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Autore: 341 KC    05/01/2014    3 recensioni
Questa storia racconta di Tom&Bill e di tutti i personaggi che ruotano intorno alle loro vite.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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Note dell'autrice ^^
Questa volta le note le ho messe prima perchè volevo dirvi che le scritte in rosa rappresentano il pensiero di Angela (che purtroppo resterà con noi ancora per un pò). E volevo scusarmi inoltre per averci messo di più per postare questo capitolo, ma come al solito ho rimandato i compiti fino agli ultimi giorni e adesso mi tocca studiare tutto il giorno e scrivere la notte. 
Btw, spero che non rimarrete deluse dal capito! Buona lettura ~

 
°~Quinto Capitolo~°
 
Non è proprio possibile che lui mi rifiuti in questa maniera. Sono bella, sono popolare, potrei farlo diventare il re ma quel piccolo rasta si ostina a stare con quella mezza checca di Bill. Devo farli separare, neanche quel bacio è servito, eppure ero sicura che le cose si sarebbero almeno incrinate nel loro rapporto, invece adesso sono ancora più affiatati. Ci deve essere un modo…
“Angela!”
“Cosa c’è Karin?”
“È che ti vedevo persa tesoro, non stai partecipando alla festa.”
“Stavo pensando…”
“Dai Angi, non perdere tempo con queste cose, vieni a ballare!”
Santo cielo, ma l’aveva sempre avuta questa voce stridula?
“Sisi, arrivo.” Le due ragazze tornarono nel salone principale dove c’erano tutte le persone più popolari della scuola. Tutti ballavano storditi dalla musica e dall’alcool.
 
“Sono felice che sei qui con me.”
“Cosa intendi dire Bill?”
“Sono felice che non sei andato alla festa di Angela.”
“Ma come avrei potuto dopo quello che ha provato a fare? Lei vuole dividerci.”
“Ma non ci riuscirà, vero?” e il moro diede un dolce bacio sul naso del piccolo rasta.
“Bill, no, non ci riuscirà mai. Il nostro amore è troppo grande per essere distrutto. Troppo.”
“Sei stupendo Tomi.”
“Tu di più.” disse Tom assentendo con la testa. “Ora però andiamo a casa, sono due ore che siamo in biblioteca e non abbiamo neanche aperto il libro.”
“Ok piccolo. Andiamo a casa da me, puoi rimanere, ormai ci hanno fatto l’abitudine che sei sempre lì.”
“Sai, penso che possano capire…”
“Chi?”
“I tuoi genitori affidatari. Penso che potrebbero capire che stiamo insieme.” il rasta si alzò radunando le proprie cose. “Dopotutto non fanno storie quando dormo da te.”
“Sì, ma… Non lo so… Non ne sono sicuro al cento per cento che la prenderanno bene.”
“Ci potremmo provare, no?” –dicendolo Tom fece un tenero sorriso a Bill che gli stava tenendo aperta la porta per farlo uscire – “Insieme ce la possiamo fare.”
“Sì piccolo, insieme possiamo fare tutto. Arrivati a casa glielo diciamo.”
“Va bene, è la decisione migliore secondo me. Almeno potrò baciarti sempre, anche davanti a loro.” finito di dire questo gli stampò un bacio sulle labbra e il moro non poté non pensare che ragazzo migliore non c’era.
 
“Buon pomeriggio signora Schneider!”
“Ciao Tomi, come stai?”
“Tutto bene, io e Bill vorremmo dirle qualcosa.”
Il moro si stava torturando le guance a forza di morderle.
“Va bene ragazzi, ma prima ho una cosa io da dire.”
I due ragazzi si guardarono. “Ok.”
“Bill, questa sera arriva Andreas.”
“Arriva chi?”
“Andreas è nostro figlio naturale.”
“Oh…”
“Fa l’università in America e torna per una settimana. Pensavo che potevi invitare la tua ragazza questa sera a cena. Puoi rimanere anche te Tomi.” –disse sorridendo al rasta che era rimasto di pietra – “Che ne dici Bill?”
“Ehm… sì, cioè… Io non ho la ragazza Adele.”
“Ah no? Non so come mai ero convinta di sì.”
“Non so proprio…”
“Ma allora con chi parli la sera al telefono? Ti sento dire un sacco di parole dolci.”
Dannazione pensò Bill. Non si sentiva pronto a dire la verità ad Adele che era convinta che lui fosse etero. Lei non lo conosceva, non poteva capirlo, ne era convinto.
“Ah ma sì, cioè… la ragazza ce l’ho.”
“Cosa?” a parlare era Tom, sconvolto da quell’affermazione. E girandosi verso il moro vide la disperazione nei suoi occhi. Voleva che la loro relazione venisse allo scoperto, ma non al costo di far soffrire Bill. Decise così di reggergli il gioco.
“Ah, sì giusto… intendi Corinna?”
“Già, proprio lei…”
“Allora non me l’ero immaginato che eri fidanzato. Bhe, ne sono felice. Allora la puoi invitare?”
“Certo che la può invitare! Ora la chiamo io mentre Bill va a prepararsi!”
 
Il rasta uscì in giardino assicurandosi che nessuno potesse sentirlo e compose il numero della ragazza.
“Pronto?”
“Ciao Corinna sono Tom.”
“Hei ciao Tom! Che mi racconti?”
“Mi serve un enorme favore.”
“Vuoi che ti faccia copiare i compiti?”
“No no, è molto più importante.”
“Forza, dimmi.”
“Sai vero che io e Bill… ehm… stiamo insieme?”
“Uhm… lo sospettavo. State sempre insieme. Siete un sacco carini!”
“Mi fa piacere che la pensi così Corinna. Davvero.”
“Quindi qual è questo grande favore?”
“Hai da fare questa sera?”
“No, non direi.”
“Verresti a cena a casa di Bill fingendoti la sua fidanzata?”
“…”
“I suoi genitori, cioè la sua famiglia non lo sa, e per ora pensiamo che sia meglio mantenere il segreto.”
“Va bene Tom. Arrivo tra 20 minuti.”
“Grazie Corinna!”
 
Tom rientrò in casa e si diresse verso la camera di Bill, quando sentì una voce chiamarlo. “Tom!”
“Sì signora Schneider?...”
“Hai chiamato la ragazza di Bill?”
“Sì è tutto a posto! Arriva tra una ventina di minuti.”
“Perfetto.” e si diresse nuovamente in cucina.
Il rasta tirò un sospiro di sollievo. Quella situazione gli causava non poca ansia. Salite le scale aprì lentamente la porta della camera di Bill ritrovandosi davanti il suo ragazzo che si stava cambiando la maglia e intravide quella splendida pelle bianca che aveva e non poté resistere al desiderio di abbracciarlo baciandogli l’incavo del collo.
“Oh mio Dio, Tomi, hai le mani congelate.”
“Scusami cucciolo…”
“Corinna cosa ha detto?”
“È qui in venti minuti. Ha detto che insieme ci trova adorabili. Possiamo contare su di lei.” rispose non slegandosi da quell’abbraccio.
“Senti, mi dispiace di non aver avuto il coraggio di fare coming out…”
“Bill non ti preoccupare. Ci ha presi alla sprovvista.”
“Già, poi non pensavo che mi sentisse la sera quando parlo con te.”
“Quello è un problema. Se non ti ho vicino a me non posso addormentarmi senza sentire la tua voce.”
“Presto glielo diremo, te lo prometto. Per questa sera cerchiamo di non dare nell’occhio. Ci mancava Andreas…”
Dling dlog!
“È arrivato, oddio!” disse Bill con un’espressione di puro terrore dipinta sul volto.
“Respira tesoro, ora io vado di sotto ad aspettare Corinna, poi tu farei il tuo trionfale ingresso e tutti noi ti guarderemo ammirati per la tua bellezza.”
“D’accordo. Vai. No aspetta.” Lo prese per un braccio e gli diede un languido bacio per poi lasciarlo andare. Doveva finire di prepararsi.
 
Tom scese le scale e vide subito Andreas. A prima vista pensò avesse sui 24 anni. Era un bel ragazzo, alto, moro con un fisico muscoloso. Non era il suo genere di ragazzo, ma non poteva dire guardarlo era un dispiacere. Andò subito a presentarsi, ricordandosi di scandire bene le parole questa volta.
“Ciao Andreas, io sono Tom.” disse sorridendogli e allungando la mano, che fu subito presa da quella del ragazzo.
“Oh, piacere.” Guardò il rasta, poi guardò di sopra e sorrise maliziosamente. Tom pensò di aver fatto qualcosa di male.
“Ho fatto qualcosa?”
“No no, stavo… ehm… pensando a una cosa. Bill è ancora in camera?”
“Sì, si sta preparando. Ci mette sempre un’eternità, tiene molto al suo aspetto.”
Dling dlog!
“Deve essere Corinna.”
“Chi?”
“La…fidanzata di Bill.” sulle sue labbra le parole sembrarono così difficili da pronunciare.
“Ah…”   
“Ciao Tomi!”
“Ciao Corinna!” i due si abbracciarono amichevolmente. “Come sei carina questa sera.” disse facendole un dolce sorriso. Effettivamente Corinna era una bella ragazza. Aveva grandi occhi verdi, un po’ come i suoi e capelli rosso rame. Il sorriso sul volto non le mancava mai e questo le dava un’aria dolce e simpatica. Tom si sorprese di non averla mai notata prima.
“Grazie Tomi! E tu chi sei?” chiese guardando in direzione di Andreas con un certo interesse.
“Io sono Andreas, il fratello di Bill.”
“Non vi assomigliate molto…”
Ci un momento di imbarazzante silenzio, interrotto per fortuna dall’arrivo della signora Schneider.
“Chi è questa bella ragazza?”
“Sono Corinna.” rispose la ragazza tingendosi leggermente di rosso.
“Bill ha proprio bel gusto. Su, vieni a sederti a tavola, il tuo ragazzo dovrebbe arrivare a momenti.”
 
Si sederono tutti a tavola. I signori Schneider a capotavola, sulla destra Andreas e Tom e sulla sinistra Corinna e il posto vuoto che spettava a Bill.
Passarono 2 minuti, poi 5, poi 10 poi, finalmente, allo scoccare dei 15 fece il suo ingresso in sala Bill e come Tom aveva immaginato restare tutti esterrefatti dalla sua bellezza, o almeno, lui lo era. Cercò di cogliere ogni minimo particolare. I pantaloni neri di jeans così stretti da sembrare una seconda pelle, il pullover bianco che contrastava con i suoi capelli corvini.
“Tom ti sei incantato?” era Adele.
“Eh… ah, no. Stavo pensando…”
“A che cosa?”
Il rasta guardò Bill che si era andato a sedere vicino a Corinna e disse la prima cosa che gli venne in mente. “Che me la potrei trovare anche io una fidanzata.” ma il suo tono di voce lo tradì e Andreas lo colse subito.
 
La sera passò tranquillamente per tutti, tranne che per Bill e Tom, che non riuscirono a rilassarsi per la paura di essere scoperti. Andreas li continuò a guardare per tutta la cena e capì che quei due gli nascondevano qualcosa. Ma chi era lui per dirlo? Non si conoscevano da neanche un giorno. Ma nonostante questo, quel pensiero non lo abbandonò neanche quando fu il momento del dolce.
“Andreas, tu ce l’hai la fidanzata?” la ragazza aveva provato a trattenersi, ma non ce l’aveva fatta. La curiosità era un suo grande difetto.
“Ehm… ce l’avevo quando vivevo ancora qui. Poi mi sono praticamente trasferito in America e lei ha detto che era meglio prendersi una pausa.”
“Oh… è un po’ triste. Io ti avrei aspettato…”
 
Alle 22 la ragazza dovette andare a casa per il coprifuoco e Bill l’accompagnò alla porta.
“Grazie davvero per questa sera, io e Tom… non credo che i miei siano pronti a una notizia simile.”
“Non ti preoccupare, ma ti posso fare una domanda?”
“Certo, dimmi pure.”
“Quanto resta qui tuo fratello?”
“Ehm… una settimana mi sembra. Perché?”
“No no, niente. Ora vado, ciao ciao!” e la ragazza se ne andò dando un bacio sulla guancia al moro. Stava per tornare in salotto quando Tom gli venne incontro. “Hei dove vai?”
“A casa.”
“Perché? Non avevi detto che restavi qui a dormire?”
“Sì ma… dopo questa sera? È meglio non rischiare per ora.”
“Mi fa così male non riuscire a dire la verità. Hai visto com’era felice Adele di aver conosciuto la mia ragazza, come faccio? Ho paura di dover cambiare di nuovo famiglia.”
“Non succederà.”
“E se mi dovessero mandare in un’altra città? O in un altro Stato addirittura? Non ci potremmo più vedere!”
“No, questo è impossibile. Non mi posso separare da te. Ora rilassati Bill. Ci vediamo domani a scuola.” e se ne andò anche lui dandogli un piccolo, discreto bacio a stampo.
 
“Bill, è stata una bella serata.”
“Già… ma non mi sento tanto bene. Ho un po’ di mal di stomaco. Posso andare di sopra?”
“Certo, riposati.”
“Buona notte! Buona notte Andreas!”
“Notte Bill!”
 
Toc  toc!
“Posso?”
“Andreas?”
“Sì sono io. Ti posso parlare un momento?”
“Uhm… sì certo, entra pure.”
Il ragazzo entrò chiudendosi la porta alle spalle. “Volevo dirti che Corinna è proprio una bella ragazza.”
“Già…”
“Ma io non penso che il tuo cuore batta per lei...”
“Eh? Cosa vuoi dire?”
“Bill so che per te sono un perfetto estraneo e ci siamo appena conosciuti, ma se è possibile mi piacerebbe essere in qualche modo tuo fratello veramente.”
Il moro era spiazzato. Che Andreas si fosse accorto di lui e Tom? Ma da cosa?
“Bill, guardami negli occhi e dimmi che tu e Tom non state insieme.”
“Non posso… Io sono innamorato di Tomi, e lui di me. Stiamo insieme, ma non so come dirlo ad Adele.”
“Lo immaginavo che fosse la mamma il problema. Non so come la prenderebbe.”
“Ho paura che mi rimandi in orfanotrofio, ho paura di non poter più vedere Tom, capisci?”
“Certo. Ascoltami, per ora non fare niente. Io provo a parlarle poi ti dico cosa ne pensa di queste cose. Va bene?”
“Perché lo fai?”
“Perché mi sembri così indifeso Bill, mi viene voglia di proteggerti. E io ho sempre desiderato un fratello piccolo.”
“Grazie Andreas.”
E così i due ragazzi si abbracciarono felici di quel nuovo legame che avevano creato.
 
Tom era sdraiato sul suo letto freddo pensando a Bill, immaginandolo accanto a sé. Pensava ai signori Schneider, poi il suo pensiero deviò a suo padre. Con Bill non ne aveva ancora parlato. Era mancato il tempo. Negli ultimi giorni c’erano stati troppi problemi.
 
Allo stesso modo di Tom, anche Angela era sdraiata sul suo letto dal piumone di un rosa accecante arrovellandosi la testa alla ricerca di una soluzione al suo “mal d’amore”.
Mi devo avvicinare a lui. Ma come? Quel ragazzo non ha amici… Ha solo Bill. Alle volte parla con le ragazze nuove però, quanto non le sopporto quelle smorfiosette! È più amico loro che mio. Trovato!
La ragazza si mise a sedere sul letto prendendo il suo cellulare e componendo il numero di Anna, ma squillò senza ricevere una risposta. Evidentemente già dormiva. Così tentò con Corinna e le andò bene.
“Pronto?”
“Ciao cara!”
“Ehmm… Angela?”
“Sì sono proprio io tesoro. Come stai?”
“Bene, ma come mai mi chiami? A scuola non mi parli mai.”
“Perché voglio essere tua amica. E non sono io, sono lei altre, Karin e Daphne che non vogliono che mi avvicini a te perché pensano male di quelle con i capelli rossi, ma io non voglio stare al loro gioco.”
“Okay…”
“Allora, raccontami… Come hai passato la serata?”
“Sono andata a cena da Bill.”
“Da Bill?” disse la ragazza facendo una smorfia. “E come mai?”
“Sai no che Bill e Tom stanno insieme?”
“Sì, l’ho sentito dire…” rispose fingendo noncuranza.
“I genitori di Bill non lo sanno e mi hanno chiesto di fingermi la sua fidanzata.”
“Ah… interessante.”
“Perché?”
“No, così. Mi ha fatto piacere parlare con te tesoro! Ci vediamo domani!”
Corinna si sentì attaccare il telefono senza avere il tempo di salutarla a sua volta, e si chiese se avesse fatto male a dirle di Bill e Tom. Purtroppo per lei lo era un male, perché adesso Angela sapeva esattamente come farli lasciare.
  
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