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Autore: crazy640    25/05/2008    27 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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Il sole non era ancora sorto completamente,ma lui era già in salotto,sveglio neanche avesse passato tutta la notte insonne.

Quella appena trascorsa era stata la prima notte in cui aveva diviso il letto con una donna senza farci sesso,anzi a pensarci bene,era la prima volta in assoluto,visto che le sue compagne di una notte non restavano mai a fargli compagnia fino al mattino.

Era una delle sue regole per evitare di affezionarsi troppo a loro.

Invece con Hermione non aveva mai fatto il minimo accenno,il minimo passo verso di lei nel letto per tutta la notte,neanche durante il sonno,come se sapesse anche allora che quella era una zona vietata in cui non poteva spingersi.

Era rimasto sempre nella sua parte del letto,quasi cercando di dare il minimo fastidio possibile, cercando di farla adattare a quella nuova e strana situazione senza aggiungerci anche le sue aspettative o le sue paure per quella convinvenza che si era venuta a creare.

Che lui aveva fatto in modo di creare...

Allungò la schiena sulla poltrona e poggiò la testa su uno dei cuscini del divano,mentre la mente tornava ancora una volta al motivo che lo aveva spinto a fare quella proposta.

Mancavano tredici mesi e poi avrebbe compiuto venticinque anni.

Allora sarebbe entrata in vigore quella clausula del testamento di sua madre:o si sposava o tutta la fortuna dei Malfoy sarebbe andato all'altro lato della famiglia Black.

Sarebbe stato facile,bastava scegliere una donna della sua età e convincerla a sposarlo:in fondo non doveva essere tanto difficile visto il suo sex appeal e la sua ricchezza.

Se non fosse stata per quella maledetta clausola...

Sua madre,da inguaribile romantica,aveva imposto che il suo fosse un matrimonio d'amore,come lo era stato quello dei suoi genitori ed aveva stilato uno speciale giuramento che Draco e la sua sposa dovevano pronunciare sull'altare,in grado di scovare trucchi o recite atte soltanto alla conquista del patrimonio.

Se voleva i suoi soldi,doveva sposarsi e se voleva sposarsi doveva innamorarsi...

Ma come poteva innamorarsi di un'altra se da quando aveva tredici anni non faceva altro che pensare ad una sola donna?

Chiunque avesse sentito quella storia gli avrebbe dato del pazzo:nessuno si può innamorare della persona che ti ha preso a pugni!

Ma se questa persona ha profondi occhi color dell'ambra e una massa di capelli ricci che sembrano essere piu' morbidi della seta?

Se il solo fatto di essere disprezzato da quella persona lo consideri una prova del fatto che lei pensa a te,che sei nei suoi pensieri,che non gli sei totalmente indifferente?

Per anni si era nascosto dietro la scusa del "Sangue Puro" e dell'impossibilità di mischiare le razze,per anni aveva evitato i suoi sentimenti.

Non aveva dato peso al fatto che il suo cuore accellerasse ogni volta che lei era nelle vicinanze, nella stessa stanza,se anche passava poco distante da lui e gli lanciava la sua solita occhiata carica di odio;aveva dato colpa all'odio che provava da sempre per lei il pensiero di quella ragazza sempre nella sua mente.

Neanche il suo matrimonio con quel pezzente di Weasley aveva scalfito quello che con il tempo era diventata quasi una devozione,un'amore talmente puro da non poter essere confrontato con nessuna delle altre storie che aveva avuto nel frattempo:in un certo senso,era sicuro,che la sua occasione sarebbe arrivata prima o poi.

Loro si sarebbero ritrovati,non piu' come nemici,e allora avrebbe potuto giocare le sue carte.

Nel frattempo gli anni passavano,e il tempo per mettere in atto la clausola di sua madre si assottigliava,ma la cosa sembrava interessarlo minimamente:aveva saputo dei problemi di matrimonio fra Hermione e Weasley,della febbre del gioco che aveva aggredito Weasel...

Non era rimasto indifferente alla nascita di Prudence,si era sentito leggermente tradito,i suoi propositi avevano quasi vacillato,ma era stato rincuorato dalla voce che Hermione era dovuta andare in ospedale da sola e che quel matrimonio era ormai soltanto un ripiego.

Potevano lasciarsi da un momento all'altro e lui doveva essere pronto a cogliere il momento giusto per farsi avanti:non un minuto prima per non sembrare troppo precipitoso,nè un minuto dopo per non perdere l'occasione giusta.

Ma era passato un'altro anno e mezzo prima di avere l'occasione giusta.

Quella partita.

Non avrebbe potuto avere attimo migliore neanche se avesse aspettato tutta la vita!

Quando aveva fatto la proposta a Weasel,aveva avuto un'attimo di timore:non era sicuro al 100% che questi avrebbe accettato,ma la sua conoscenza del genere umano non l'aveva deluso neanche quella volta.

L'uomo aveva accettato e ora Hermione e la bambina erano lì con lui...

Aveva nove mesi di tempo per farla innamorare di sè:non riusciva ad immaginare un'impresa piu' facile e allo stesso tempo piu' titanica di quella.

Sapeva che quella situazione poteva sembrare strana vista dal di fuori,ma fino a quel momento, non c'era stato nessun problema particolare.

Se si escludeva la discussione con Blaise...

Per un'attimo si era scordato della loro amicizia ed era stato sul punto di colpirlo.

-Credi che questa fase durerà molto?-gli aveva chiesto quando erano rimasti da soli la sera prima.

Lui l'aveva guardato e Blaise,conscio dello sguardo del biondo,aveva posato con noncuranza le labbra sul suo bicchiere.

-Di che stai parlando?-gli aveva domandato,guardandolo.

-Questa fase...Della famigliola felice...Durerà ancora molto?-aveva specificato l'altro.

-Credo proprio di sì-aveva risposto l'altro con voce fredda.

Blaise aveva annuito.

-Eppure ti credevo piu' furbo-aveva aggiunto,come dando voce ad un pensiero improvviso.

-La smetti di parlare come la Cooman e dici veramente quello che pensi?-aveva ribattuto Draco perdendo la pazienza.

Si erano guardati alcuni istanti senza parlare,poi Blaise aveva annuito.

-Ok,va bene,mettiamo le carte in tavola.

Tu credi veramente di poter stare con quella donna e far finta che il passato non significhi niente?

Vi siete fatti la guerra per anni,vi siete odiati,e adesso mi vuoi far credere che improvvisamente è amore folle da togliere il respiro?-aveva detto l'amico.

-Magari non da togliere il respiro,ma è amore...Che tu ci creda o no!-aveva replicato lui.

Non aveva neanche dovuto mentire...

-Non ti è passato neanche un attimo per il cervello che quella donna ti stia usando?-aveva detto Blaise alzandosi e andando verso di lui.

-Usarmi?Ma di che stai parlando?-

-Neanche ventiquattro ore fa,la Granger e sua figlia vivevano in un monolocale ed erano piene di debiti ed adesso sono felici e in questa casa che è grande dieci volte la loro.

Apri gli occhi!-gli aveva quasi urlato contro.

-Se non la smetti di urlare,dovrai fare i bagagli prima ancora di aver il tempo di finire di disfarle.

Per quanto riguarda me ed Hermione,non sono affari che ti riguardano e non permetterti mai piu' di parlare di lei in quel modo-aveva ribattuto con voce gelida.

Blaise era rimasto in silenzio e aveva sostenuto il suo sguardo.

-Sono stato chiaro?-aveva chiesto ancora Draco.

L'amico aveva annuito,poi lui era salito in camera dove aveva trovato Hermione semisvestita che stava finendo di prepararsi per la notte.

Si erano comportati come due adolescenti ingenui e alle prime armi,soltanto per aver visto un pò di pelle nuda.

A pensarci adesso gli veniva da ridere,ma sul momento si era sentito imbarazzato e fuori posto, come mai prima d'ora.

Neanche il covo di Voldemort l'aveva messo così in ansia...

-Buongiorno signore-disse una voce maschile.

Draco si allontanò dai suoi pensieri e vede Higgins,il maggiordomo,fermo sulla porta del salotto, che lo osservava:era visibilmente sorpreso di trovarlo in piedi a quell'ora.

L'uomo doveva essere appena arrivato,aveva ancora indosso il suo impermeabile,e lo guardava dalla soglia come in attesa di ordini.

-Buongiorno Higgins-lo salutò Draco mettendosi a sedere sulla poltrona.

-Posso fare qualcosa per lei signore?-domandò l'uomo senza muoversi.

-Avanti Higgins,sei appena arrivato...Non hai bisogno di un'attimo di pausa prima di iniziare a lavorare?-gli domandò sorridendo.

Ancora una volta Higgins fece un cenno affermativo con la testa.

Possibile che questi maggiordomi inglesi devono essere così deferenti?si domandò Draco guardando l'uomo davanti a sè.

-Comunque tranquillo,non ho bisogno di niente...Puoi andare a prepare la colazione.

Ricordati che siamo in quattro-gli disse.

-Quattro,signore?-domandò Higgins sorpreso.

-Il signor Zabini sarà nostro ospite per questa settimana-gli spiegò.

Higgins raccolse la notizia con un'ennesimo cenno affermativo del capo.

-Perfetto signore...Con permesso-disse prima di un piccolo inchino.

Dopodichè si voltò e si allontanò nel corridoio.

Draco tornò a poggiare la testa sul cuscino della poltrona,guardando la luce dell'alba diventare sempre piu' forte,man mano che il sole faceva capolino dietro le nubi,e non sentì i passi nel corridoio avvicinarsi alla stanza,ma avvertì la sua presenza.

Si voltò verso la porta del salotto e la vide:era bella anche con i capelli arruffati e gli occhi ancora pieni di sonno.

Come ci riusciva?Era una magia particolare che lui non conosceva,oppure erano i suoi occhi che la vedevano perfetta in ogni situazione e momento?

-Buongiorno-gli disse restando per un'istante ferma sulla porta.

Draco le fece un cenno con il capo che lo fece assomigliare a Higgins.

-Buongiorno a te...Non credevo fossi così mattiniera-le disse.

Hermione entrò nel salotto e andò a sedersi accanto a lui,sul divano posto poco distante dalla poltrona.

-Infatti non lo sono...Cioè lo sono soltanto quando devo lavorare-gli disse.

-Devi andare al Ministero?-le domandò Draco fissandola.

Hermione si coprì la bocca con una mano e sbadigliò,e contemporaneamente annuì.

-Devo controllare alcune cose e firmarne altre...Ci resterò per un paio d'ore.

E poi vorrei parlare con Harry...-gli disse alzando lo sguardo sull'uomo.

Draco la fissò piu' intensamente,ma restò in silenzio.

-Voglio cercare di chiarire le cose con lui:non mi piace essere in lotta con Harry.

E' sempre stato al mio fianco,in ogni situazione,anche in quelle piu' disperate e non mi piace l'idea che adesso non sia così.

So che per te magari è difficile da capire...-gli disse pronta a combattere.

-Ti sbagli,lo capisco benissimo-la interruppe Draco.

Questa volta fu Hermione a corrugare la fronte.

-Davvero?-gli domandò.

Draco si lasciò scappare un ghigno divertito.

-Pensi che un Serpreverde non possa credere nell'amicizia?-le chiese provocandola.

Il rossore che si manifestò sul volto di Hermione gli diede la risposta.

-Anzi,è forse una delle cose in cui crediamo di piu'...

I Serpeverde devono scegliersi gli amici con cura,forse con piu' attenzione degli altri perchè questi saranno i custodi dei tuoi segreti piu' nascosti,quei segreti che possono salvarti la vita in certi casi-le spiegò con voce calma.

Hermione lo ascoltava con attenzione,quasi affascinata:era la prima volta che entrava in contatto con l' "Universo Serpeverde",e vista la sua nuova situazione aveva bisogno di tutte le informazioni possibile,per evitare di fare sbagli in futuro.

-Quindi,se tu hai bisogno di mettere le cose in chiaro con Potter lo capisco...Non lo condivido, ma lo capisco-le disse,con gli occhi sempre fissi sul suo viso.

Hermione si ravviò una ciocca arruffata dietro l'orecchio destro e con un gesto del capo lo ringraziò.

-Anche tu devi chiarire le cose con Zabini,no?-gli domandò dopo.

Sapeva di essersi spinta troppo oltre:magari lui non voleva nessuna interferenza nelle sue decisioni o per tutto quello che lo riguardava,ma la sera prima lo aveva visto abbastanza scosso per la discussione con Blaise e sperava veramente che tutto si risolvesse il prima possibile.

Draco ghignò di nuovo e con una mano si allontanò i capelli dalla fronte.

-Come al solito non ti si può nascondere niente,eh?-le disse guardandola.

Hermione arrossì ancora una volta,non sapendo bene come interpretare quella frase.

-Hai appena detto che l'amicizia per te è importante...Non vorrai mica venir meno ai tuoi insegnamenti-gli fece notare.

Per alcuni istanti si guardarono in silenzio,come se fra di loro fosse in corso una guerra a chi distoglieva per primo lo sguardo.

-Non mi hai ancora chiesto il motivo della discussione...-disse ad un tratto Draco.

Hermione scosse la testa.

-Non voglio intromettermi...Blaise non è certo uno dei miei piu' grandi sostenitori e se mi mettessi in mezzo non renderei le cose piu' facili.

Se vorrai,me lo dirai tu-gli disse con voce calma.

Furono quelle parole a convincere Draco di aver fatto la scelta giusta:era lei l'unica donna che avrebbe mai potuto sposare.

Dischiuse le labbra per parlare di nuovo,ma sia lui che Hermione sentirono dei passi nel corridoio che li portarono a guardare verso la porta del salotto dove,pochi istanti dopo,apparve Blaise,come chiamato dalle loro chiacchiere.

-'Giorno a tutti-disse sbadigliando.

-Buongiorno a te Mr educazione-lo salutò Draco.

L'altro lo guardò qualche istante poi scosse la testa,lasciando cadere quella provocazione.

Hermione salutò Blaise,poi diede un'occhiata all'orologio che aveva sempre al polso e si alzò dal divano.

-E' meglio che vada a svegliare Prudence...-disse ai due uomini che la guardarono curiosi.

Draco annuì ed Hermione capì che non poteva semplicemente andarsene:doveva iniziare a comportarsi da donna innamorata.

Guardò qualche istante ancora il biondo seduto sulla poltrona poco distante da lui,poi si chinò su Draco e avvicinò il volto a quello dell'uomo,una mano poggiata delicatamente sulla sua spalla destra e posò le labbra su quelle di Draco.

Fu un bacio piu' lungo di quello della sera precedente,ma non appena sentì le labbra di Draco dischiudersi sotto le sue,Hermione si allontanò,incontrando gli occhi sorpresi e misteriosi del biondo.

Gli sorrise e gli fece l'occhiolino,prima di voltarsi e uscire dalla stanza.

Draco la guardò sparire nel corridoio e,senza accorgersene,si leccò le labbra con la punta della lingua.

Quella mossa l'aveva colto letteralmente impreparato...

Avrebbe voluto stringerla e sentire il corpo della donna contro il suo,ma non voleva rovinare tutto per la sua fretta:stava procedendo tutto in maniera anche troppo perfetta,non poteva mandare tutto in vacca per colpa della sua eccitazione.

Girò lo sguardo nella stanza,come per ricordare dove si trovasse e incontrò lo sguardo di Blaise.

-Cosa?Devo affilare le armi per il secondo round?-gli domandò guardandolo dal basso.

Blaise sogghignò e scosse la testa.

-Credo di doverti delle scuse-gli disse restando in piedi davanti a lui.

Il biondo restò in silenzio,in attesa.

-Penso di essere stato un pò affrettato nel mio giudizio su te e Hermione...E' solo che non riesco ancora a crederci...-

-Vogliamo ricominciare?-lo ammonì Draco.

Blaise scosse la testa.

-No,affatto.Per questo prometto di fare uno sforzo per accettare questa relazione-gli disse.

-Farai anche uno sforzo per accettare Hermione?-gli chiese Draco alzandosi dalla poltrona.

Blaise fece un paio di smorfie con il volto e alla fine sospirò.

-Se non posso altrimenti...-disse rassegnato.

Draco scosse la testa.

-Sei un caso senza speranza!

Comunque anche io credo di dovermi scusare con te-gli disse.

-Aspetta che chiamo qualcuno del mio giornale!E' un'evento storico-lo prese in giro Blaise.

-Guarda che sono ancora in tempo per rimangiarmi tutto-gli disse subito l'altro.

Ridendo l'amico alzò le mani in segno di resa.

-Forse mi sono lasciato trasportare...Non volevo aggredirti in quel modo.

E' solo che...-disse Draco.

-Che quando ti toccano la tua bella non capisci piu' niente-finì Blaise al posto suo.

Suo malgrado,Draco fu costretto ad annuire.

-Senti,che ne dici se lasciamo perdere questi discorsi noiosi?

E' ora che tu mi faccia strada verso la sala da pranzo-

 

 

Quando quella mattina si era svegliata,inizialmente aveva avuto qualche difficoltà a capire dove si trovava.

Tutto intorno a lei era diverso:non c'era piu' il solito copriletto a fiori,le pareti erano di un colore diverso e quel terribile odore di cibo indiano non appestava piu' la camera.

Poi,lentamente,i ricordi erano tornati ad affiorare e tutto le era stato piu' chiaro:era casa di Malfoy.

Aveva superato il primo giorno di convivenza senza che si scannassero o si lanciassero contro maledizioni,cosa che riteneva quasi impossibile.

Ma se le avessero anche detto che si sarebbe sentita a suo agio con lui e che non avrebbe odiato ogni minuto che avrebbe passato in sua compagnia,allora sarebbe semplicemente scoppiata a ridere.

Forse era presto per cambiare idea su una persona,specie dopo tutto quello che avevano passato lei e Malfoy...Ma che dire di un nuovo inizio?

Voltare pagina!

Si parla spesso di un nuovo inizio,allora perchè non metterlo veramente in pratica?

Se avesse continuato a giudicare Malfoy sulla base dei vecchi pregiudizi,allora quella convivenza sarebbe diventata un'inferno e non sarebbe stata facile nè per lei nè per Prudence.

Malfoy si stava sforzando al massimo per renderle le cose il piu' facile possibile,e lo stesso doveva fare lei.

Era uscita dal letto,già vuoto,ed era scesa di sotto,senza sapere se andare in cucina per scaldare il latte per Prudence o se mettersi a cercare Malfoy in giro per la casa.

Ma non aveva dovuto cercare molto:lui era da solo in salotto,perso nei suoi pensieri,ma non appena l'aveva vista si era riscosso e le aveva dato il buongiorno.

Quel breve attimo di intimità che avevano condiviso le aveva fatto capire che la sua scelta di mettere da parte il passato non poteva essere piu' giusta:quasi non riconosceva quel Malfoy nel ragazzino che l'aveva tormentata per anni.

Quando gli aveva detto che aveva bisogno di parlare con Harry,per cercare di sistemare il rapporto fra di loro,si era preparata ad una lunga lotta per far valere le sue ragioni,ma ancora una volta era rimasta spiazzata,perchè Draco si era trovato subito d'accordo con lei, lasciandola senza parole.

"L'amicizia è una cosa molto importante per un Serpeverde..."

E chi l'avrebbe mai detto?

Avevano parlato anche della discussione che lui aveva avuto la sera prima con Blaise,ma non aveva fatto nessuna domanda:non aveva nessuna autorità per fare domande.

E poi non era sicura di voler sapere...

Era quasi certa che avessero discusso per colpa sua,quindi un suo possibile intervento avrebbe potuto peggiorare le cose.

Ad interrompere quel momento di comunione che si era creato fra di loro era arrivato Blaise,e lei per non essere d'intralcio era andata di sopra a svegliare Prudence.

Ma prima aveva deciso di agire,di essere audace:dovevano sembrare una coppia,no?

Beh allora doveva smetterla di essere così rigida e doveva iniziare a mostrarsi piu' affettuosa nei riguardi di Draco oppure nessuno avrebbe creduto alla loro storia.

Per questo l'aveva baciato.

Un bacio casto,uno sfioramento di labbra che era durato al massimo trenta secondi e che era terminato quando aveva sentito aprirsi le labbra di Draco sotto le sue.

Non per paura o per vergogna,ma perchè era troppo presto per spingersi così oltre:soltanto ieri era la signora Weasley ed era sposata con Ron,mentre adesso viveva con Draco e fingeva di essere la sua compagna e lo baciava.

Era veramente troppo presto...

Questi ed altri pensieri le affollavano la mente quel pomeriggio al Ministero,mentre era impegnata a controllare che quelle scartoffie che le ingombravano la scrivania fossero in ordine prima di firmarle ed archiviarle.

Neanche mezz'ora prima aveva provato ad andare nell'ufficio di Harry,ma lo aveva trovato vuoto.

Forse era stato un bene:le aveva dato un pò di tempo in piu' per cercare di controllare la sua ansia e per ripassare il discorso che aveva in mente di fare all'amico.

Doveva assolutamente mettere le cose apposto con Harry:non potevano continuare in quel modo.

Non riusciva ad immaginare la sua vita senza Harry...

Era stato il suo migliore amico fin da quando aveva undici anni,ed era stato l'unico che non l'aveva mai abbandonata.

Non poteva farlo adesso che aveva piu' bisogno di lui.

Decisa ad affrontare al piu' presto quella situazione,si alzò dalla sua scrivania ed uscì a passi spediti dal suo ufficio.

Fece il breve corridoio che la separava dall'ufficio di Harry e bussò due volte sulla porta.

-Avanti-sentì dall'interno.

Hermione mise la mano sulla maniglia,ma prima di abbassarla prese un profondo respiro per farsi coraggio.

Vide chiaramente l'espressione sul volto di Harry cambiare non appena ebbe visto chi aveva bussato.

-Ah,sei tu-disse semplicemente.

Senza parlare Hermione entrò nell'ufficio e chiuse la porta alle sue spalle.

-Dobbiamo parlare-gli disse.

-Credi sia davvero necessario?-le chiese lui,alzando lo sguardo su di lei.

Hermione sostenne il suo sguardo e la sua determinazione aumentò:non si meritava quello sguardo,Harry non avrebbe dovuto guardarla con occhi di rimprovero.

-Non dovresti guardarmi così-gli disse senza riflettere.

Harry corrugò la fronte senza staccare gli occhi da lei.

-Così come?-

-Con occhi così pieni di rimprovero!-gli disse.

-Come dovrei guardarti allora?-le domandò poi.

-Non sono una bambina Harry...Non sono neanche sotto Imperius-ribattè lei.

Harry sospirò e lasciò cadere sulla scrivania la penna che aveva tenuto in mano fino a quel momento.

-Vorrei tanto che tu lo fossi-sospirò.

Questa volta fu Hermione a guardarlo con la fronte corrucciata:per lui era meglio vederla sotto una Maledizione piuttosto che vederla con Malfoy?

-Non lo pensi veramente...-gli disse.

Prima che l'uomo ebbe il tempo di ribattere,Hermione coprì la distanza che la separava da Harry e gli si parò davanti,costringendolo ad alzare la testa per incontrare di nuovo i suoi occhi.

-Guardami-gli ordinò.

Harry,in silenzio,fissò gli occhi in quelli della donna.

-Sono io,Hermione...Sono sempre io,non è cambiato nulla-gli disse con voce calma.

Harry sostenne il suo sguardo e sospirò di nuovo.

-Come fai a dire che non è cambiato niente quando invece è cambiato tutto?

Ieri sono venuto da te sicuro di trovarti sconvolta per quello che aveva fatto Ron,e invece ti trovo con Malfoy...

Sembra che il mondo si sia rivoltato all'improvviso-le disse.

Almeno anche lui aveva quella stessa sensazione,pensò Hermione sentendosi leggermente rassicurata.

-Lo so che può esserti sembrato strano...-

-Strano?Assurdo vorrai dire!

Ero convinto che le voci sul vostro conto fossero solo un mucchio di bugie,ero venuto da te per offrirti il mio aiuto in questa situazione del cazzo e invece scopro che è tutto vero!!-

Chiunque avesse sentito il loro discorso avrebbe pensato che fosse stato Harry e non Ron ad essere tradito da Hermione.

Lei lo guardò un'istante in silenzio,poi prese un respiro profondo:era ora di iniziare la recita.

-Credi che per me sia stato facile?-gli domandò.

Harry fece per parlare,ma la donna lo interruppe di nuovo.

-Questa storia con Draco va oltre tutti i miei principi,tutto quello in cui ho sempre creduto e che mi ha sostenuto durante l'adolescenza...

Sto con un'uomo che per anni non ha fatto altro che odiarmi,cercare i modi piu' meschini per offendermi e che avrebbe preferito vedermi morta piuttosto che stare con me...però è successo-gli disse.

Harry abbassò per un'istante lo sguardo,e lei ne approfittò per riprendere fiato.

-Pensi che non stia male già di mio per questa situazione?-gli chiese poi con voce piu' calma.

-Se stai tanto male allora perchè ti sei messa in questo casino?-le domandò lui di rimando.

Hermione restò qualche istante in silenzio,riflettendo su quali fossero le cose giuste da dire.

-Tu sai com'era la mia vita con Ron...Almeno io e te non raccontiamoci balle.

Tu sai perfettamente tutto quello che ho passato in questi ultimi anni:tutte le bugie,le rinuncie, i debiti,le liti...-disse con voce lenta e calma.

Harry restò in silenzio,un'espressione seria in volto e lo sguardo sul viso di Hermione.

-Draco è stata la mia ancora di salvezza...La luce alla fine di un tunnel-gli disse seria.

-Hermione...-cominciò Harry.

-Credimi è stato difficilissimo per me all'inizio!

Per mesi ho cercato di combattere quello che provavo per lui:come potevo amare una persona che era stata tanto meschina con me in passato?

Facevo bene a fidarmi?

Come facevo a sapere che non sarebbe successa la stessa cosa?-disse.

Stava andando a braccio,ma stava anche dando voce a dei timori presenti.

-Esatto come fai a saperlo?-le diede man forte Harry.

Hermione sorrise.

-Se non gli fosse importato nulla di me,mi avrebbe lasciato con Ron.

Avrebbe continuato a venire a letto con me,senza fare quella proposta durante la partita-gli disse.

Hermione vide l'uomo strofinarsi gli angoli degli occhi con l'indice e il pollice,mentre nella stanza scendeva un silenzio pesante e carico di aspettative:chiunque avrebbe parlato,dopo quel silenzio, si sarebbe portato dietro il peso delle parole dette fino a quel momento.

-Non lo so...Cosa ti aspetti la mia benedizione?

Io non riesco a dimenticare chi sia Malfoy così facilmente come hai fatto tu-le disse lui.

Hermione si domandò se tutto quel discorso alla fine era servito a qualcosa,se era riuscita a far capire ad Harry il motivo per cui aveva fatto quella scelta,ma per una volta si sentì insicura:era sempre stata capace di indovinare cosa Harry le avrebbe detto un'attimo prima che l'amico aprisse bocca,ma questa volta non aveva la minima idea di come lui avrebbe reagito.

Aveva bisogno di Harry,del suo amico di sempre,ma non sapeva se sarebbe stata in grado di farglielo capire.

-Ho bisogno di sapere che sarai al mio fianco anche se non approvi-gli disse con voce calma, cercando di non far trasparire il tumulto che si agitava in lei.

Harry la guardò in silenzio,pensando alle sue parole,poi Hermione lo vide aprire un cassetto della scrivania e tirare fuori una pergamena e metterla sulla scrivania.

-Questa è di Ron-le disse.

Hermione lo guardò senza capire.

-L'ha data a me perchè te la facessi avere...Vuole provare a rimettere a posto le cose un'ultima volta,provare a parlarti-le disse guardandola in volto.

Hermione lo guardò per un'ultimo istante prima di abbassare gli occhi sulla pergamena:era arrotolata e chiusa da un nastrino rosso.

-Hai ragione,non capisco...

Non riesco a capire perchè non mi hai mai parlato di questa tua relazione con Malfoy,perchè me ne hai tenuto all'oscuro...Soprattutto quando è diventata una cosa seria.

Non capisco perchè non hai mai voluto accettare l'aiuto della famiglia nei momenti difficili.

Non capisco neanche perchè hai aspettato tanto a lasciare Ron se la situazione era così disperata-iniziò Harry,alzandosi in piedi e sovrastandola di qualche centimetro.

Hermione lo guardò fisso negli occhi e restò in silenzio:ormai lo conosceva e sapeva che l'amico non aveva ancora finito.

-Se avessi saputo tutte queste cose,magari,sarei stato preparato alla presenza di Malfoy a casa tua ieri mattina e non avrei avuto una reazione così violenta e impulsiva-le disse facendo un passo verso di lei.

Hermione si accorse di avere il fiato fermo a metà:aveva smesso di respirare quando Harry aveva iniziato a parlare e non se ne era accorta fino a quel momento.

-C'è soltanto una cosa ancora che mi resta da sapere...-aggiunse.

-Cosa?-domandò lei tutto d'un fiato.

Harry restò in silenzio qualche secondo,poi lei lo vide dischiudere le labbra.

-Quando sei con Malfoy...sei felice?-le domandò visibilmente in imbarazzo.

Hermione aspettò a rispondere,riflettendo su quello che lui le aveva chiesto:era felice quando era con Malfoy?

Erano passate soltanto ventiquattro ore dall'inizio della loro convivenza,ma non c'era stato un solo momento in cui si era sentita a disagio o fuori posto in sua presenza;l'unica volta che era successo era quando avevano incontrato Blaise a Diagon Alley ed era stato proprio Draco a far allontanare i suoi dubbi e le sue paure.

-Si,lo sono-gli disse,rialzando lo sguardo sul suo volto.

Harry annuì.

-Allora va bene...Cercherò di adattarmi a questa nuova situazione-le disse serio.

Hermione sospirò,e le sembrò che un'enorme peso fosse stato spostato dal centro del petto permettendole di nuovo di respirare.

Senza riflettere,si gettò fra le braccia di Harry e senza una motivazione apparente,scoppiò a ridere nervosamente.

Sentì le braccia di Harry attorno alla sua vita e per alcuni minuti restarono così:lei in preda alla ridarella neanche fosse un'adolescente,mentre l'amico restava in silenzio,come in ascolto delle sue risate.

Quando si separarono,Hermione aveva smesso di ridere ed era tornata seria,lo sguardo fisso sul suo volto.

-Adesso sarà meglio che torni nel mio ufficio...Mi sono allontanata anche troppo-disse cercando di ritrovare quel contegno che le era solito al lavoro.

Harry sorrise e annuì.

Hermione gli posò un bacio sulla guancia e fece per andarsene quando si ricordò di quella pergamena posata sulla scrivania.

Si voltò e fissò lo sguardo su quel pezzo di carta che sembrava urlare il suo nome.

-Non sei obbligata a prenderla...-le fece notare Harry.

Hermione fissò la pergamena qualche altro istante,poi scosse la testa.

-Lo so,ma non voglio metterti in difficoltà con lui-gli disse avvicinandosi alla scrivania e prendendo la pergamena in mano.

Dopodichè senza dire altro,tornò accanto alla porta e uscì dall'ufficio diretta verso la sua stanza.

Per il breve tragitto che divideva l'ufficio di Harry dal suo,si interrogò piu' volte se voleva realmente conoscere il contenuto di quella pergamena.

Ron l'aveva ferita,l'aveva umiliata,l'aveva "venduta" neanche fosse un'oggetto e adesso credeva di poter rimettere tutto apposto con una lettera?

Ancora una volta l'aveva privata del suo diritto di urlargli contro tutto l'odio che provava per lui in quel momento,mascherandosi dietro un foglio e file di parole senza senso.

Aprì la porta del suo ufficio e si bloccò quando si accorse che c'era qualcuno che l'aspettava che si voltò sentendo la porta aprirsi.

-Ciao,mi chiedevo dove fossi finita-la salutò.

Hermione entrò nella stanza e richiuse la porta alle spalle.

Draco era come al solito perfetto,anche se indossava soltanto un paio di pantaloni neri tenuti in vita da una cintura di pelle ed una camicia a righine blu e azzurre,infilata nei pantaloni che metteva in risalto il fisico slanciato e scolpito.

-Ero da Harry-gli disse semplicemente.

Lo vide annuire.

-Tutto risolto?-le domandò poi.

Hermione non rispose,ma gli si avvicinò fermandosi a pochi metri di distanza da lui e alzò le spalle.

-Sembra di sì,anche se adesso è ancora presto per dirlo.

Per il momento abbiamo chiarito quello che è successo ieri mattina,poi vediamo come andranno le cose-gli disse.

Draco annuì di nuovo.

-Sei piu' tranquilla?-le chiese.

-Piu' sollevata...Sapere che Harry non mi considera un mostro soltanto perchè sto con te ha ridato un pò di senso a tutto quanto-gli disse cercando di far sembrare chiaro quel concetto così confuso.

-Meno male che non stiamo insieme davvero,altrimenti sarei stato geloso marcio di questo tuo rapporto con Potter-le disse Draco sogghignando.

-E perchè mai?-gli chiese lei sorpresa.

-Hai quest'aria beata,fra le nuvole ogni volta che parli di lui...-le disse facendo un gesto con le mani e appoggiandosi alla scrivania della donna.

Hermione sorrise e scosse la testa.

-Assolutamente...Fra me e Harry non c'è mai stato niente di piu' di un'amicizia,per me è come un fratello.

Eravamo troppo presi dai fratelli Weasley per accorgerci di altro-gli disse facendo un'altro passo verso di lui.

Si stava,per caso,giustificando con lui?

Lei e Draco non erano innamorati,e non erano neanche una coppia,allora perchè le sembrava di star cercando una giustificazione valida alla sua amicizia con Harry?

Poi si ricordò della pergamena che aveva ancora stretta nella mano sinistra.

-A proposito dei fratelli Weasley...-disse cambiando tono di voce.

Draco la guardò in volto e si accorse che era successo qualcosa,anche se non sapeva ancora cosa.

-Tutto bene?-le domandò.

Hermione alzò la mano con la pergamena e la mostrò a Draco.

-Ancora non lo so...Questa è di Ron-gli disse.

Il viso dell'uomo si era annuvolato improvvisamente,non appena aveva sentito il nome di Ron, come un tempo succedeva ogni volta veniva pronunciato il nome di Harry.

-L'hai già letta?-le domandò.

Era tornata di nuovo quella voce...La voce che aveva usato con Blaise il giorno prima e che le aveva riservato ogni singolo giorno della sua permanenza ad Hogwarts.

Scosse la testa continuando a tenere lo sguardo sul suo volto.

-Harry me l'ha appena data-gli disse.

Draco guardò ancora qualche istante quella pergamena,poi tornò a fissare il suo volto.

-Che vuoi fare?-le chiese.

Il tono era tornato quello che aveva usato il giorno prima:caldo,avvolgente.

-Aveva promesso di non avere piu' nessun contatto con me...Leggila tu...-gli disse.

Draco non se lo fece ripetere due volte:sciolse il nastrino rosso e spiegò la pergamena, posando subito gli occhi sulle parole scritte sopra.

-"So che in questo momento sono la persona che odi di piu' al mondo,ma voglio che tu sappia che non avevo altra scelta.

Avevo letteralmente l'acqua alla gola,e ho afferrato la prima occasione che mi si è presentata per riemergere da quel mare di debiti...Darei qualsiasi cosa perchè questa non fosse venuta da Malfoy!"-iniziò a leggere Draco.

Si fermò per alzare lo sguardo su Hermione e la vide con lo sguardo nel vuoto,attenta a non perdersi neanche una parola di quello che era scritto sulla pergamena.

Quando si accorse che lui aveva smesso di leggere,posò gli occhi su Draco.

-E' finita?-gli domandò con voce stranamente calma.

L'uomo scosse la testa e tornò a posare lo sguardo sul foglio,riprendendo a leggere subito dopo.

-"Ho cercato in tutti modi di convincere quello sciacallo a cambiare idea,ma non ha voluto sentire ragioni...

Ma voglio che tu sappia che non c'è niente al mondo che io ami piu' di te e di Prudence,siete l'unica cosa che conti nella mia vita e ti prometto che prima o poi ti porterò via da quel bastardo..."-riprese Draco.

-Basta!-lo interruppe Hermione con voce ferma.

Draco alzò lo sguardo su di lei e incontrò i suoi occhi:erano pieni di rabbia e allo stesso tempo decisi.

-Non voglio sentire piu' niente...Sono solo un mucchio di bugie.

Inutili trite bugie!

Sono le stesse bugie che mi racconta da tre anni:lui è soltanto una povera vittima colpita dagli eventi,io sono l'amore della sua vita e nostra figlia è l'unica cosa che gli sia riuscita nella vita...

Ma poi non si ricorda il colore dei suoi occhi-disse con voce carica d'amarezza.

Draco l'ascoltò in silenzio,sicuro che quello sfogo non fosse ancora finito.

-E' sempre colpa di qualcun'altro:delle carte,dei creditori che mandano all'incasso i suoi assegni prima del tempo,addirittura del Ministero che non paga gli stipendi...

Sempre colpa di qualcun'altro,ma mai di Ronald Weasley!

Sono stanca di fare il suo gioco,di ascoltare le sue scuse,stanca di...-disse lasciando la frase a metà.

Draco la guardò abbassare leggermente la testa,lo sguardo sul pavimento,come se all'improvviso si sentisse in colpa per quello che aveva appena detto e senza parlare si staccò dalla scrivania e le andò vicino.

Le fece alzare il viso poggiandole due dita sotto il mento e spingendolo delicatamente verso l'alto,e la costrinse ad incontrare il suo sguardo.

-La colpa è soltanto di Weasley...

Ci sarebbero molte cose da rimproverargli,ma quella peggiore è il fatto che si sia lasciato scappare una donna come te-le disse con voce calma.

Hermione lo ascoltò in silenzio,lo sguardo nel suo come ipnotizzata dal suono della voce di Draco.

-Se tu fossi mia non permetterei a niente e a nessuno di portarti via da me...-aggiunse.

Improvvisamente il cuore di Hermione iniziò a correre,sopreso da quelle parole:era tanto tempo che qualcuno non le si rivolgeva in quel modo così dolce.

-Quindi smettila di pensare al passato...L'unica cosa che conta del passato è tua figlia.

Ora esiste soltanto il presente:è ora di scrivere un nuovo capitolo-le disse sempre con la stessa voce seria.

Hermione sorrise e annuì convinta.

Vedendola sorridere,Draco seguì il suo esempio producendosi in un ghigno targato Malfoy che interessava soltanto metà viso e che lo rendeva estremamente sexy.

-Bene...Che ne diresti allora di pranzare con me?-le domandò,sempre con lo sguardo nel suo.

Hermione sorrise di nuovo e alzò le spalle.

-Non mi sembra un'idea così malvagia-gli disse.

Draco sogghignò di nuovo e annuì,prima di allontanarsi da lei e avviarsi verso la porta,seguito dalla donna.

Le aprì la porta dell'ufficio e si fece da parte per farla uscire,e quando furono in corridoio la mano di Hermione cercò quella di Draco,stringendola dolcemente.

 

 

Salve a tutti!!!

Ecco svelato il motivo che spinto il nostro a fare quella proposta durante la partita di poker...Ci riuscirà secondo voi?

In fondo 13 mesi sono lunghi e possono succedere tante cose....

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura!

E ora i ringraziamenti:Miss Sunshine(Grazie x i complimenti,spero di essere arrivata in tempo x aver evitato l'astinenza!),Falalula(Potrebbero anche essere favorite dalla presenza di Blaise,non ci avevi pensato?Hai ragione sul fatto dell' "UN-UNO",è una cosa che succede spesso anke nelle altre ffs!SORRY!X Prue ho preso a "modello"mia nipote:lei nel passeggino proprio nn ci vuole stare),Pikkola(Infatti presto succederà qualcosa...Stay tuned!),Kucciolaflea(Grazie x i complimenti!Diciamo ke Blaise al momento è molto diffidente,lo sarà anke in seguito,ma...ho detto troppo!),Brilu(Specialmente x Herm:essere additata da tutti come la "cattiva della situazione"!),Debby12(Figurati!Povero Blaise...Ti sbagli anke a lui è stato detto ke Draco e Herm erano amanti,da Draco in persona alla fine della partita),Xerley(Grazie x i complimenti!), Fix89thebest(Infatti nn sbagliavi...Come vedi Draco si preparava a qst momento da anni...Nn preoccuparti,recensisci se e quando vuoi!), Fragola(Grazie x i complimenti!),Sorellinadolce(Spero ti piaccia!), Ginny28(Grazie x i complimenti!),JC(Grazie...Beh devi ammettere ke qualche volta ti lascio anke cn il fiato sospeso),Cougar(Grazie x i complimenti!),Potterfanlalla17(Per curare la crisi d'astinenza x l'altra ff...Grazie x i complimenti!Tr buona),Shavanna(Mistero risolto:era quello ke ti immaginavi?),ElianaTitti(Grazie x i complimenti!Già è un Draco diverso da qll della Row,ma nn ho mai pensato ke Malfoy fosse veramente il bastardo ke lei descriveva:poteva capitare a kiunque,anke a Harry,al suo posto di fare le sue scelte).

Bene x ora io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"The sound of music"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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