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Autore: tini fray    04/01/2014    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Buio.
Completamente scuro.
Fino a quando un immagine non molto chiara iniziò a prendere forma nella mia mente .
I bordi dell'immagine iniziarono a concretizzarsi e capii che era una runa.
Non apparteneva al Libro Grigio di sicuro, era una runa sicuramente non convenzionale.
Era formata da un cerchio che una linea ondulata divideva in due parti uguali.
Nell'incavo della parte sinistra che si incastrava attraverso la linea con la parte destra del cerchio si trovava un pallino e anche nell'altra parte. 
Assomigliava al segno zodiacale del Cancro , solamente che al centro di questo cerchio c'era disegnata la runa del parabatai. 
I contorni della runa iniziarono e lampeggiare di una luce infuocata e aprii gli occhi di scatto. 
Ero ancora nella foresta al calduccio dentro il mio sacco a pelo. 
Mi guardai intorno e vidi che era tutto come quando mi ero addormentato l'unica differenza era il fuoco spento.
Alzai lo sguardo sull'albero dove Jace si era appostato per il turno di vedetta e notai che si era appisolato dolcemente con la testa appoggiata sul ramo. 
Mi alzai piano piano ed evitando di fare rumore mi avvicinai all'albero . Con un salto arrivai sul ramo dove si era appisolato e mi sedetti accanto a lui. 
Decisi che era meglio che io facessi la guardia almeno per un pò, l'alba non era così tanto lontana probabilmente. 
Mi misi ad osservare la luna e tutte le stelle del cielo e mi ricordai quando io e Max ci sedevamo sulla finestra e guardavamo il cielo e io gli elencavo tutte le stelle e le costellazioni che avevano iniziato a splendere. 
Gli dissi che alcune di quelle "stelle" erano pianeti e gli feci notare la più importante : la Stella Polare.
Era attratto da quella stella, ogni notte la osservava ammirato .
Un rumore mi distolse dai ricordi e osservai intorno guardingo. 
Con un balzo scesi dal ramo e piano piano mi avvicinai al mio amato arco.
Senza distogliere lo sguardo dai cespugli mi piegai e raccolsi l'arco da terra insieme ad una freccia e mi incamminai nella foresta di Brocelind alla ricerca della fonte del rumore.
Continuavo a sentire dei passi e dei rametti che si rompevano .
Mano a mano che correvo aumentava il rumore e proporzionalmente aumentava la distanza dall'accampamento.
Mi fermai .
Mi guardai attorno e notai che mi ero allontanato molto.
Un forte e freddo vento iniziò a soffiare e mi voltai verso la direzione da cui proveniva.
Dal nulla vidi comparire una chiazza di un giallo chiarissimo muoversi nell'oscurità della foresta e capii che erano dei capelli.
Li vidi ondeggiare dolcemente scossi dal vento.
Non persi tempo.
Tesi l'arco e presi la freccia ma prima che potessi tirare la presenza era scomparsa e con lui anche il vento. 
Rimasi per qualche secondo inebetito con l'arco in mano e la freccia incoccata quando realizzai che avevo lasciato l'accampamento scoperto. 
E se quella presenza fosse arrivata fino ai ragazzi?
Iniziai a correre a perdifiato e il tempo sembrò fermarsi come il mio cuore.
Arrivai quasi stremato alla radura.
Il mio cuore riprese a battere quando vidi tutti che mi osservavano, alzati, vestiti e pronti per partire.
Non voglio immaginare che aspetto avessi io in quel momento.
Ma posso sicuramente dedurre che avevo un'espressione mista fra uno che ha appena corso la maratona e uno che ha appena visto un demone Ibis a tre teste.
Li guardai uno a uno: Jace, che mi stava guardando come se fossi un pazzo con una motosega che ti sta inseguendo; Isabelle e Simon, che avevano la stessa espressione di Jace . Magnus, che guardava tutti con aria indifferente ma anche divertita.
"Alec... che stai facendo?" Mi chiese calma Isabelle.
"Ehm.... ero..." mi girai come per indicare la foresta e Isabelle mi guardò come se stesse cercando di tirarmi fuori le parole.
"Stavo...." continuai a balbettare come un ebete fino a quando Magnus non mise fine alla mia tortura procurandomene un'altra decisamente peggiore.
"Vabbene....Non ci interessa sapere dove sei andato fino a quando l'informazione non ci sia di aiuto.Ci incamminiamo?" Disse abbastaza freddamemte indicando la strada che avremmo dovuto prendere e che la luna calante stava illuminando debolmente. Dopo qualche secondo risposi gelido e insensibile.
"Andiamo" conclusi io.
Ci incamminammo .
Per tutto il tragitto Isabelle e Jace non mi parlarono. Probabilmente avevano capito che effetto aveva avuto su di me la frase di Magnus.
Tuttavia lui era come al solito indifferente e totalmente noncurante di quello che stavo provando.
Allora era vero.
Camille aveva ragione.
Io era solo uno dei tanti, non ero nessuno per il sommo stregone di Brooklyn.
Rimasi amareggiato, ma dopotutto l'avevo gia immaginato. Sono stato solo stupido a non pensarci di più. Forse avevo fatto bene ad andare da Camille.
Dopotutto se non avessi messo fine io alla relazione l'avrebbe fatto lui e sarebbe stato sicuramente più doloroso.
Ma come puoi illudere così tanto una persona e poi pugnalarla alle spalle? Solitamente puoi riservare questo trattamento alle persone di cui non ti importa nulla. 
Evidentemente era così che mi considerava Magnus. Nulla.
Dopo una buon'ora di cammino e con questi sentimenti contrastanti che lottavano dentro di me arrivammo in cima ad una collina e mi fermai.
Guardai al di sotto il sole che stava sorgendo e che illuminava Idris come non mai. Il lago scintillava sotto il sole e le nuvole erano sparite. 
Creava un'affascinante effetto luce/ombra sulle case.
Era uno spettacolo unico e raro.
Stavo osservando ammirato il paesaggio quando Jace bruscamente mi passò di lato.
"Quando hai finito di immaginarti i castelli per aria possiamo andare?"
Lo guardai con aria truce, ma dopotutto aveva ragione. Jace aveva iniziato a scendere in fretta dalla collina e io iniziai a seguirlo con la valigia in mano. Non sapevo se mio padre avrebbe cambiato idea sui Nascosti e avrebbe avuto una reazione genitile nei confronti di Magnus rivedendolo, semplicemente lo speravo.
Perchè alla fine non volevo che lui si sentisse così escluso dai Nephilim, anche se forse lo desiderava.
Nonostante tutto quello che era successo, probabilmente, non mi era rimasto indifferente.
 
 
 
Angolo Disperate:
Pietà non mandateci dai fratelli Silenti!!!
Ci dispiace per non aver postato il capitolo sabato scorso ma fra problemi e compiti abbiamo deciso di rimandare .
In questo periodo gli aggiornameni non saranno molto regolari perchè abbiamo un blocco che stiamo cercando di superare.
Il capitolo è corto e perdonate per gli errori di battitura se ce ne sono e .... recensite. Accettiamo di tutto..... comunque vi faremo patire le pene dell'inferno per la coppia Malec e Clace eheheh
Se avete delle preferenze per alcune coppie comunicatecelo nei commenti ok? Grazie a tutti
Kiakkiera e Tini
 
 
  
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