Eternity
La Rochelle
"Oscar, Oscar!"
Una piccola figura cominciò a scendere la grande scalinata di palazzo Jarjayes; aveva corti capelli color dell’oro e due grandi occhi azzurri "Si padre??" Disse con una compostezza che poco si addiceva ad un bambino di circa quattro anni.
"Bene sei qui figlio mio!" Disse con enfasi il generale "Volevo presentarti Andrè!" Da dietro la sua possente schiena uscì un altro bambino, dovevano avere all’incirca la stessa età.
Oscar lo guardò attentamente, non sapeva cosa dire, o come comportarsi. Andrè era leggermente più alto di lui, i capelli castani, mossi, legati da un fiocco verde, lo stesso verde dei suoi occhi.
"Andrè…" Si intromise l’uomo rompendo il silenzio "E’ il nipote della governante, ed ha la tua stessa età!" Diede una piccola pacca sulla schiena del giovane per farlo avanzare di qualche passo "Su forza Oscar!" Incitò il figlio "Porta a far vedere le scuderie al ragazzo!"
Oscar tese la mano al nuovo arrivato "Ciao, io sono Oscar François De Jarjayes. Piacere di conoscerti!" E gli fece un ampio sorriso.
"Ed io Andrè Grandier!" Rispose stringendo la piccola mano.
"Andrè, Andrè?!"
"Oscar!" Rosalie si avvicinò al letto dove la donna giaceva da settimane ormai. Non si era ancora ripresa, ma i medici dicevano che era fuori pericolo, dovevano solo aspettare che si risvegliasse.
La ragazza si portò di fianco al letto, prese il panno dalla fronte di Oscar e lo immerse nell’ acqua fresca. Sudava freddo, ed il suo viso era tutto imperlato di piccole goccioline. In quelle notti passate a casa Chatelier, l’unica parola sensata che Rosalie era riuscita a cogliere era stata il nome di Andrè.
"Madamigella Oscar" Fece sedendosi al suo capezzale come se la donna fosse in grado di comprenderla "Vedrà che prima o poi avremo notizie di Andrè!" Spostò una ciocca bionda dalla fronte sudata e la ripose dietro l’orecchio "Sono sicura che stia bene… deve stare bene!" E si abbandonò in un pianto silenzioso.
Qualche giorno prima Andrè era arrivato in un paese di pescatori, che affacciava su una baia molto grande: La Rochelle. Uno dei dottori che li stava accompagnando, durante il lungo viaggio, aveva spiegato ad Alen che lì vi abitava da un paio d’anni un medico proveniente dall’Inghilterra, e che proprio da lui aveva ricevuto alcuni chiarimenti riguardo le ultime scoperte in campo medico "Se nemmeno il dottor Scott è in grado di guarire il vostro amico, state sicuro che l’intera nazione non sopravviverà più di cent’anni!!" E si fece una grassa risata. A suo parere, Alain, non ci trovò nulla di divertente in quell’affermazione, ma per non apparire maleducato lo imitò ridendo a sua volta; sperava solo che tutto quel viaggio sarebbe servito.
"Un paio di settimane e sarà in grado di tornare a Parigi!" Il dottor Scott
aveva garantito tutte le cure necessarie, e benché il viaggio fosse durato più
di due settimane, il paziente non ne aveva risentito molto, era un ragazzo forte
e desideroso di vivere; sarebbe tornato come nuovo, e forse ne avrebbe giovato
anche quell’occhio che ormai era ridotto all’estremo "Mi raccomando solo di
fargli tenere la benda sull’occhio!" Si raccomandò ad Alain "Andrè mi ha
raccontato come è arrivato a perdere quell’altro, e spero vivamente che non sarà
nuovamente così sciocco!" Si sfilò il camice bianco e porse una boccetta al
giovane "Questo è un nuovo intruglio, come lo chiamo io, fatto di erbe e sangue
di vitello, gli faccia lavare la cornea con quello tre volte al giorno e tutto
andrà per il meglio. Ve lo garantisco!"
"Grazie dottore!"
"Ripasserò fra
due giorni, mi raccomando medicate la ferita al petto, ci è mancato davvero poco
che la pallottola gli forasse il ventricolo sinistro. Sarebbero bastati pochi
millimetri. E’ stato davvero fortunato! Buonasera!"
"Buonasera e grazie!"
Rispose flebilmente Andrè. Aveva tutta la parte superiore del corpo indolenzita,
oltre che completamente fasciata, si sentiva una mummia.
"Hai visto?" Lo distrasse Alain "Pure nella sfortuna sei fortunato, a quest’ora ti saresti potuto ritrovare in una bara, invece sei qui, in un letto, in grado di respirare e con grandi aspettative per il futuro!" Si voltò a guardare l’amico, aveva un’espressione triste nonostante che l’intervento fosse andato a buon fine "Cosa ti succede? Sempre a straziarti per il comandante?"
"Vorrei sapere solo come sta, cosa sta facendo, e se a Parigi va tutto bene!" Sospirò.
"Coug Coug!" Tossì l’altro cacciando da una tasca una busta stropicciata e un
po’ rotta "Qualche settimana fa ho mandato una lettera in caserma…"
"E solo
ora me lo dici?" Andrè si alzò di scatto cercando di afferrare il pezzo di
carta.
"Ehi calmo, calmo Andrè" Si sporse all’indietro per non farsi prendere la
busta "Volevo aspettare di sapere prima le tue condizioni!"
"E perché
mai?"
"Perché prevedevo questa reazione, finiva che mi morivi dall’emozione!"
E sorrise sfilando la lettera e cominciandola ad aprire "E poi comunque l’ho
ricevuta solo l’altro giorno, non è mica molto che ce l’ho!" Si giustificò in
fine.
Alain cominciò a scorrere con gli occhi la missiva, saltando delle parole, e cogliendo i punti salienti:
"Dominique dice che il sovrano ha accettato alcune condizioni del popolo. Ha paura della sua forza ed irruenza" Continuò a leggere "Inoltre senti qua Andrè, sono stati fissati i colori della nuova bandiera: il blu ed il rosso, simboleggiano la città di Parigi, ed il bianco al suo interno il potere della monarchia. Come avrei voluto esserci!" Ammise con un tono di delusione.
"Alain allora?? Su non esitare!" Andrè fremeva.
"Si lo so, lo so…Volevo solo creare un po’ di suspance!" Lo prese in giro. Continuò a leggere la lettera, che raccontava in maniera molto minuziosa tutti gli ultimi avvenimenti. Solo alla fine, le ultime tre righe parlavano del loro comandante, Alain le lesse in fretta e strinse il foglio in un pugno, stropicciandolo.
"Allora??" Andrè si sentì stringere il petto in una morsa, non era possibile, non poteva essere vero.
"Mi dispiace!" Furono le uniche parole del compagno.
Andrè sentì scorrere le lacrime al di sotto della benda. Afferrò con forza la lettera e lesse in fretta quelle ultime parole:
Del nostro comandante non ho più notizie dal giorno della presa della Bastiglia. Giorno in cui la vidi stesa a terra priva di vita.
Continua...
Bra's Space
Ed ecco a voi il seconod capitolo...Spero vi piaccia e che mi farete sapere le vostre opinioni...
Ora volevo ringraziare tantissimo le persone che hanno lasciato una
recensione:
Ad Anonima86: Non immagini la gioia nell'aver letto
la tua recensione...!!Io aspetto con trepidazione i tuoi aggiornamenti...Spero
cmq che ti sia piaciuto questo seconod capitolo, anche se dobbiamo ancora
entrare nel vivo della storia.
A 4everWITCH: Grazie!!Mi fa piacere ti sia piaciuto, e spero che lo stesso valga per questo secondo.
A roby the best: Non faccio spoiler, ma anche io spero non muoiano, per quello c'è sempre la versione originale ;) !! Grazie!!
A Rosy_ge: Grazie ed io spero di non deluderti!!!
A baui: Mi fa piacere ti sia piaciuto...E come vedi ho aggiornato presto!!Ho approfittato di un pò di tempo libero che avevo!!Cosa ne pensi di quest'altro??
A cosco: grazie anche a te!!E scusa la domanda...A quale fine ti riferisci??Io spero vivamente di non rendere la storia troppo scontata...Almeno ci provo!!^^
Un bacio e al prossimo capitolo
Baci Bra