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Autore: MrDarkFlame    06/01/2014    2 recensioni
Original Fiction con tantissimi misteri, particolarità di vario genere, non su temi classici, quali: "angeli e demoni", "vampiri" e via discorrendo. Presente anche un'impronta mistica ma non strettamente religiosa. La trama non può essere riassunta in due parole, ma ecco a voi alcune delle domande che vi porrete imbattendovi in Yemixty:
Perché un ragazzo normale dovrebbe odiare a morte suo fratello senza che esso gli abbia mai fatto nulla? Chi è in realtà Vincent?
Come fa Todd a sapere che "tutto accade per una ragione" e che forse suo fratello è maligno?
E molto altro ancora.
IMPORTANTE: è probabile che nelle varie "pages" potrebbe sembrare che ci siano errori/dimenticanze/spazi vuoti... ma non è così, è tutto voluto, e capirete il perché con un po di pazienza, è una delle particolarità che voglio provare ad aggiungere a questa fiction.
Buona lettura!
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PAGE V

Dì la verità, sono pazzo!

All'interno di un ufficio silenzioso e apparentemente normale, le parole pronunciate dall'uomo seduto sulla sua sedia girevole di colore nero e di portata piuttosto massiccia, portarono il suo interlocutore, seduto di fronte a sé e con il viso nascosto da una maschera bianca e nera che non lasciava intravedere nulla del suo viso, se non i suoi occhi castani e la sua divisa grigia con tanto di cappuccio che nascondeva i capelli, a posare l'attenzione sull'uomo che aveva appena affermato di essere fuori di testa: indossava un cappello nero con una riga bianca, che nascondeva leggermente i suoi capelli di un castano scuro, i suoi occhi azzurri non distoglievano lo sguardo dal suo interlocutore, altre componenti del suo viso erano le sue labbra carnose, il suo naso alla francese e la sua barba corta, che componevano il suo viso deciso e trasmettente virilità; l'uomo era vestito in modo elegante e completamente in nero, ad eccezione della sua cravatta sprizzante bianco. Un altro accessorio in possesso dell'uomo era una collana con un ciondolo assomigliante ad una luna e che sembrava brillare dal centro; la dimensione dell'accessorio era ad occhio e croce simile a quella di una palla da biliardo. 

<< Non capisco, signore... perché si ritiene pazzo? >> Intervenne l'interlocutore col viso mascherato. 
<< Perché in genere, è così che viene considerato qualcuno che possiede una concezione diversa dei concetti del "bene" e del "male". >> Ribadì l'uomo. 
<< E che concezione ne ha, lei, di quei concetti? >> Chiese l'uomo mascherato. 
<< Diciamo che a mio parere, aiutare una persona non equivale a fare del bene, come uccidere qualcuno non equivale a fare del male. E vuoi sapere perché? Perché queste regole... TUTTE le regole che conosciamo derivano dall'uomo, dalla sua insicurezza e dal suo bisogno di credere nella cosa giusta e nella cosa sbagliata. Ma il percorso che ho intrapreso io, è l'unico che potrebbe portare tutti noi alla verità. Fin'ora non ho mai sbagliato, e se tutte le mie tesi sono corrette, otterremo molto più di questo. Nessuno darebbe credito ad una delle mie teorie. Ecco perché sono pazzo. Non ti sembra un ragionamento contorto? >> Disse l'uomo, tirando un pugno sulla scrivania. 
<< Io non penso che lei sia pazzo, signore. La conosco da moltissimo tempo e da quando lavoro per lei è la prima volta che non lo faccio solo per ricevere lo stipendio. Lei per me... >> Disse l'uomo incappucciato, venendo interrotto dal suo interlocutore. 
<< Perché io per te sono una guida. Ho un carattere forte e il mio modo di pensare fuori dalle righe ti da quasi un motivo in più per vivere. Questa ed altre mie abilità saranno essenziali per ciò che dovrò fare. Beh, direi che è tutto, continuate a cercare PureMoon, ci vediamo stasera, come al solito. >> Interruppe l'uomo col cappello, invitando il suo interlocutore a lasciare l'ufficio. 

Nel frattempo, Jack e William erano riusciti ad aprire la cassaforte, e si riusciva a vedere soltanto un'accesa luce rossa, che non lasciava intravedere altro. 

Rick Stanley fece cenno agli altri di farsi da parte e avvicinava sempre più la sua mano alla cassaforte, quasi venendo assorbita dalla luce, ma improvvisamente Rick iniziò a lievitare fino a quando non era più possibile vedere la sua testa da coloro che erano fuori dalla cassaforte. 

<< Che diavolo succede? >> Chiese Jack. 
<< TUTTO NERO, ALTRI NUMERI... >> Urlava Rick. 

Ma ad un tratto una scossa elettrica sembrò oltrepassare il corpo di Rick, egli iniziò ad urlare e poco dopo smise di lievitare, cadendo a terra privo di vita e con numerosi segni di bruciatura su tutto il corpo, faccia compresa. 

<< Cosa diavolo è successo?! >> Chiese Manuel Jiggerson. 
<< E' stato carbonizzato... >> Rispose Robert Tyler. 
<< Questo lo vedo, ma... >> Rispose Manuel, venendo interrotto. 
<< Jack... vieni con me. >> Disse Todd, facendo cenno a Jack di seguirlo. 

Todd iniziò ad allontanarsi dagli altri, Jack lo seguì e appena Todd si fermò, anche suo fratello fece lo stesso. 

<< Che succede? >> Chiese Jack, stupito. 
<< Io so perché quel tizio è morto. >> Rispose Todd. 
<< Cosa? E perché? >> Chiese Jack. 
<< Perché non lo era ancora. >> Rispose Todd. 
<< Come sarebbe a dire? Spiegati meglio. >> Disse Jack. 
<< La cassaforte è un portale. Non mentivo quando dicevo che non sapevo cosa contenesse, ma adesso, ripensando ad una metafora di Balthazar... è questo che divide la parte luminosa di PureMoon, soprannominata "LightMoon", da quella oscura, soprannominata "DarkMoon". E... sì, ci troviamo a PureMoon. Nella parte luminosa. >> Rispose Todd. 
<< Non ne posso più di tutti questi segreti, devi dirmi tutto ciò che sai, Todd. Se mi hai fatto allontanare significa che vuoi che queste cose non le sappiano gli altri. Perché? >> Ribadì Jack. 
<< Senti, Jack... non è questo ciò che non voglio che sappiano. Devi aiutarmi a fare una cosa, devi darmi la tua parola che mi aiuterai. >> Spiegò Todd. 
<< Di cosa si tratta? >> Chiese Jack. 
<< Devi darmi la tua parola. Ti giuro che quando tornerò, ti spiegherò tutto ciò che so, dall'inizio alla fine. >> Rispose Todd. 
<< Mi hai dato la tua parola, mi dirai tutto. Ci sto, cosa avrei accettato? >> Chiese Jack. 
<< Mi aiuterai a
<< Ma stai sch
<< Stavolt
<< Perché cazzo ti ho detto di s
<< Andia

Jack e To

<< D'accordo Jack, mi hai convinto. Parlerò... ma solo con te e Francesco, stavo per ucciderlo, gli darò un buon motivo per non vendicarsi. >> Affermò Todd. 

Francesco Richfield si avvicinò a Jack e Todd, i tre si avvicinarono al punto in cui c'era la cassaforte, mentre gli altri si allontanarono un po'. 

<< Allora, Todd, cominci a parlare? >> Chiese Francesco retoricamente. 
<< Mi dispiace tanto, Francesco. Davvero. Non hai fatto nulla di male, ma Jennifer deve vivere. >> Affermò Todd. 
<< Cosa?! >> Chiese Francesco, stupito. 
<< Dispiace anche a me, Francesco. Non volevo partecipare a questo, ma non voglio perdere mia sorella, per nessun motivo... >> Aggiunse Jack. 
<< Volete spiegarmi perché tutte queste scuse del cazzo? >> Chiese Francesco. 

Jack prese alle spalle Francesco, bloccandolo. Di conseguenza, Todd tirò fuori dalla tasca un pugnale e lo conficcò in testa a Francesco, quindi Jack lo lasciò cadere a terra e si spostò, mentre Todd tirò fuori dall'altra tasca il medaglione blu che aveva usato precedentemente per prendere le anime degli altri due uomini che dovevano uccidere e lo avvicinò al cadavere di Francesco, risucchiando in esso la sua anima. Gli altri si accorsero di ciò che era successo, così corsero tutti verso Todd, che mise nuovamente in tasca il medaglione, e poi, inaspettatamente, prese il cadavere di Francesco e un secondo prima di spiccare un salto, intimò a Jack di aiutarlo. 

<< ORA! >> Urlò Todd. 

Jack si buttò di scatto verso Todd, spingendolo verso la cassaforte: Todd e il cadavere furono circondati da un'energia rossa ed iniziarono a lievitare, Carl e Manuel spararono ripetutamente verso Todd, ma non riuscirono a fare nulla, poiché i proiettili sembravano vaporizzarsi quando entravano in contatto con la strana luce. 

<< Che diavolo succede? Che cazzo è quella luce? >> Chiese Manuel. 

Pochi secondi dopo, sia Todd che il cadavere entrarono pienamente dentro la cassaforte, con una conseguente implosione della luce. Todd si ritrovò in un posto completamente nero, compreso il cielo, ma egli era circondato di una luce bianca, che gli permetteva dunque di guardarsi intorno, e a parte qualche roccia e il cadavere di Francesco, non c'era molto. Todd prese in mano il medaglione e recitò alcuni versi in una lingua assomigliante al latino, poi apparì qualcuno di fronte a sé, che a differenza di Todd, non era circondato di luce. 

<< Rudolph... eccoti le anime che hai chiesto. >> Disse Todd, consegnandogli il medaglione. 
<< Aspetta, ma siamo a PureMoon? >> Chiese Rudolph. 
<< Più precisamente a DarkMoon. Ho fatto ciò che vuoi, adesso devi dirmi tutto ciò che sai su PureMoon, poi risvegliare mia sorella e portarmi da lei. >> Ribadì Todd. 
<< E' meglio non restare qui, ti dirò tutto ciò che so all'ospedale, dopo che avrò risvegliato Jennifer. >> Affermò il cacciatore di anime, toccando Todd e teletrasportandosi insieme a lui nella stanza d'ospedale in cui era ricoverata Jennifer. 

Jack, intanto, aveva gli occhi di tutti puntati su di sé, avevano visto tutti la scena, e sapevano che era premeditata, che Todd gli aveva detto qualcosa. 

<< Allora, pezzo di merda... dimmi tutto ciò che sai sul piano di tuo fratello, e ti riserveremo una morte rapida. Non soffrirai. >> Affermò Manuel. 
<< L'ha ucciso per salvare nostra sorella Jennifer. Ha finito ciò che ha iniziato prima di finire qui. E mi ha detto che doveva prima entrare un morto, altrimenti sarebbero morti tutti coloro che avrebbero attraversato la cassaforte, infatti ha portato il cadavere con sé. Non so altro, ve lo giuro. Adesso, se volete uccidermi... >> Ribadì Jack. 
<< Dice la verità, ma rimane un pezzo di merda. Ti farò esplodere la testa. >> Affermò Manuel, puntandogli la pistola alle tempie. 

Manuel si preparò a premere il grilletto, mentre Jack lo colpì con un violento pugno in faccia, poi si lanciò verso la cassaforte, un'intensa luce rossa lo circondò ed iniziò a lievitare, Manuel provo a sparargli, ma anche questa volta i proiettili non servirono a nulla, e dopo pochi secondi, Jack "entrò" nella cassaforte, finendo a DarkMoon, proprio vicino al cadavere di Francesco. Anche Jack era circondato da una luce bianca. 
Poco dopo, anche gli altri decisero di attraversare la cassaforte, e ci riuscirono tutti nello stesso modo di Jack, ma notarono che soltanto alcuni di loro erano illuminati da una luce bianca, ovvero: Jack Evans, Amelia Strong, Frank Jordan, Jeremy Keamus, James Walterson, Alice Moore, Rachel Carter e William CrawFord. Tutti gli altri stavano dunque vicino a chi era illuminato, altrimenti non sarebbero riusciti a vedere molto. 

<< Perché alcuni di noi sono illuminati da questa strana luce? >> Chiese stupita Alice Moore. 
<< Non lo so nemmeno io, ve lo giuro. >> Rispose Jack. 

Manuel puntò di nuovo la pistola verso Jack, preparandosi nuovamente a sparare, ma William lo prese alle spalle, disarmandolo, puntandogli la pistola contro e facendolo cadere a terra. 

<< Brutto sbirro del cazzo... lo vuoi capire che ha aiutato Todd solo per salvare sua sorella? >> Disse William. 
<< Perché lo stai facendo? >> Chiese Jack, stupito. 
<< Non farmene pentire. >> Disse William, con tono minaccioso. 

Manuel si alzò in piedi e iniziò a guardare con sguardo minaccioso William. 

<< Sei impazzito? Aiuti questo figlio di puttana e mi punti una pistola addosso? >> Chiese retoricamente Manuel, infuriato. 
<< Se non fossi intervenuto, lo avresti ucciso. >> Ribadì William. 
<< E a te cosa importa? Abbassa subito questa pistola, o sei morto. >> Rispose Manuel. 
<< Oh, e come intendi fare? >> Chiese William, con tono di sfida. 

Carl puntò una pistola verso William, che a sua volta prese le distanze da Manuel e puntò anch'egli la pistola verso l'uomo armato. 

<< Abbassa l'arma, o morirai. >> Affermò William, deciso. 
<< Anch'io potrei tranquillamente spararti immediatamente. >> Ribadì Carl Jiggerson. 
<< Non morirei. A meno che tu non riesca a colpire un organo vitale... da questa distanza mi sembra poco verosimile. Te lo ripeto per l'ultima volta: abbassa la tua arma, o non avrai occasione di pentirtene. >> Affermò William, minaccioso. 
<< Tu sei troppo sicuro di te, pensi davvero che tu non... >> Disse Carl, venendo interrotto. 

William sparò un colpo in testa a Carl, uccidendolo. Manuel andava verso il cadavere di suo fratello, ma William gli puntò la pistola addosso, ordinandogli di fermarsi. L'uomo obbedì, di conseguenza William andò verso il cadavere di Carl, prendendo dalla mano senza vita di Carl la sua pistola, e poi si diresse verso Jack. Manuel, invece, corse verso il cadavere di suo fratello, abbracciandolo e urlando. 

<< NOOOOOO! CAAAARL! Perché, CARL?! Ti vendicherò, te lo giuro... avrai la tua vendetta, Carl. Te lo prometto. >> Disse Manuel, singhiozzando. 
<< Ecco, sbirro. Adesso capisci cosa si prova quando si perde una persona amata e cosa si è disposti a fare per riaverla? >> Disse William, porgendo a Jack la pistola che sottrasse precedentemente a Carl. 
<< Ti ringrazio, William. Ma io non avrei ucciso Carl, non era necessario... >> Disse Jack. 
<< Neanch'io l'avrei ucciso, ma mi puntava una pistola. Non puoi nemmeno immaginare ciò che ho passato, una catena di eventi negativi tutti in fila... e il rapporto tra te e Todd... e il fatto che volete a tutti i costi salvare vostra sorella, anche mettendovi in grossi guai uccidendo qualcuno... beh, non sarà una cosa verosimile, ma cosa lo è, qui?! Beh, il punto è che avete un rapporto sincero, vi fidate l'uno dell'altro. Spero che Todd sia riuscito a salvare tua sorella, aiutarvi è l'unica cosa positiva che io possa fare, tutt'ora... non penso che amerò mai più qualcuno. Ho perso tutto. >> Disse William, amareggiato, ma cercando a tutti i costi di non dimostrare fragilità. 

[/FLASHBACK\]

William si trovava in carcere, e un uomo di una cella vicina lo iniziò a chiamare. 

<< Ehi, sei tu quello che cercava Darnelle CrawFord? >> Chiese l'uomo. 
<< Sì, hai notizie di lei? >> Chiese William. 
<< Sì, dopodomani la condanneranno. Ma chi sei, perché t'importa di lei? >> Rispose l'uomo. 
<< Sono suo fratello. >> Rispose William. 
<< Aspetta, ma tu cos'hai fatto per finire qui? Non fraintendermi, la voce da coglione ce l'hai, ma qui dentro oltre a conversare, non c'è molto di meglio da fare. >> Chiese William. 
<< Vuoi davvero ascoltare la mia storia? Ho perso tutto e voglio tentare il tutto per tutto, per salvare l'unica cosa che mi è rimasta. >> Rispose William. 
<< Dai, fratello, racconta. >> Rispose l'uomo. 
<< Due grandissimi figli di puttana sterminarono la mia famiglia, 6 mesi fa... a parte me e mia sorella. Quando accadde, io non ero a casa, ma Darnelle sì. Lei impugnò la pistola e uccise quei due rotti in culo, ma due sbirri di merda, ovvero dei certi Manuel e Carl Jiggerson entrarono proprio in quel momento in casa, sfondando la porta. Darnelle si difese dicendo che era legittima difesa, ma quei pezzi di merda la incriminarono per detenzione illegale di armi e la arrestarono, e come se non bastasse, la accusarono dell'omicidio di quei due stronzi e della nostra famiglia... ma lei era innocente, la pistola la trovò per caso, ed io avevo le prove. A casa avevamo delle telecamere, che ripresero tutto... presi le registrazioni e le trasferii su una chiavetta USB, ero pronto a scagionare mia sorella, ma era notte fonda. Il giorno dopo non riuscii più a trovare la chiavetta, qualcuno me l'aveva rubata, ma diavolo... era sul comodino, a casa mia... non so chi me la rubò, ma questo stronzo non voleva che scagionassi mia sorella... avevo un'ultima possibilità: mia sorella era in questo carcere di massima sicurezza, qui ci finisce solo gente tosta, o incastrata come lei... ma io lavorai a questo carcere. Ho contribuito alla costruzione di questo inferno, ma sappi che io e gli altri costruttori decidemmo di ideare un modo per fuggire, nemmeno le guardie avrebbero potuto scoprirci, era una precauzione, se mai saremmo finiti qui... beh, non ti sto a raccontare tutto, ma feci esplodere una centrale di polizia di Seattle... e poi confessai. Questo era il carcere di massima sicurezza più vicino, dovevano per forza mandarmi qui e condannarmi come mia sorella. Beh, se tu mi aiuterai a liberarla, aiuterò anche te ad evadere, verrai con noi e poi ognuno andrà per la sua strada. >> Raccontò William, facendo una proposta all'uomo che lo ascoltava. 
<< Va bene, mi sembra un'offerta ragionevole... >> Rispose l'uomo. 

Improvvisamente una parete esplose ed entrò un gruppo numeroso di uomini armati, con tute bianche e mascherati, che dapprima uccisero tutti gli agenti e le guardie, e poi iniziarono ad aprire tutte le celle, uccidendo alcuni carcerati subito dopo averli fatti uscire, mentre ad altri sparavano dei tranquillanti e li prendevano di peso. 

<< Che merda sta succedendo?! Chi cazzo sono questi? >> Esclamò retoricamente, chiedendosi chi fossero coloro che avevano fatto irruzione. 
<< Perché alcuni li uccidono e altri li rapiscono? Come cazzo hanno fatto ad arrivare fino a qui? >> Chiese l'altro uomo, che venne prontamente ucciso da uno di loro. 

<< Questo qui... è William CrawFord, prendetelo, è nella lista. >> Affermò uno degli uomini, sbarrando il nominativo di William nella lista che aveva in mano. 
<< Cosa?! Che lista? Dove mi portate? >> Chiedeva William, stupito. 

Un uomo liberò William, che lottò per non essere preso, ma altri due uomini lo presero e un altro gli sparò un tranquillante. 

<< DARLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENEEEEEE!!! >> Urlò William, prima di svenire ed essere trasportato via, privo di sensi, da quattro uomini. 

Il giorno dopo, William si ritrovò di nuovo dentro una cella, ma vestito alla moda e con occhiali da sole agli occhi, che si tolse per poi poggiarli a terra, ma questo carcere era strano, le varie celle erano colorate di diversi colori, comprese le sbarre, la sua era blu. 

<< DOVE CAZZO MI TROVO?! >> Urlò William. 

Pochi minuti dopo, un uomo che indossava un cappello nero con una riga bianca, che nascondeva leggermente i suoi capelli di un castano scuro, i suoi occhi azzurri che non distoglievano lo sguardo da William, altre componenti del suo viso erano le sue labbra carnose, il suo naso alla francese e la sua barba corta, che componevano il suo viso deciso e trasmettente virilità; l'uomo era vestito in modo elegante e completamente in nero, ad eccezione della sua cravatta sprizzante bianco. Un altro accessorio in possesso dell'uomo era una collana con un ciondolo assomigliante ad una luna e che sembrava brillare dal centro; la dimensione dell'accessorio era ad occhio e croce simile a quella di una palla da biliardo. 

<< Sei sulla mia isola, William. >> Rispose l'uomo misterioso, mantenendo un tono calmo. 
<< E tu chi cazzo sei?! >> Chiese William, infuriato. 
<< Bella domanda. Beh, qui tutti mi chiamano Asotip. >> Rispose l'uomo, accennando un sorriso. 
<< Sei stato tu a farmi portare qui? >> Chiese William. 
<< Mi sembra scontato. >> Rispose "Asotip", lasciando a William il ruolo di chi fa le domande. 
<< Per quale motivo? >> Chiese William, incuriosito. 
<< Perché avresti fallito, William. Ti sei fatto arrestare per salvare tua sorella, e questo è un gesto molto nobile. Avevano registrato ciò che hai detto, ti avrebbero messo in isolamento fino al momento in cui ti avrebbero giustiziato. Adesso avrai la tua opportunità, William. >> Affermò "Asotip". 
<< Questo significa che Darnelle è ancora viva? >> Chiese William, accennando un sorriso. 
<< Chiaramente. Ma ricordati queste parole: non puoi avere tutto. Ti troverai a dover scegliere l'esito di molte questioni importanti: fallo bene. >> Raccomandò "Asotip". 
<< Cosa significa tutto ciò? Cosa devo fare? >> Chiese William, stupito dalle parole del suo interlocutore. 
<< A presto, William. >> Disse "Asotip", sorridendo e voltandosi verso l'uscita. 
<< ASPETTA! DOVE VAI?! ASPETTA! >> Gridò William, inutilmente. 

William si mise nuovamente gli occhiali da sole e si sdraiò, ripensando a tutto ciò che gli era successo negli ultimi tempi. Circa un'ora dopo si ritrovò a PureMoon insieme agli altri. 
[\FLASHBACK/]

<< Sentite... cerchiamo di lasciarci i diverbi da parte. So che adesso vedrete sia me che William con un altro occhio... soprattutto Manuel... ma non siamo né criminali, né persone spietate, abbiamo agito entrambi per far sopravvivere qualcun'altro: ed è proprio questo che dobbiamo continuare a fare. Dobbiamo continuare a sopravvivere e cercare di capire perché ci troviamo qui, ma se continuiamo a scannarci, moriremo tutti. >> Affermò Jack. 
<< Sei stato proprio tu a dare il via a tutto questo... insieme a quell'altro figlio di puttana di tuo fratello Todd. >> Disse Manuel. 

Jack puntò la pistola verso Manuel. 

<< Vai, ammazzami... così questo dolore finirà. >> Affermò Manuel. 

Amelia si avvicinò a Jack. 

<< No, Jack... hai appena detto che dobbiamo essere uniti... non contraddirti. >> Intimò Amelia. 
<< Puoi scordartelo, non metterò fine alle tue sofferenze. >> Disse Jack, abbassando la pistola. 

Improvvisamente un violento vento iniziò a soffiare, e apparì un uomo alto, con gli occhi azzurri, i capelli castani corti, quasi rasati, una maglietta rossa e dei jeans. L'uomo aveva anche degli occhialini grigi da nerd ed aveva del sangue sulla parte inferiore della gamba sinistra. 

<< E tu chi diavolo sei? >> Chiese Manuel. 
<< Dovete essere voi. Venite da LightMoon, dico bene? >> Chiese l'uomo misterioso. 
<< Sì, veniamo da LightMoon. >> Rispose Jack. 
<< Io sono Harry, piacere. >> Affermò l'uomo con gli occhiali. 

Improvvisamente cadde dal cielo un'altra pietra levigata simile a quella che cadde a LightMoon, ma stavolta il numero era "288". 

<< Queste... pietre... cosa cavolo sono? >> Chiese Juliette White. 
<< Sono delle tombe. E i numeri sono un conto alla rovescia. >> Rispose Harry. 
<< Che cosa?! >> Chiese Alice Moore. 
<< Risponderò a tutte le vostre perplessità, ma dovete venire con me. Vi porterò al sicuro. Stanno arrivando. >> Affermò Harry. 
<< Chi sta arrivando? >> Chiese William, stupito. 
<< I predatori. >> Disse Harry, continuando: << Venite con me, vi faccio strada. Sarete al sicuro e vi spiegherò tutto. >> 

Harry iniziò a camminare, di conseguenza la maggior parte iniziò a seguirlo, ovvero: Alice Moore, Rachel Carter, Louise Cleemore e Manuel Jiggerson (che si fece aiutare da Robert Tyler e Drake Millington a portare il cadavere di Carl, per dargli poi una degna sepoltura, e sperando che sarebbe resuscitato). Gli altri (Jack Evans, Amelia Strong, William CrawFord, Juliette White, James Walterson, Jeremy Keamus e Frank Jordan) rimasero però intrappolati in un cerchio di fuoco che apparì dal nulla. 

<< Aspetta, e gli altri li abbandoniamo qui?! >> Chiese Rachel Carter. 
<< Sono loro... beh, d'accordo, d'accordo, cambio di piano: andremo a prendere degli estintori, torneremo qui, spegneremo il fuoco e porteremo con noi anche loro. >> Affermò Harry, cambiando direzione. 

Gli altri furono d'accordo e lo seguirono. Circa mezzora dopo, erano tutti scomparsi. 

<< Ci hanno abbandonati qui... non torneranno. >> Affermò Frank Jordan. 

Improvvisamente apparì dal nulla un uomo vestito interamente di giallo, biondo, con gli occhi verdi e degli occhiali quasi trasparenti, che si avvicinò al cerchio di fuoco e lo toccò, facendo spegnere il fuoco. 

<< E tu chi diavolo sei?! >> Chiese Jack. 
<< BALTHAZAR!!! >> Urlò Jeremy Keamus. 
<< Ciao Jeremy. Sono stato io a creare questo cerchio di fuoco, per proteggervi da lui. >> Affermò Balthazar. 
<< Volete spiegare anche a noi comuni mortali? Chi sarebbe lui? Quel tale, "Harry"? E perché dovresti proteggerci da lui? Chi sei? >> Chiese William, cercando spiegazioni. 
<< Balthazar è un messaggero. >> Affermò Jeremy Keamus. 
<< Di chi? >> Chiese James Walterson. 
<< Di John. >> Rispose Keamus. 
<< E vi ho protetti da Harry perché lui è il maligno. Li ucciderà tutti. >> Affermò Balthazar. 
<< Definisci meglio "maligno". >> Disse Juliette. 
<< Lucifero. Lui è Lucifero. >> Affermò Balthazar. 
<< Quindi cosa si fa, adesso? >> Chiese Amelia. 
<< Prima vi porterò al sicuro, poi dovrò capire chi ha preso... >> Affermò Balthazar. 
<< E' tutto sempre più assurdo... beh, per me possiamo anche andare. >> Affermò Jack. 

Balthazar iniziò a circondarsi di una luce che si espanse fino agli altri, quindi scomparirono tutti. 

Intanto, Todd e Rudolph osservavano Jennifer che era in coma. 

<< E se Balthazar non riuscisse a salvarli in tempo? Sarebbero tutti morti, non possono battere Lucifero a DarkMoon... non potremmo uccidere Vincent. >> Affermò Todd. 
<< Dobbiamo confidare nel fatto che ci riuscirà. >> Rispose Rudolph. 
<< D'accordo, adesso fai ciò che devi fare. >> Rispose Todd. 

Rudolph sorrise e prese in mano il medaglione, lo avvicinò a Jennifer e da esso fuoriuscirono le tre anime, che iniziarono a creare delle implosioni, Jennifer si circondò di una luce così accesa che finì per implodere, coinvolgendo tutto l'ospedale... 
  
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