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Autore: ThiefOfVoid    05/01/2014    1 recensioni
La dittatura a Panem è stata ripristinata (sta a voi immaginare come) e quindi sono stati ripristinati anche gli Hunger Games. Ogni cosa è ritornata come prima,pacificatori,repressione:tutto. E' il giorno della mietitura,e in tutti i distretti la tensione è percettibile facilmente. Che gli 88esimi Hunger Games abbiano inizio,e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.
Questa fanfiction non è stata totalmente una mia idea,ma di questo vi dirò di più nell'angolo dell'autrice.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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È il giorno dei giochi e non faccio praticamente nulla. Sono seduto sul divano a mangiare dei pasticcini. Buoni.
Dopo un’ora e mezza di puro relax, appaiono sia Enobaria che Tiffany, che per l’occasione indossa un vestito fatto con palloncini multicolore e sulla testa un orsacchiotto legato a cerchietto sui suoi capelli rosa confetto.
La sua pazzia nei vestiti è spaventosa.
Ci accompagnano alla sala degli hovercraft e Tiffany, rigorosamente a braccetto, accompagna Anna sugli hovercraft.

"Non fidarti dei Favoriti. Tradiscili oppure loro tradiranno te. Devi solo sabotarli. Distruggi le loro provviste se serve. Tu puoi vincere." dice Enobaria fermandosi a ogni punti per deglutire.

"Grazie." dico e le stringo la mano.

"Ragazzo mio tocca a te." dice Tiffany e mi porta sull’hovercraft. 

In men che non si dica mi ritrovo nella mia camera per l’ultimo saluto allo stilista.
Come se avessi voglia di salutarla quella leonessa.
Felicia mi appare davanti e fa paura.
Questa volta la sua criniera è arancione e la pelle è dipinta di vernice viola.

"Ciao Ragazzo Demonio." dice.

È incredibile quanto sia ancora arrabbiata con me per quell’insulto.
Per quanto mi riguarda, non mi interessa che lei sia arrabbiata con me. Dopotutto non la rivedrò più. 
Già ho sentito voci sul fatto che Felica stia cadendo nel dimenticatoio degli Hunger Games. Molto probabilmente, anche se vincessi, non la vedrei mai più.
Dopotutto Capitol City è così. Non vuole i suoi abomini.

"Ciao Felicia." dico io sforzandomi di non chiamarla leonessa "Cosa dovrò indossare?"

"Questi." dice e indica una tuta nera e argento con un due aureo sul petto, perfettamente sopra il cuore.

"Wow." dico "Che lusso."

"Li ha fatti il mio maestro, Luca…" dice poi mi guarda.

"Sì hai ragione, non mi interessa." dico.

Mi vesto velocemente, ma lei non mi parla più.
Nemmeno quando il cilindro trasparente mi ingloba.
Addio Felicia.
Per fortuna non rivedrò più quei tuoi abominevoli tratti.
A quanto pare anche lei è felice di non rivedermi più dato che se ne va via dalla sala.
Rimango solo.
O meglio, rimango solo con una voce femminile che conta alla rovescia da sessanta.
A quaranta capisco cosa intendesse Serena una volta.
Quel discorso era riaffiorato da solo, dal nulla.
Stavamo parlando di come una ragazza di diciotto anni si stava rendendo ridicola quando lei ci chiese cosa pensavamo dei giochi.
Ovviamente entrambi non li volevamo, ma Serena non aveva detto niente.
Poi disse testualmente: “Secondo me gli Hunger Games sono come la droga. Gli assaggi e ne vuoi ancora. Nell’arena assaggi il sangue e ne vuoi ancora. Ma dopo, come la droga, il tuo organismo muore.”
Gli Hunger Games sono la mia droga. La mia voglia segreta.
Da sempre gli Hunger Games sono, per noi del Distretto 2, un modo per misurarci e renderci eroi. 
E se fossero davvero così?
Dopotutto chiunque sia tornato ora è ricco e potente.
Però l’organismo muore.
Maggie Greenshot, una delle vincitrici del nostro Distretto, dopo aver vinto non riesce più a dormire. Ogni notte gira per le vie del Distretto ubriaca cantando l’inno di Panem.
E se io fossi il nuovo pazzo del Distretto 2?
L’uomo che ha ucciso molti?
L’uomo che vede fantasmi delle sue vittime?
Improvvisamente gli Hunger Games prendono forma.
15
1 secondi mancano al bagno di sangue.
Io non mi farò corrompere penso.
Io tornerò a casa, io non impazzirò. 
Io sono Charles Thorne, Numero 56748 del Centro di Addestramento e questo rimarrò per sempre.
Gli Hunger Games per me non saranno droga, ma divertimento.
Ma non seguirò le regole. Non ucciderò se non costretto.
Però comunque mi divertirò a sabotare gli altri.
I miei piani stanno prendendo forma quando la donna dice 0.
La piattaforma si alza e vedo buio e poi luce. 
E sento puzza.
Puzza di bruciato.
E subito nella mia gola iniziano a sentirsi conati di vomito.
L’aria è piena di smog.
I mei occhi si chiudono per quell’aria putrefatta.
Poi quanto sento la parola 15 li apro.
Ero su una piastra di metallo molto fredda.
Intorno a me…macerie.
Solo macerie.
Sono enormi cumoli di pietra briciata. Poi riconosco il posto. È l’Anfiteatro Cittadino di Capitol City.
È la sua forma ovale che me lo ricorda.
E al centro di questo eccola, la Cornucopia. Il corno d’oro che conta alla rovescia.
20 secondi.
Mi guardo intorno.
Tutta l’Arena non è altro che una Capitol City in rovina, distrutta e ricoperta di smog.
Vedo Lexie, che è altrettanto svasata.
Vedo il ragazzo del 12, in cerca della sua bella.
Il mio piano appare nella mia mente senza un motivo preciso e decido di puntare subito al ragazzo.
Un microfono si sente azionarsi dal cielo.

“Salve tributi. Come potete vedere l’arena di quest’anno è molto particolare. E’ un’ipotetica Capitol City colpita da una catastrofe nucleare,quindi sì,l’area è nuclearmente contaminata. Troverete tutto ciò di cui avete bisogno alla Cornucopia e al Centro d’addestramento. Felici Hunger Games,e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.” Dice lo Stratega con voce molto femminile.

Il gong suona.
Vedo tutti correre, chi verso la Cornucopia chi lontano da essa.
La Peetal va verso l’arco e riesce a prenderlo, ma il suo ragazzo non è così fortunato.
Prendo i coltelli e mentre 12 corre verso la Cornucopia gli lancio un coltello nella giacca, che lo infilza alla superficie dorata del corno.
Mi assicuro che la ragazza del 12 mi abbia visto e corro verso il ragazzo.
La sua fidanzatina è lontana da lui e sta piangendo.
Bambina.
Salto addosso al ragazzo del 12 e sorridendo, per essere molto più diabolico mi avvicino al suo orecchio.

"Salve ragazzo innamorato, quanto vorrei allargare quel sorriso da ebete che avevi viso durante l’intervista" dico facendo passare la lama di un altro coltello sulle sue labbra "Ma credo che questa volta ti risparmierò la vita, perché fai ancora parte dei miei piani…tuttavia un piccolo sfregio posso comunque farlo."

Sorridendo faccio passare la lama dalle labbra alla guancia dove faccio un taglio che inizia copiosamente a sanguinare. Lo butto contro la Cornucopia e me ne vado.
Poi mi fermo e vedo due Favoriti che non stanno facendo nulla.
Gli indico i due innamorati.

"Ehi piccioncini volete già starvene in disparte?" chiese la ragazza del 1.

"Se proprio dovete uccideteli entrambi." ordino.

Poi me ne vado sul serio mentre i Favoriti corrono verso i due del 12.
Fingo di essere dispiaciuto di non poter uccidere i due piccioncini, anche se non è nei miei piani. Questo porterebbe o 12 o Peetal a proteggersi fin troppo da me, non curandosi degli altri.
Come ho deciso non uccido nessuno, ritrovo Lexie, anche lei con la mia stessa idea, e entriamo nel corno.
Dentro tutto trabocca di scatole bianche di metallo.
Ne apro una e vedo che al suo interno c’è una siringa ricolma di liquido verde.

"Ho capito!" esordisco "Oggi sono 13 anni che la Rivolta è stata sedata, per cui hanno deciso di mostrare come sarebbe stata Capitol City se i ribelli avessero continuato a governare."
Lexie dà segno di non aver capito nulla.

"Una guerra nucleare. Questo stava succedendo. Qui è pieno di radiazioni. Anche tu senti il desiderio di vomitare vero?" lei annuisce "Questi famaci neutralizzano i sintomi delle radiazioni e ne prevengono il corpo!"

Subito ne prendo una e me la infilo in vena.
Subito i conati di vomito scompaiono e il dolore alla testa che mi è venuto scompare.
Subito lo faccio anche a Lexie e lei sorride di gioia.
Sentiamo urla su urla e dopo un paio d’ore tutto finisce.
7 cannoni hanno suonato.
Tutti i Favoriti vengono nella Cornucopia ricoperti di sangue e io gli inietto l’anti-radiazione.
Poi ci incamminiamo, ognuno portando grandi quantità di viveri, in cerca di rifugio.

"Perché una del 7 viene con noi?" sbotta quella del 4, una ragazza mora e molto stupida.

"Perché se volete che io sia vostro alleato, quindi che io non vi uccida, lei deve venire con noi." dico.

Entriamo in quello che deve essere il Centro d’Addestramento.
È l’unico edifico ancora in piedi e funzionante.
Inoltre alla sua base ci sono moltissimi baccelli, delle bombe a proteggerlo.
Io e Lexie prendiamo possesso del piano 12, dove sistemiamo le nostre cose.
Poi saliamo sulla terrazza.
Un edificio era crollato contro il Centro d’Addestramento e questo aveva portato alla formazione di una specie di scala.

"Ho un piano." dico.

"Cosa?" dice Lexie.

"Aspettiamo che i Favoriti portino qui le provviste,poi agiremo."

Cala la notte e appaiono i volti dei caduti morti.
A quanto pare i due Tributi del 6 sono morti.
Non che mi interessi.
Io e Lexie abbiamo preso il totale controllo dei piani 12 e 11, dove ci sono le provviste.
Per cui spesso sgattaioliamo dentro e rubiamo qualcosa.
Alle tre di notte veniamo beccati.
Il ragazzo del 4 afferra Lexie per il braccio e la scaraventa dall’altro lato della stanza lussandole un braccio.
Io gli vado addosso e lo scaravento a terra.
Mentre si sta per rialzare gli lancio addosso un coltello che si conficca e tre centimetri dalla sua fronte.
Ne prendo un altro e gli metto la lama sulla giugulare.

"Toccaci di nuovo e affogherai nel tuo sangue." gli bisbiglio sorridendo.

Lo lascio andare e vado da Lexie.
La sua spalla è completamente fuori posto.
Fortunatamente non è rotta, ma comunque è una bella sfortuna.

"Devo rimetterla a posto. Farà male." dico e le spingo la spalla nella giusta posizione.

Lei grida per un quarto d’ora, ma la riesco a portare di peso nella sua stanza.
Vendetta.
È la prima cosa che pensiamo.
Ora il momento è giunto per seguire il consiglio di Enobaria.
Ordino a Lexie di fasciarsi il braccio e insieme portiamo fuori dalla torre tutte le provviste trasportabili.
Armi, cibo e medicine sono i nostri primi pensieri.
Poi abbandono Lexie nella casa e torno al Centro di Addestramento.
La mattina arriva presto e si inaugura con un colpo di cannone.
Tutti i Favoriti sono riuniti nella sala principale.

"Dov’è la ragazza del 7?" chiede l’1.

"Scappata. Ieri l'abbiamo beccata nel Magazzino delle riserve e dopo che 4 ha cercato di ucciderla è scappata." dico mentendo.
In questo modo 4 non può mettermi in ginocchio o mettere a monte il mio piano.

"Bene. Natasha è andata a caccia." continua l’1 "La nostra priorità è uccidere i due piccioncini del 12."

"Natasha?" chiedo.

"La ragazza del Distretto 4" risponde 1 sistemandosi i capelli ricci "Noi andremo in giro a caccia di altri Tributi."
Tutti annuiscono.

"Però abbiamo bisogno di un guardiano. Charles e Ghilione voi proteggerete il Centro." ci ordina l’1, scatenando la mia ira.

Ghilione è il ragazzo del 4. Bene avrò una piccola vendetta.
Tutti se ne vanno e io metto in atto il mio piano.
Prima di tutto mi inietto il siero nella vena.
Poi raggruppo di nascosto tutte le loro provviste al piano 11.
Scendo alla sala principale dove Ghilione sta riposando mangiando un mandarino.

"Ah Ghilione, ho trovato una stanza al 4 piano, potresti venire a vedere?" chiedo "Penso ci sia un alveare di Aghi Inseguitori."
Ghilione, come possibile immaginare data l’assonanza di una certa parola con il suo nome, mi crede e saliamo in ascensore.

"Anna si fida di te." all’improvviso esordisce.

"Lo so." dico "Credo che la salverò"
Le porte si aprono.

"Cosa!" grida Ghilione.

"Beh, ad esempio tu non ti salverai. Sai no. Hai cercato di uccidere Lexie." all’improvviso con il manico del coltello gli do una botta in testa.

Lo butto fuori dall’ascensore e scendo all’entrata.
Mi iniettò un’altra dose di farmaci e esco.
Guardo l’alta torre metallica un’ultima volta.
Estraggo un coltello e colpisco un baccello che esplode creando una reazione a catena.
La torre del Centro d’Addestramento esplode alla base e crolla sull’Anfiteatro cittadino facendo crollare quel poco che ne rimaneva.
Un colpo di cannone rimbomba nell’aria.
Ghilione è morto.
La mia prima vittima. Il mio patto…infranto.
Sapevo che il botto avrebbe attirato gli altri Favoriti per cui me ne vado.
Vado nella casa in cui io e Lexie la sera prima avevamo nascosto le provviste.
Apro la porta e ritrovo la mia gemella siamese.
Mi abbraccia.

"Ho sentito il botto." dice Lexie.

"Beh, i Favoriti si arrabbieranno molto." dico "E cercheranno le nostre tracce. Andiamocene."

Prendiamo le nostre provviste e ce ne andiamo.
Camminiamo per molte miglia nella Capitol desertica.
Lexie riesce a non farmi pesare di essere negli Hunger Games.
Ridiamo, scherziamo, prendiamo in giro persone a caso dei nostri Distretti, …

"Ho una sorella, Meredith. Ha 15 anni e già vuole sposarsi…" dice Lexie.

"Beh sa quello che vuole."

"Già, fin troppo." ride "Ha già detto che da grande vuole distruggere Capitol City e farci un grande ospedale."
Rido.

"Sai, noi discendiamo da una famiglia molto ricca, per cui abbiamo preso la via della medicina."

"Anche io nel Distretto. Abbiamo la sezione chirurgia e io mi sono subito iscritto."
E iniziamo a parlare di organi, di cuori e milze e la sera inizia a calare.
Tuttavia non è una sera normale perché la luce rimane intatta per un’ora nello smog della città.
Ci fermiamo e mangiamo qualcosa.
Decidiamo di fermarci in una casa, ma qualcosa ci spinge fuori.
O meglio qualcuno.
Un grido si leva dalla radura di rovine.

"Maredith…Meredith!" grida Lexie e corre fuori.

La seguo a ruota.
Le urla si intensificano.
Lexie corre verso di esse gridando il nome di sua sorella.

"Lexie non è reale!" grido, ma mi rendo conto del contrario.

Lexie è a terra terrorizzata.
Davanti a lei…un ibrido orrendo.
È una creatura umanoide alta due metri.
La sua pelle è verde a chiazze gialle, ma talmente sottile che si riescono a vedere le costole e le vene che spesso sono spezzate, mostrando quindi una copiosa emorragia interna. Inoltre sono presenti masse tumorali molto vaste. Ma la cosa più spaventosa è il volto.
È molto simile a quello umano, ma completamente deformato, infatti su metà faccia c’è una massa di carne che rende impossibile la possibilità di distinguere i lineamenti; dall’latro lato, invece c’è un buco nella guancia che mostra tutti i suoi denti aguzzi.
L’ibrido possiede inoltre due enormi falci al posto delle braccia, simili a quelle di una mantide religiosa.

"Lexie?" chiede la creatura mostruosa.

"M-eredith…" balbetta.

"Lexie non ascoltarla, è un trucco. È solo un ibrido, non è Meredith." dico e le tendo la mano.

"Lexie?" ripete l’ibrido e inizia a canticchiare una ninnananna con il suo nome.

Quella canzone è la cosa più inquietante che avessi mai sentito.
Tiro immediatamente un coltello che si infilza nella costola destra.
L’ibrido grida e sangue nero spruzza dalla ferita.
Lexie si sveglia dal come prodotto dalla ninnananna e inizia a correre con me.
L’ibrido corre dietro di noi gridando con la voce della sorella di Lexie, Meredith.

"Charles falla smettere!" piange Lexie.

Mi giro e un coltello vola dalle mie mani all’occhio della creatura.
Altro sangue nero scoppia come una bomba e mi schizza sulla faccia.
Il suo sangue inizia a bruciare e a io a gridare.
In effetti il suo sangue per terra crea un vapore sospetto.
Acido.
Il suo sangue è acido, il che spiega il motivo delle emorragie interne.
Però questo sangue non finisce mai.
Il sangue scioglie i sassi per terra e sulla mia faccia compaiono cinque macchie rosse e bianche per il pus.
La creatura continua a muoversi anche se il sangue/acido continua a sgorgare.
Le sue falci cercano di lacerarmi la carne, ma io sono molto più veloce di lui.
Lexie prese un falcetto da uno zaino verde e lo tira contro l’ibrido centrando il suo cranio.
In quell’istante scatto e la sua falce, cercando di colpirmi non riuscendoci, si incastra nel suo sterno. 
L’acido proveniente dal suo cranio cade sulla protuberanza ossea e inizia a bruciare.
La creatura inizia di nuovo a strillare con la voce di Meredith, ma io con un coltello lungo le taglio la testa.
L’acido nero esplode dalla ferita e macchia tutte le case circostanti bucandole.
Molte gocce cadono sul corpo mio e di Lexie e iniziano a formarsi altre scottature infette. 
Però la decapitazione non funziona.
La creatura acefala estrae dal suo corpo la falce ossea e inizia a correre a caso, spesso sbattendo contro le rovine e fratturandosi le ossa.
La testa deforme incomincia a saltare e a muovere la bocca in cerca di qualcosa da lacerare, intanto grida il nome di Lexie con la voce di Meredith.
Poi vedo un baccello.

"Corri." dico e Lexie scappa.

Prendo un coltello, mi allontano, lo tiro e…
L’esplosione mi scaraventa contro il muro, schizzi di sangue nero mi vanno in faccia e sulle braccia.
Il dolore è acuto e lancinante, ma mi sforzo di muovermi.
Arrivo al nostro rifugio dove trovo Lexie, che mi corre incontro per aiutarmi.
Anche lei ha molte bruciature, ma le mie sono più gravi.
Mentre mi siedo parte l’inno di Capitol. 
Due morti,niente di che.
Da un buco del tetto entra un paracadute argenteo.
Lo prendo al volo e lo apro.
Al suo interno è presente una gelatina arancione bluastra e una striscia di carta bianchissima.

“Bel lavoro ragazzo. EB”

Enobaria Bouvier. 
Lexie apre la scatola della gelatina e prova a mettersela su una bruciatura.
Prima grida, ma poi la crosta si stacca su un fiume di pus.
La pelle sottostante è bianca e priva di cicatrici.
La usiamo sulle ustioni gravi e la teniamo da parte.

"Se ce ne sono altri, quella gelatina sarà molto utile." dico.

"La sua voce." dice Lexie e scoppia a piangere "Quella era Meredith."

"No, no Lexie…lei non era Meredith, è impossibile. Avranno usato la sua voce per creare quel mostro. È semplice per loro storpiare una voce." dico per consolarla.

"Come hanno fatto a prendere la sua voce!" grida.

"Le interviste. Sono le interviste dei parenti. L’avranno intervistata." dico.

"Tu sei la mia persona Charles. Non devi morire. Sei la mia persona."

"Non lo farò." dico e le pongo un braccio sulla sua spalla "E tu sei la mia."

La notte, stranamente, passa molto velocemente.
La mattina dopo sentiamo piovere.
Dal buco del soffitto scende acqua.
Ma molto differente dal normale.

"Lexie, Lexie svegliati. Dobbiamo andarcene." dico.

"Cosa? Perché?" dice.

"L’acqua." e la indico "Il suo colore. È gialla."

Poi avviene una cosa impensabile.
L’acqua si sposta e va contro di noi.
Milioni di gocce solide ci colpiscono.
Il dolore è forte, ma riusciamo a fuggire dalla casa.
Corriamo per qualche chilometro, poi la pioggia intelligente smette e torna il sole e la nebbia di smog.
E la vediamo.
Da lontano, ma la vediamo.
Rose Peetal.

"È lei!" dice "L’oca innamorata!"
Rido.


"Cosa facciamo?" mi chiede Lexie.

"La uccidiamo." dico.
Ci guardiamo.

"No" diciamo all’unisono.

"Ci può essere utile. Con l’arco se la cava. Ha preso 12." dice Lexie.

"Già. Potremmo usarla anche come esca per gli ibridi, o per difenderci da essi." bisbiglio.

"Ma non ci darà mai una mano! Ci odia!"

"Beh, allora dobbiamo trovare una merce di scambio."

Mi volto e vedo una casa.
È una semplice casa, ma è circondata da baccelli.
E sulla sua finestra, una Ghiandaia Imitatrice.
Mi volto e ne vedo molte altre.

"Seguila. Quando sentirai…" dico e fischietto 5 note "Portala lì dentro. Falla svenire e legala."
Mi alzo e me ne vado.

"Dove stai andando?" chiede Lexie.

"A cercare il ragazzo innamorato." dico e corro via.

La fortuna mi aiuta, perché per puro caso lo trovo quasi subito.
Lo vedo prendere dalla Cornucopia un pacco di farmaci e lo seguo.
Va in una casa integra.
Senza farmi vedere segno la casa con un pennarello trovato in uno degli zaini.
Poi segno la via con lo stesso pennarello e quando vedo una Ghiandaia Imitatrice fischietto le 5 note.
In poco tempo migliaia di suoni si propagano nel cielo.
Corro per tutto il resto del tragitto e in una decina di minuti trovo la casa.
Entro, senza toccare nessun baccello.
Nel centro della stanza, anche questa ricoperta di baccelli, c’è Lexie con Peetal legata su una sedia.
Lei è sveglia e sembra molto scontenta di vedermi.

"Signorina, sei così stupida da non capire il mio piano. Pensi che ti abbia minacciato davanti al tuo amichetto intimo perché ne avevo voglia? No, ho risvegliato il suo lato protettivo. E quando vedrò il tuo volto nel cielo, lo vedrà anche lui. E allora avrò un nemico in meno" dico mostrando il mio sorriso migliore.

Lei si volta e vede i baccelli.
E capisce che ho ragione.

"Credi che demorderebbe così? Il suo obbiettivo diventerebbe quello di ucciderti prima degli altri." dice, ma più che altro per convincere sé stessa.

"Già, se il fatto che non ti abbia protetta non lo ucciderà prima."
Capisce che ho ragione, e questo non le piace.

"Ti odio, spero che tu muoia soffrendo." sbraita.
Faccio qualche passo e inizio a mostrarle il mio piano.

"A meno che…" bisbiglio.

"A meno che cosa?" dice quasi come se volesse insultarmi con quelle parole.

"Tu mi proteggi e mi procuri provviste e io ti porto dal tuo fidanzatino da quattro soldi." sorrido.

"Quello da quattro soldi sei tu…dovrai procurarmi l’arco, altrimenti come ti aiuto?" chiede.

"Guarda sul tavolo, stupida." Lexie è stata talmente astuta che ha messo l’arco e la faretra in una zona in cui Peetal potesse vederli.

"E se non accettassi? Avanti, uccidimi. Tanto morirò comunque. Certo, sarà difficile per lui riprendersi ma la vendetta sarà più forte del senso di colpa." dice quasi rilassandosi, ma il suo volto rimane duro e impaurito.

"Più che vendetta nei miei confronti io penserei a un suicidio…allora accetti?" sorrido di nuovo.
E allora si rende conto che ho ragione.
Il mio puzzle sta prendendo forma.

"Va bene ma i tuoi turni di guardia saranno i più brevi. E slegatemi dannazione, le corde mi stanno distruggendo un polso." dice.
Sorrido ancora e Lexie la libera.
Partiamo per la casa del ragazzo del 12.
Peetal è molto cauta, è sempre dietro di noi con l’arco in mano e la freccia già pronta per essere tirata, ma non avrebbe il coraggio per farlo. 
Molto probabilmente starà pensando a un complotto di Favoriti dei quali io ero il portavoce.
Poi sbotta. La sua ira è talmente rumorosa e goffa che non riesce a mantenerla celata.

"Allora, ti sei distaccato dai favoriti perché avevi progetti diversi riguardo la mia vita o i tuoi amichetti erano infastiditi dalla tua simpatia?" dice quasi volesse ferirmi.

"Nessuno dei due, mi ero stufato di loro." dico e mi metto a ridere con Lexie.


"Tu che passi due giorni con i favoriti e non cerchi nemmeno di ingannarli? Non ci credo." mi risponde la ragazza.
Se quelli sono i suoi massimi tentativi di essere cattiva, è molto molto deludente.

"Che ti devo dire…mi libero in fretta di quelli che odio. Chiedilo al tuo fidanzatino." dico e rido.
La faccio stare per un po’ zitta. Molto probabilmente le ho fatto ricordare l’episodio piacevole della Cornucopia.

"Certo, come se credessi che lo hai fatto fuori, ho visto i riepiloghi in queste notti."
Io rido.

"Non ho detto questo. Hai visto per caso la sua foto?" rispondo.

"Non in queste due notti…ma sono passate ore dall’ultimo riepilogo, potresti aver fatto di tutto in questo lasso di tempo. Ma non ti crederò semi dirai che lo hai ucciso, lui non si fa fregare così. Ma se dovessi scoprire che è vero durante la notte un cannone sparerà solo per te, contento?" dice schizzata.

"Che teneri, sono parassiti." bisbiglio a Lexie e ridiamo.
Lei non ci vede.

"No, perché non sono così stupido da farmi uccidere da te." dico con come sottofondo le risate di Lexie.

"Sì, continua pure a pensare che abbia un cervello di gallina…ti accorgerai che ti sbagli." urla Peetal.

"Io non lo penso, io lo so." e sia io sia Lexie ridiamo.

"Però in effetti non ha un cervello di gallina." dice Lexie "Non ne ha uno."
Ridiamo entrambi.

"Come se tu sapessi qualcosa di vero." ormai la Peetal sta finendo le sue carte.

"Charles, è inutile parlare con lei. E’ già tanto se riesce a fare una frase sensata. Non l’hai vista all’intervista? Un oca è più saggia di lei." dice Lexie.
Iniziamo a ridere a crepapelle mentre lei ci guarda in cagnesco.

"Sta zitta tu, che sei pari a lui…anche tu dovresti starmi il più lontana possibile se ci tieni a respirare." strilla.
Scoppiamo a ridere.

"Bene, ciao" diciamo all’unisono dopo aver smesso di ridere.

"Ricordati che mi hai chiesto protezione…non ha senso che cerchi di lasciarmi indietro." dice. 

"Beh, ricordati che non mi interessa." rido.

"E tu ricordati che puoi anche farti sbranare dagli ibridi." tenta di avere l’ultima parola.
Io e Lexie andiamo in disparte a ridere e scherzare su altre persone dei nostri Distretti.
Dopo mezz’ora di cammino arriviamo alla casa.

"Eccoci qui." dico.

Dalla casa escono i due dell’11 e il ragazzo innamorato.
I due dell’11 sono una sorpresa inaspettata.
Non sono nei miei piani.
Metto il broncio, ma poi capsico che possono essere utili.
Vado da Lexie mentre di due innamorati flirtano.

"Perché ci sono i due dell’11?" chiede Lexie.

"Non lo so, ma non è un problema." dico "Altre otto mani per proteggerci non sono una dannazione."

"Chissà cosa stanno facendo lì dentro." dice Lexie ridendo cambiando argomento.

"Forse daranno spettacolo i quello che hanno fatto agli Strateghi." dico e ridiamo insieme fino a lacrimare.

I giochi sono iniziati da tre giorni e io e Lexie siamo già nell’occhio del ciclone.
Dato che non siamo più utili, i due innamorati cercheranno di eliminarci, ma non sanno che ho già un piano.
Loro dopotutto hanno bisogno di medicine e noi ne abbiamo molte.
Il patto con Rose Peetal durerà ancora a lungo, fino a quando io e Lexie non ne avremmo più bisogno.

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Chiamate un esorcista per Carlo,vi prego D: L'idea di quell'ibrido mi ha scioccata,ma no vi faccio spoiler,infondo dovret solo aspettare un paio d'ora più o meno. Perché il prossimo capitolo è già pronto. Martedì riprende la scuola,quindi il ritmo che abbiamo tenuto in questi giorni potrebbe rallentare,oltretutto siamo entrambi al primo anno di scientifico (let me die,il latino mi sta uccidendo D: ). Comunque...come al solito avrei parecchi insulti per Charles e Lexie (sì,li odio a morte,li odio perfino di più della mia prof di lettere) ma sono troppo occupata a non morire d'infarto per esprimermi. Spero che la storia continui a piacervi,e buona epifania...e buon rientro in quella che io chiamo "L'arena" D:

Ciao a tutti :) ecco come Charles se la cava negli Hunger Games. In questo capitolo ho generato molte cose che avranno ripercussioni in seguito,ma non facico spoiler ;) l'ibrido presente in questa storia è completamente di mia invenzione,ed è ora che sappiate che le mie idee sono spesso macrabre,dovrete farci l'abitudine. Grazie di leggere,buona epifania :) 

  
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