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Autore: saretta_    26/05/2008    10 recensioni
«Stammi bene a sentire, scemo. Devi smetterla di copiarmi.»
«Nani?»
«Hai capito benissimo!»
«Ma non so di cosa parli!»
«Dico che io sono bionda, tu sei biondo, io ho gli occhi azzurri, tu hai gli occhi azzurri. Non va bene!»
[NaruIno]  ...per la mia Chan.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Hand in Hand

Run with me, Naru-chan?




Ino accigliò ancora di più le sopracciglia, assottigliando il più possibile gli occhi.

Sporse il labbro inferiore, imbronciata.
Calciò con forza a terra, sollevando polvere che andò a posarsi lentamente sugli scivoli del parco giochi.
Serrò i pugni contro i suoi piccoli fianchi, ed emise grugniti.
Niente. Non la sentiva, non la vedeva, non la considerava.
Ciò la faceva imbestialire: chi era quello sfigato per ignorarla?
Ogni volta che andava in giro con la mamma, riceveva complimenti da estranei con l’unico movimento delle labbra.
Bastava sempre il solo sorriso per far piegare alla sua volontà il suo adorato papino.

Bastava un sorriso per essere circondata da amiche fedeli e ragazzini imbarazzati.
E con quello lì doveva addirittura sforzarsi per attirare la sua attenzione.
Questa storia non sarebbe continuata oltre.

«Ehi, tu

Trillò la bambina, camminando a grandi passi verso un suo coetaneo che si dondolava sull’altalena.
Questo continuò a farsi cullare dal sellino quasi immobile.
A Ino venne in mente un altro pensiero: che fosse sordo?
Pigiò allora con delicatezza un dito sulla sua spalla.
Il bambino alzò spaventato la testa, incontrando gli occhi di Ino, ora accesi da un moto di compassione.

«Sei sordo?»

Gli domandò con la sensibilità tipica dei bambini.
Lui gonfiò offeso le guanciotte di un rosa bruciato.

«E tu sei brutta!»

Le rispose con una piccola linguaccia.

«Ma come ti permetti!» trillò Ino, alzando il mento e guardandolo dall’alto in basso «sai chi sono io? Ino Yamanaka, unica erede del clan Yamanaka, figlia del grande Inoichi Yamanaka, discendente…»


«Non ti ho chiesto nulla di tutto questo.»

La interruppe il biondino, ritornando ai propri pensieri.
Mi ignora…ancora?!

«Stammi bene a sentire, scemo. Devi smetterla di copiarmi.»


«Nani?»


«Hai capito benissimo!»


«Ma non so di cosa parli!»


«Dico che io sono bionda, tu sei biondo, io ho gli occhi azzurri, tu hai gli occhi azzurri. Non va bene!»

Trillò contro il biondino, unico rivale nel campo giochi per bellezza.
A quel tempo, la piccola Ino credeva che per essere perfetti bisognava avere capelli e occhi chiari.
[stupida sciocca.]

«Ma io sono maschio. Tu sei femmina.»

Le rispose il bambino, posando nuovamente lo sguardo ceruleo sui bambini che correvano vicino agli alberi giocando animatamente.
Era forse invidia quella scintilla pallida che offuscava il suo sguardo?
Ino si ritrovò spiazzata. Cosa ribattere?
Non poteva permettersi un altro biondo nel suo campo giochi.

«Facciamo così. Ti sfido. Se vinco io, non vieni più in questo campo giochi!»


«E perché dovrei accettare?»

Gli domandò, lo sguardo sempre fisso sui coetanei.

«Perché se no sei un vigliacco!»

Il bambino scattò come una molla, indicandosi con il pollice.

«Io non sono un vigliacco! Capito bene? Non darmi più del vigliacco!»


«Beh… al-allora accetta la sfida!»

Boccheggiò la Yamanaka, indietreggiando di un passo.

«Va bene.»


«Ma come ti chiami?»


«Naruto.»


«E non ce l’hai un cognome?»

Lui fece spallucce, sorpassandola.
Troppe volte aveva detto il suo cognome, troppa gente era scappata riconoscendo il bambino-mostro.

Aveva imparato la lezione.

«Allora? Che sfida è?»

Domandò invece, grattandosi la testa.

«Uhm… di corsa. Una sfida di corsa, sì.»

Rispose sicura Ino. Era imbattibile nella corsa, con le sue gambe snelle e veloci.

«D’accordo. Conosco un bel posto per correre.»

Naruto le fece un cenno con la testa, dirigendosi verso il confine del parco giochi, uscendo e andando verso il boschetto dove coppie di adolescenti si ritrovavano per baciarsi in santa pace.

«Come mai eri tutto solo sull’altalena?»

Domandò Ino, pettinandosi con le dita il caschetto biondo trattenuto da un cerchietto sottile.

«Sai che sei noiosa?»


«E dai! Dimmelo! Hai litigato con i tuoi amici?»

Io non ho amici.

«Uh… sì. Proprio così.»


«Mamma dice che il bello del litigare è fare la pace. Lo dice anche la tua mamma?»

Io non ho una mamma.

«Sì.»


«E allora perché non fai pace?»


«Perché non ne ho voglia!»


«Ehi calmati. Volevo solo parlare. E sbrigati, fra un po’ è buio e devo tornare a casa. Tu dove abiti?»


«Smettile con tutte queste domande!»

Le urlò contro, con una voce che non sembrava sua, e si fermò di botto guardandola con uno strano fuoco negli occhi.

«Finiscila. Ti prego.»


«Di fare cosa?»


«Di guardarmi così.»

Ino arretrò intimidita, torturandosi le dita.
Naruto la guardò, e vide che effetto faceva alla gente.
Vide il terrore che lo circondava quando il mostro dentro di sé usciva all’improvviso.
Vide un passato di abbandoni e urli terrorizzati, vide un futuro rosso come il sangue mentre la risata rauco del mostro faceva da colonna sonora.

Scoppiò a piangere.
Si coprì con i pugnetti gli occhi, poggiando la fronte sul tronco di un albero.


«Vattene via.»

Disse a Ino, singhiozzando.
La bambina rimase interdetta un attimo, indecisa se andare o no, poi si avvicinò al bambino e pigiò
con delicatezza un dito sulla sua spalla [di nuovo].

«Tu sei Naruto Uzumaki, vero? Ti ho riconosciuto subito.»


«E perché sei ancora qui?»

Le gridò contro, gli occhi ancora umidi e le guance rubizze.

«Perché non ho paura di te» rispose Ino, sorridendo coraggiosa. «Mamma dice che tutti i bambini sono innocenti e…»


«Io non ho una mamma! Non ho amici! Abito da solo! Sono un mostro! Lo vuoi capire?»


«Tu non sei un mostro. Dentro di te hai un mostro. È una cosa diversa.»

D’un tratto, Naruto smise di singhiozzare e urlare. Quella semplice frase, detta con il tono leggero di un bambino, l’aveva calmato all’improvviso.
È vero. Dentro di sé c’era un mostro, ma lui… lui era solo Naruto. Era come tutti gli altri. Una sensazione meravigliosa lo invase, si sentì la testa fluttuante come aria e il cuore leggero come una piuma.

«Hai ragione! Yatta

Ululò con un gran sorriso che si estese fino agli occhi, allargando le braccia e soffocando Ino contro il suo petto.

«E lasciami, baka!»

Mugugnò la bambina.
Ma il biondino la strinse ancora di più, saltellando allegramente.

«Vieni, dobbiamo ancora correre!»

La prese per mano, trascinandola fino al grande spazio in mezzo al boschetto.

«Ti batterò Naru-chan, non credere di potermi battere facilmente perché sono una femmina!»

Gli disse con uno sguardo di sfida, legandosi i capelli in un ribelle codino.
Neanche si accorse che con quel suffisso dato con frivolezza, affibbiato a chiunque persona le stia simpatica, aveva scosso il giovane Naruto, che non si era mai sentito chiamare così.

«Al tre si parte, Ino-chan.»

Le disse allegramente, prendendogli la mano, in bocca l'inatteso sapore dolce del suffisso.
Lei lo guardò strano. Che gara era se si tenevano per mano?
Non sentì il conto alla rovescia dell’amico.

«….tre!»

Naruto la trascinò in avanti, e lei rimontò dopo pochi attimi, sempre con le mani ben strette insieme.
Ovviamente finirono in parità, dopo parecchi giri di corsa.

«Guarda che sono arrivata prima io!»


«Non è vero! Ero più avanti io!»

Una volta tornati nel parco giochi, videro che era già buio.
Ino allargò gli occhioni.

«È tardi! Mamma mi sgriderà!»


«Allora…ciao, Ino-chan…»


«Aspetta! Posso dirgli che… uhm, eri caduto e per aiutarti ho ritardato?»


«Che bugiarda che sei!»

La prese in giro Naruto. Poi si girò per andarsene.

«Guarda che casa mia è dall’altra parte!»

Gli disse Ino, afferrandolo per un braccio.

«E allora?»


«Mamma non mi crederà mai. Ma se tu confermi la mia storia… e poi ti fermi a cena! Cosa dici?»


«Io… io…»

Il biondino aprì e chiuse la bocca, allibito: in una sola giornata era stato chiamato affettuosamente e invitato a cena. Non era possibile. A cena. A cena!

«Lo prendo per un sì.»

Sbrigativa, Ino lo acchiappò per la mano e lo guidò fino a casa sua.
In piedi davanti alla porta, i due bambini -mano per mano, un sorriso dolce sul viso, uno sguardo intelligente e vivace vinto per metà dal sonno- suscitarono un incredibile tenerezza alla mamma di Ino, che riconobbe Naruto e lo invitò a cena senza dubbi, dimenticando persino il ritardo della figlia.
Da allora la scena si ripeté alte volte.
Giocavano sull’altalena, si punzecchiavano e correvano [mano per mano] nel loro spiazzo, finendo immancabilmente invitato a cena in casa Yamanaka.
Gli amici di Ino non volevano però che portasse Naruto con sé, e perciò la biondina
a volte si staccava dal suo gruppo per raggiungere il nuovo amico.
Aveva fatto la stessa cosa due anni prima con la piccola Sakura, ora perfettamente introdotta nel gruppo.
Ha sempre avuto l’anima da crocerossina, Ino.

E ancora adesso, adesso che Naruto ha degli altri amici, non può far a meno di ricordare il tempo in cui esisteva solo lei per lui.
E non può fare a meno di ricordarlo anche a lui.

Gli pigia con delicatezza un dito sulla spalla, e Naruto capisce che è il segnale.
Si vedono al parco giochi, negli occhi un sorriso mal celato.

«Il parco giochi è ancora mio, Naruto.»
«Non credo proprio, Ino!»
«Mi stai sfidando?»
«Eheh... può essere, può essere.»
«Giochiamoci il parco giochi. Una corsa?
«Vada per la corsa.»
«Non sottovalutarmi però, solo perchè sono una ragazza!»

«Non succederà, Ino-chan.»
«Lo so. Naru-chan.»

E correvano, ovviamente, mano nella mano.
Vincendo tutti e due.
Vincendo qualcosa di più di una semplice gara.

«Non lasciarmi, Naru-chan.»




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Uhuh.
Un crack.
Ino e Naruto.
A quattro giorni di distanza, un'altra shot.
Non so... questa coppia -appena scoperta- mi attrae... davvero tanto.
Ovviamente sono scesa nell'odiato OOC, ma non sono abituata a scrivere su Naruto, anche se mi sta tremendamente simpatico.
Ma, come con Sakura, Ino che accudisce un altro bimbo emarginato è di un tenero, che non potevo resistere!*.*

Vabbè. So che la coppia non è una vera coppia, quindi non mi aspetto recensioni che siano recensioni. Al massimo i complimenti forzati di
WishfulThinking, inochan e ryanforever, che dopo aver commentato schifezze come le altre shot sono pronti a tutto xD vi amu^^
Oltre a loro ringraziamenti per:

Hipataya
Mimi18
Queen_of_sharingan_91
Kaho_chan
RuKia

Per aver commentato Lucky - la fortuna del bocciolo.
Grazie. Sul serio.

Ma soprattutto grazie alla mia Chan. Colei a cui è dedicata la shot.
Lo sappiamo, la vita è un po' una cacca.
Ma le persone come lei... profumano sempre di eucalipto.
[anche se non si lavano mai. Ske xD]

  
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