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Autore: xhisptapleasee    04/01/2014    6 recensioni
Vichy è una ragazza di diciotto anni sensibile ai cambiamenti e succube del padre e del suo modo iper proibitivo e protettivo di fare nei suoi confronti. Harry Styles è un ragazzo misterioso e irruente, il suo passato lo perseguita e ha problemi a gestire i rapporti con le persone senza evitare una reazione aggressiva. I due caratteri del tutto diversi non trovano pace, e la paura prende il sopravvento sulla giovane ragazza che si trova in difficoltà ad approcciarsi con gli altri. Il susseguire dei giorni aiuterà Vichy a crescere in una nuova dimensione di vita dove il più debole non sopravvive a lungo, cercherà di lottare contro se stessa per cambiare le cose e l’incontro accidentale con Harry cambierà drasticamente la vita di entrambi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-the meeting-
 
Prima di uscire entrai in bagno per sistemarmi, mi guardai allo specchio e sbuffai al ciuffo irrequieto che sfuggiva al pettine, rimasi a fissare l’immagine riflessa ancora per un secondo, l’umore iniziava a cambiare,bastava che restassi un attimo in più a guardarmi per concedere ai miei mille timori e alle mie insicurezze spazio sufficiente nei miei pensieri per cambiarmi la giornata. Scossi la testa come per cacciare quella leggera angoscia e, come al solito, portai i miei lunghi capelli ondulati dietro un orecchio. Indossai un maglione, dei leggins grigi ed ero pronta.
 
L’atmosfera appena entrai al negozio era delle migliori stranamente, a tal punto che Lisa fu così gentile da concedermi quei cinque minuti di ritardo che impiegai per terminare il delizioso cornetto al cioccolato che avevo in parte tra le mani e il restante in bocca. (sapevo che una volta finito di mangiarlo mi sarei complessata anche su quello, ma era così buono!!)
Iniziai subito a sistemare i libri negli scaffali, sapevo perfettamente che tutti mi prestavano maggiore attenzione non avendo molta dimestichezza nel mestiere e data la mia giovane età, ma per fortuna non ebbi grandi problemi ad ambientarmi, tutto il personale era stato così dolce nei miei confronti e una ragazza a mio parere spiccò maggiormente tra tutte quante.
 
La voce di Lola si alzò ulteriormente, agitava pericolosamente quei libri tra le mani prima di riporli sotto la loro etichetta.
 
“shh”  bisbigliai, per riportarla ai decibel standard anche se,c’avrei scommesso che, gran parte dei clienti presenti in libreria, ormai conosceva tutta la storia della nostra vita.
 
Come facevo a non ridere davanti un personaggio simile, le mie labbra si socchiusero in un sorriso silenzioso ma divertito. La guardavo armeggiare pile intere di cataloghi ma, a dire la verità, non prestavo molta attenzione a ciò che diceva, dalla sua bocca uscivano velocemente una lista infinita di parole diverse che scorrevano nella mia testa come una serie lunghissima di “blah blah blah” la mia mente vagava per gli affari suoi e sinceramente mi rilassava stare ore a sentire il suono armonico della sua voce, il mio lavoro sembrava improvvisamente lento e noioso quando stavo accanto a lei. Mi concentrai maggiormente sulla sua figura, i suoi occhi grandi e marroni inseguivano frettolosamente le mani che si muovevano in varie direzioni mentre io me ne stavo seduta sulle ginocchia ad osservarla lavorare.
 
“h-ho dimenticato la mia borsa lì ieri,oggi vado a riprenderla”
 
Lola si girò verso di me come se avessi appena bestemmiato, i suoi occhi si sgranarono sui miei, la mia espressione assunse la forma di un grande punto interrogativo, cosa avevo detto di sbagliato?!
 
“buona fortuna Vic”
 
Non capivo perché di punto in bianco il suo modo di parlare era cambiato in lento e basso così mi alzai in piedi poggiandomi di schiena alla parete , mentre con aria indifferente giocherellavo con le mie dita. Una vaga idea iniziò a vagarmi in testa quando vidi  Lola concentrata per la prima volta sulle sue azioni, volevo che continuasse a raccontarmi delle persone che si aggiravano nel quartiere e del motivo per cui si fosse paralizzata quando le raccontai che scordai la mia borsa a casa della persona che organizzò quella stupida festicciola.
 
“Lola”           
 
Dal suo sguardo vispo intuì che aveva capito ciò che volessi.
 
“Harry è abbastanza conosciuto per le sue azioni aggressive”
 
Aggrottai le sopracciglia, una leggera tensione si creò nei nostri sguardi, Lola poggiò un libro per terra e si alzò davanti a me, il suo braccio si tese nella mia direzione mentre l’altra mano tirava su i lembi della manica, abbassai gli occhi verso il suo gesto, vidi vari lividi macchiare la sua carnagione  olivastra. Mi portai le mani sulla bocca a quella sgradevole visione ero scioccata e rimasi zitta fidandomi poco delle mie parole.
 
***
 
 
Affrettai il passo, sentivo pian piano il respiro accorciarsi sempre di più nel mio petto, il vento mi arruffò i capelli che svolazzavano liberi sul mio collo girai gli occhi verso quella porta scura, osservato sotto la luce del sole,quel posto non sembrava spaventare tanto. Mi chiedevo senza sosta cosa avrei dovuto dire una volta aver visto la porta aprirsi di fronte a me, la timidezza  prese il sopravvento  e confuse tutte le mie idee.
 
Il mio sguardo si posò attentamente su un paio di converse bianche, salì pericolosamente seguendo le forme di un jeans tenuto stretto al corpo da una cinta in cuoio, sotto di esso due gambe magre e robuste delineavano il tragitto da seguire ma prima d’invadere la zona superiore arrossì, percorsi velocemente il suo busto ricoperto a tratti da svariati tatuaggi che ornavano due possenti braccia. Finì per riconoscere quegli occhi lucidi e brillanti, i ricci scuri e arruffati facevano ombra su di essi ma la loro profondità andava oltre fino a stabilire un profondo contatto con i miei che non riuscirono ad affrontarlo senza sentire la necessità di guardare altrove.
 
“ciao bellezza”
 
Rabbrividì a quelle parole. Non volevo avere un approccio amichevole con Harry,non volevo nessun tipo di rapporto con una persona simile, la sua altezza torreggiava su di me e i miei timori su di lui accrescevano secondo dopo secondo, non mi sentivo per niente a mio agio in quelle circostanze e nessun ragazzo,prima d’allora mi aveva mai messo le mani addosso prima ancora di conoscerlo,questo fatto mi rendeva debole agli occhi vispi di Harry. Nonostante mi piantai sull’uscio lui mi strinse un polso costringendomi ad entrare. I miei occhi cercavano un punto da fissare mentre la sua mano stretta sulla mia pelle mi dirigeva in una delle sue stanze. Qualcosa nel suo modo di fare mi fece capire che sapeva il motivo per il quale ero lì, mi accorsi di come ogni tanto si girava a guardarmi con la coda dell’occhio mentre il mio passo rallentava dietro di lui. Entrammo in camera sua e un ondata di preoccupazione invase i miei sensi, Harry si aggirò per la stanza,mentre io me ne stavo rigida in un angolo vicino il letto ad osservare ogni singolo suo movimento, raccolse la mia borsa e tornò subito da me.
 
“è questa?”
 
Sorrise muovendosi deciso di fronte a me, le sue grandi braccia si poggiarono sul muro ai lati del mio viso negandomi ogni accesso alla fuga, i suoi occhi erano fissi suoi miei.
 
“s-si”.
 
Balbettai insicura, improvvisamente sentì la sua mano scostarmi i capelli finiti davanti gli occhi, ammiccò un sorriso soddisfatto mostrandomi ancora una volta le sue fossette,quando riuscì finalmente a vedere la grandezza delle mie iridi grigie fisse su di lui, a quel gesto le mie piccole mani si posarono sul suo petto per mantenere una distanza di sicurezza, la sua espressione mi sorprese quando al mio tocco dischiuse leggermente le labbra. Il mio sguardo si abbassò lasciando che un rossore invadesse il mio viso pallido.
 
“sei carina quando arrossisci in questo modo”
 
La sua voce vibrò nel mio orecchio.
 
“Harry” ansimai.
 
 l’aria si faceva pesante e non avrei sopportato un secondo di più i suoi occhi taglienti sul mio corpo. Mi dimenai cercando di liberarmi dalla sua forte presa, quando vidi,sul suo viso, un espressione divertita alla mia reazione ribelle. Non capivo perché ci provasse gusto ad usare le ragazze in questo modo,le intimoriva e poi le intrappolava tra le sue braccia. Ora capisco la folla di galline accalcate davanti casa sua, doveva avere una grande reputazione, ma non mi piaceva questo uso scorretto della privacy delle persone, era ovvio che non potevo inveire contro di lui viste le smisurate differenze che ci caratterizzavano, mi avrebbe fatto male nel caso avrei continuato a sfidarlo,nella mia mente si fece eco la voce dura di mio padre, le mie forze sotto di lui risultavano deboli e poco convincenti per poterlo affrontare.
 
“facciamo così, io ti restituisco la  borsa e tu rimani a cena con me”
 
Nel suo tono percepì una sfida, il mio petto si alzava a scatti sotto di lui e pur di mettere fine a quello strazio avrei accettato. Annuì leggermente, aveva vinto. Sbarrai gli occhi quando le sue labbra umide toccarono la mia guancia calda.
 
“brava vic”
 
Stringevo i pugni lungo i miei fianchi per l’agitazione ma subito dopo la figura di Harry si incamminò fuori dalla camera. Vidi la borsa che Harry lasciò sul letto e, dopo aver valutato le circostanze, mi avvicinai per prenderla. Le mie mani tremarono leggermente quando presi il telefono dal suo interno per inviare un messaggio d’aiuto a Lola che era l’unica al corrente dei fatti. Inveivo silenziosamente aspettando una risposta a quel sms. La voce roca e profonda di Harry tuonò alle mie spalle, sussultai quando sentì la sua presenza dietro di me.
 
“no ti prego” sbottai d’impulso.
 
In realtà non aveva ancora fatto niente di male sul mio corpo, ma la visione di quei lividi sul braccio di Lola mi aveva spaventato a morte. Avvinghiai le mie mani sui suoi grandi polsi (le mie dita non riuscivano a coprili tutti) e mi accertai che non premesse con forza sui miei fianchi. Il suo calore lo sentivo su tutta la linea della mia schiena fin dietro il mio collo. Il tocco deciso di Harry mi raggrinziva la pelle lasciandomi una sensazione strana, la cena era pronta…
 
***
 
Eii, ciao a tutti!! Questo è il seguito della mia storia, penso che già da questo capitolo si inizino a vedere i caratteri contrastanti dei personaggi. Inoltre subentra una nuova figura ovvero Lola l’amica di Vichy, assumerà un ruolo relativamente importante nel susseguirsi delle vicende, io penso che sia un personaggio assurdo, me la sono immaginata stravagante, esuberante e fuori dagli schermi a differenza di Vichy che come possiamo già vedere è molto introversa e paurosa. spero vi piaccia!!
 
Ps. Ammetto che sia un po’ corto, ma se la trama vi piace potrei allungarli, questi primi capitoli sono un po’ un esperimento :)

 
-xcherbear-  
  
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