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Autore: ChrisAndreini    05/01/2014    3 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

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Caro diario,
Grrrrrrrr, oggi stavo per buttare il telefono da qualche parte, ma dato che è il telefono più vecchio del mondo, e di conseguenza iper resistente, non ha funzionato.
Alex mi ha chiamato tantissime volte, è anche venuto a casa mia, ma io non c’ero, mi ero rifugiata da Lily, con la quale ho passato un lungo pomeriggio a vedere cartoni.
Abbiamo finalmente visto il famoso UP, veramente molto bello, è piaciuto molto anche a lei.
Inoltre abbiamo visto le 5 leggende, e, per quanto fosse molto da bambini è piaciuto molto anche a me.
Quando sono andata da Lily, inizialmente la signora Faraday era indecisa se farmi entrare o no, probabilmente ha visto la mia faccia assassina e ha pensato che fosse meglio non avvicinarmi a lei, poi, per grande fortuna o grande tempismo, hanno chiamato dal suo ufficio e lei è dovuta uscire, come le domeniche solite, nonostante sembrasse molto contrariata a lasciare sua figlia, per una volta che stavano insieme.
Io ero solo contenta di poter fuggire dalla realtà, quindi sono stata con la bambina tutto il pomeriggio, dimenticando per un po’ i miei problemi, finché Lily non li ha riportati alla luce.
Mi ha chiesto di Alex con sguardo furbetto, ed io le ho detto che c’eravamo messi insieme.
Stavo per ribatterle che era durato più o meno 24 ore quando lei si è messa a saltellare in giro, felice come una pasqua (e rompendo un antico vaso della dinastia Ming di sua madre) urlando che lo sapeva, che era una veggente, e che era magica e speciale.
Non ho avuto il cuore di dirle che le cose tra noi due non andavano bene, sembrava troppo felice.
Poi, ora che sono tornata a casa, ho chiuso la porta di camera, ho sigillato le tapparelle e quant’altro e mi sono messa a letto imbronciata.
Augustine è ripartita stamattina, a proposito, si è messa con James e me l’ha detto solo stamattina, che smemorata!
Quando le ho chiesto di raccontarmi dell’appuntamento lei doveva ripartire, credo davvero che l’abbia fatto apposta, ora che ci penso.
Ho anche riletto tutto il diario, e mi sono sentita davvero una bambinona in alcuni punti.
Sono certa che se tornassi indietro ci sarebbero molte cose che cambierei.
Per esempio:

-Non mi metterei con Alex;

-Non metterei la mia creazione al posto di quella di Alex (l’avevo già detto)

-Non scapperei da casa

-Non lascerei mai Lily, e di certo non le urlerei contro (quella bambina è un piccolo angelo distruggi-vasi)

-Non giocherei mai con Simon (MAI!!!!!)

Ci sarebbero molte altre cose, ma per ora è tutto qui.
Sai, mi sono accorta che ti mancano poche pagine, credo che tra un po’ finirai, ma spero che riuscirai ad assistere a quando lascerò Alex, ossia per messaggio dicendogli che gli permetto di tornare con Carmen.
Ma lo sai che mi ha scritto qualche minuto fa?
“Ho parlato con Carmen (da quando non la chiama più quella ?) Devo assolutamente parlarti”
Si, per lasciarmi, ovvio, ma lo lascerò prima io, quindi non verrò ferita.
Certo, verrò ferita comunque, ma tento a lui che importa!!!!
Ora vado a dormire, sono nervosa!!!!!!
A domani!!!!!!!

 

Cambio di programma, quel pazzo di Alex mi ha lanciato le pietre fino a svegliarmi nel cuore della notte.
Io ho alzato le tapparelle, capelli scompigliati, senza occhiali e con il pigiama spiegazzato.
Insomma, facevo (e faccio tutt’ora) davvero schifo.
Lui ha insistito che doveva parlarmi e ha minacciato di restare tutta la notte lì se non gli parlavo.
Io ero troppo stanca per parlare, e non avevo il discorso pronto, così gli ho detto, con il tono di voce più autoritario che sono riuscita a cacciare (sembravo il pulcino pio) che ci saremmo visti domani alle nove al parco vicino casa, sotto al mio albero preferito.
Poi, senza aspettare risposta, ho chiuso la tapparella e sono tornata a dormire.
O meglio, a scrivere su di te per ricordarmi quand’è l’appuntamento, altrimenti vista la mia stanchezza rischio di dimenticarlo.
A domani!

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Anticipazione:

“Epifania: ogni incertezza porta via”

   
 
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