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Autore: Lady_Wolf_91    05/01/2014    6 recensioni
Clara è una ragazza come tante, senza nulla di particolare.
Clara non sa quello che il destino ha in mente per lei.
Clara non sa che presto la normalità, sarà solo un lontano ricordo!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio delicato







 
Erano passate un paio di settimane dal giorno del diabete e del grassume.
Clara era stata molto impegnata dividendosi con estrema bravura tra la scuola e l’amica.
Insomma la macchina da scrivere e il povero genio erano stati messi momentaneamente da parte.
Ed era proprio Abraxas a destare la mia curiosità, difatti erano un paio di giorni ormai che il genio aveva uno sguardo strano come perso nel vuoto, malinconico e confuso.
Ricordo che quello sguardo era iniziato un paio di giorni fa.
Clara stava sottolineando un grosso libro dalla copertina rovinata e Abraxas le si era avvicinato lentamente:
“Avete già pensato ai vostri prossimi desideri?”
Lei si girò a guardarlo con l’evidenziatore tra le labbra e, ne sono abbastanza sicuro, Abraxas arrossì:
“In realtà…si”
Lui sembrò quasi deluso è possibile?
“Oh, siete stata veloce”
“Forse, in realtà non ci sono molte cose che voglio, quindi è stato semplice.”
“Certo e allora cos’aspettate?”
“Io… posso farti una domanda?”
Lui alzò le spalle evitando di guardarla:
“Voi potete fare tutto”
La situazione era leggermente tesa e non riuscivo a capirne bene il motivo.
“Quando avrò espresso gli altri due desideri…tu…cosa…cosa farai?”
I suoi occhi viola la scrutarono a lungo e infine si posarono su di me:
“Quello che faccio sempre, tornerò nella macchina e rimarrò lì in attesa che qualcun altro mi apra”
“Oh”
“Vi prego non provate pena per me, odio quelli che lo fanno e non voglio odiare voi…”
“Non è pena la mia solo, trovo solo triste che tu debba tornare nella tua macchina e se non esprimessi tutti i desideri?”
Lui la fissò con uno sguardo denso di sorpresa:
“Non potete voglio dire anche se lo fate, arriverà il momento e la macchina vi sarà tolta”
“Perché?”
“Perché io sono solo un genio! È questo il mio destino, esaudire desideri e capricci e il resto del tempo io…è come se non esistessi, è così che è sempre stato e così sarà sempre!”
“Ma non è affatto giusto!”
“Forse, ma è così che funziona e sbrigatevi a esprimere i vostri desideri che sono già stufo di voi e delle vostre paranoie!”
Clara non aveva più detto nulla, aveva piegato la testa sul libro e nascosto le lacrime che pungevano prepotenti per uscire, in quel momento avevo odiato Abraxas con tutte le mie forze, come osava quel genio da strapazzo trattare male la mia Clara? Mi alzai pronto a graffiarlo ma lui, senza degnare me o Clara di un altro sguardo si rifugiò nella macchina.
E lì vi rimase, usciva solo per poco e solo quando Clara non era presente.
Anche quel giorno Abraxas aveva approfittato dell’assenza di Clara per uscire ed ora era seduto sul letto della mia umana e fissava senza particolare interesse la pioggirizia che non smetteva di scendere, dal cielo pieno di nuvoloni.
Clara rientrò prima del previsto e il suo sorriso si tramutò in una smorfia non appena i suoi occhi si posarono sulla figura del genio.
Sentii chiaramente il suo cuore perdere un battito e andai a farle delle fusa sperando di tirarla su di morale.
“Non me l’hai più detto.”
Il genio trasalì visibilmente e si voltò a fissandola:
“Detto cosa?”
“Da dove vieni!”
Le si avvicinò lentamente osservando la sua mano poggiata sulla mia testa:
“Non vi piacerebbe sapere da dove vengo!”
“E perché?”
“Perché è un posto orribile.”
“Cioè?”
“Sono un pochino fissati li e se, se tu non sei portato per fare il genio loro ti eliminano senza tante cerimonie, ci strappano dalle braccia dei nostri genitori quando siamo ancora in fasce, ci riempiono la testa con le loro idee, le loro convinzioni e si aspettano che eseguiamo i loro ordini senza ribellarci…e chi lo fa viene esiliato o peggio ancora condannato a morte!”
“E quando, quando tornate nel vostro oggetto-casa magico…ritornate li?”
Sospirò e si buttò sul letto vicino a lei mentre io mi acciambellai sulle gambe della mia Clara:
“Non sempre, se un genio ha avuto una condotta sbagliata, se non è riuscito a esaudire un desiderio del proprio padrone o se per qualsiasi altro motivo il padrone non è rimasto soddisfatto…bè in uno di questi casi sì, ritorniamo a casa per subire la nostra punizione…altrimenti finiamo nella nostra casa-oggetto magica, come l’avete chiamata voi, e rimaniamo in attesa del prossimo padrone.”
Clara voltò lo sguardo per non mostrare gli occhi lucidi:
“Mi dispiace…vorrei, vorrei poter fare qualcosa…”
Lui le prese una mano:
“Vi prego non dispiacetevi, voi siete così buona, la migliore padrona che mi sia mai capitata e non voglio che siate triste a causa mia!”
“Ma davvero non c’è nulla che posso fare?”
Alzò le spalle:
“In fondo non è tanto male…sapete? Uno ci fa l’abitudine e ci si diverte anche alla fine…”
“Abraxas…”
“No, davvero e poi la mia casa-oggetto magica non è affatto male, volete vederla?”
Clara deglutì specchiandosi negli occhi viola del genio che sembrava aver ritrovato il buon umore:
“Entrare nella macchina da scrivere dici? E come posso fare?”
“Venite, scrivete sulla macchina ‘Entrer’ ”
“Entrer? Cosa vuol dire?”
“È la mia parola “segreta”, con quella potete entrare quando volete!”
Clara scosse la testa, non molto convinta dalle parole del genio ma digitò lo stesso quella parola dal suono così elegante sulla tastiera nera della macchina da scrivere e, proprio com’era  successo giorni fa, il foglio s’illuminò allargandosi e poi restringendosi fino a diventare una piccola e luminosa chiave argentata, Abraxas sorrise e indicò un piccolo foro sul retro della macchina da scrivere:
“Inseritela e girate una volta a destra, una a sinistra e un giro completo!”
Clara fece come ordinato e una leggera e armoniosa melodia si espanse nell’aria,  stava per dire qualcosa ma la macchina da scrivere divenne tutta luminosa e si aprì come un enorme bocca risucchiandoci al suo interno.
Le mie zampe si posarono su dei morbidi cuscini di piume, i miei occhi poi, si posarono su strane sculture d’oro, un gigantesco letto a baldacchino e altre piccole meraviglie sparse per la stanza:
“Tu vivi qui Abraxas?”
“Ve l’ho detto, infondo non è poi così male…oh e vedete questa?”
Indicò una tenda di velluto viola, leggermente più scura dei suoi occhi:
“Questa si mangia!”
Clara, titubante ne prese un pezzo e lo portò alla bocca trattenendo un urlo estasiato.
“È buonissima!”
Lui le sorrise e io, rividi nei loro occhi quella scintilla che avevo notato fin dall’inizio.
Rimanemmo per quelle che sembrarono ore, distesi sull’enorme letto nero di Abraxas a guardare oggetti sferici fluttuare nell’aria e stelle apparire nel soffitto:
“Perché non avete ancora usato un desiderio per i vostri genitori, perché siano meno assenti?”
Clara si voltò su un fianco fissandolo direttamente negli occhi:
“Perché…non sono sicura di desiderarlo…”
“Credevo che i vostri genitori vi mancassero.”
“Oh sì, tantissimo tutti i giorni ma, è da quando sono piccola che sono sola, ho praticamente vissuto sempre sola…”
Miagolai lasciandomi carezzare da entrambi.
“Hai ragione, non ero sola ma con il mio Ampolla e vedi, sono diventata indipendente molto, molto presto…e, la verità è che non sono sicura di volere che loro restino con me perché io l’ho desiderato, vorrei che loro restassero perché vogliono farlo, perché gli manco tanto quanto loro mancano a me, vorrei, che almeno una volta fossero loro a chiamarmi a chiedermi come sto, se mi piace un ragazzo o se ho problemi a scuola, vorrei che nelle loro cartoline scrivessero più che ‘ci stiamo divertendo fa la brava’, vorrei che smettessero di mandarmi libri solo perché così sanno di tenermi buona, vorrei che facessero tutto quello che fanno ma in modo diverso, mettendoci un po’ di amore e  vorrei…vorrei ricevere almeno una volta il bacio della buonanotte, o sapere cosa si prova a piangere tra le braccia confortanti di una madre o ricevere un abbraccio spontaneo dal proprio padre, vorrei essere sgridata, vorrei essere messa in punizione, vorrei avere qualcuno, oltre alla mia amica, che mi ascolti in modo disinteressato, qualcuno che mi dia consigli sulla vita, che mi dica cosa fare e cosa no, perché ho diciotto anni, ma mi sembra di averne quaranta da quando ne ho cinque e sono stanca di sentirmi un’ adulta in un corpo da bambina, vorrei solo che loro mi trattassero come la figlia che sono, è una richiesta così assurda? È davvero necessario che io usi un desiderio per ottenere queste cose?”
Io e Abraxas la fissammo in silenzio, il sguardo era pieno di…com’è che lo chiamereste voi? Affetto? Forse sì, fatto sta che si limitò a tenderle una mano e attirarla a se avvolgendola in un caldo abbraccio, uno di quelli che Clara desiderava da qualche tempo.
E lei si lasciò andare, calde lacrime le scivolarono lungo le guance in un pianto silenzioso e liberatorio.
Si addormentò così, tra le braccia del genio che con cura la stese sul letto.
Mi fissò e tornò a guardarla, sembrava una di quelle principesse delle favole, una di quelle a cui una strega cattiva ha lanciato un qualche incantesimo solo per invidia.
Abraxas si abbassò lentamente mentre io lo osservavo curioso, poi delicatamente poggiò le labbra sulla fronte di Clara in uno dei più dolci baci della buonanotte che Clara potesse mai desiderare!

















Angolo luposo
Miei cari lettori buonasera v_v
qui piove e no aspettate non inizio a blaterale inutilmente.
Ci sono alcune cose che devo dire.
La prima è che incredibilmente questa storia partecipa ancora al contest T--T ed essendo il mio primo contest me è moolto contenta e soddisfatta.
La seconda è che da quando mi sono iscritta questo capitolo è stato quello che mi ha preoccupato tantissimo.
Vi spiego, il tema di questo capitolo è lo sguardo e sono sicura che nessuno l'ha capito ç_ç ma proprio non sapevo come trattarlo >.> ci sono stata su non so quanto e non so quante volte l'ho cambiato e alla fine è uscito questo capitolo, credo sia un po' diverso dagli altri, non mi dispiace totalmente ma temo di non aver centrato il tema @_@
Vabbé questo è quanto, ah la parte in corsivo è un flashback v_v
Come ultima cosa volevo ringraziarvi *^* voi i vostri commenti le letture silenziose e l'inserimento in qualsivoglia categoria di efp!
Ammetto di aver un po' trascurato questa storia *maledetta Greed =_=* ma mi impegnerò per scrivere il prossimo capitolo in maniera più degna u_u grazie per il vostro supporto *--*
pps
pioggirizza, si, in questa storia piove liquirizia v.v ci mancava questa eh?

 
   
 
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