giusto farlo lavorare in un luogo festoso e ricco di vita ^^ Ho reciclato anche il Pandemonium Club :P Non credo sarà, come nei libri, un luogo di caccia ai Demoni nè un Circolo di divertimenti discutibili ma chissà, forse potrebbe ancora avere un ruolo! L'idea della foto l'ho presa da un testo che Cassie ha scritto, in cui Magnus apre un suo vecchio baule dopo il primo incontro con Clary, Alec, ecc ... si esatto, quel fatidico e meraviglio momento di Cittò di Ossa *.* In pratica in questo testo Cassie scrive che Alec e Jace gli avevano ricordato così tanto Jem e Will che niente era riuscito a fermarlo dall'andare a prendere quella vecchia foto dell'Istituto di Londra, in bianco e nero, fatta da Henry. Se ne avete l'occasione cercatolo su Internet, è stato tradotto in Italiano. Ne vale la pena ed è anche abbastanza commovente. 
Vocina "Tu scoppi a piangere anche quando leggi il nome Will, anche se si tratta di Willwoosh in realtà..."
Io "Sono molto sensibile alle Origini u.u"
The crazy moment is finished.
I hope you have liked the chapter, bye bye and I wish you an happy 2014! (Or maybe an Happy 2014/Tobias Eaton too) 
  
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