<< Andrew, che c’è?>> lo anticipo scompigliandogli i capelli. Si volta con sguardo triste.
<< Keira, quante volte hai detto a mamma che le volevi bene?>> la sua domanda mi spiazza abbastanza, mi aspettavo mi chiedesse di coprirlo per aver rotto qualche vaso o per aver macchiato il vestito preferito della mamma; ma questo no.
<< tesoro, come ti viene in mente? La mamma lo sa che le vogliamo bene>>lo rassicuro sporgendomi verso di lui.
<< anche papà lo sapeva, e guarda com’è finita!>> in realtà Andrew non si è mai completamente ripreso dalla morte di papà, nonostante avesse solo sei anni, la cicatrice ancora gli brucia ed è come se lo avesse trascinato in uno stato di torpore e di angoscia allo stesso tempo; di notte fa ancora sogni orribili, lo sento lamentarsi e talvolta urlare, e sinceramente non so come aiutarlo. Probabilmente oltre al dolore della perdita Andrew ha accusato lo shock di averlo visto per primo. Cinque anni fa papà venne investito da una sorta di camion verso sera, su una stradina vicino casa, e quando la mamma mandò Andrew a vedere se avesse finito di lavorare, lui tornò con le sembianze di un fantasma, e da quel giorno non è mai stato lo stesso. Succede a molti, qui, di perdere delle persone care, per un motivo o per un altro, sono storie già sentite, ma quando accade a te, beh allora è diverso, è un po’ come gli Hunger Games, non ti rendi effettivamente conto della sofferenza che si portano dietro finchè il tuo nome non sbuca dall’urna.
<< perché me lo chiedi stasera Andrew, sei preoccupato?>>
<< domani è il giorno, Keira, e ho paura che non potrò dire ti voglio bene alla mamma ogni volta che vorrò>> i suoi occhi cominciano a riempirsi di lacrime, in aggiunta a tutte quelle che ha versato per la morte di papà.
<< Andrew, ti fidi di me vero?>> con gli occhi bassi annuisce energicamente con la testa.
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Lungo la strada per il grande evento, le persone escono a testa bassa, alcuni con lo sguardo vacuo, alcuni stringono forte i loro bambini e le loro mogli. Io e Andrew proseguiamo a passo lento, la mamma ci raggiungerà appena ha finito di lavorare. I pacificatori cominciano a fare ordine e a raggruppare la gente, che si ammassa vicino la piazza con volti scuri.
Arriva Tramphet, vestita peggio del solito, per quello che per lei è evidentente un’occasione speciale. Vestita cosi sembra veramente un Umpa Lumpa. Il modus operandi è sempre lo stesso. Ci accoglie come se fossimo tutti li per assistere ad un qualche meraviglioso spettacolo, quando invece siamo tutti in attesa di sapere chi tra di noi verrà mandato al macello, perché di questo si parla, se nessuno del distretto 6 ha mai vinto gli Hunger Games una ragione ci sarà; quest’anno poi, in mezzo ai vincitori, sarà un brutale massacro.
<< Benvenuti ai 75 Hunger Games, e possa la fortuna sempre essere a vostro favore>> quando qualcuno ti dice questa frase in un contesto del genere, penso che scatenerebbe la follia omicida di chiunque.
<< l’edizione della Memoria è come sappiamo un’edizione speciale, per questo il presidente Snow manda i suoi più sentiti auguri a tutti voi, e felici Giochi. Bene, è ora di cominciare>> non vediamo l’ora. Davvero.
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<< il tributo femmina del Distretto 6 è.. Gracie Hantman>> la folla resta in silenzio, pacata, come se nulla fosse accaduto. Ma qualcosa è accaduto, però, hanno appena sorteggiato una donna non particolarmente giovane, che dovrà affrontare i più spietati assassini dei distretti favoriti. Sale sul palco con una lentezza impressionante, come fosse intontita, nemmeno si mette a piangere. Andrew mi stringe la mano, contento che non sia la mamma, gli sorrido timidamente e lo stringo di più.
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<< e adesso gli uomini>> si sposta in modo scomposto sui trampoli per avvicinarsi all’altra urna.
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La presa sul mio vestito si intensifica, Andrew è una statua di marmo, non sa nemmeno lui se ha sentito bene o se è uno scherzo della sua immaginazione.
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<< mi offro volontaria!! Tributo volontario!> la folla si zittisce di nuovo, e Trimphet mi guarda strano.
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<< io credo che Gracie sia d’accordo, e penso che a nessuno ai piani alti importi più di tanto chi ta le due andrà a morire no?!>> ormai la forza della disperazione mi spinge ad azioni sconsiderate. Un grido di stupore si leva tra la folla dopo ciò che ho detto, ok, forse è stato avventato.
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<< come ti chiami cara?>>
<< Keira Bradshow>> rispondo in un soffio. Lei resta a guardarmi di traverso.
<< quindi sei sua..>>
<< sorella? Si.>> la mia voce è ancora più bassa. Il fiato più corto.
<< bene! Ragazzi allora stringetevi la mano, e fatevi fare un applauso>> insiste con questi applausi..
Mentre la folla accenna, per la prima volta, un timido applauso, rivolgo lo sguardo ad Andrew e gli faccio un cenno d’assenso con la testa; in realtà non ho la più pallida idea di cosa sto facendo, al momento sto solo ascoltando l’istinto.
Trimphet ci scorta dritti al treno, anche quest’usanza è cambiata, non è possibile incontrare le persone prima di partire. Grazie Snow. Per tutto il tragitto non vola una parola, solo quando Trimphet ci presenta il nostro mentore ci decidiamo a riprendere i colori.
<< ragazzi, questo è Ethan Northern,il vostro mentore. Ovviamente non è del distretto 6, ma dal 5, il più vicino..>un uomo adulto con i capelli leggermente brizzolati ci si presenta davanti con fare affabile. In realtà mi sembra un po’ strano, e spero vivamente non sia un altro di quei pomposi palloni gonfiati di Capitol City, o davvero non andremo da nessuna parte.
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<< quanti hanni hai piccolo?>>
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<< e nessuno si è offerto volontario al posto di questo bambino?> chiede con sdegno. Già, è quello che mi sono detta anche io, ma a quanto pare questi Hunger Games fanno più paura di quello che pensavo.
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<< si ma lei è una donna..>>
<<è mio fratello..> chiarico subito.
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<< c’è qualcosa che non va?>>
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<< ehi Keira calmati, ho detto che la tua scelta non era saggia, non che non andasse fatta>> sospiro e mi siedo,prendendomi la testa tra le mani.
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<< allora, andiamo con ordine>> Andrew è sdraiato sul divano, non ha detto una parola fino ad ora e non sembra intenzionato a farlo. Nessuno gli da troppo peso ovviamente.
<< allora, Distretto 1, Cashmere e Gloss, so che sembrano i nomi di qualche costoso soprammobile di Capitol City o accessori per animali, ma sono quasi dei soldati robot, perfetti e impeccabili, fossi in voi, li eviterei all’inizio.>>
<< io li eviterei anche dopo>>
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<< poi, Distretto 2, Brutus ed Enobaria: Brutus è un combattente formidabile, potrebbe quasi essere un soldato troiano per il metodo che ha. Enobaria potrebbe essere la versione più recente di Dracula. È spaventosa e si è fatta rifare i denti per poter incidere la carne. Personcina simpaticissima.>> bene, già questi due non mi piacciono affatto, sembrano veramente l’incubo dei bambini.
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<< da come appare sembra ci stia onorando della sua presenza..>>commento acida.
<< beh che posso dirti, la modestia non è il suo forte.. ma dal distretto 4 con furore arriva Mags, la sua mentore, si è offerta l posto di una ragazza>>
<< che cosa?>> scatto subito. Quale persona con un briciolo di morale manderebbe una donna anziana in un’arena di leoni?!
<< già beh, non è che la tua scelta sia stata molto diversa..>>
<< si ma è stata una mia scelta, possibile che qui nessuno si sia opposto?!>> evidentemente no.
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<< beh, tra le righe, non è che ho detto proprio questo..>>
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<< forse, chissà. Senti Kiera, sulla carta io non vi darei molto credito, e se vuoi far uscire tuo fratello dall’arena, ti suggerisco di iniziare a prendere in considerazione le scorciatoie.>> no e poi no. Non è nel mio DNA.
<< giocherò più pulito che posso, non posso andare contro la mia indole..>>
<< poi ci sono Katniss e Peeta dal distretto 12, con loro io tenterei un’alleanza. Tra sponsor per il matrimonio e le abilità che hanno, potrebbero essere un buon partito>> annuisco distrattamente.
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<< vedrò se c’è qualcosa..>>
<< johanna in fondo è da sola..>>
<< lei è una vincitrice, Keira>> con questo mi zittisce e se ne torna da Trimphet a bere il caffè, lasciandomi li a farmi corrodere il cuore dalla paura che l’ultimo ricordo che ho di Andrew sia in quell’arena. Spazio autore ho dovuto apportare delle modifiche e reinserire i capitoli.. scusate il contrattempo