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Autore: IMmatura    03/01/2014    7 recensioni
Il Natale in famiglia è una delle situazioni più belle, ma anche più tragicomiche, in cui ci si può trovare. Se poi la famiglia con cui passerai le feste non è neanche la tua, il disastro è sempre dietro l'angolo!
Ce la farà Scott a conquistare la famiglia di Courtney prima dell'anno nuovo, tra incidenti, malintesi e...la persecuzione di un'alce? Se volete scoprirlo, non perdetevi questo sclero made IMmatura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Nuovo Personaggio, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Teletoon; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. 

  

 

 

 

Natale ed altri disastri 

I mille e più imprevisti delle feste...con i suoi!

 

 

 

Capitolo I

Camere lussuose...ma separate!

 

Fu così che, con ben due ore e ventitré minuti di ritardo, Scott scese dal taxi, a pochi passi da villa Barlow. Ad attenderlo di fronte al portone, con il volto purpureo forse per il freddo, forse per l’irritazione, c’era Courtney.

La sua espressione infuriata non impedì al rosso di notare quanto fosse bella, in quel cappotto color crema, stretto in vita, con le mani guantate poggiate sui fianchi.

-Allora? Vuoi darmi almeno una spiegazione?-

Scott era ancora incantato a guardarla, quando a farlo tornare in se ci pensò il tassista, che gli lanciò addosso, in malo modo, la valigia. L’urto fece perdere l’equilibrio al ragazzo. Tentò di aggrapparsi al corrimano della scala, che però era ghiacciato.

-Ahi!-

-O cielo, stai bene?- chiese Courtney, dimenticando per un attimo il suo risentimento e correndogli incontro.

-Aspetta, attenta al ghiacc...-

Anche lei scivolò su uno scalino, finendogli addosso. I suoi capelli, liberi dal cappellino bianco che li conteneva, ricaddero dolcemente sul viso del ragazzo. I loro visi quasi si sfioravano.

-Perché ho una sensazione di deja-vu?- chiese Scott, con un sorrisetto furbo, accostando ancora di più in suo viso.

Courtney si tirò un po’ su, frapponendo tra loro un guanto bianco.

-Non pensarci nemmeno, sono ancora arrabbiata con te!-

-Ma dai! Ho fatto tardi perché ho dovuto chiamare il carro attrezzi e poi il taxi...-

-Che è successo alla tua jeep?-

-Un alce mi ha tagliato la strada!- sbuffò lui.

-Non ci sono alci in questa zona, Scott...- ribatté lei, guardandolo male. Gli diede un buffetto sulla fronte. Ora lo spazio tra le loro labbra era di nuovo sgombro, e molto più esiguo.

-Ti giuro che era un alce- insisteva Scott, prendendole il viso tra le mani e avvicinandosi piano piano -è sbucato all’improvviso e stav...-

Una voce perentoria li fece voltare entrambi.

-Potreste anche discuterne in piedi, se non vi dispiace!-

Alla vista della figura alta e autoritaria sulla soglia Courtney scattò come una molla.

-P-papà...-

Scott non avrebbe saputo immaginare una situazione più imbarazzante per presentarsi al giudice Barlow. Se avesse potuto sparire nella gola di Zanna in quel momento, non era certo che avrebbe rifiutato.

-E-ehm, p-piacere signor Barlow, i-io sarei, ecco, insomma...-

-Lo so chi sei, giovanotto, e il piacere è tutto TUO.- rispose gelido l’uomo. Il rosso impiegò un attimo per metabolizzare la frase. Una risatina acuta e nervosa gli sfuggì dalla gola.

-Non era una battuta...- ci tenne a precisare l’altro, mentre lo osservava con sufficienza. Certo, il fatto che il rosso continuasse a scivolare sui gradini e arrancare come un idiota non era d’aiuto alla sua immagine. In ogni caso alla fine si strinsero la mano. Scott fu certo di aver sentito qualche osso della sua scricchiolare.

-Vogliamo rientrare.- propose Courtney, preoccupata.

-Certo...se avete finito di dare spettacolo.-

-L-le assicuro che c’è stato un malinteso, s-siamo solo scivolati sul ghiaccio.-

-Certamente- commentò, senza alcuna traccia di sarcasmo, ma neppure di fiducia.

Scott scrutò preoccupato quel tale. Sinceramente se lo aspettava diverso...era piuttosto imponente, almeno rispetto a lui. Doveva allenarsi molto nel tempo libero: il braccio con cui stava tenendo aperta la porta appariva chiaramente muscoloso, anche sotto il maglione.

Si sentiva addosso quegli occhi neri e socchiusi. Solo lo sguardo di quell’uomo gli appariva già pesante.

Courtney varcò la soglia per prima. Scott stava per seguirla, quando si trovò di fronte le spalle del padrone di casa.

-Se non ti dispiace...-

-S-si figuri.- disse, seguendolo.

Si sforzò di non commentare “Fischia!” quando attraversarono l’ingresso, dal soffitto imponente, e raggiunsero un’ampia scalinata di legno, con la ringhiera in ferro battuto, ornata per l’occasione di pungitopo e fiocchi rossi. Dalla porta del salone sbucò una donna molto simile a Courtney, tranne che per la chioma riccia, che si dimenava ad ogni passo. L’avvicinarsi della donna era accompagnato dal ticchettio dei tacchi sul parquet e da un profumo buono, ma messo un po’ troppo abbondantemente.

-Oh! Così finalmente è arrivato.- commentò distrattamente, per poi presentarsi come Cecile Barlow, la madre di Courtney. Si rivolse poi verso la cucina. -Michael, vieni a salutare l’amico di Courtney!-

Un ragazzino con i capelli corvini e gli occhietti vispi si avvicinò di corsa, con un biscotto glassato in mano.

-Il mio fratellino.- spiegò Courtney.

-Che bel marmocchietto.- Commentò Scott chinandosi verso di lui. Aveva un adorabile broncio che gli ricordava la sorella, quando era arrabbiata.

-Io non sono un marmocchio!- rispose piccato il bambino, spiaccicandogli la glassa sulla giacca.

-Ehi, i miei vestiti!-

-Michael, chiedi scusa.- lo rimbrottò la signora Barlow, senza troppa convinzione, per poi rivolgersi a Scott. -Suvvia, non è il caso di prendersela, no? Tra l’altro mi pare che tu abbia ancora addosso i vecchi abiti da viaggio...-

-V-veramente sono i miei vestiti normali.-

-O buon cielo!- esclamò, shoccata, la donna. Il disagio era più che palpabile. -Non volevo offenderti, ragazzo. Puoi lasciare la giacca sull’attaccapanni di sopra. Provvederò a mandarla in tintoria.-

-La ringrazio, non c’è bisogno che si disturbi tanto...-

-Figurati, me ne occuperei io ma ho così tante cose da fare...comunque credo ti troverai bene qui, sai? Siamo persone estremamente alla mano, sentiti libero di...beh, comportarti come fai di solito...-

“Con suo marito che mi fissa come un secondino?” pensò Scott, ma si guardò accuratamente dal palesare anche solo con un respiro il suo pensiero.

-Mamma, smettila...- pregò Courtney, leggermente imbarazzata.

-Tesoro, per favore - disse la donna, rivolgendosi al marito -Controlla un attimo che Michael non faccia scempio di tutti i biscotti. Io e Courtney mostreremo a...ehm...-

-Scott.- sospirò la ragazza.

-Già, giusto. Noi mostreremo a Scott la sua stanza...-

Il signor Barlow, non molto felice, si diresse verso la cucina, voltandosi a lanciare un’ultima occhiata intimidatoria al rosso.

-Da questa parte.- Indicò la donna, iniziando a salire gli scalini.

 


 

Scott scoprì con orrore, in un lungo corridoio ornato di moquette, che la sua stanza era quanto di più lontano ci fosse, rispetto a quella di Courtney. Non che si aspettasse chissà che benedizione per...certe cose, ma quello doveva essere uno scherzo.

-Ma fa sul serio?- bisbigliò a Courtney.

-Idea di mio padre...-

-Allora va BENISSIMO!- si corresse immediatamente, ridacchiando.

Cecile Barlow si voltò meravigliata. Quel ragazzo stava ridendo da solo? Forse era l’imbarazzo, che caro. Tutto sommato poteva essere una brava persona.

Quando si spalancò la porta della stanza degli ospiti, Scott rimase senza parole. Era piccola, ma confortevole, con un televisore a schermo piatto e una porticina che, evidentemente, doveva condurre al bagno.

-Cavolo, bagno in camera? Meglio che in un albergo!-

Courtney gli lanciò un’occhiataccia. Scott si tappò la bocca, dandosi dell’idiota. Non era proprio riuscito a trattenersi.

Intanto la signora faceva le viste di essere di nuovo sconvolta. Quel povero ragazzo non aveva idea di dove fosse, oppure non aveva mai visto una casa come si deve...

Aprì la porta della piccola, ma pulita toilette.

-Il rubinetto ha il miscelatore per l’acqua calda e fredda...sai usare questo apparecchio, vero?-

-Ehm, certo.- rispose perplesso Scott.

-Mamma.- intervenne di nuovo Courtney, con tono leggermente nervoso. -Penso sia tutto a posto.-

-Per qualsiasi cosa puoi chiedere a me o a mia figlia.- aggiunse la donna, prima di decidersi a sparire oltre la porta. Finalmente erano soli.

Courtney inspirò profondamente, preparandosi a pronunciare parole che raramente uscivano dalla sua bocca.

-Mi dispiace.-

-Per le camere separate? Non importa...- commentò Scott, malizioso -Vorrà dire che dovremo testare due letti. Tra l’altro questo mi sembra proprio comodo.- commentò, battendoci sopra con la mano, con aria allusiva.

-Stupido.- lo ribeccò lei, sedendosi sulla sponda, accanto a lui. Gli tirò uno scappellotto, senza troppa forza. -Intendevo per mia madre. Spero non ti abbia offeso...-

-Perché? Mi è sembrata gentile...-

Courtney rimase per un attimo a bocca aperta. Sul serio il ragazzo di fronte a lei non aveva minimamente notato lo snobbismo dirompente della sua “cara mammina”? Non era mai stata più contenta di avere un ragazzo stupido. Decise di concedergli un bacetto, ma giusto uno.

Dieci minuti dopo, o forse anche di più, il fratellino di Courtney spalancò la porta interrompendo un bacio decisamente appassionato e molto approfondito.

-Bleah! Che schifo.- commentò.

-Che vuoi?- chiese la sorella.

-Mamma ha detto di prepararvi e scendere, tra mezz’ora arrivano anche gli zii e mangiamo.-

Scott sospirò rassegnato. -Proprio adesso?-

-Se vuoi chiedo a mamma e papà se vi lasciano il tempo di limonare.- rispose, con un sogghigno sdentato il bimbo.

-N-no, grazie, va bene così.-

Non era un genio, Scott, ma aveva appena realizzato due cose.

Punto primo: il signor Barlow non sarebbe stato affatto felice di sapere che uso stavano facendo della stanza che, in teoria, doveva proprio tenerlo IL Più LONTANO POSSIBILE da sua figlia.

Punto secondo: quel bambino rischiava di diventare un grosso, GROSSO problema.

Cercò di sorridergli, nel tentativo di ingraziarsi almeno un membro di quella famiglia, ricevendo in risposta una linguaccia.

Michael corse via lungo il corridoio.

-Comincia il secondo round?- chiese.

-Dieci minuti per prepararti e scendere.- disse Courtney con tono marziale, dirigendosi verso la sua camera. -Divieto assoluto di disturbarmi...devo ancora prepararmi anch’io.-

-Posso aiutarti?- fece un ultimo tentativo lui.

-Scott, c’è un momento per ogni cosa e...questo non è il momento per quel che stai pensando!-

Con questa frase lapidaria Courtney chiuse la porta, lasciando il rosso a destreggiarsi con i vestiti che non aveva neppure tirato fuori dalla valigia. Mentre cercava quelli migliori (non voleva che li scambiassero di nuovo per “vecchi abiti da viaggio”) Scott pensò, sospirando, che quelle vacanze sarebbero state decisamente indimenticabili...ma non in senso buono.

 

 

Angolo di IMma

Allora, questa è solo la prima metà della presentazione alla famiglia...il peggio deve ancora venire! xD

(Ma quanto posso essere cattiva???)

In ogni caso, spero vi sia piaciuto il modo in cui ho caratterizzato i personaggi della famiglia Barlow... la madre di Court volevo farla sembrare un po’ superficiale, ma se sembra soltanto str**** fatemelo sapere, perché il mio intento non è farne una “cattiva”, e dovrò invertire un po’ la rotta.

Nel prossimo capitolo avremo un simpatico zio (perché in ogni famiglia è un simpatico zio...), una zia su cui non vi anticipo niente, la nonna di Court e due cugine gemelle, tanto per “non” creare altri problemi a Scott...

Ringrazio enormemente chiunque stia leggendo, in particolare Euly_chan e AnEvanescenceFan che hanno recensito il prologo. Grazie anche a Princess_Courtney che ha messo questa storia tra le preferite, e a Kauhsen che la sta seguendo.

Se vi va, lasciatemi una recensione, anche critica: ci tengo a fare un bel lavoro ed ogni apporto costruttivo sarà graditissimo, indipendentemente dal colore della bandierina ^_^

Saluti

IMma-chan

  
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