Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Checie    25/05/2008    1 recensioni
Prima FF, abbiate pietà... Ci sono Liz, la rapsodica Tour Manager, Laura, la bassista alternativa, Ricky, il cihtarrista cannato, Meg, la tastierista santa, Zack, la voce più voce del mondo e Dan, il batterista tonto... Sono una band, ma anche un manipolo di cretini, hanno sedici anni e tanta voglia di far casino...sono i BLACK SHEEPS!!! PS: una recensione mi farebbe taaaaaaanto piacere...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liz8 Pensavate che non sarei tornata più, vero? E invece…………rieccomi!!!!!!!!!




Sono le quattro e venticinque e NON  tutto va bene, perché un tremendo gallo si è messo cantare. Ma i galli non rompono all’alba? Fuori non c’è nemmeno la luce,porca miseria. A colazione sembravamo Al Bano e gli altri sull’Isola dei famosi, stracciati, distrutti e con una faccia da morto spaventosa. Per colazione c’era solo l’orrida marmellata di fichi di Laura e a me è venuta leggermente la depressione. Allora mi sono accesa una sigaretta completamente a stomaco vuoto e Meg mi ha lanciato un’occhiata pazzesca da Ispettore Sanitario. Uffa. Dopo la colazione io e Laura abbiamo deciso che per la nostra salute mentale era meglio allontanarsi dal bivacco ed andarcene a fare la spesa. Mentre chiacchieravamo lei mi fa
-Ma scusa, non si dovrebbe dire sacchi a peli? Mica ce n’è solo uno, di pelo dentro…-
La guardo al di là della nuvoletta di fumo
-Eeeeeeeeeeh, che ne so…non credo che ci siano i peli dentro. Mi sa che c’è solo dell’imbottitura. Forse dovrebbero chiamarlo sacco ad imbottitura-
-Ma a pelo è più fashion-
-Chi lo sa, magari in mezzo all’imbottitura c’è davvero un pelo, tipo caccia al tesoro-
Stava per replicare, ma siamo entrate nel micro supermercato del paese, e non siamo più riuscite a discutere. Al momento sono piantata davanti al banco frigo perché fa fresco, mentre la mia cara amica compra roba assurda, come lo yogurt alle erbe ed il pane con i pezzetti di cipolla. Mi chiedo chi li mangerà. Dan, probabilmente, che tanto è tonto e non si accorge di quello che ingurgita. Intanto attacchiamo bottone con la tizia del negozio, perché abbiamo bisogno di un  ruscello in cui riempire la bottiglietta d’acqua di un vecchietto dei gelati che ci ha pietosamente chiesto un favore. In questo posto sono tutti molto più simpatici e, non so, rilassati…insomma, chiacchierano ,ti chiedono dei piaceri, non sono diffidenti e schizzinosi come a casa. Sono proprio fuori dal tempo. Poi alla signora salta il matto ed urla
-Augustooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!-
E arriva una specie di vecchietto incartapecorito con una faccia simpatica che ci porta fino a casa sua, prima di restituirci ai nostri compagni. Fa salire Laura a cavallo, il suo sogno, e si mette a parlarmi dell’andamento dei campi nell’ultimo semestre. Io lo ascolto prima un po’ sconcertata, poi semplicemente estasiata da questo tizio che sa ancora parlare di campi con totale amore per quello che fa. Comincio a chiedermi dove siamo capitati, ma poi smetto di pensare e mi godo semplicemente l’aria satura di profumi, in attesa del ritorno di Laura. Prima di andarcene riusciamo perfino a strappare un invito a cena per questa sera, con la promessa di incontrare anche i loro figli. Quando però ritorniamo alle tende i BS non sono molto convinti, ma è comprensibile: se avessero visto Rosa ed Augusto non farebbero così gli schizzinosi e verrebbero subito. Alla fine riusciamo a smuoverli dal campo, e Meg si trucca addirittura. Ha una che di Michael Jackson ma la teniamo per buona, non credo si scandalizzeranno più di tanto.
Dopo una meravigliosa salita lungo la strada che porta alla loro casa ci troviamo davanti al casolare, con la signora Rosa che mantiene vivo il fuco. Quando ci vede si illumina (d’immenso) e ci sorride beata
-Oooh, ciao ragazzi-
Facciamo un po’ di presentazioni, tanto per gradire
–Loro sono Zaccaria, Riccardo e Daniele, e lei è Margherita.-
-Piacere, Rosa. Sono contenta che siate venuti, rallegrate un po’ la serata.-
Appena entrati mi convinco che se non sapessi che è vera direi che se la sono inventata: enorme tavolo con tovaglia a scacchi, vasi di fiori ovunque, mensole di legno, travi di legno, tutto di legno! E poi pentole appese al soffitto, un camino gigantesco ed una stufa di ghisa per l’inverno. Alle pareti piccoli quadretti di buon gusto, acquerelli semplici, ma eleganti. Un’atmosfera casereccia che manda Laura in visibilio. Io mi chiedo come saranno i figli. Me li immagino un po’ come i genitori: innamorati della campagna, semplici, molto alla mano. E mentre mi perdo nei miei pensieri Zack mi batte sulla spalla, perché Rosa sta servendo la cena: lasagne al forno, arrosto e torta con dei petali di rosa. Essenziale ma delizioso, come i due coniugi. È tutto talmente perfetto che solo Ricky che tenta di ruttare a bocca chiusa mi riporta alla realtà. Effettivamente per quanto tutto possa sembrare idilliaco ci sarà sempre Ricky pronto a riportare l’atmosfera a livello rutto, e questo mi fa stare bene.
–Sapete, stasera tornano i nostri figlioli…- comincia Rosa
-Sono andati in vacanza- continua Augusto
-Si, in quel posto là….-
-Quello che si chiama…-
-Non me lo ricordo…-
-Ma si, quello con quel nome…- non riesco a capire dove siano finite quelle povere anime, sarà una di quelle isolette asiatiche col nome impronunciabile
-E vero, quell’ isoletta là…-
-Si chiama…-
-CUBA!!- ma a parlare non sono ne Rosa, ne Augusto, ma Ermanno e Bernardo, i loro freschi figlioli ventenni, che avrei immaginato pargoli di chiunque, tranne che loro. Sono delle specie di rasta man, tutto tranne che dediti alla campagna, un po’ come se Paris Hilton fosse la figlia di Giovanni Rana, tolto il fatto che Ermi&Berni sembrano vagamente più intelligenti di Paris Hilton. Dopo aver ricevuto un caloroso benvenuto da parte della loro mammina (che li chiama ancora bambini) ed esserci presentati ce ne andiamo in veranda, giusto per parlare un po’
–E così fate musica?- ci fanno. No, guarda, siamo una scuola di sushi
–Beh, si, formiamo una band.-
-Che genere?-
-Aehm… in generale punk e grunge.-
Quest’affermazione deve averli in parte sconcertati. Effettivamente Meg è una delle visioni meno punk che conosca, ma Zack è molto grunge, ed ovviamente anche Ricky fa valere la sua vena ribelle. Io e Laura siamo trasandate. Dan è semplicemente tonto
-Che assortimento.-
Pausa
-E andate al mare?- che, non si può???? Insomma, mica ci possiamo rinchiudere…
-Già- concludo –Un po’ di riposo dal lavoro– come se lavorassimo sul serio. Ma non importa.

Oggi è un’altra serata di vacanza. Riassumo la giornata: ore perse a far entrare Laura in acqua, cosa praticamente impossibile, ma ci siamo divertite comunque. Poi ovviamente quando si è decisa si è buttata su delle alghe e ha cominciato ad urlare finché Ricky non si è deciso ad andarla a riprendere. Poi nel pomeriggio ho approfondito la mia conoscenza personale di Dan, stando stesa al sole per tre ore con lui, che non ha fatto altro che commentare Meg: quanto bene stava con quel costume azzurro, quanto carini erano i suoi capelli, quanto era bello il sole sulla sua pelle, e tutta roba così. A me veniva un po’ da vomitare, ma non ci ho fatto molto caso. Tutto sommato non è così stupido, e se Meg gli piace davvero, meglio per lui. Che vi devo dire. Io mi sono concentrata sugli strepiti di Laura e sull’eterna pazienza di quel sant’uomo (adesso capisco perché si fa le canne: troppo tempo con Laura manda in malora anche i cervelli migliori…). Beh, la cosa più intelligente a cui ho pensato oggi è stato che Zack è veramente perfetto, o quasi. Diciamo che forse forse mi piace. Mi consolo, anche perché Meg sta cercando di spingermi fuori dalla macchina (stasera tocca a noi) perché le da fastidio l’odore del fumo (se non la smette di tormentarmi per le sigarette la ammazzo, e poi siamo in una decappottabile, cos’ha da rompere?). Improvvisamente mi molla una spinta più forte delle altre e mi ritrovo a rotolare giù dal cofano. Me la tiro dietro, senza  sapere come ho fatto a superare il vetro davanti. Spero solo di non averlo rotto.

Sole. Aiutttttttttoooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!! Io sono una creatura d’ombra, un essere notturno, come posso prendere il sole??? Unica nota buona: Laura si è presa una pallonata fenomenale in testa, da parte di un branco di australopitechi disevoluti che quando il loro “capo” ci ha viste (noi ragazze, intendo) ha gridato
-Ah, ma voi siete… TONIIIIII!- e ha smesso di urlare solo quando quel cavolo di Toni è giunto al nostro capezzale. Poi si sono messi a discutere
-Secondo te sono loro?-
-Loro chi?- siamo noi, testa di porro! Tre meravigliose ragazze che come tre sirene si rosolano al sole (io mi sto friggendo, ma è meglio non puntualizzare)
-Quelle di Ermi e Berni-
-Ne mancano tre, però possono essere loro-
Ok, mi alzo, e vado a cercare un punto d’incontro fra le due culture. Mi sento molto Star Trek.
-Aehm, scusate… chi-si-e-te?- scandisco bene, chissà che capiscano. No, non capiscono. Laura giunge a darmi una mano.
-Co-no-sce-te-Er-man-no-e-Ber-nar-do?- ancora nessuna risposta. Forse hanno dei problemi di udito. Chi lo sa.
-Ragazze,esaminiamo il contesto- Meg comincia ad organizzarci come fossimo una squadra di cheerleader mettendosi a disegnare il “piano” sulla sabbia bagnata
-Allora, il problema è comunicare con le forme di vita pluricellulare a riproduzione si spera sessuata che ci stanno di fronte- io spero di no, chi vuoi che ci vada con loro?
-Scriviamo le caratteristiche della specie: braccia lunghe, probabilmente di derivazione scimmiesca, arti inferiori coperti da almeno cinque centimetri di pelo, un probabile incrocio con una capra, occhi sporgenti, cervello a quanto sembra piccolo come un pistacchio. Mi seguite?-
Nessun problema, certo che quei trattati scientifici servono, dovrei votarmi alla scienza. Comunque, Meg continua il suo discorso.
-Bene. Ciò porta a una grande difficoltà di rapporto tra queste creature antropomorfe e la nostra razza, molto più evoluta dal punto di vista sia fisico che intellettuale- Annuiamo convinte
-Dunque. Hanno detto di conoscere Ermanno e l’altro, il che è un buon segno. Forse riusciremo a capirci tramite delle immagini-
Guardiamo gli scimmioni amorfi. Anche con le immagini sarà molto dura.
-Laura, vai a chiamare i ragazzi, ci saranno d’aiuto. Liz, prendi il tuo cellulare. Gli mostreremo le foto che abbiamo fatto a casa di Rosa e Augusto-
Wow, che organizzazione. Mi dovrò far prestare un po’ del suo spirito pratico, tanto a lei serve solo per sistemare le cene dell’ACR. Nel giro di qualche ora abbiamo scoperto che facevano sul serio, nel senso che conoscono i due rasta e che sono meno cerebrolesi di quello che credevamo. Non male…thank you Miss Meg.






SPAZIETTO MIO CAROCARO:

Domando infinte volte perdono per i miei ritardi allucinanti, ma in questo periodo in teatro mi stanno massacrando e conciliare tre spettacoli con una scuola da 42 ore la settimana non è proprio semplicisssssssssimo…ad ogni modo, anche se in ritardo spaventoso, sono arrivata con l’ottavo capitolo, che mi serve come assist per il prossimo (che sarà piuttosto ricco di colpi di scena)…
Vado a ringraziare:

AKI_PENN: non ti disperare, sono tornata!!!!! Spero in questo periodo di riuscire ad aggiornare un po’ più spesso…eh sì, fra Liz e Zack puoi proprio aspettarti delle gran svolte, ho già tutto in testa ma non svelerò nulla…sorpresa! Comunque anche io sono follemente innamorata di Ricky, come resistergli???XDXDXDXD


L_S: tutte le tue speranze per Zack e la sua love story saranno presto esaudite, abbi fede! A breve saranno grossi sviluppi…vedrai…e la povera, povera Meg va lasciata cuocere nel suo brodo, la cara-santa-pura Meg…grazie per tutti i complimenti!

Grazie anche a quelle buonanime che l’hanno messa tra i preferiti e quella mandria di pie persone che l’hanno letta!!!!
Baci, Checie
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Checie