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Autore: J_R14    04/01/2014    10 recensioni
All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli ... siamo sempre stati felici, contiamo tantissimo l'uno sull'altra, ma non avrei mai pensato che quel giorno, la nostra vita sarebbe cambiata ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19:30. Questa era l’ora che segnava il mio orologio appeso al muro della mia stanza. Avevo appena finito di sistemare i miei vestiti nell’armadio ed ora mi stavo rilassando un po’ con della musica distesa sul mio letto. Avevo chiuso involontariamente gli occhi e subito mi ritrovai a chiedermi se tornare in quella casa fosse stata la scelta migliore; Zayn che mi aveva baciata in quel modo così dolce … era diventato tutto ancora più complicato e poi quella sua frase “ tu sei innamorata di me o almeno ti stai innamorando” aveva distrutto completamente il mio cervello. Non so perché ma stavo cominciando a pensare che quella frase fosse vera, che Zayn aveva ragione, aveva sempre avuto ragione mentre io ero sempre stata dalla parte del torto. Ero io quella che forse stava negando l’evidenza. A causa delle cuffiette nelle orecchie, ma anche a causa dei mille pensieri che viaggiavano nella mia mente, non sentii Zayn entrare in camera e cos’ quando aprii gli occhi mi spaventai ritrovandomelo davanti. Era seduto sul mio letto, aveva il telefono in mano e mi fissava con un sorriso stampato in faccia. Stava aspettando per poter parlare e subito capii il perché; mi tolsi le cuffiette facendo però continuare la canzone e subito sentii la voce di Zayn:  
<< è mamma >> disse porgendomi il telefono.  
<< Vuole farti gli auguri >> continuò mentre si alzava dal letto e si dirigeva verso la porta.  
<< grazie >> fu tutto quello che riuscii a dire. Solo quando Zayn uscii alla mia stanza mi resi conto di non averlo visto solo come un fratello … stavo forse iniziando ad avere le idee un po’ più chiare?  Contro voglia cacciai dalla mia mente quella parola “fidanzati”che si formò involontariamente nella mia testa, per poter rispondere al telefono. 
<< Pronto? >>
<< Auguri piccola mia >> sentii la solita voce squillante di mia madre dall’altra parte del telefono. 
<< Grazie mamma. E comunque non sono più la tua piccola, ho 18 anni adesso >> dissi ricordandole di non trattarmi più come una bambina.  
<< lo so, ma non mi piace vederti crescere cos’ velocemente >> mi rispose tristemente. Sapevo quanto stava male per questa cosa, per non essere qui al nostro diciottesimo compleanno, per non averci più piccoli come prima … non voleva perdersi niente ma stava perdendo una delle tappe più importanti per lei.  
<< e non ti piace nemmeno invecchiare >> dissi per scherzare, sperando di risollevarla su con il morale. La sentii ridere appena e subito dopo parlai di nuovo: 
<< Comunque come stai? La nonna sta meglio?>> 
<< si, sembra che stia migliorando, per fortuna >> la sentii lasciare un sospiro di sollievo. 
<< parliamo di te però, sai che sono curiosa. Cosa farai stasera? E con Louis come va? >> disse cambiando subito argomento. A volte sembrava una bambina; faceva mille domande in un secondo senza dare il tempo di rispondere o di capire cosa ti stia chiedendo.  
<< Logan ha organizzato una festa per me e Zayn ma io non ci vado. Non ho voglia né di uscire e né tantomeno di tornare poi chissà a che ora >> dissi lasciando stare l’argomento “Louis”. Non volevo dirle ancora niente, almeno fin quando sarebbe stata dalla nonna.  
<< Rose ma sei impazzita? Se fossi stata lì ti avrei già tirato tutti i capelli e ti avrei fatto uscire di casa con la forza. Ma lo vuoi capire che 18 anni si compiono una sola volta nella vita … non si può non festeggiare!>> anche se non era lì vicino a me, riuscii a sentire lo stesso la sua delusione per quella mia scelta.
<< Lo sa mamma, ma non ne ho davvero voglia >> dissi non volendo però deluderla ancora di più.  
Perché non volevo andare a quella festa? Semplice, perché avevo bisogno di stare da sola. Poi sarei stata solo io al centro dell’attenzione, io insieme a Zayn, e questo non mi piaceva. 
<< No Rose, adesso ti alzi, anche se non so dove sei, ti vesti, ti trucchi, chiami Louis e vai a quella festa, capito? Non costringermi a tornare a casa per questa cosa>> continuò mia madre, imperterrita come sempre, interrompendo i miei pensieri.  
<< Va bene, ci vado. >> dissi alla fine rassegnata. Quando mia madre decideva una cosa doveva essere quella, senza nessuna obiezione. 
<< Ricordati però che lo faccio solo perché so quanto ci tieni >> continuai sbuffando.  
<< Fantastico. Allora ti lascio. Divertiti piccola >> disse più entusiasta del normale. 
<< ciao mamma >> e detto questo chiusi la chiamata. 
Poggiai il telefono sul comodino, rimasi ancora un po’ distesa su quel morbido materasso e poi facendomi forza mi alzai ed andai davanti al mio armadio.        
 

                                                                                              * * *

 
Erano le 21:30 quando uscii dalla mia camera per poter scendere al piano di sotto. Appena sceso l’ultimo gradino delle scale mi ritrovai nel salone dove sul divano erano seduti Zayn e Logan. Appena mi videro si alzarono entrambi di scatto sorridendo ma potei notare gli occhi di Zayn che continuavano a percorrere tutto il mio corpo. Dopo aver parlato con mia madre, aveva deciso di andare a quella festa che Logan aveva organizzato per il compleanno mio e di Zayn e, appena diedi quella notizia, sul viso di mio fratello si formò un sorriso a 32 denti. Ci fu un momento di silenzio durante il quale ci fu solo uno scambio di sguardi tra me e Zayn e qualche volta con Logan, poi quest’ultimo si avviò verso la porta d’ingresso ed uscii, sempre senza parlare. Arrivò alla macchina con la quale saremo andati al locale e ci entrò iniziando a riscaldare il motore; come avesse fatto ad avere quella macchina non lo sapevo e sinceramente non mi importava nemmeno più di tanto. Stavo camminando verso la porta d’ingresso quando fui bloccata sa Zayn che vicino al mio orecchio:  
<< Sono felice che verrai e sono ancora più felice perché sei bellissima e farai morire tutti d’invidia>>
Non so perché ma quelle parole mi fecero sorridere e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai fuori la porta con Zayn che girava la chiave nella serratura. Subito si girò verso di me e mi porse il braccio che io accettai senza esitazioni e ci dirigemmo verso la macchina. Era ormai dicembre inoltrato e fuori faceva abbastanza freddo ma fortunatamente nella macchina di Logan l’aria era calda. Appena entrammo subito la voce di Logan squillò in quel piccolo spazio:   
<< siete troppo belli, non capisco perché non vi mettete insieme >> e poi partì. A quelle parole arrossii leggermente e girai il viso verso il finestrino sperando che quel rossore scomparisse il prima possibile. Mentre vedevo la strasa scorrere dal finestrino, sentii Zayn parlare:
<< se parli un’altra volta ti giuro che ti uccido, non ti faccio nemmeno arrivare >>
<< ma Zayn vi siete visti? >> continuò ad insistere Logan mentre manteneva lo sguardo fisso sulla strada davanti a lui.  
<< Logan … basta >> continuò a sua volta Zayn, imperterrito come sempre. Non so come, ma entrai in una specie di coma e non riuscii più a sentire le loro voci. Mi ritrovai sola nel mio mondo, lontano da tutto e da tutti. Stranamente iniziai a pensare di nuovo a Louis, a tutto quello che gli avevo fatto passare, alle bugie che gli avevo detto e sperai che mi avrebbe fatto almeno gli auguri. E poi mi tornò in mente Zayn ma non come fratello, bensì come un ragazzo che mi avrebbe protetta sa qualsiasi pericolo. Presa dai miei pensieri, non mi accorsi che eravamo arrivati e tornai alla realtà solo quando sentii entrambi gli sportelli anteriori sbattere. Sentii subito dopo il mio sportello aprirsi, ritrovandomi davanti agli occhi Zayn in tutta la sua bellezza. Mi porse di nuovo il braccio e ci dirigemmo verso il locale insieme. 
<< Ti prometto che ti farò passare la serata più bella della tua vita e non ti assillerò >> disse, e questo, stranamente, mi spaventava.
<< ed ho anche una sorpresa per te >> continuò prima di aprire la porta. 
<< allora venite o no?>> ci chiese Logan che era già entrato. A quelle parole avanzammo e subito fummo avvolti da una nuvola di fumo di sigarette ed odore di alcool. Erano solo le 10 ed una parte dei ragazzi che si trovavano in quel locale era già ubriaca, molti stavano ballando nonostante il caldo soffocante ed il sudore sui loro corpi, ed altri invece erano ancora coscienti di quello che facevano. Riconobbi molti ragazzi che seguivano le mie stesse lezioni a scuola e vedendo delle ragazze, nonché mie amiche, parlai per la prima volta in quella sera: 
<< Zayn io vado da loro >> dissi indicando quelle ragazze. 
<< va bene, però non ti allontanare perché tra poco ho quella sorpresa per te >>
Non gli risposi, sorrisi solamente e dopo mi diressi verso quelle ragazze. 
<< Ehi Hannah, come va? >> chiesi all’unica ragazza bionda, a parte me, di quel gruppo. 
<< ecco la festeggiata, finalmente sei arrivata >> disse poggiandosi completamente sulla mia spalla. Era forse ubriaca? Penso proprio di si dato la puzza di alcool che proveniva dal sul corpo.  
<< Ma quanto ha bevuto? >> chiesi a Sophie, un’altra ragazza.
<< parecchio, non ha fatto altro che bere da quando siamo arrivate >> rispose aiutandomi poi ad alzarla per farla sedere su un divanetto che si trovava di fronte a noi. Stavo per sedermi anche io quando vidi Zayn avvicinarsi:
<< Pronta per la sorpresa? >> mi chiese vicino l’orecchio, forse per non farsi sentire dalle altre oppure per farmi sentire meglio quello che aveva detto.    
<< di già?>> riuscii a chiedere, ma Zayn senza rispondermi mi prese per un polso e mi condusse verso una porta che non avevo notato prima.
<< Zayn cosa ci facciamo qua?>> chiesi appena entrata. Era un magazzino e non riuscivo davvero a capire il motivo per il quale eravamo lì.
<< Girati >> fu l’unica cosa che mi disse ed io lo feci.      
Appena girata sentii  la porta alle mie spalle chiudersi, segno che Zayn ero uscito, mentre davanti a me vidi un’altra figura.  
<< Rose … >> e poi la sentii, quella voce, quel suono che avrei riconosciuto ovunque e che avrei sempre ricordato anche dopo anni di distanza.  
<< Louis?>> ma nonostante sapevo di chi era quella voce, dissi quel nome con un’incertezza infinita. Ed ecco che da dietro a degli scatoloni lo vidi; quel corpo perfetto, quei capelli sempre pettinati allo stesso modo, quel modo di camminare inconfondibile e quel sorriso stampato in faccia. Era davvero Louis Tomlinson ma quello che non riuscivo a capire era perchè fosse lì. Nonostante quella domanda che si formò nella mia testa, corsi verso di lui e senza pensarci due volte, mi buttai fra le sue braccia. Fui stretta in un abbraccio molto lungo tra due braccia che mi erano mancate ma che in un certo senso non sentivo più come una protezione. 
<< Cosa ci fai qui? >> chiesi subito dopo mentre lo guardavo negli occhi; sempre gli stessi, di quel colore meraviglioso e con quella voglia di vivere sempre maggiore.
<< Zayn mi ha chiamato appena sei arrivata a casa e mi ha detto che stavi malissimo per quello che è successo stamattina>> disse abbassando sempre di più la voce e facendo ritornare nella mia mente quello che era successo quella mattina …. Stavo per immergermi di nuovo nei miei pensieri ma prima che potessi allontanarmi dal mondo reale, Louis continuò a parlare, facendomi tornare in quel magazzino:  
<< e visto che oggi è il tuo compleanno e stamattina non ti ho trattato molto bene e non ti ho fatto nemmeno gli auguri, ho pensato di farmi perdonare e di venire qui. Solo … >> si bloccò di nuovo ed io stranamente mi spaventai per quell’incertezza che c’era nella sua voce.  
<< solo cosa? >> chiesi terrorizzata che quella risposta potesse rovinare quella serata che volevo passare felicemente e senza problemi.    
<< solo non ho un regalo >> concluse Louis cacciando tutta l’aria che aveva nei suoi polmoni.  
<< questo è il problema? >> gli chiesi sollevata dalla risposta che mi aveva dato. Lui annuii solamente e così io continuai nel tentativo di non farlo sentire in colpa per quella sciocchezza: 
<< la tua presenza qui è il più bel regalo che potessi farmi … ammetto che avevo paura che non mi avresti fatto gli auguri>> ammisi più a me stessa che a lui. Sorrisi timidamente dopo aver detto quelle parole e così lui, sorridendo a sua volta, mi strinse di nuovo fra le sue braccia. Sentivo le sue mani sulla mia schiena ma che ormai mi erano estranee, il suo petto a stretto contatto con il mio, il battito regolare del suo cuore ed il suo fiato sulla mia guancia; però non sentivo più le farfalle nello stomaco quando le sue mani mi toccavano, i battiti del mio cuore accelerati quando mi guardava o dei brividi lungo la schiena quando semplicemente mi sfiorava. Il nostro rapporto non sarebbe stato più come prima ed anche se lo avevo sempre saputo, avevo sperato fino alla fine in qualche segnale che mi dicesse che io avevo torto e che tutto sarebbe stato come prima. Purtroppo però, tutte quelle sensazioni che ormai non riuscivo più a provare con Louis, erano tanti segnali messi insieme che mi fecero capire che noi due dovevamo essere semplicemente due amici: amici e niente di più. 
<< Allora cosa vuoi fare? >> chiese improvvisamente distraendomi dai miei pensieri ed allontanandosi delicatamente dal mio corpo.
<< vuoi bere qualcosa?>> chiesi sorridendo leggermente.  
<< certo >> disse semplicemente e così uscimmo da quel magazzino e ci dirigemmo verso il bar dove entrambi prendemmo un bicchiere di vodka.
<< Ma non eri quella che non reggeva l’alcool?>> mi chiese stranito visto che davvero non riuscivo a reggere bene l’alcool. In quel momento però non mi importava niente, volevo solo bere, ovviamente senza esagerare, e divertirmi alla mia festa di diciotto anni: d’altronde come dice mia madre “Diciotto anni si compiono una sola volta nella vita.”
<< si, è vero, ma ho diciotto anni ormai >> risposi a Louis prendendo il bicchiere per ingoiare il contenuto tutto in un sorso.
<< Si, hai ragione, ma non esagerare >> disse premuroso come sempre. 
<< anche perché questa volta non ci sarò io a portarti a casa se ti ubriachi >> continuò dopo, prima di bere anche lui la sua vodka. 
<< come no? Non resti?>> chiesi mentre la testa già iniziava a girarmi; un solo bicchiere e già la vodka stava facendo il suo effetto. 
<< No Rose, parto stasera alle undici e mezza >> rispose alla mia domanda, poggiando il bicchiere ormai vuoto sul bancone, Forse notò la mia faccia confusa perché continuò:  
<< vado a stare per un po’ da mia nonna ad Oxford>>
Non sapevo cosa dire, non potevo certo dirgli “Mi dispiace che parti”; certo che no, dopo tutto quello che gli avevo fatto, dispiacermi per la sua partenza era la cosa più stupida che potessi fare. Così dissi semplicemente quello che mi venne in mente in quel momento:
<< ci sentiremo però vero? Non voglio perderti … >> speravo solo che avesse capito che non volevo perderlo solo come amico. 
<< certo, tranquilla. Ci sentiremo tutti i giorni e ci racconteremo tutto, proprio come prima >> disse continuando ad avere sul quel viso quel sorriso che mi aveva fatto impazzire la prima volta che lo avevo incontrato. A quel punto non dissi più nulla, anche perché non sapevo cosa dire, l’unica cosa che feci invece, fu farmi stringere per un’ultima volta dalle sue braccia ed annusare ancora il suo profumo. 
<< mi mancherai >> dissi involontariamente, ma nonostante ciò non me ne pentii.
<< anche tu Rose >> e detto questo mi diede un bacio sulla guancia e si alzò, dirigendosi verso l’uscita. Io rimasi seduta su quello sgabello mentre lo vedevo diventare sempre più piccolo fino a scomparire del tutto. Non so perché ma i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime ed una scese anche lungo la mia guancia. Stava per scendere un’altra quando mi ricordai che quella sera doveva essere felice, non ci dovevano essere litigi o pianti e così mi feci forza e costrinsi quelle lacrime che si erano formate a non scendere. Per distrarmi da Louis, che ormai non riuscivo più a vedere, iniziai a cercare qualcuno con cui stare un po’ di tempo e la prima persona che vidi fu Zayn che si stava avvicinando a me. 
<< allora come è andata? >> mi chiese più curioso del solito. Non gli era mai importato niente di Louis, mi aveva detto anche che non era il ragazzo adatto a me, ed ora tutto di un tratto era interessato.   
<< Bene >> fu la mia risposta: secca, fredda e distaccata. Sapevo che non dovevo prendermela con lui se Louis se ne erano andato ma in quel momento stavo pensando solo alla sua partenza …. All’improvviso fu messo un lento e si sentii la voce di Logan che impedì a Zayn di fare altre domande, alle quali io comunque non avrei risposto.   
<< Voglio i due fratellini qui, al centro della pista, adesso >> urlò Logan che a stento si manteneva in piedi.  
 << è ubriaco?>> chiesi a Zayn nel tentativo di trattenere una risata e sperando che avesse dimenticato il modo in cui lo avevo risposto.  
<< credo proprio di si >> mi rispose anche lui cercando di trattenere una risata mentre continuava a guardare Logan che si trovava vicino al dj il quale stava cercando un aiuto per farlo scendere da lì.   
<< e come ce ne torniamo a casa?>> fu quello a cui pensai immediatamente. 
<< non ti preoccupare, guiderò io>> rispose Zayn e subito dopo sentimmo di nuovo Logan: 
<< allora? Dove sono i miei fratellini preferiti?>> e detto questo un ragazzo lo fece scendere dalla postazione del dj, il quale sembrò molto più sollevato di prima.
<<allora, mi concede questo ballo signorina?>> mi chiese all’improvviso Zayn porgendomi una mano. Senza pensarci due volte la accettai e così ci dirigemmo al centro della pista dove iniziammo a ballare. Le mie mani erano intrecciate dietro il suo collo, le sue mani si trovavano sulla mia schiena ed i nostri petti erano a stretto contatto. E poi eccole lì, le farfalle nello stomaco che volavano all’impazzata, il cuore che rischiava di uscire dal mio petto ed i brividi che percorsero tutta la mia schiena. E poi i suoi occhi scuri ben piantati nei miei e le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. Stavo entrando di nuovo in uno stato di coma ma cercai di distrarmi da tutte quelle sensazioni.    
<< Zayn … >> iniziai ma fui bloccata dalla sua voce.  
 << no Rose aspetta, prima di dire qualsiasi cosa, voglio che mi rispondi ad una domanda>> ed intanto continuavo ad essere stregata da quelle labbra e da quegli occhi.   
<< quale domanda?>> fu tutto quello che la mia bocca lasciò uscire. 
<< ho capito che non è andata molto bene con Louis, nel senso che non è andata come immaginavo quindi … >> si fermò, vedevo che era incerto se dirlo oppure no, ma poi quello che uscii dalla sua bocca fece si che il mio cuore smettesse di battere. 
<< quindi volevo sapere se avevi pensato ad un noi … lo so, ti avevo promesso che non ne avrei parlato questa sera ma davvero non ce la faccio. Rose io ti amo e già so che te l’ho detto anche altre volte ma non riesco a guardarti solo come una sorella. Ogni volta che ti vedo immagino le tue labbra sulle mie, immagino le nostre dita intrecciate … non riesco e soprattutto non voglio averti solo come una sorella>> stavamo continuando a ballare seguendo il ritmo lento della musica ed io, nonostante avessi già sentito altre volte quelle parole, rimasi sorpresa lo stesso. Sorpresa perché Zayn continuava ad insistere, non si arrendeva e questo significava che ci teneva davvero a me. Continuai a guardarlo negli occhi ed intanto, nonostante la musica stava continuando, io e Zayn eravamo orami fermi, immobili al centro della pista e senza rendermene conto la mia voce uscii di nuovo dalla mia bocca: 
 << Zayn … >> poteva sembrare una supplica ma non lo era, ero solo agitata, nervosa ed impaurita per quello che volevo dire.  
<< Rose lo so, ora tu mi dirai che non possiamo perché siamo fratelli, che tutto questo è sbagliato … >> iniziò ma lo bloccai subito, mentre la musica cessò e la voce del dj che incitava tutti a scendere in pista rimbombò in quel locale.  
<< Zayn no, stavo per dire che anche io ti … >> ma non riuscii a finire la frase perché Logan, ancora più ubriaco di prima si mise tra noi due dividendoci ed urlando: 
<< è il momento della torta?>>


*Spazio autrice*    
Eccomi!! Finalmente sono riuscita a pubbliacare questo capitolo yeeeep. Scusa davvero per questo enorme ritardo, sono più di due mesi che non aggiorno ma è iniziata la scuola e poi non riuscivo a scrivere; ogni volta che iniavo non mi piace e cancellavo tutto ...
Comunque ci sono riuscita e spero che questo capitolo vi piaccia. Spero come sempre in un vostro parere e spero che ci sia qualche recensione in più ;)
Un bacio ed alla prossima che spero sarà il prima possibile <3
P.S. i primi capitoli sono arrivati a più di 1000 visualizzazioni. Grazie davvero a tutti.
P.P.S. per chi vuole qui c'è una mia os, mi farebbe piacere che la legeste e che mi lasciaste una vostra opinione. Questo è il link:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832685&i=1       
                                       
  
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