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Autore: SSONGMAR    06/01/2014    4 recensioni
Prendete due persone distanti, distanti in tutti i sensi che possano esistere al mondo e metteteli tra la folla: quante possibilità hanno gli occhi di queste due persone di incontrarsi? Direi una su centomila. Eppure a loro era successo, per un secondo i loro occhi si erano incontrati, i loro sguardi sfiorati, le loro mani toccate e nulla poteva ostacolare quello che stava accadendo. Nemmeno l’oceano.
L’oceano tra noi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il profumo dei dolci alla cannella, le lucine colorate e le calze al camino segnavano ormai quasi la fine del freddo Novembre e l’inizio di un nuovo mese, Dicembre. Eppure, nonostante tutto, la prima neve non aveva ancora toccato il suolo.
Era da un po’ che non percepivo il calore di un tetto familiare, ma stare seduta intorno al grande camino in casa di Jun mi faceva stare bene, mi faceva sentire che nonostante tutto non ero sola.
Ad accompagnare i meravigliosi dolci alla cannella vi erano delle tazzone ripiene di cioccolato fumante, la madre di Jun le aveva preparate per dimostrarci il suo amore e la sua ospitalità, ed io sapevo che non l’avrei mai ringraziata abbastanza. Il padre di Jun, invece, come suo solito fare, stava raccontando delle valorose storie sul suo passato che io ascoltavo standomene in silenzio tra un sorso, un pensiero ed un piccolo sospiro.
Si parlava d’amore, di corteggiamento, di primi baci, di dita che si intrecciavano e che alla perfezione combaciavano, proprio come se fossero state create a quello scopo.  Si parlava di un destino condiviso ed io, non potevo fare altro che pensare a colui che il mio destino l’aveva segnato.
Mancava forse poco più di una settimana alla mia partenza, ed il mio cuore aveva già iniziato a sentire la mancanza di quella meravigliosa terra. Guardai verso Meg e Jun che, assorti, ascoltavano col sorriso stampato sulle labbra i racconti del signor Kim e coi pensieri immortalai quel momento per tenerlo sempre con me. Era tutto perfetto.
Erano ormai due giorni che non avevo notizie dei ragazzi, avevo solo ricevuto un messaggio da Jae Ha in cui mi diceva che avrei dovuto scattare le foto per quel servizio fotografico, quello di cui Rain ci aveva parlato e che avrebbe dovuto salvare sia me che gli MBLAQ. Le cose alla J Tune erano in continuo movimento, in continuo cambiamento ed io sentivo il peso di tutto sulle spalle.
Improvvisamente sentii il bisogno si cambiare aria così, con una piccola scusa, mi allontanai da quello che sembrava essere il prototipo quadro di famiglia felice e serena. Sola coi miei pensieri abbandonai l’abitazione di Jun per gustarmi lo splendore della luna che quella sera sembrava essere molto più grande.
Il fruscio del vento che lento accarezzava le foglie sembrava quasi creare una dolce melodia e sembrava quasi che, gli stessi alberi, volessero parlarmi. Al bagliore della luna associai gli occhi di Seungho poiché la lucentezza che emanavano era la medesima. Mi strinsi nelle spalle e sentii il freddo pungermi dentro, quando qualcuno alle mie spalle avvolse una calda coperta intorno al mio corpo – rischierai di stare male così –poi,  la calda e rassicurante voce di Jun, sorrisi appena ed abbassai istintivamente lo sguardo – ti manca, non è così? – chiese fissando la luna a sua volta. Dentro me sentii immediatamente una sorta di egoismo esplodere, se mi fossi confidata con lui in quel momento forse sarei stata davvero ingiusta. Mi limitavo a non parlare, a tenere la bocca chiusa; da sempre avevo evitato quel discorso con lui. Jun si strinse nelle spalle e portò le sue mani in tasca – non devi farti problemi Mar – mi rassicurò, ed in quel momento capii che forse avrei potuto dirgli qualcosa, avrei potuto confidare a lui le mie preoccupazioni e le mie paure. Gli rivolsi il mio sguardo e per l’ennesima volta mi accorsi di quanto fosse perfetto e di quanto meritasse una persona che lo amasse con tutta se stessa, perché lui era speciale, un ragazzo col cuore d’oro. Mi avvicinai e poggiai la mia testa sulla sua spalla – sto bene così – sussurrai.
La notte era fredda ed il gelo pungente, eppure le lacrime che reprimevo dentro erano così calde da riscaldarmi l’intero corpo e l’intera anima.

Il giorno seguente il sole sorse radioso sulla meravigliosa Seoul.
Spalancai le finestre e, proprio come il mio primo giorno, respirai l’aria pura del mattino accogliendo il buon umore sulla mia pelle.
Nel pomeriggio avrei finalmente rivisto Seungho per il servizio fotografico, mi sentivo impaziente ed eccitata allo stesso tempo, ma anche parecchio impaurita poiché non sapevo assolutamente cosa sarebbe avvenuto dopo. Per non sprecare la nostra mattina io e Meg decidemmo di recarci con Jun al Korean Folk Village, per gustarci in tutta tranquillità questi ultimi giorni assieme e scattare tantissime foto.
Ci preparammo, quindi, con molta velocità ed uscimmo di casa per raggiungere la nostra meta.
Mi sentivo scoppiettante e tremendamente felice e speravo che il buon umore sarebbe durato a lungo.
- Mar sono così eccitata, finalmente faremo qualcosa insieme e sento che ci divertiremo un mondo – aveva detto Meg mentre saltellava per raggiungere l’auto di Jun, la osservai e sorrisi sincera, speravo davvero di trascorrere un giorno perfetto.
Quando fummo arrivati a destinazione fui immediatamente invasa da una calda luce, mi sentii improvvisamente come in un drama storico, ero una dama di altri tempi. Tutta quella storia che mi circondava mi fece capire, ancora una volta, di essere davvero nella città dei sogni. Entrammo ed iniziammo a girare per quei meravigliosi vialetti alberati dell’antico palazzo. Scattammo foto a più non posso e ci lasciammo cullare dalle meravigliose storie che Jun ci raccontava – si dice che tra queste mura si aggiri il fantasma di una ragazza- aveva detto, creando in me una forte curiosità ed un filo di paura in Meg – c-cosa?- commentò infatti lei con voce tremante, Jun sorrise e fece spallucce – non ho mai creduto a queste cose – confessò ridendo – e se invece fosse vero? – commentai io, lasciando che un alone di mistero mi avvolgesse, Meg si avvicinò a Jun e si nascose dietro la sua schiena – non sei divertente Mar – disse prima che io cadessi in una profonda risata.
Ridere era la cosa che da sempre mi riusciva meglio, anche quando ero triste sorridevo, non volevo che le persone si facessero carico dei miei problemi. In effetti non avevo mai dimostrato a nessuno di avere bisogno del proprio aiuto, ma più volte mi era capitato di desiderare il calore di qualcuno.
Mi sedetti per fare una piccola pausa mentre Jun, accompagnato da Meg, si avviò ad un piccolo stand per prendere alcuni dolcetti tipici – vi farò assaggiare la delizia del posto – ci aveva detto vantandosi. Nonostante fosse inverno il sole era abbastanza potete da riscaldare l’intero territorio, alzai gli occhi verso il cielo e mi feci avvolgere dal suo calore. Guardai l’ora e mi accorsi di avere ormai pochissimo tempo, ultimamente stava scorrendo via troppo velocemente. Non appena Jun e Meg furono di ritorno assaggiai un piccolo dolcetto e salutandoli mi avviai – fai attenzione Mar- aveva urlato Meg alle mie spalle – continuate a divertirvi – avevo risposto io tenendo bene lo sguardo sul cellulare.
Chiamai Jae Ha che fu a destinazione immediatamente – da questa parte Smoky Girl – aveva detto prima di farmi salire sul grande van nero.

Le pareti bianche come il latte erano forse la caratteristica che più avevano attirato la mia attenzione, ero stata tantissime volte in uno studio fotografico prima di allora, eppure mi sembrava tutto così tremendamente nuovo. In fondo alla sala vi era un grosso tendone, molto probabilmente era lo sfondo, e sopra di esso vi erano puntati dei riflettori che risaltavano il gioco di colori. Un grigio scuro ed un arancio si fondevano tra loro, rimasi circa cinque minuti ad osservare il tutto con la bocca spalancata. Sulla destra, invece, vi erano delle rampe su cui erano appesi tantissimi vestiti sia da donna che da uomo e guardandoli dedussi che molto probabilmente erano quelli che avremmo dovuto indossare per il servizio. Accanto ad esso dei separé e dei tavoli su cui vi erano riportati trucchi ed altri cosmetici.
- Hai trascorso una bella giornata?- la voce di Jae Ha mi riportò coi piedi a terra, mi voltai verso di lui e sorrisi annuendo leggermente, Jae sospirò – Mar, la ballerina è stata dimessa – confessò con amarezza, come se quella notizia avesse posto fine al mio “lavoro” da ballerina, o forse era davvero così – lo so- risposi con un filo di voce –so che i ragazzi dovevano andare in ospedale – continuai. Vidi Jae stringersi nelle spalle e fare un lungo sospiro – è che ci sono tantissime cose che dovresti sapere – lanciai uno sguardo fugace ed interrogativo verso di lui, stavo per aprir bocca ma il suono dei passi di qualcuno mi bloccò.
Ero certa fosse lui. Mandai giù della saliva e mi voltai lentamente, sentii le lacrime spingere contro le mie ciglia quando il mio sguardo incontrò il suo, mi era mancato come mi sarebbe mancata l’aria. Si avvicinò e mi regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi, avrei voluto affondare le mie dita in quei suoi morbidi capelli color cenere, ma dovevo trattenermi. Guardò Jae Ha e con un cenno della testa lo salutò, lui fece lo stesso, li guardai e sentii come se tra loro fosse successo qualcosa, ma davvero non riuscivo a capire.
A seguire Seungho vi erano il fotografo, il menager e la persona che avrebbe dovuto occuparsi di noi per il makeup ed i vestiti – mettiamo su questa farsa dai – urlò eccitato il fotografo battendo le mani – siamo in uno studio di Busan splendori – disse sorridendo e rivolgendo il suo sguardo a me. Era un uomo abbastanza basso ma giovane di età, poteva avere si e no gli anni di Seungho.
Mi accomodai su una grossa poltrona ed attesi che la ragazza terminasse di truccarmi, Seungho era seduto accanto a me ed un’altra truccatrice, arrivata da poco, si stava occupando di lui. Sembrava sereno, era seduto con una gamba sopra l’altra e le mani giunte, era appoggiato allo schienale e se ne stava lì, col sorriso stampato sulle labbra e gli occhi chiusi. Quella situazione faceva battere il mio cuore come mai prima.
Appena la ragazza terminò di truccarmi mi invitò ad avviarmi dietro ai separé, avrei dovuto indossare il mio primo abito. Riluttante mi alzai e mi posizionai, accogliendo l’aiuto che mi era stato offerto dalla ragazza.
Il primo vestito che indossai era meraviglioso e sembrava essere stato cucito appositamente per me, mi scivolava addosso in una maniera incredibile. Era di un azzurrino delicato ed aveva uno scollo a V dietro la schiena che si fermava appena sopra il fondoschiena, nella parte anteriore, invece, la parte del seno aveva la forma di un cuore e scendeva morbido. La ragazza sciolse i miei lunghi capelli ondulati e mi fece guardare allo specchio, io stessa rimasi stupida dall’immagine limpida che vi si rifletteva, quasi non mi riconoscevo. Indossai dei tacchi altissimi e con un forte sospiro decisi di mostrarmi. Avevo gli occhi dei presenti puntati addosso, Jae Ha si alzò dalla sedia su cui era seduto mentre il fotografo, preso dallo stupore, mi scattò una foto improvvisa. Mi guardai intorno e mi chiesi dove fosse Seungho. Quando mi voltai lo ritrovai lì, sulla mia destra, e mi stava fissando con un sguardo sorpreso, lui che sembrava un angelo in quell’abito bianco. Si avvicinò e lo sentii deglutire a fatica, mi prese per mano e mi portò verso lo sfondo, avremmo dovuto cominciare. Mentre camminavamo tenendoci stretti per mano il silenzio aleggiava nell’aria, mi sentivo come in una bolla, con gli occhi di tutti puntati addosso.
- Bene cominciamo – disse il fotografo ricaricando la macchina – Seungho, potresti stringerla a te? – chiese, facendo fare un tuffo nel vuoto al mio povero cuore. Seungho mi cinse immediatamente la vita e con uno scatto fugace mi avvicinò a lui, avevo il mio viso ad un centimetro dal suo ed i suoi occhi che adoranti ed innamorati mi scrutavano –mi sei mancata così tanto, quanto ho desiderato stringerti così – sussurrò al mio orecchio, facendo comparire dei piccoli brividi sulla mia pelle.
Andammo avanti per circa due ore e scattammo tantissime foto, ed ogni foto ci veniva poi mostrata dallo schermo di un pc. Eravamo meravigliosi assieme e a notarlo non fummo solo noi due, tutti si erano complimentati con noi. Eravamo davvero l’una il pezzo mancante dell’altro, ed era per questo motivo che quando eravamo assieme ci completavamo raggiungendo quasi la perfezione. Dovetti cambiare abiti e pettinature circa venti volte ma la cosa non mi scocciava, anzi mi piaceva tantissimo e la situazione venutasi a creare era abbastanza piacevole, avevo riso con Seungho e gli altri come se nulla fosse successo, come se nessuna preoccupazione ci opprimesse, come se la mia presenza lì fosse naturale.
Intanto Meg mi aveva mandato diversi messaggi su kakao talk dove mi mostrava la perfetta giornata che aveva trascorso in compagnia di Jun, avevo sempre pensato che quei due insieme fossero l’amore. Sorrisi e riposi nuovamente il cellulare nella mia borsa -per oggi è tutto- aveva urlato il fotografo avviandosi verso l’uscita seguito dalla sua trupe –grazie mille per il duro lavoro Mar – disse sorridendo, sorrisi a mia volta accennando un piccolo inchino e mi apprestai a raccogliere le mie cose per raggiungere Jae Ha. Ormai le luci erano quasi tutte spente ed ero rimasta sola, lanciai uno sguardo verso l’uscita e stavo per incamminarmi – Mar- ma la voce di Seungho bloccò ogni mio movimento, mi voltai a guardarlo ed era fermo dietro di me con le mani in tasca. Si avvicinò e passò una mano tra i miei capelli per poi lanciarsi su di me e stringermi fortissimo, affondai il viso nella sua spalla e chiusi lentamente gli occhi. Mi lasciai invadere completamente dal suo profumo. Lo studio fu invaso completamente dal silenzio ed il buio faceva da padrone, ma noi semplicemente ce ne stavamo stretti perso l’uno nell’abbraccio dell’altra e ci lasciavamo cullare dai nostri pensieri. Seungho si staccò lentamente da me – domani il singolo di G.O verrà pubblicato a mezzogiorno – disse sorridendo appena, sorrisi a mia volta ed annuii – verrò alla J Tune per ascoltare il tutto insieme a voi – risposi, ma nella mia voce vi era un nodo di malinconia, poiché pensavo a quando avrei dovuto dire addio a tutto quello. L’uscita del singolo di G.O stava a significare che dopo due giorni si sarebbe svolto il meraviglioso concerto di Seoul, ed io non avevo saputo nulla sul mio presunto debutto, non vi erano novità. Ma infondo ero così innamorata che ancora non potevo credere che l’uomo della mia vita era proprio lì, ad un passo da me. Si avvicinò lentamente accorciando quella minima distanza che ci divideva e posò le sue morbide e sempre umide labbra sulle mie, sentii dietro la schiena una piccola scossa, sarebbero potuti passare anche milioni di anni, il suo tocco mi avrebbe fatto sempre lo stesso effetto – non dimenticare i tuoi indumenti – disse scostandosi nuovamente – domani abbiamo da provare – annuii confusa e con lo sguardo seguivo i suoi movimenti – ci tocca andare adesso – concluse, lasciando un ultimo bacio sulla mia fronte.

Gonna Play that song without you- mi ritrovavo continuamente a canticchiare, ormai il singolo di G.O era uscito, ed era tanto meraviglioso da aver scalato immediatamente le classifiche. Finii di preparare il mio borsone mentre l’ascoltavo insieme a Meg a ripetizione – è davvero meravigliosa Mar- aveva commentato lei – si lo è- le avevo detto io. Play that song era il secondo singolo digitale di G.O ed era una collaborazione con il famoso pianista Yiruma, la melodia era così dolce che divenne per me immediatamente una droga.
-Mi dispiace lasciarti ancora sola Meg- dissi io prima di passare la soglia di casa –vai via da sola o devo cacciarti Mar?- mi aveva detto Meg con tono minaccioso – oggi vado a fare shopping con Jun e la sua nuova amichetta – disse ridendo sotto i baffi – nuova amichetta?- chiesi io inarcando il sopracciglio, Meg si strinse nelle spalle e sorrise – si, pare che abbia incontrato un’amica delle medie a lavoro e niente, oggi me la presenta- a quella notizia fui immediatamente felice, speravo con tutto il cuore che la persona giusta per Jun fosse finalmente arrivata, sorrisi e mi avvicinai a Meg saltellando – divertiti allora- le augurai, prima di lasciarle un bacio sulla guancia.
Il taxi era finalmente arrivato ed io non dovevo fare altro che entrarvi ed attendere l’arrivo alla J Tune, forse per me ci sarebbero state delle sorprese, ma non potevo saperlo.
Appena lì notai all’ingresso una folla di ragazzine accalcarsi alla porta principale – Jung Byunghee, Jung Byunghee – urlavano all’unisono, sorrisi e mi accorsi di quanto fosse amato il nostro G.O, l’uomo dalla voce più bella del mondo. Presi un cappuccio e per non farmi notare decisi di entrare dalla porta posteriore, in realtà tutto quello mi sembrava ancora molto strano. Appena dentro mi accorsi di come la canzone risuonasse per l’intero stabile, a quanto pare era quello che succedeva quando vi era una novità.
Senza curarmi di niente e nessuno mi avviai lentamente alla sala prove e quando vi entrai mi accorsi che era stranamente vuota. Mi guardai intorno quasi spaesata quando qualcuno alle mie spalle mi coprì improvvisamente gli occhi, sobbalzai e non potei trattenere un urlo. Sentii qualcuno sogghignare e lo riconobbi –Yang Seungho- dissi infatti decisa, si era forse preparato per farmi morire? Mi scoprì lentamente gli occhi e si posizionò davanti a me – benvenuta mia Smoky Girl – disse poggiando una mano sul cuore ed inchinandosi appena. Inarcai leggermente la testa e lo guardai divertita – e gli altri dove sono? – dissi sorridendo – gli altri non ci sono- rispose lui – oggi siamo solo io e te, puoi andare anche a metterti comoda – disse indicandomi il camerino. Deglutii e mi avvicinai al camerino per cambiarmi.
La musica aveva ormai invaso la sala e Seungho era già posizionato davanti allo specchio per le prove. Aveva un semplice pantalone di tuta, una canotta ed uno dei suoi inseparabili cappelli e giuro, era la visione più bella e piacevole che avessi mai visto, ed era mio. Si, lui era mio.
Il ballo era un’altra cosa che ci accomunava più di ogni altra cosa al mondo, entrambi eravamo innamorati di quella meravigliosa arte, mi posizionai accanto a lui e ci lasciammo trasportare dalla musica. Iniziammo a provare e riprovare e intanto il tempo scorreva via incurante di tutto. Mi mostrò le sue abilità ed io feci lo stesso, amavo il fatto che avesse pianificato il tutto solo per poter restare con me indisturbato, lontano dagli occhi di tutti, lontano da quelli che ci giudicavano e da quelli che sapevano solo lanciarci cattive parole addosso. Lo guardai e vidi lì, in quel momento, tutto ciò che mi serviva per sentirmi viva per davvero, la mia vita era ricominciata ad essere migliore perché lui era entrato a farne parte, sin dal primo momento che avevo conosciuto gli MBLAQ avevo capito che la mia vita sarebbe cambiata, e quel viaggio l’aveva cambiata ancora e ancora. La musica cambiò ed io mi fermai di colpo, mi ero lasciata prendere così tanto dai miei pensieri che non mi accorsi di sentire Sad memories propagarsi nell’aria, lo guardai ma senza aggiungere altro lui si avvicinò a me e mi prese la mano, sorrise, se la portò alla bocca e mi baciò le dita – ora semplicemente lasciati andare- sussurrò restando ancora su di essa. Con gli occhi fissi nei miei mi cinse la vita e lentamente mi avvicinò a sé. Mi accarezzò con il pollice il dorso della mano, sussurrò il mio nome ed io, presa dal momento, col cuore che pulsava forte in gola, chiusi gli occhi e mi lasciai guidare.
La melodia si diffondeva in sottofondo, mentre noi restavamo uniti abbandonandoci al calore dei nostri corpi. Il suo respiro mi scaldava il collo, mentre la sua mano scendeva ad accarezzarmi la schiena. Chiusi gli occhi e mi strinsi più forte a lui, era quello che avevo desiderato fin dall’inizio ed ora entrambi ci muovevamo a ritmo con la musica persi l’uno nell’altra.
Sapevo che sarei partita e che l’avrei lasciato lì, ma la meravigliosa favola che stavamo vivendo al momento continuava ad incantarmi ed alimentava le mie fantasie in cui noi, protagonisti, vivevamo per sempre felici e contenti.
Quando alla fine della canzone alzai il capo per guardarlo in viso, lui mi cinse ancora più forte con le braccia, mi sfiorò le labbra con le sue, per poi premerle con più decisione.
Continuammo a baciarci a lungo così, con intensità e senza fretta ma quel momento magico fu interrotto da un leggero tonfo, ci staccammo immediatamente ed entrambi lanciammo il nostro sguardo verso l’uscita. Una folta chioma bionda ci stava spiando ed in quel momento era appena scappata, Seungho strinse i pugni nelle mani e lasciò un pugno allo specchio –ancora lei- commentò prima di iniziare a correre per seguirla.



ANGOLO AUTRICE
Sono tremendamente in ritardo ma assolutamente non mi ero dimenticata di voi. Ho avuto problemi col pc, si era rotto e addio il mio capitolo ç_ç l'ho dovuto riscrivere e non mi convinceva ma spero che a voi piaccia ugualmente.
Siccome è passato fin troppo tempo dall'ultima volta dico innanzitutto, Buon 2014, spero sia iniziato per voi nel migliore dei modi. Avrei tante cose da dirvi ma... PROMETTO DI NON SPARIRE PIU', davvero! Vi lascio in regalo il sorriso più bello che abbia mai visto, un bacione a tutte voi. 


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