Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: beadanno    03/01/2014    9 recensioni
STORIA AD OC [iscrizioni chiuse per ora]
Due anni dopo la morte del nuovo re dei pirati , Monkey D. Rufy, una ragazza decide di partire per diventare il suo successore. Tra imprevisti,amicizie,amori e molte battaglie la ragazza farà di tutto per raggiungere il suo sogno
Un nuovo viaggio per trovare il tesoro di Rufy..
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Blink 182 - Heart's All Gone
Vi consiglio di ascoltarla mentre leggete il capitolo
è la canzone con cui mi è venuta l'ispirazione 

Viola aprì gli occhi. Qualcosa non andava. Tutto intorno a lei era di uno strano colore arancione e tutto era morbido. Si guardò intorno per un po’ fino ad arrivare ad una conclusione. Era morta. In cuor suo sperava che non fosse così ma probabilmente lo era. Sospirò e si sedette sulla morbida pellicola arancione. Si, era proprio noioso l’inferno. In più si aspettava di trovare più gente e di trovare anche suo fratello Ace che di santo non aveva proprio niente. Rimase così per un po’ finché non sentì una fitta al petto. L’aria le inizio a mancare e iniziò a boccheggiare. Pochi secondi dopo tutto passò. Come poteva provare dolore se era morta? Oh beh si sarebbe abituata.
< Viola? > una voce risuonò in quella strana stanza arancio < Si > rispose lei alzandosi in piedi
< Mi chiamo Tiffany ti ricordi di me? > chiese la voce misteriosa. Viola ci pensò su un secondo < No! > rispose poi sorridendo per poi sdraiarsi sul morbido pavimento arancio.
< Non importa.. Allora hai capito cosa ti sta succedendo? > chiese Tiffany.
< No..Però credo di essere morta e finita all’inferno e che tu sei il diavolo oppure di essermi fumata qualcosa di pesante > rispose Viola, la fantasma sbuffò
< Dio se sei scema! Sei tornata kanpeki cerca di svegliarti idiota o sarà pericoloso per te! > Urlò la voce
< E come devo fare? > chiese Viola con tranquillità
< Oh io non lo so arrangiati e svegliati sbrigati! > le ordinò la voce. Se glielo diceva una perfetta sconosciuta tanto valeva provarci. Viola chiuse gli occhi concentrandosi sul pensiero di svegliarsi.
 
Emily era accasciata al muro. Il sangue, le ferite, i tagli le bruciavano.
< Complimenti Viola mi hai disarmato.. > rise sadica lei
< Piano, non serve che schiacci la  pistola così forte … > si lamentò. La stanza era praticamente distrutta tutto in mille pezzettini. Viola ghignava mentre puntava la pistola al collo di Emily. I televisori che trasmettevano le immagini di ciò che stava succedendo intorno a loro. Sul quarto schermo si vedeva il mare, le navi della marina erano in avvicinamento. I minuti passavano e si avvicinava pericolosamente il momento dell’esplosione.
< Ultime parole? > soffiò Viola contro l’altra ragazza.
< Ti ricordi come ci siamo conosciute? > chiese Emily sorridendo.
Flash back
Osservavo tristemente tutto quello che mi succedeva in torno. Ragazzini che si allenavano per diventare qualcosa. Mio padre non mi aveva spiegato molto bene cosa stesse succedendo. Avere dieci anni e stare in un accampamento militare non era il massimo. Presto sarebbe arrivata la bimba che tutti chiamavo “l’angelo-diavolo”, ironico secondo me. Ero seduta sul parapetto del balcone con le gambe a penzoloni. Vidi aprire i cancelli dell’accampamento. Una carrozza trainata da yunikon si fermò poco prima della grande fontana di pietra. L’accampamento era enorme formato all’entrata di giardini splendidi, da una villa dove abitava la mia famiglia con i vari generali e gli addestratori e dietro tutto questo le baracche per i ragazzi che si allenavano e i veri campi di battaglia. Dalla carrozza scese una signora dai lunghi capelli neri, da quella distanza era l’unica cosa che vedevo bene, che le stringeva la mano a una piccola bimba, sui sei anni, con dai corti capelli marroni. Mi spostai dalla mi posizione per scendere in cortile. I sassolini mi davano fastidio sotto i piedi scalzi. Mi attaccai al giubbotto da marine di mio padre richiamando la sua attenzione. Lui mi sorrise spingendomi in avanti.
< Emily > disse
< Questa è Viola, verrà addestrata qui diventerà un kanpeki > concluse il marine guardandola. La bambina aveva fatto una sorta di smorfia sentendo quelle parole. Le porsi la mano. Lei la afferrò e mi sorrise gentilmente e io la trascinai via.

La piccola si guardava in torno spaventata, era un posto nuovo per lei e non sapeva cosa stava per succederle.
< Ti sto portando a prepararti.. Ti faranno una puntura, ma non farà male. Alcuni bambini escono strani da quella stanza! Dormono e sono tanto freddi invece altri escono normali ma tanto tanto seri e altri i più pochi vengono fuori normali e quelli vengono presi e messi nel campo > spiegai agitando ancora di più Viola a cui si inumidirono gli occhi.
< Ma di sicuro sari una dell’ultimo gruppo! > le sorrisi.
< E-Emily saremo amiche per sempre vero? > chiese la brunetta lasciandomi la mano
< Certo >  confermai io sorridendo ancora di più

 
< Ti ricordi la nostra promessa? >  Viola la squadrò afferrando con maggior forza la pistola e accennando un si con la testa
< Allora perché non l’hai mantenuta! > urlò la ragazza dai capelli biondi. Viola premette ancora di più la pistola sulla gola  dell’altra.
< Ho detto ultime parole … > sibilò di nuovo la mora.
< Dimmi qual è la tua missione? > domandò prendendo la pistola e schiacciandola ancor più al collo. Viola sorrise sadica
< Ti basta sapere che i frutti del diavolo saranno dei cinque astri di saggezza >. Quando la riccia finì di pronunciare quelle parole sparò. Un colpo secco in gola. Emily morì con un sorriso sadico sulla faccia. Viola forse non aveva ancora rinunciato in parte al suo passato da kanpeki.
La bruna cercò di uscire dalla stanza, un’impresa  quasi impossibile avendo la gamba rotta. Si trascinava verso la stanza accanto dove era rinchiuso Dylan. Aprì il lucchetto della porta usando l’haki. Vide Dylan gli sorrise e svenne.

Sulla nave di Viola era tutto tranquillo, li nessuno sapeva cosa stesse succedendo. Tra meno di cinque minuti l'intera isola sarebbe esplosa. L'alleanza era tornata sulla Moby Dick. Ariel era leggermente preoccupata, i suoi compagni non tornavano. Cheryl stava preparando del the per la ragazza-fantasma e probabilmente anche per tutti gli altri, visto le proporzioni smisurate della teiera. Ariel si chiedeva se Viola volesse un fantasma nella ciurma e se Tiffany l'avesse davvero contattata. Cheryl poggiò il grazioso vassoio sul tavolino facendole perdere il filo del discorso. In quel momento Edward e Ivan salirono sulla nave. Il biondo aveva in braccio Axelle mentre il bruno portava a spalle, appoggiate come due sacchi di patate altre due ragazze.
< Cheryl te le portiamo in ambulatorio > disse il biondo. Ariel fissava i corpi svenuti non vedendo quello del suo capitano, mugugnò, la corvina non aveva neanche il tempo di rivederla che subito spariva di nuovo.
< Dobbiamo partire... > annunciò Ivan uscendo con Edward dalla cabina. Tutti sulla nave si girarono a guardarlo.
< Viola è morta.. > sospirò. A Takeshi prese un colpo, a Cheryl vennero le lacrime agli occhi, Ariel deglutì e Tiffany ghignò.
< Tranquilli sta mentendo > disse poi la ragazza con il ghigno in faccia riaprendo gli occhi. Il moro la guardò senza fiatare, Ivan urlò dallo spavento.
< Oh si sono un fantasma e stavo in contattato con il vostro capitano fino a due secondi fa poi probabilmente si è risvegliata o è svenuta... Edward ti dovrei parlare! > ordinò Tiffany, il ragazzo la guardò e fece un cenno con la testa.
Tiffany aveva portato Ed sulla prua della nave dove la fantasma si sedette sul parapetto. Edward appoggiò i gomiti accanto alla ragazza e si mise ad osservare il tramonto. Erano in quell'isola da ormai cinque giorni non contando quello che si stava per concludere. La luce del tramonto si riflettè sul mare dipingendolo di un rosso vivo, le onde s'infrangevano lentamente sulla spiaggia in un moto continuo e instancabile, bagnavano la riva con la loro spuma bianca. Là in lontananza, fin dove si perdeva l'occhio il mare e il cielo si fondevano creando un unico sfondo. Il sole tingeva il cielo di varie sfumature rosa,rosso giallo e arancio così come le nuvole e tutto diventa un quadro perfetto. Ed sorrise impercettibilmente dimenticandosi per un secondo di tutto. Si lasciò andare per un solo attimo non sentendosi in pericolo, era una situazione quasi paradisiaca. Scrollò la testa lui non si poteva permette questi momenti. Passò lo sguardo dal vuoto a Tiffany che lo guardava sorridendo.
< Allora ? > chiese il bruno.
< Come sai Viola è una kanpeki .e questo provoca non pochi guai con il governo... > iniziò un po titubante la bionda per poi rassicurarsi quando vide lo sguardo attento di Edward
< Viola si fida di te ? > chiese vedendo il moro che faceva segno di si con il capo.
< Devi sapere che lei è un progetto incompleto, quindi quando entra in “modalità on” non si sa controllare e questo porta .: >
< Alla distruzione di tutto quello che si trova in torno a lei > continuò il moro rabbuiandosi un pochino, la ragazza sorrise.
< Vedo che hai capito ma non è questo che mi preoccupa... > sospirò pesantemente
< E di cosa allora? > domandò l'altro seccato che la fantasmina non gli dicesse quello che succedeva
< Se Viola sta per troppo tempo in “modalità on” si ricorderà del suo compito e vi cercherà di uccidere tutti > alla ragazza venne un brivido.
< Come fai a sapere tutto questo? > chiese sospettoso il moro
< Sono una sua..amica! > rispose lei
< Comunque ti prego! Non devi più farla trasformare!> lo implorò Tiffany . L'assassino abbassò lo sguardo
< Come devo fare? > chiese pronto a imparare
< Veramente non lo e non so neanche come svegliarla.. Finché non lo so tu dovrai promettermi di prenderti cura di lei e non devi dire a Marco che sono stata qui! > gli ordinò la ragazza. Edward sorrise
< Mi prendo già cura del mio capitano e non parlerei mai con Marco e sopratutto perchè dovrei farlo? > chiese stizzito Edawrd iniziando a camminare verso gli altri
< Si vede che non ti prendi abbastanza cura di lei.. > sibilò Tiffany. Edward si voltò, gli occhi emanavano una freddezza impressionante.
< Faccio del mio meglio e poi ha sedici anni se la sa cavare! > le ringhiò contro lui.
< Vedo > commentò la ragazza seguendolo

La fantasmina aveva obbligato la ciurma ad abbandonare il luogo di attracco vicino all'isola e spostarsi di in mare aperto. La Moby Dick era partita, c'era qualcosa che non andava. Marco non avrebbe mai potuto abbandonare la sorella. Tutti sulla nave si chiedevano il vero motivo. Le tre ragazze in infermeria dormivano ancora indisturbate. Un venticello fresco rallegrava i ragazzi. Ivan aveva raccontato la loro avventura arricchendola di particolari mostri mai incontrati, pirati mai sconfitti e ragazze mai baciate. Ivan aveva davvero esagerato quella volta ma un sognante Takeshi lo ascoltava entusiasta tra le risatine compiaciute di Cheryl che trovava la storia molto buffa.
< E così io e Ed, però di più io, abbiamo salvato queste tre ragazze indifese! Siamo degli eroi! Però Viola ci ha detto di non seguirla anche se io l'ho implorata di non andare vi giuro! > finì di raccontare il biondo
< M-ma perchè non l'avete fermata a forza? > chiese il ragazzo dai capelli verdi
< P-perchè... è colpa di Ed! Si è colpa sua! Lui ha detto “ordini del capitano” e se né andato > Edward non disse niente e non contestò le bugie del ragazzo anzi sorrideva ascoltandolo anche se gli aveva dato un po fastidio aver per tutta la ciurma, o almeno quella cosciente aver provocato la scomparsa di Viola. Tiffany apparve vicino ad Ariel appoggiò i gomiti sul parapetto guardando l'isola illuminata solo dalla flebile luce della luna. La notte era calata da poco ma il buio era già diventato quasi totale. Si respirava un atosfera apparentemente tranquilla ma in verità era tutt'altro. Tutti erano agitati dentro si sentivano inutili e incapaci di fare qualcosa, ma erano aggrappati alla flebile speranza che il loro capitano sarebbe riemerso dalle acque con un sorriso smagliante e un ragazzo dai capelli argento per mano. Tiffany guardava nervosa l'orologio.
< Tre,due,uno.. BOOM! > Esclamò poi indicando l'isola. Una forte folata di vento fece cadere i ragazzi. Un forte rumore risuonò nelle orecchie dei ragazzi e un grande fungo di fumo apparve nell'aria. Anche se da lontano la fantasma era riuscita a portare avanti di due ore la bomba. Ne era felice ma credeva che Viola arrivasse prima. Cercò di connettersi con lei ma niente,non succedeva nulla. La paura le strinse il cuore. Anche se non batteva più le sembrò che il suo si era fermato di colpo. Si guardò in torno spaventata. Dieci occhi la guardavano increduli. Ariel ruppe il silenzio e fece la domanda che tutti volevano farle
< Viola è viva? >. Il fantasma deglutì e andò verso la sottocoperta
< Credo che... > sospirò non voleva dire morta
< Emh non saprei davvero > liquidò il tutto con questa frase e sparì nel nulla. Nessuno era certo di quello che era successo. Takeshi era immobile ancora steso a terra a fissare la luna. Quella grande luna che fissava tutto da la in alto, quella luna di sangue che aveva assistito alla morte del suo capitano ma sembrava che a lei non gliene fregasse niente. Aveva visto l'esplosione, aveva visto tutto quel che era successo e sapeva quello che era successo a Viola. Prese un respiro il ragazzo appoggiandosi alle mani e guardandosi in torno. Non doveva piangere, alla fine non c'era niente di certo. Magari c'era ancora una speranza che quella ragazza dagli occhi smeraldo fosse viva e magari da qualche parte su una barchetta stava ballando scordinatamente come quando vinceva a poker*. Si alzò, gli occhi viola erano lucidi. Perchè stava piangendo ? Aveva già visto molte persone morire e nessuno gli aveva dato quell'effetto. Si sentiva strano un po come quando pensi di aver ottenuto qualcosa e poi ti sparisce sotto gli occhi. Si alzò e senza parlare andò nella sua cabina, l'unica persona che guardò per sentirsi rassicurato era stata Cheryl. 
La ragazza dai capelli viola era abbracciata ad Edward. Piangeva disperata. Erano passate solo tre settimane ma lei sentiva che Viola fosse sua sorella e non poteva crederci. Morte. Una parola stranissima. Era un medico era abituata alla morte, ma questa le aveva fatto davvero male. Abbracciò ancora di più Edward quando si sentì di nuovo gli occhi bruciare. Era strano, stava abbracciando il ragazzo per cui provava dei sentimenti che stavano diventando qualcosa di più della semplice amicizia ma non le interessava minimamente ora voleva solo rivedere Viola. C'era un profondo silenzio quasi sacro tranne per le urla straziate di Ivan.
Il biondo prendeva a pugni l'albero maestro. Le mani infuocate, gli occhi pieni di lacrime e tante tante imprecazioni che gli uscivano dalla bocca. Era la persona che gli avevano imposto di proteggere, non l'aveva mai fatto veramente. Le aveva salvato la vita solo alla casa d' aste. Sapeva quanto era forte e pensava che se la poteva cavare da sola invece non era stato così. Non aveva fatto niente per aiutarla, non aveva obbligato Edward ad andarla a salvare e si sentiva in colpa per averla insultata. Voleva eclissarsi e sparire. Riemerse dai suoi pensieri quando si accorse che aveva quasi distrutto l'albero maestro. Urlò di nuovo scaricando tutto il dolore in quell'urlo. Ariel lo afferrò alle spalle e lo trascinò via. Doveva succedere prima o poi.
< Ivan respira! Ti prego Ivan respira! Vuoi capire che non c'è niente da fare! È morta! MORTA! > urlò la ragazza corvina, si anche lei soffriva ma non era la fine del mondo. Erano passate solo tre settimane e sapeva che l'assassino avrebbe preso il posto di Viola o la ciurma si sarebbe sciolta. Anche se la seconda opzione non avrebbe avuto senso. Si erano fatti delle promesse avevano sogni, niente era cambiato e niente avrebbe potuto impedirgli di raggiungere i loro obbiettivi. Una persona in più una meno non faceva differenza. Non che non soffrisse di quella perdita ma era normale erano pirati avrebbero avuto moltissime altre vittime. Stavano andando a cercare lo One Piece mica stavano giocando con le bambole. Ivan si girò nuovamente lanciandole uno sguardo e staccandosi dalla sua presa ferrea
< L'ho capito! Scusami tanto se sto male e non sono un cazzo di ghiacciolo come te > urlò il biondo andando in sottocoperta.

Takeshi aveva deciso, dopo aver controllato le tre ragazze in infermeria, di andare a vedere la stanza di Viola. Doveva ridarle il fischietto d'argento, l'aveva preso ad Axelle qualche minuto prima. Non era stato un furto aveva solo ripreso quello che gli serviva. Sorrise al pensiero di rivedere Viola nella sua stanza a litigare con Ivan o a lanciare le freccette sulla foto di suo fratello che sorrideva con quella faccia da tonto. Apri la porta e trovò una ragazza distesa sul letto. La guardò stupefatto
< Chi sei tu? > chiese indicandola
< Io sono Diana una cosciente di Viola! Dylan quando mi ha liberata mi ha detta di venire qui e poi chi sei tu ? > rispose tranquilla
< Io sono Roronoa Takeshi, stavo aiutando Viola alla ricerca di tutti i membri dei Mugiwara.. > sospirò
< Stavo? > chiese l'altra
< Viola è morta! > urlò
< Ahahah so che tipo è Dylan e non lascerebbe mai morire una come Viola > Dopo aver pronunciato queste parole la ragazza si alzò ed andò sul ponte. Takeshi rimase di sasso fece cadere il fischietto sul materasso e decise di seguire Diana.

L'isola bruciava in un rogo immane. Edward era seduto al posto di vedetta. Non si era ancora arreso. La nave era ferma sotto suo ordine, nessuno l'aveva contraddetto. La torre su cui era salita Viola stava bruciando. Crollava divorata dalle fiamme Dominava la reggia ma ora, ora crollava e la sua imponenza ormai era sparita .Perchè Viola non era tornata ? Perchè un fantasma l'aveva implorato di proteggerla? Perchè lui ? Domande senza alcuna risposta a i suoi occhi continuavano a fissare comunque la strada che portava alla loro nave aspettando la ragazza riccia. Come si sentiva lui, l'assassino...Lacrime amare scendevano dai suoi occhi, pensava al passato a tutti i lutti subiti,pesava alla sua famiglia, alla morte di sua sorella e ora alla morte del suo capitano. Il suo capitano. Ora credeva di dovere prendere il posto del suo capitano. Lui capitano? Che doveva fare ? Sospirò. Doveva essere forte per tutti. Si affacciò, tutti erano sul ponte. Axelle aveva appena assorbito la notizia infatti piangeva disperata. Le altre due Cassie e Luna gli sembrava erano leggermente imbarazzate non sapendo che fare. Poi c'era Diana che fissava il mare. Appena l'aveva vista aveva capito che era un maschiaccio.
< Ciurma! > urlò e tutti iniziarono a fissarlo
< Da ora in poi sarò io il vostro capitano! > fini. Tutti sorrisero.
< Non è ancora detto! >una voce conosciuta urlò questa frase. Tutti si girarono. La ragazza bruna era tutta impolverata e sporca di sangue.
< Sentimi bene io non mollo il mio posto perchè voi pensate che fossi morta! > Era appoggiata su un ragazzo dai capelli argentei. < Dylan > sospirò Diana . La ragazza alzò il capo < Viola! > l'urlo collettivo risuonò nell'aria.
< Scusate ci abbiamo un po perché ho una gamba maciullata! > sorrise mostrando i suoi grandi occhi verdi per poi chiuderli e svenire.

Angolo autrice 
Sapete che mi chiedo pure io cosa sia questo? Scrivare dorante le vacanze non mi fa bene... In teoria ora starei scrivendo un tema ma non è così ;) Bene che dire la finta morte di Viola ha scombussolato un po tutti con la sua finta morte! Prima dell'inizio ci sarebbe stata un altra parte ma l'ho tagliata perchè non mi piaceva! Or ora è finita ufficialmente la prima saga! Festeggiamo!!! Allora auguri di buon anno e buon Natale (in super ritardo) :) 
Se ce la faccio apro anche il profilo su ask ma solo se ce la faccio e per ora riapro l'angolo domande :) 
*Viene raccontato nella storia: "La vita sulla nava" primo capitolo "Vincite" se non l'avete ancora letta passate :) 
   
 
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