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Autore: Aradia_    03/01/2014    1 recensioni
Si sa : "Chi disprezza vuol comprare!"
Giada lo aveva appreso ,a sue spese ,quando si era ritrovata vittima di quel circolo vizioso che lei stessa aveva etichettato come un patetico cliché.
Ma distanza di qualche anno, una nuova conoscenza, potrà farle cambiare "direzione"?
-Ti va un gelato?- mi chiese.
-Certo!- gli sorrisi allegra; adoravo il gelato.
-Facciamo tre.-
Mi voltai ,con un sopracciglio alzato e un’espressione vagamente seccata verso Christian,espressione che si accentuò maggiormente quando vidi anche Andrea insieme a lui.
(Estratto dal secondo capitolo.)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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II-Possesso

In una scuola prevalentemente femminile come lo era la mia , di ragazzi non se ne contavano più di cinquanta. Per questo, quando ai distributori del secondo piano ,quella mattina, le ragazze avvistarono quello "nuovo"non potè che non scoppiare un chiassoso chiacchericcio unito a stupide risatine malamente mascherate. Il tipo era il ragazzo che avevo conosciuto l'altro ieri a casa di Christian,non c'erano dubbi.
Mi avvicinai alla macchinetta del caffè sorpassando un paio di fastidiose primine,stavo ancora digitando B3 quando sentì il suo "Ehi" sussurrato a fior di labbra vicino ai capelli, mi girai lentamente e lo guardai con un’ombra di sorriso sulle labbra
-Ehi-
-Oggi mi potresti riportare quel libro?- quasi scoppiai a ridere per l'aria ingenua che Christian aveva assunto nel pronunciare quella frase. Non ero stupida,sapevo benissimo cosa significava realmente
-Non credo di farcela oggi- risposi tranquilla
-Perchè?-
Lo salutai senza rispondergli e mentre tornavo in classe il mio sguardo incontrò quello pensieroso di Andrea ,che ci stava fissando già da un pezzo.



La puntualità non era mai stata il mio forte,per questo, quando vidi al centro commerciale la mia amica Rita seduta con due ragazzi pensai che molto probabilmente aveva deciso di sostituirmi con qualcuno di più affidabile.

Mi avvicinai al tavolo del Mc con il volto più angelico e dispiaciuto del mondo…che si incrinò non appena lei mi vide arrivare
-Se ci pensi questi quindici minuti di ritardo non potranno che giovarci:negli orari di punta c’è sempre il pienone qui e per ordinare…- farfugliai confusamente prima di essere interrotta: -Quindici minuti? E’ quasi un’ora che ti aspettiamo!-
-E c’è qualcuno lì alla cassa ad ordinare?!- le sorrisi compiaciuta
-Che cazzo c’entra Giada?- l’avevo decisamente fatta arrabbiare
-C’entra che avevo ragione:i miei calcoli erano esatti!-
-Ma se non sai dirmi nemmeno quanto fa 3x8. Ad ogni modo loro sono Antonio- e indicò il biondino seduto accanto a lei- e Lorenzo- stavolta designando il ragazzo sedutole di fronte,che era davvero niente male: occhi scuri e capelli neri come la pece.
Mentre mangiavamo avevo scoperto che Rita e Antonio si frequentavano ormai da due settimane e qualche ora più tardi quando ci separammo per lasciarli un po’ soli, io rimasi con Lorenzo.
Era simpatico anche se continuava a provarci.
-Ti va un gelato?- mi chiese
-Certo!- gli sorrisi allegra; adoravo il gelato
-Facciamo tre.-
Mi voltai con un sopracciglio alzato e un’espressione vagamente seccata verso Christian,espressione che si accentuò maggiormente quando vidi anche Andrea insieme a lui. Li salutai brevemente con un cenno del capo e presi da un braccio Lorenzo,trascinandolo via; aveva la faccia del bravo ragazzo,mi sentivo in dovere di “difenderlo”
Quando Christian vedendo quel gesto scoppiò a ridere,capì che aveva intuito il mio pensiero
-Amico hai qualche problema?- Lorenzo nel pronunciare quella frase si rivelò più coraggioso di quanto pensassi
-No ,semplicemente adora fare il cazzone- rispose per lui Andrea,ricevendo in cambio un muto assenso
-Dai tanto non te la da perciò gira al largo…amico- continuò Christian
-Ok adesso basta Christian.-
Fece un passo verso di me con aria di sfida,ed io ne feci un altro verso di lui per dimostrargli che non mi intimoriva affatto.
Ricordo di aver pensato la prima volta che lo vidi ,quattro anni fa che con lui non avrei mai voluto avere niente a che fare: troppo sbruffone per i miei gusti! Capace di conquistare qualsiasi ragazza lui desiderasse.
Analogamente ad una bella merda sempre accerchiata da mille fastidiosissime mosche,insomma…
E invece dopo qualche occhiata furtiva per i corridoi e qualche chiacchierata ai distributori avevo cominciato a provare qualcosa… e poi lui un giorno come tanti mi aveva baciato ,ed il danno ormai era irrecuperabile:quel maledetto parassita, che albergava in me già da tempo, cibandosi di quel gesto andò a nutrire quel diavolo di sentimento ,tristemente non ricambiato.
A lui avevo donato la mia prima volta, un giorno piovoso di dicembre, ”ho freddo” avevo detto mettendo su il broncio e lui senza dire una parola mi aveva abbracciata forte. Ricordo ancora la sua espressione quando, scostandosi un po’ da me , mi aveva guardata negli occhi con una muta e bramosa domanda, io l’avevo semplicemente baciato. Nessuna parola era seguita alla fine di quel bacio,solo altri scontri di lingua,altre carezze e sorrisi timidi nascosti sulla sua spalla. Iniziò con un grido e finì con un gemito.
Che quell’urlo di dolore, oltre che essere una naturale sopportazione, fosse stato anche un allegorico presagio me ne convinsi solo successivamente quando, a malapena, nei corridoi ricevevo un suo saluto,in quel modo di sufficienza con cui chiunque era solito rivolgersi a una persona che ricordava appena.

Ritornai alla realtà quando sentì la sua mano sul mio fianco. Senza accorgermene,persa com’ero nei miei pensieri,non avevo scorto i suoi movimenti che lo avevano portato a pochi centimetri di distanza dalla mia figura.
Quello che carpì dai suoi occhi verde acqua sorprendentemente chiari non fu ,naturalmente,gelosia:avrebbe implicato un sentimento più “puro”… quel turbine di emozioni che gli si leggevano in viso erano possesso.
-Ti riporto io a casa.-
-Scordatelo.-
Di rimandò ,lui ghignò,accentuando la presa sul mio fianco; mi stringeva come se fossi la sua donna e,in quel dannato momento,desiderai esserlo davvero.

continua



Come accennato ecco altri pezzi del puzzle svelati in questo secondo capitolo. Spero,dunque,che abbiate capito un po’ di più.
Alla fine ho voluto creare un po’ di suspense; ci sarò riuscita ? ahaha
Secondo voi Giada cosa farà: seguirà Christian o deciderà di mandarlo al diavolo? :P
Bando alle ciance !! :)
Sarebbe una grande gratificazione ricevere una vostra recensione! Chi come me si diletta nello scrivere lo sa bene.
Un suggerimento,una critica o un complimento ( *.* ) ...io sono qui.

BACIOTTI :* :*

Ps. Spero abbiate passato delle belle vacanze :*

   
 
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