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Autore: Pluma    27/05/2008    4 recensioni
I° legge mondiale: "mai attaccare un altro essere senza un regolare permesso e/o senza motivazioni sufficienti a giustificare la propria azione." II° legge mondiale: "per evitare conflitti a livello mondiale, la legge numero uno ha un effetto più rigoroso per quanto riguarda le relazioni e/o conflitti tra le specie." III° legge mondiale: "la punizione per i tasgressori dei primi due articoli è la pena capitale" Salve a tutti sono tornata con una ff, spero vivamente che vi piaccia e se è così (ma anche se non lo è) fatemelo sapere recensendomi in tanti... mi raccomando!!! Il rating è esagerato almeno per i primi capitoli, ma non so cosa la mia mente bacata mi porterà con questa storia. Baci, baci.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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XXII° CAPITOLO

 

 

Oggi fa tanto caldo. Più che normale dato che siamo ad agosto. Sono appena andata a vedere i risultati dell’esame, insieme a Sky,Romir e Bellatrix. Siamo tutti maturi, nel senso che siamo stati tutti promossi; il punteggio più alto lo ha raggiunto Sky, ma guardandolo in faccia si vede perfettamente che non è felice. Non lo è più stato da quel pomeriggio.

Uscendo da scuola siamo venuti qui, ai bordi della foresta, insieme agli adulti e a Volano Bardini. Lo guardo con aperto disgusto, lui contraccambia senza paura, ah già lui non sa ancora niente. Questo mi fa sorridere. Il mio è un sorriso amaro, più sadico che felice, ma almeno sorrido.

Volano ha i polsi legati da due grosse manette, è circondato da tre hunter possenti e attenti ad ogni sua minima mossa. C’è anche un giudice con noi, un amico di mamma e papà. Un incantatore, ma non uno debole come l’ispettore che abbiamo conosciuto a dicembre, anzi, è decisamente molto più forte; lo si percepisce dall’aria che lo circonda, dallo sguardo limpido che volge intorno a sé stesso.

“Volano Bardini”comincia, “è stato giudicato colpevole dell’omicidio di Seth Gami e Omari Phoenix. Secondo la terza legge mondiale lo stato la condanna alla caccia capitale.” Il giudice parla piano, lentamente, con sicurezza, mentre io sono trepidante, ed è sempre peggio ogni secondo che stà passando. “La condanniamo a 24 mesi di caccia, conclusi i quali, se il suo cacciatore fallirà nella sua missione, sarà libero di reintrodursi nella società. Suppongo che non ve ne sia bisogno, ma è meglio rammentarle che per tutto il tempo della caccia non potrà, in nessun caso, rivoltarsi contro il suo cacciatore. Si ricordi che il perdono dipende anche da questo.”

Volano ride, è contento e si può immaginare facilmente il perché: l’incantatore ha dato due anni di tempo al cacciatore, quindi è ovvio pensare che si tratti di un pivello, forse alla sua prima esperienza, e non un individuo esperto come mio padre; spera di farla franca, forse è addirittura sicuro di salvarsi. Il giudice è apertamente disgustato dal cyborg e dalla sua reazione tanto che, lo percepisco perfettamente persino io, lo stà inducendo a controllarsi con il suo potere. Funziona, Volano ha smesso di ridere, ma un po’ mi dispiace. Mi volto verso il giudice, è arrivato il momento!

“Si faccia avanti il cacciatore” ordina.

Volano si stà guardando intorno, con quel suo occhio meccanico di colore viola, sorride soddisfatto. Sghignazzerebbe se potesse, ma è ancora sotto il controllo dell’incantatore. Mi tolgo finalmente gli occhiali da sole, anelando ad una, e una soltanto, reazione da parte della mia vittima, esattamente quella che ottengo. Nell’esatto momento in cui mi sono tolta gli occhiali Volano si è girato verso di me e ha visto i miei occhi. Il suo sorriso stà visibilmente scemando, e giuro che è impossibile dire quanto io ci stia godendo in questo momento. Hai capito ora? Hai visto? Non ho più i tuoi occhi, ora sono scarlatti come il rubino incastonato nella lacrima d’argento.

“Presentati” mi ordina il giudice.

“Vitani Montreal, vampiro” dico, sempre sorridendo, rivolta verso Volano.

 

Quando, quel giorno di febbraio, ritornammo a casa, dopo aver riportato il corpo di Omari ai suoi genitori, io e Sky parlammo molto seriamente di quello che sarebbe dovuto succedere.

“Quanto tempo pensi che durerà il processo?” gli chiesi.

“Qualche mese, per l’inizio di agosto ci sarà la caccia, almeno questo è quello che dice papà.”

Annuii pensando, facevo calcoli senza più badare a mio fratello, seduto sul letto davanti a me.

“Sei sicura di quello che vuoi fare?” mi riscosse d’un tratto.

“Sicurissima. E ora ascoltami, voglio che tu mi trasforma dopo l’esame.”

 

Povero Sky, non gli avevo dato tate possibilità di dire la sua. Ora è al mio fianco e guarda Volano; c’è odio nel suo sguardo e non lo si può certo biasimare. Quell’uomo gli ha ucciso il suo migliore amico e non ha nemmeno la possibilità di vendicarsi. So che non è in collera con me, anzi è stato proprio lui ad addestrarmi per questo giorno.

 

La mia rinascita avvenne il pomeriggio stesso in cui affrontai la prova orale. Non ero andata molto bene; feci fatica a concentrarmi su quello che mi chiesero i professori. Non che mi importasse più di tanto, volevo solo finire il prima possibile, tornare a casa e affrontare una cosa che avevo sempre temuto. Perdere la mia umanità, di cui ero sempre andata molto fiera, non mi faceva più paura perché ne valeva la pena.

“Bene signorina, penso che con lei abbiamo concluso. Le auguro buona fortuna” disse il commissario congedandomi.

Strinsi frettolosamente la mano degli esaminatori, salutai e scappai a gambe levate verso casa.

Ad aspettarmi, in salotto, c’era tutta la mia famiglia, seduti lungo il tavolo, silenziosi e seri. Il primo ad alzarsi fu papà Montreal, il quale, appoggiandomi le mani sulle spalle, mi disse:

“stai per fare una cosa che ti segnerà per sempre. Non sarai più la stessa. Per quanto ci riguarda, noi siamo contenti della tua scelta, ma devi esserne completamente sicura.”

“Lo sono papà.”

Il vampiro uscì, annuendo.

Mamma Montreal si alzò per seconda. Non aggiunse altre parole a quelle che aveva già pronunciato suo marito, si limitò semplicemente a baciarmi la fronte, regalandomi poi un sorriso d’incoraggiamento. Sempre silenziosa raggiunse papà Montreal, lasciando da soli nella stanza me e Sky. Mio fratello non aveva ancora dato segno di volersi muovere o dire qualche cosa. La morte di Omari lo aveva cambiato molto. Non era più l’esaltato di prima, era diventato un ragazzo serio, era invecchiato.

Aveva le braccia appoggiate al tavolo, teneva tra le mani un oggetto che fissava intensamente senza nemmeno sbattere le palpebre. Rispettai il suo silenzio tacendo, fino a quando non fu lui a parlare:

“Sei sicura che Omari sarebbe stato d’accordo?” sussurrò.

“Non ha più importanza, è morto. Non può più dire la sua opinione e io voglio punire chi gli ha tappato la bocca per sempre.”

“E non pensi che anche io ho il diritto di vendicarlo? Tanto quanto ne hai tu?”

“Sì, lo credo. Ma mai, come in questo periodo, sono stata tanto egoista. Ho provato a pensare ai tuoi sentimenti, ma sento solo i miei. Mi dispiace” risposi sincera.

“Va bene Vitani, sarò io a mettere da parte il mio dolore per dare la precedenza al tuo, ma voglio qualche cosa in cambio.”
”Tutto!”

“Intanto mi devi promettere di ucciderlo e poi dovrai tornare e dimenticarti di essere stata umana. Voglio che tu ti scorda di essere stata una mortale e dovrai prendere seriamente in considerazione l’idea dell’eternità. Ho perso il mio migliore amico, mi sei rimasta solo tu. Se mi togli la possibilità di vendicare Omari, allora devi restare per sempre con me.” Era una richiesta pesante, ma come avevo già detto, avrei fatto di tutto. Annuii quando Sky alzò gli occhi su di me. Si alzò in piedi avvicinandosi e con un solo, semplice gesto staccò il rubino dal ciondolo.

 

Due hunter stanno togliendo le manette a Volano, mentre il terzo lo tiene fermo. Ora è libero, ora è mio. Sembra che lui non abbia intenzione di entrare nella foresta, è lì voltato verso di me. Il suo sguardo mi dà sui nervi, stringo i pugni e sento le unghie delle dita affondare nella pelle. Quell’uomo mi ha stancato:

“Vuole un consiglio professore? Scappi, perché non le lascerò un grosso margine di vantaggio. Non me ne frega niente di fare una caccia divertente. Io voglio ucciderla!”

Devo averlo convinto, perché ha cominciato a muovere i primi passi verso gli alberi. Io sbuffo, devo aspettare il via del giudice prima di partire. Chiudo gli occhi per non perdere la calma, e ritorno con il ricordo al pomeriggio dopo la fine dell’esame della maturità.

 

Dopo aver tolto il rubino dal ciondolo, Sky lo rimise in tasca, sempre senza fermare i suoi passi che lo avvicinavano sempre di più a me. Mi abbracciò con il braccio destro, mentre con la mano sinistra mi spostò di lato la testa, tirandomi la pelle del collo. Serio e silenzioso, avvicinò la bocca alla mia vena pulsante e, senza alcun tipo di preamboli, vi conficcò i suoi appuntiti canini da vampiro. Ben presto sentii le forze scemare, insieme al mio sangue che sgorgava dal mio corpo a quello di Sky, occupato a sorreggermi. Persi i sensi a causa del dolore cocente che partiva dal morso e si propagava in ogni tessuto del mio corpo.

Mi risvegliai all’interno di una stanza, silenziosa e buia. D’istinto controllai le orecchie e gli occhi, perché per un attimo credetti di essere ancora nelle mani di Volano, nella macchina con cui mi aveva rapita. Ci avevo sperato, avrebbe voluto dire che Omari era vivo. Ma ero libera e tutto quello che era successo non era stato solo un sogno.

“Come ti senti?” chiese la voce di Sky in apprensione.

“Bene, ma perché sono qui dentro?”

“Perché non sei abituata ai tuoi nuovi sensi. Se ti portassi in mezzo alla strada la luce del sole ti accecherebbe, i rumori ti farebbero impazzire e gli odori ti toglierebbero la volontà di respirare.”

Cominciai a scorgerlo in mezzo alle ombre. I miei sensi erano più sensibili di prima, ma il mio cervello non aveva ancora imparato a riconoscere e catalogare le sensazioni.

“Dunque è così che vedi al buio.”

“Già, ti piace?”

Inizialmente mi facevano uscire solo di notte, quando i miei occhi neonati non potevano essere colpiti dalla luce, e le mie orecchie non venivano violentate da rumori molesti. Sull’olfatto Sky non aveva esagerato; una sera disubbidiente avevo tolto la molletta che mi aveva messo al naso e subito persi il controllo sulla mia respirazione. Ben presto, però, le cose migliorarono ed ebbi il permesso a uscire anche di giorno. Papà e mamma mi fecero i loro complimenti per la mia capacità di adattamento, io accettavo le loro parole senza rispondere. Non mi interessavano, ma ero contenta, perché questo mi dava la possibilità di cacciare Volano. L’addestramento fu la parte più semplice. Dovevo limitarmi a fare quello che facevo prima senza cambiare niente, era il risultato che cambiava. 

 

“Signorina Montreal, può partire.”

Era ora!

Le mie gambe si muovono, prima la destra, poi la sinistra, una dopo l’altra. Non ho fretta, dove vuoi che corra quel morto che cammina. Sono sicura di me, non ho paura di lui. Voglio aspettare che l’eccitazione e l’adrenalina mi invadano le vene e mi sballino il cervello. Voglio impazzire, giusto il tempo di raggiungerlo e distruggerlo. Sarà solo un dolore fisico, purtroppo niente in confronto a quello che lui ha fatto a me, ma giuro che sarà sufficiente a fargli maledire il giorno in cui è nato.

Sono entrata tra gli alberi ed è buio, per lo meno sarebbe buio se non avessi gli occhi di un vampiro. Lo seguo ancora con tutta calma, lui invece corre e anche veloce, ma nonostante la distanza che aumenta tra noi, lo sento ancora distintamente. Se mi concentrassi riuscirei persino ad ascoltare il battito del suo cuore accelerato.

I miei occhi rossi sono stati attratti da un albero familiare. Mi ricorda un giorno di settembre, l’ultima volta che Sky mi ha usata come esca per i lycan. Vedo, come se stesse accadendo di nuovo in questo momento, Omari mentre si trasforma in fenice, salvandomi la vita. In questi secondi riesco a rivivere i mesi dell’ultimo anno e la rabbia mi stà invadendo. Non ricordo di aver mai provato nulla di simile.

Ora, oltre al rumore dei passi, riesco a sentire l’odore del suo sangue racchiuso nelle vene e l’acquolina mi riempie la bocca. E’ un odore forte e dolce, è buono e invitante. Sento i miei occhi che si stanno scurendo, da rossi sono diventati scarlatti; riesco a percepire anche i lineamenti del mio viso indurirsi. Mi sono trasformata…molto bene: la caccia è iniziata.  

 

Lithia del sud: sono contenta che tu sia rimasta soddisfatta del capitolo precedente…io, lo devo ammettere, ho versato qualche lacrimuccia scrivendolo! Questo è il capitolo finale, spero che sia di tuo gusto e che non abbia rovinato l’opinione che hai dell’intera ff!

Faerie: esatto Vitani si è vampirizzata, in realtà avrei voluto che la cosa non fosse così scontata, ma era un po’ impossibile dato che per vendetta io avrei fatto questo ed altro…comunque spero vivamente che questo sia un capitolo finale dignitoso, mi dispiacerebbe scoprire che ho rovinato l’intera ff, anche perché mi sono divertita veramente moltissimo a scriverla.

Darcontessa: mi sa che proprio non puoi fare a meno di quel pazzo scriteriato del tuo alter-ego…sei una psicotica…per questo sei la mia betareader…non mi uccidere se l’ho scritto male ok? Comunque ti devo fare i miei ringraziamenti, in fondo sei la mia musa, ricordatelo! Ti voglio bene paciuga!

Per tutti: siamo arrivati alla fine, che questo sia un bene o un male stà a voi deciderlo. La prima cosa che voglio dirvi è che ci tengo a rispondere alla vostre recensioni, ma visto che questo è l’ultimo capitolo pensavo di rispondervi sulle vostre e-mail…se per voi non è un problema. La seconda cosa è che mi sono divertita veramente tantissimo a scrivere “Umana tra i mostri” e questo lo devo anche a voi, che mi avete sostenuto e apprezzata (ringrazio tantissimo anche per le critiche che non fanno mai male), spero di avervi trasmesso tante emozioni, o magari anche solo un minimo di interesse! Tantissimi baci a tutti quanti voi! 

   
 
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