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Autore: cristinacilluffo    02/01/2014    1 recensioni
"-Ti prometto che nessuno ti farà mai del male.-
-Non potrai esserci sempre.-
-Ci proverò e ti giuro, non mi lascio intimorire da niente-, sorrise.
-Credo di amarti davvero, come nessuno ha mai amato-, abbassai lo sguardo imbarazzata.
Le dita alzarono il mio mento, facendomi incontrare i suoi occhi profondi, smeraldi.
-Non ci crederai mai, ma in tutti questi secoli ti ho cercata ovunque, ed eccoti qui. Non ti lascio andare ora che ti ho trovata, signorina.-"
THE NIGHT’S SHADOWS.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=VTgqvBjWMHg&feature=youtube_gdata_player
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Chapter 13
 
“Half a Heart without her.”
 
La sensazione di una lingua che sfiorava la mia guancia era insopportabile. Soffrivo di solletico e mentre dormivo era ancora peggio.
Aprii lentamente gli occhi trovando il viso di Harry incredibilmente vicino.
Spalancai gli occhi emettendo un breve urlo che lo fece spaventare.
“Cristo, Alyson!” portò una mano nel petto mentre rideva.
Mi misi a sedere, fissandolo.
Mi stava leccando o sbaglio?
Cercai di non urlare e saltellare emozionata per la casa, schiarendomi la gola.
Era incredibilmente bello, la luce del sole che entrava dalla finestra colpiva il viso, delineando i lineamenti perfetti. Il sorriso gli risaltava le fossette, mentre gli occhi risplendevano di una luce immensa, tra il verde e l’azzurro.
Chi non sapeva la verità poteva benissimo credere che fosse un angelo. Ma alla fine lo pensavo anche sapendo che era tutto il contrario. Era incredibilmente paradisiaco per essere un vampiro.
E subito mi venne un dubbio.
Chi era nella sua vita precedente? E cosa faceva?
Morsi il labbro inferiore mentre continuavo a guardarlo.
Lui lo notò e il sorriso si allargò sempre più, mentre si avvicinava.
Ero ancora stupita dall’assurdo cambiamento che avevo procurato in Lui. All’inizio era un ragazzo così scontroso, asociale, misterioso.
Ma adesso si mostrava per quello che era davvero: un semplice ragazzo.
I nostri nasi si sfiorarono ed il respiro si fermò.
“Dovresti calmarti o non rispondo delle mie azioni!” Lo sguardo passò al mio collo.
Una certa paura attanagliò il mio cuore. Ero ancora incerta se potesse contenere la sua.. fame!
Avevo paura che una volta sul mio collo potesse uccidermi.
Come se ascoltasse i miei pensieri si bloccò retrocedendo. Il sorriso diventò una piega indefinita mentre si alzava lentamente da me. Mi diedi della stupida non riflettendo alla possibilità che potesse leggermi la mente e lo seguii.
Stava uscendo dalla stanza, quando lo fermai dal braccio. Lo tenevo stretto con tutte e due le mani, ma sapevo che non sarebbero servite a molto.
“Scusa..” abbassai lo sguardo sperando vivamente che mi perdonasse.
Avevo commesso un errore imperdonabile a non fidarmi di lui. E mi dispiaceva.
Ma doveva capirmi se avevo un po’ di paura.
Con un po’ di forza riuscì a scappare dalla mia presa e cominciò a scendere le scale, mentre continuavo a fissarlo delusa.
“Preparati! Ritorniamo a casa.” Disse per poi sparire dalla mia vista.
Scivolai a terra, sedendomi nel pavimento. Passai una mano sul viso, cercando di non pensare negativamente, mentre raggiungevo il bagno.
 
L’acqua scendeva sul mio corpo mentre gli occhi chiusi erano puntati sul soffitto, ricevendo così il getto in pieno. Diedi tutta la colpa a me di quello che era successo in camera. Non potevo credere di non essermi fidata di lui, non dovevo pensare quelle cose!
Sbuffai chiudendo il rubinetto e avvolgendomi con un’asciugamani.
Mi vestii lentamente, ripensando a ieri sera, a come ero felice insieme a lui, mentre ci stringevamo e mi sussurrava ‘ti amo’.
Mi ricordai anche di Gemma, che dopo la chiacchierata era andata via raccomandandoci di ritornare presto. Ed adesso eccomi qui, a vestirmi per andarmene da questo posto, così pieno di ricordi, di emozioni.
Guardai la finestra e sorrisi.
Mi aveva salvato la vita. Pensai felice.
Ma come al solito devi sempre rovinare tutto.
Ed eccolo lì, il mio subcoscio che nei momenti meno opportuni deve cominciare a blaterare.
Decisi di scendere giù, per vedere cosa faceva.
Non sopportavo l’idea di sentirlo lontano.
Lo ritrovai nel salotto, mentre sfiorava la sua chitarra.
“Dovresti portarla” dissi cercando di sorridere.
Si girò lentamente, mi fissò. Non con gli occhi di stamattina, ma di un grigio scuro.
Abbassai lo sguardo sui miei piedi e quando lo rialzai lui non c’era più e neanche la sua chitarra.
Mi avvicinai alla finestra e toccai il marmo con i polpastrelli, ricordando quando mi cantò quella meravigliosa canzone.
La sua voce, l’atmosfera magica di quei pochi minuti, i nostri sguardi, i miei sorrisi imbarazzati e a come amavo quella figura davanti a me.
Ebbi la sensazione di due occhi puntati e mi girai di scatto. Lì il mio cuore perse un battito: era fermo nell’angolo della stanza continuando a fissarmi. Non sapevo se sorridere e scappare o rimanere lì, ferma e seria.
Le gambe presero a tremare mentre cominciava ad avvicinarsi.
Cosa avrebbe fatto?
Socchiusi gli occhi, respirando profondamente.
La distanza diminuiva sempre di più finché non arrivò proprio davanti a me.
“Possiamo andare?” niente sorriso, niente sguardo dolce, niente.
Una stupida domanda che mi sorprese, mentre allargavo le palpebre.
Sorrisi amaramente.
Cosa ti saresti aspettata? Un bacio e un ‘scusa’? Cresci, bambina.
Era ironico, sapevo benissimo che non era il ragazzo che dimostrava tutto questo affetto, anche se nei giorni precedenti non sembrava, eppure speravo in un suo bacio.
Chiusi i pungi e risposi, calando la testa.
Scappai da lui, correndo verso la mia stanza.
Un'altra volta ero stata così stupida.
 
Harry’s pov.
 
Sospirai vedendola correre verso i piani superiori.
Scombinai i capelli tirando il ciuffo su.
Non capivo il suo comportamento, prima era spaventata da me e l’attimo dopo cercava di essere gentile.
I suoi occhi.. non riuscivo a sentire niente dentro di lei.
Era come se un campo intorno non mi permettesse di sentire i suoi pensieri. Eppure ci ero riuscito per un attimo, e me pentii subito.
Uno squarcio che mi fece entrare dentro la sua memoria, rileggendo le sue emozioni di quei minuti.
Paura, sconforto, confusione, ecco cosa riuscii a percepire.
Il divano di pelle in salotto era come se mi chiamasse così lo raggiunsi per poi sedermi.
Appoggiai la testa nello schienale e chiusi gli occhi. Non volevo averla lontana da me, era come svegliarsi con solo metà cielo azzurro, come se avessi  mezzo cuore senza lei.
Respirai l’aria mentre gli occhi pizzicavano. Mi sentivo incredibilmente debole, inutile, solo.
Mi alzai di scatto, salendo le scale e raggiungendo la sua stanza.
Ero deciso più che mai, volevo ritornare come prima, non m’interessava che lei avesse paura di me, glie l’avrei fatta passare, gli sarei rimasto accanto e l’avrei protetta, in tutto.
Bussai più volte alla sua porta, ma nessuna risposta. La mente volò verso giorni precedenti, quando scappò da me.
Il cuore si fermò mentre smanettavo la maniglia, cercando di aprire.
Dopo pochi secondi sentii la chiave scattare e la porta aprirsi lentamente, mentre lo sguardo cupo di Alyson spuntò nella fessura.
Mi odiava.
“Alyson io..” spalancò la porta, spingendomi leggermente.
Si appoggiò allo stipite mentre mi guardava, con le braccia conserte.
Non sapevo come spiegarmi, come riuscire a riconquistarla.
Sorrisi imbarazzato, grattandomi la nuca.
Mai, non mi era mai capitato di non avere parole davanti una ragazza. Di solito ero bravo nel conquistarle, ma con lei era tutto diverso.
Avanti, cosa aspetti? Dimostrale che l’ami davvero.
Sbuffai.
“Il fatto è che non c’è la faccio a rimanere in questa situazione ancora per molto. Non voglio che rimani per sempre incazzata con me! Voglio ritornare come ieri, quando eravamo una cosa sola, mentre ti baciavo e ti dicevo quanto ti amo.. non posso.. so che ho sbagliato e ti giuro che me ne pento.” Buttai fuori, fissandola.
I suoi occhi erano incredibilmente lucidi, mentre si asciugava con la manica.
Ritornò a sorridere dolcemente, mentre cercava di parlare.
“Ho sbagliato anche io, Harry. Non dovevo metterti in dubbio, non dovevo pensare quelle cose e tu non sai quanto mi dispiace.”
“Potrei, solo se me lo permetti.” Mi guardò confusa, per poi chiudere gli occhi e rilassarsi.
Come per magia riuscii, di nuovo, a leggere nei suoi pensieri e lì cominciai a lacrimare, come un coglione.
La paura e tutte le sensazioni che stamattina sentii erano sparite, facendo posto ad un incredibile senso di dolcezza, amore, gioia e speranza. Sentii il suo cuore palpitare per me, mentre tutte le immagini di noi due mi scorrevano intorno. Riaprii gli occhi vedendola sorridere.
Aveva ancora gli occhi chiusi, così colsi l’occasione.
Mi avvicinai , per poi afferrarle dolcemente il viso e toccare le sue labbra calde e morbide.
All’inizio la sentii sussurrare, ma si rilassò ricambiano il bacio. La sentii aumentare il ritmo mentre mi stringeva i capelli dietro, procurandomi brividi lungo la schiena.
Socchiuse le labbra e la mia lingua entrò cercando la sua. Un misto di emozioni mai provate si scatenarono in me, mentre giocavano a rincorrersi.
La spinsi lentamente al muro e la alzai dai fianchi, sentendola stringere le gambe intorno al mio bacino.
Speravo di rimanere in quella posizione per sempre, ma non fu possibile poiché il fiato cominciò a mancarle.
Si stacco e sorrise, riempiendomi di una gioia infinita. Continuai a baciarle la fronte mentre scendeva da me.
Era stato bellissimo un semplice bacio, quindi non immagino di più.
Sorrisi pensando che era ancora troppo presto. Non si sarebbe lasciata sverginare se non era pienamente sicura. E non lo era, ancora.
 
“Dovremmo andare!” gridai, sperando che mi sentisse.
“Sisi, scendo subito!” la 5 volta che lo diceva e ancora non arrivava.
Stressanti, le donne.
Dopo 5 minuti mi raggiunse con gli stessi abiti del primo giorno.
Era stupenda, meravigliosa, mentre scendeva le scale, attenta a dove metteva i piedi.
“Possiamo?” mi guardò confusa.
“E con cosa?” risi.
“Come con cosa? A piedi!” mi fissava male.
“Mi stai prendendo in giro?”
“No, piccola. Ti ricordo che ho i superpoteri” la vidi sbarrare gli occhi, mentre sorrideva imbarazzata.
“Ah.. si giusto.” Non si era ancora abituata a me.
Ed ero sicuro che ci avrebbe messo un po’ prima di riuscirci.
Salii sulla mia schiena, dopo aver chiuso la baita.
Cominciai a correre, prima lentamente, aumentando la velocità grado per grado.
Non volevo che si spaventasse ancora.
La senti ridere mentre si staccava da me e portava le braccia in aria, accarezzando il vento.
Era un gioco per lei, come una bambina al Luna Park.
La sua innocenza mi faceva sorridere.
E pensare che anche io ero come lei.
E mentre ricordavo il mio passato avevamo già superato il bosco e stavamo arrivando in città.
 
Alyson’s pov.
 
“E’ incredibile quanta velocità puoi raggiungere!” spalancai gli occhi, vedendo le luci della città avvicinarsi.
Lo senti ridere mentre aumentava sempre di più. Afferrai un lembo della sua maglietta mentre il vento scombinava i capelli, portandoli in faccia e in bocca.
Se continuano li taglio tutti.
Pensai togliendo un'altra ciocca andata in bocca.
Arrivammo nel centro città in meno di 10 minuti e da lì Harry cominciò a rallentare, fermandosi del tutto.
Non aveva neanche un po’ di fiatone, era fresco e pulito come una rosa(?)
Scesi da lui e mi girai intorno. Non vedevo la città per una settimana e in quel momento fu come riguardarla per la prima volta.
Le luci, la gente, i palazzi, i negozi, tutti mi ritornava in mente, tanti ricordi passai in quelle meravigliose strade, in quei bar quante serate con Carly e Louis.
E poi ricordai anche a loro, i sorrisi, le battute di Louis, la malattia di Carly.. quanto mi mancavano!
“Dove vuoi andare adesso?” chiese, sorridendomi.
Di ritornare a casa non ne avevo voglia, i miei non mi avevano cercato, per tutto il tempo che sono stata in quella baita.
“Ho un idea!” presi il cellulare e chiamai in contemporanea i miei due migliori amici.
“Pronto” rispose per primo Louis.
“Louis?” la voce di Carly si aggiunse.
“Ragazzi!” sentii le urla di Carly mentre Louis bestemmiava.
“Oddio, Ally sei proprio tu?” risi.
“no tua nonna!”
“oh, salve nonna di Carly.” Disse Louis e come al solito scoppiammo a ridere, insieme.
“Ragazzi sono in centro, raggiungetemi” dissi sperando in una risposta positiva.
“Mi vesto e arrivo!” sentii Carly correre per casa.
“Io sono per strada! Sto venendo!” e dopo averli salutati riattaccai.
Harry continuava a fissarmi divertito.
“Hai ascoltato per caso?” mi avvicinai socchiudendo gli occhi.
“Si.” Scoppiò a ridere e io con lui.
Camminammo mano nella mano passando nelle vetrine del centro di Londra.
Tutto era pieno di auguri di buon anno e quasi mi venne il rimorso. Il 2014 si avvicinava.
E pensare che all’inizio il 2013 lo odiavo.. e poi? Poi ho conosciuto Harry, e non potrei dimenticarlo neanche volessi.
Mentre ero intenta a guardare una locanda particolare Harry mi strinse la mano.
Lo guardai per poi intercettare il suo sguardo duro: era Louis.
I miei occhi si riempirono di gioia nel non vederlo cambiato neanche un po’.
Corsi ad abbracciarlo e lui mi afferrò facendomi girare.
“Lou!” sorrisi emozionata.
Sembrava essere passato un anno.
“Ally!” mi ristrinse di nuovo a se.
Sembravamo due bambini inseparabili che non si vedevano da anni.
Alla fine eravamo davvero così, due bambini.
“Come stai?” quanto mi erano mancati i suoi occhi azzurri.
Anche se due paia verdi avevano compensato il vuoto.
Rivolsi lo sguardo ad Harry e vidi Louis seguire la mia traiettoria per poi irrigidirsi.
Prima Harry che lo guardava male e ora Louis che si irrigidiva.. ma che succede?
Strattonai il braccio del mio migliore amico, guardandolo interrogativa.
Harry nel frattempo si era avvicinato a noi e continuava a fissare Louis duramente. I suoi pugni erano chiusi e le nocche bianche, la mascella tesa così impaurita mi avvicinai a lui stringendo i pugni, che appena li sfiorai si rilassarono aprendosi e intrecciando la mia mano, mentre con l’altra gli accarezzavo la guancia, cercando di farlo calmare.
Mi guardò dolcemente per poi spostarmi al suo fianco e stringermi con un braccio.
“Tomlinson!” quasi sputò riputando lo sguardo su di lui.
“Styles!”
Come facevano a conoscersi?

 
*SPAZIO ALL'AUTRICE*
Buonaseraa gente. <3
Altro capitolo concluso:3
So che sono ripetitiva, 
ma ci terrei tantissimo ad una vostra recensione.
Ovviamente, come ogni volta, ringrazio le persone meravigliose
che seguono questa piccola fanfiction.
E per tutte quelle che mi dimostrano affetto e mi danno il giusto
imput per continuarla.
Ragazze non smetterò mai di dire che vi amo. <3
Grazie mille ed arrivederci al prossimo capitolo!
Un bacione.
Crisstina:*




 
 
   
 
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