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Autore: HarveyDubleFace    06/01/2014    0 recensioni
Erano sul punto di innamorarsi l'uno dell'altra, quando fu proprio lei a tirarsi indietro, e lasciarlo andare, perchè si era innamorata così tanto che lei per un attimo, ma solo per un attimo, aveva creduto nell’amore. Ma quelli come lui non cambiano. E lei lo sapeva, l'orgoglio lo aveva reso troppo superiore a parere suo, e lei daltronde non aveva fatto niente per placare i suoi pregiudizzi.
per questa storia si è usufruito della fantasia di Jane Austin, in "orgoglio e pregiudizio" e di una FanFiction letta in precedenza.
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

In tutto quel trambusto c’era chi inconsciamente si chiedeva che fine avesse fatto Sir. Robert, Adelaide, una delle sorelle di Florindy, l’aveva visto uscire e seguire sua sorella, ma non lo aveva visto rientrare e pensava gli fosse successo qualcosa, decise così che sarebbe stato saggio e al contempo imprudente uscire a cercarlo, ma lo fece comunque.

Vagava quasi da un quarto d’ora in cerca di quest’uomo, quando ad un tratto scorse una nuvoletta di fumo uscire da un cespuglio dietro la siepe, non sapeva chi era, ma sicuramente qualcuno c’era seduto dietro e stava fumando in pace, c’ho non l’avrebbe di certo scoraggiata, avrebbe scavalcato la siepe se necessario.

“Sir,Robert? Siete voi?” esitò con un po’ di timore nella voce..attendeva una risposta che esitava ad arrivare e stava per riformulare la domanda quando una voce la dissuase dal parlare.

“No, avete toppato Mylady, ma conosco Sir,Robert molto bene e se fossi in voi smetterei di cercarlo, pensarlo e soprattutto eviterei di volerlo affibiare a voi stessa o ad una delle vostre sorelle”. Fu la paternale che le attraverso la mente come un razzo, così cambiò discorso.

“Posso sapere allora chi siete?”

“Cosa vi importa chi sono, non stavate cercando me” fu la secca risposta del giovane che era dietro l’arbusto.

“Avanti uscite di li, ormai lo so dove siete, voglio solo vedervi e poi vi lascio in pace, prometto”

“Potete anche lasciarmi un pace senza vedermi, il che non sarebbe una brutta idea!”

“vi prego, verrei io da voi, ma ho delle scarpe che se solo oso avvicinarle a terra e fango potrei rischiare la vita, e un vestito troppo ingombrante per i miei gusti” Adelaide era talmente curiosa che davvero avrebbe davvero scavalcato la siepe se fosse stato necessario, e così fu, perché non aveva ricevuto nessuna risposta, solo dei piccoli cerchi di fumo si erano alzati dal cespuglio.

“Oh! Al diavolo voi e la vostra cocciutaggine, vorrà dire che avrete le scarpe di una fanciulla sulla coscienza” esclamò stizzita Adelaide, cercando di scavalcare quella benedetta siepe senza cadere e farsi male, ma le sue preghiere non furono esaudite, nel momento in cui anche l’altro piede avrebbe dovuto staccarsi da terra per raggiungere l’altro dall’altra parte perse l’equilibrio, e si sentì cadere, solo pensava che cadere facesse più, male, si aspettava di sentire la dura terra fredda sotto il sedere invece solo due braccia, uno sotto le ginocchia e l’altro intorno alle spalle,aveva stretto gli occhi e arricciato il naso, lo faceva sempre quando stava per cadere o cadeva proprio.

“Ora potete riaprire gli occhi Mylady”

“grazie, mi avete salvata da una brutta caduta e da una pessima figura”

“Vi sentite bene, non vi fa male nulla spero”

“No, si, cioè voglio dire nulla, sto bene, credo…-respira profondamente Adelaide e parla lentamente e scandisci le parole- Si sto bene e no non mi fa male nulla” sorrise, quando aveva aperto gli occhi era rimasta sbalordita dalla bellezza disarmante che quel ragazzo aveva, la pelle ambrata sembrava fatta apposta per essere vista di notte, era così calda alla vista, e i suoi occhi, così profondi e ricchi di pensieri, che Adelaide non poté non restare incantata qualche secondo a fissarli.

“Il mio nome è Zayn e il vostro Mylady?”

“Lady, cioè Adelaide, ma tutti mi chiamano Lady, sono una delle sorelle di Indy”

Nel frattempo erano usciti da quel cespuglio e si erano incamminati lungo il viale, e parlavano del più e del meno, fin quando Zayn si accorse di qualcosa che nessuno aveva ancora notato.

“Spiegatemi perché voi avete lo stesso neo di vostra sorella e perché avete la stessa voce e gli stessi occhi…o vi hanno fatte con lo stampino oppure…”

“si siamo gemelle, nulla più nulla meno, solo ci dividono 8 ore di travaglio, Florindy è nata otto ore prima di me”

“wow..non ne avevo la minima idea… sembri più piccola di lei, non prenderla a male però…non volevo offendere”

“tranquillo ci sono abituata a sentirmi dire che sembro una quattordicenne, solo perché ho dei capelli biondi e gli occhi azzurri non vuol dire che sia più  piccola…o più stupida…vabbè ora però manca un quarto alla mezzanotte ed è ora che Florindy mi dia il mio regalo da parte sua, è l’unica che mi abbia mai fatto il regalo, di solito mi regalava qualcosa che era stato suo o che aveva fatto lei, spero che questa volta sia qualcosa di speciale”

Senza fiatare Adelaide e Zayn camminarono verso l’ingresso e mentre Adelaide si accingeva a stringere nella mano il pomello che apriva la porta qualcuno con molta più foga di lei e sicuramente molto più agitato l’aveva spalancata così da poter prendere il polso della sorella e trascinarla nel salone, dove tutti erano stati riuniti, e aspettavano qualcosa.

“Lady, ma che ci facevi fuori con quel tipo strano? Vabbè me lo racconterai sta sera dopo la festa con più calma, ora ho bisogno di te, c’è il discorso e dovrai aiutarmi, papà vuole che lo faccia io, ma non so che dire, tu sei quella brava con i discorsi ammettilo che sai sempre cosa dire.. Aiutami, aiuta la tua povera gemella a sopravvivere ad una indecenza del genere…”

“Va bene Indy ti aiuterò, ma tu non chiamare più Zayn strano, o con qualsiasi altro nomignolo offensivo, è più simile a te di quanto pensi”

“d’accordo sorellina, ma questa me la devi spiegare…”

“Signori e Signore, solitamente è mio padre a tenere questo discorso, questa sera ha deciso che avrei dovuto farlo io, il problema è che non ho idea di cosa dire, insomma ho solo diciotto anni, non sono mica decrepita come lui, ti voglio bene papà…” la sala scoppiò a ridere e Adelaide al suo fianco non riusciva più a trattenersi, l’unica che non rideva era Florindy che non capiva perché ridessero  tutti così sguaiatamente…lei era solo stata sincera.

“Signori e Signore prego scusate Florindy, ma è il primissimo discorso che tiene e inoltre ha saputo di doverlo fare solo un paio d’ore fa, credo che volesse semplicemente dire che è giovane e che avrà tanto tempo per fare cose di questo tipo, e che ora preferisce lasciare tutto ciò in mano a chi se ne intende …”

Era intervenuto qualcuno che Indy pensava che ormai se ne fosse andato, pensava che la festa lo avesse talmente annoiato da recuperare il soprabito e andarsene senza salutare, lei lo avrebbe capito, se avesse potuto lo avrebbe assecondato e se ne sarebbé andata.

“Harry, grazie” mimò con le labbra appena lui si voltò a guardarla.

“di nulla, dovevo salvarti” disse sorridendole.

“Indy vuoi che finisca io il discorso?” le chiese sua sorella maggiore Grace.

“si grazie Grace”

Fu così Grace a terminare il discorso, e fu così che qualcuno dal pubblico che l’ascoltava rapito dalle parole che pronunciava e dalla voce vellutata che aveva era rimasto incantato, tanto da andarle appresso appena concluso il discorso, ma non riuscì ad avvicinarla subito, non la lasciavano mai da sola, era sempre in compagnia di qualcuno, la madre una delle sorelle le amiche, ci fù solo un momento quando meno se lo sarebbe aspettato che riuscì ad incontrarla, in un modo un po’ brusco direi.

Grace stava camminado tranquillamente intorno alla stanza di riferimento insieme a Miss. Marlow, quando Mr. Wynslow  con il suo bastone da passeggio, questa volta senza volere fece lo sgambetto A Grace che già pregava di non cadere tanto male e che nessuno la stesse guardando, ma quando credette di cover sentire il pavimento della sala, invece sentì due braccia stringerle la vita e riportarla in piedi.

“Mylady, state bene? Sarà il caso di prendere una boccata d’aria, che dite, e di far togliere il bastone a quel signore, ho la prossima volta non so se riuscirò ad arrivare in tempo per salvarvi”

“Grazie” disse semplicemente, e sorrise delicatamente.

Mentre si dirigevano fuori, Grace volle sapere il nome del suo salvatore.

“Signore posso chiedervi per cortesia come vi chiamate?”

“che maleducato, volete dire che non mi sono presentato, dovrei essere linciato per questo, il mio nome è Louis, Luois Tomlinson piacere di fare la vostra conoscenza Miss Grace Mills”. Decretò con un sorriso in viso è un breve accenno di inchino.

“il piacere è mio” sorrise Grace.

Non si era mai sentita così, e di ammiratori Grace Mills ne aveva avuti parecchi, partendo da Augustus e Braian Lowel passando per Will Tayron e arrivando a il Barone Boris (detto la talpa, per gli occhiali) Pavlenco, uno straniero arrivato da qualche anno, ma Louis era diverso, veramente diverso, non ne sapeva il motivo ma lo sentiva a pelle, quell’uomo era quello giusto per lei, e da quel momento in poi, dai fiumi di parole che si scambiarono quella sera ne fu certa. Avevano parlato del più e del meno, aveva scoperto che Louis aveva due sorelle più piccole e che suo padre se nera andato di casa lasciandolo a prendersi cura  di sua madre delle sorelle e della nonna, a cui voleva un gran bene, lo aveva capito da come gliene aveva parlato.

Quando il ricevimento finì, per le sorelle Mills venne il momento di raccontarsi tutto quello che avevano combinato, era consuetudine per loro ogni volta fare una piccola riunione che però durava ore a raccontarsi, e parlavano, ridevano e scherzavano fino a crollare tutte insieme nel grande letto nella stanza di Grace e Costanza.

“Oh…ragazze questa sera mi sono così divertita” esclamò Adelaide con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

“La cosa più bella di sta sera è stata sentire finalmente la risata di Indy, tesoro mio dovevamo noi fare un regalo a te e invece sei stata tu a farlo a noi” disse Grace, accarezzandole i capelli sciolti.

“Em…vedere la mamma ricoperta di panna è stato esilarante, comunque qui c’è qualcuno che non si è visto per tutta la sera, vero Costanza?” Indy guardava la sorella come se sapesse qualcosa che gli altri non sapevano, e in effetti era così. “allora c’è lo vuoi raccontare, insomma noi te l’abbiamo detto” esordì curiosa.

“Mah in effetti qualcosa è successo, sono stata tutta la sera fuori, con uno degli Amici di Harry, quello biondo con gli occhi ghiaccio” disse diventando tutta rossa.

“E cos’è successo?” chiese Adelaide, la più curiosa e ficcanaso.

“nulla abbiamo parlato e parlato, e poi a fine serata mi ha… mi ha…” Costanza non riusciva a finire la frase, le parole le morivano in gola, non capiva neppure lei perché, forse aveva paura che le sorelle la giudicassero male, ma in fin dei conti quello che aveva fatto non era nulla di male.

“ti ha..” la esordì a continuare Grace.

“Mi ha…baciata” prese il cuscino e se lo portò sulla faccia, per nascondercela dentro, come se quella fosse la soluzione. Solo che non il cuscino davanti agli occhi non poteva vedere la faccia delle sorelle che la guardavano tutte con un sorriso compiaciuto in viso.

“È una cosa bellissima” esclamò poi Florindy che si sentiva nella sua stessa barca, per essere rimasta abbracciata  ad Harry tutta la sera, e per aver contato sulla sua presenza più di quanto volesse ammettere e credere di aver fatto.

Dal canto loro i giovani uomini che quella sera avevano fatto colpo, non erano rimasti da meno a quelle ragazze, anzi anche per loro valeva la stessa cosa, pensarle significava far nascere sul viso di ognuno un sorriso sghembo che li faceva passare per idioti. Si erano fermati all’osteria del paese, avevano davanti a loro un bicchiere di burbon.

“Ragazzi, dobbiamo fare qualcosa, quel tipo tornerà, e se si è puntato così tanto con Florindy, di certo non si fermerà solo per un pugno, che poi non gli ho fatto neanche tanto male, devo fare qualcosa per lei, insomma quando sono uscito a cercarla e l’ho vista in quello stato, quando ho visto lui che le metteva le mani addosso non c’ho più visto, sentivo il sangue bollirmi dentro, e lo conosco bene non si fermerà davanti a nulla, solo il carcere o la morte ferma quelli come lui” Harry era davvero preoccupato per Indy.

“Ha ragione, sta sera era solo un assaggiò di ciò che può accadere, dobbiamo tenerla d’occhio, le sorelle invece avete visto che a puntato qualcuna di loro?” Anche Niall non era da meno, sentiva pure lui il sangue bollire al solo pensiero di vedere Costanza così vulnerabile.

“No le altre non le vuole, Lui vuole lei, perché è diversa…perché è troppo per lui e così deve farla sua in qualche modo e la forza è l’unico modo che conosce”. Decretò a denti stretti.

Erano tutti molto all’erta e sicuramente avrebbero escogitato qualcosa per poterla salvare dal quel baratro.

HOLA!!! 

SI LO SO...POTETE ODIARMI, MA HO AVUTO UN Pò DI PROLEMI A CASA E A SCUOLA E CON GLI AMICI E CON TUTTO IL MONDO, QUINDI HO RIDOTTO LA MIA VITA A ZERO, PRATICAMENTE O VISSUTO DA RECLUSA, FINO A DOPO NATALE, ORA LE COSE VANNO MEGLIO. DEL CAPITOLO NON HO MOLTO DA DIRE SE NON CHE DOVETE LEGGERE, MA SE SIETE ARRIVATE FIN QUà LO AVETE GIà LETTO, QUINDI NON MI RESTA CHE DIRVI DI LASCIARE UNA  RECENSIONE PROPRIO QUì SOTTO.

Baci     HarveyDubleFace

p.s.

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