Capitolo
4
In
tutto quel trambusto
c’era chi inconsciamente si chiedeva che fine avesse fatto
Sir. Robert,
Adelaide, una delle sorelle di Florindy, l’aveva visto uscire
e seguire sua
sorella, ma non lo aveva visto rientrare e pensava gli fosse successo
qualcosa,
decise così che sarebbe stato saggio e al contempo
imprudente uscire a
cercarlo, ma lo fece comunque.
Vagava
quasi da un quarto
d’ora in cerca di quest’uomo, quando ad un tratto
scorse una nuvoletta di fumo
uscire da un cespuglio dietro la siepe, non sapeva chi era, ma
sicuramente
qualcuno c’era seduto dietro e stava fumando in pace,
c’ho non l’avrebbe di
certo scoraggiata, avrebbe scavalcato la siepe se necessario.
“Sir,Robert?
Siete voi?”
esitò con un po’ di timore nella voce..attendeva
una risposta che esitava ad
arrivare e stava per riformulare la domanda quando una voce la dissuase
dal
parlare.
“No,
avete toppato Mylady,
ma conosco Sir,Robert molto bene e se fossi in voi smetterei di
cercarlo,
pensarlo e soprattutto eviterei di volerlo affibiare a voi stessa o ad
una
delle vostre sorelle”. Fu la paternale che le attraverso la
mente come un
razzo, così cambiò discorso.
“Posso
sapere allora chi
siete?”
“Cosa
vi importa chi sono,
non stavate cercando me” fu la secca risposta del giovane che
era dietro
l’arbusto.
“Avanti
uscite di li, ormai
lo so dove siete, voglio solo vedervi e poi vi lascio in pace,
prometto”
“Potete
anche lasciarmi un
pace senza vedermi, il che non sarebbe una brutta idea!”
“vi
prego, verrei io da voi,
ma ho delle scarpe che se solo oso avvicinarle a terra e fango potrei
rischiare
la vita, e un vestito troppo ingombrante per i miei gusti”
Adelaide era
talmente curiosa che davvero avrebbe davvero scavalcato la siepe se
fosse stato
necessario, e così fu, perché non aveva ricevuto
nessuna risposta, solo dei
piccoli cerchi di fumo si erano alzati dal cespuglio.
“Oh!
Al diavolo voi e la
vostra cocciutaggine, vorrà dire che avrete le scarpe di una
fanciulla sulla
coscienza” esclamò stizzita Adelaide, cercando di
scavalcare quella benedetta
siepe senza cadere e farsi male, ma le sue preghiere non furono
esaudite, nel
momento in cui anche l’altro piede avrebbe dovuto staccarsi
da terra per
raggiungere l’altro dall’altra parte perse
l’equilibrio, e si sentì cadere,
solo pensava che cadere facesse più, male, si aspettava di
sentire la dura
terra fredda sotto il sedere invece solo due braccia, uno sotto le
ginocchia e
l’altro intorno alle spalle,aveva stretto gli occhi e
arricciato il naso, lo
faceva sempre quando stava per cadere o cadeva proprio.
“Ora
potete riaprire gli
occhi Mylady”
“grazie,
mi avete salvata da
una brutta caduta e da una pessima figura”
“Vi
sentite bene, non vi fa
male nulla spero”
“No,
si, cioè voglio dire
nulla, sto bene, credo…-respira profondamente Adelaide e
parla lentamente e
scandisci le parole- Si sto bene e no non mi fa male nulla”
sorrise, quando
aveva aperto gli occhi era rimasta sbalordita dalla bellezza disarmante
che
quel ragazzo aveva, la pelle ambrata sembrava fatta apposta per essere
vista di
notte, era così calda alla vista, e i suoi occhi,
così profondi e ricchi di
pensieri, che Adelaide non poté non restare incantata
qualche secondo a
fissarli.
“Il
mio nome è Zayn e il
vostro Mylady?”
“Lady,
cioè Adelaide, ma
tutti mi chiamano Lady, sono una delle sorelle di Indy”
Nel
frattempo erano usciti
da quel cespuglio e si erano incamminati lungo il viale, e parlavano
del più e
del meno, fin quando Zayn si accorse di qualcosa che nessuno aveva
ancora
notato.
“Spiegatemi
perché voi avete
lo stesso neo di vostra sorella e perché avete la stessa
voce e gli stessi
occhi…o vi hanno fatte con lo stampino
oppure…”
“si
siamo gemelle, nulla più
nulla meno, solo ci dividono 8 ore di travaglio, Florindy è
nata otto ore prima
di me”
“wow..non
ne avevo la minima
idea… sembri più piccola di lei, non prenderla a
male però…non volevo
offendere”
“tranquillo
ci sono abituata
a sentirmi dire che sembro una quattordicenne, solo perché
ho dei capelli
biondi e gli occhi azzurri non vuol dire che sia più piccola…o
più stupida…vabbè ora però
manca un
quarto alla mezzanotte ed è ora che Florindy mi dia il mio
regalo da parte sua,
è l’unica che mi abbia mai fatto il regalo, di
solito mi regalava qualcosa che
era stato suo o che aveva fatto lei, spero che questa volta sia
qualcosa di speciale”
Senza
fiatare Adelaide e
Zayn camminarono verso l’ingresso e mentre Adelaide si
accingeva a stringere
nella mano il pomello che apriva la porta qualcuno con molta
più foga di lei e
sicuramente molto più agitato l’aveva spalancata
così da poter prendere il
polso della sorella e trascinarla nel salone, dove tutti erano stati
riuniti, e
aspettavano qualcosa.
“Lady,
ma che ci facevi
fuori con quel tipo strano? Vabbè me lo racconterai sta sera
dopo la festa con
più calma, ora ho bisogno di te, c’è il
discorso e dovrai aiutarmi, papà vuole
che lo faccia io, ma non so che dire, tu sei quella brava con i
discorsi
ammettilo che sai sempre cosa dire.. Aiutami, aiuta la tua povera
gemella a
sopravvivere ad una indecenza del genere…”
“Va
bene Indy ti aiuterò, ma
tu non chiamare più Zayn strano, o con qualsiasi altro
nomignolo offensivo, è
più simile a te di quanto pensi”
“d’accordo
sorellina, ma
questa me la devi spiegare…”
“Signori
e Signore,
solitamente è mio padre a tenere questo discorso, questa
sera ha deciso che
avrei dovuto farlo io, il problema è che non ho idea di cosa
dire, insomma ho
solo diciotto anni, non sono mica decrepita come lui, ti voglio bene
papà…” la
sala scoppiò a ridere e Adelaide al suo fianco non riusciva
più a trattenersi,
l’unica che non rideva era Florindy che non capiva
perché ridessero tutti
così sguaiatamente…lei era solo stata
sincera.
“Signori
e Signore prego
scusate Florindy, ma è il primissimo discorso che tiene e
inoltre ha saputo di
doverlo fare solo un paio d’ore fa, credo che volesse
semplicemente dire che è
giovane e che avrà tanto tempo per fare cose di questo tipo,
e che ora
preferisce lasciare tutto ciò in mano a chi se ne intende
…”
Era
intervenuto qualcuno che
Indy pensava che ormai se ne fosse andato, pensava che la festa lo
avesse
talmente annoiato da recuperare il soprabito e andarsene senza
salutare, lei lo
avrebbe capito, se avesse potuto lo avrebbe assecondato e se ne
sarebbé andata.
“Harry,
grazie” mimò con le
labbra appena lui si voltò a guardarla.
“di
nulla, dovevo salvarti”
disse sorridendole.
“Indy
vuoi che finisca io il
discorso?” le chiese sua sorella maggiore Grace.
“si
grazie Grace”
Fu
così Grace a terminare il
discorso, e fu così che qualcuno dal pubblico che
l’ascoltava rapito dalle
parole che pronunciava e dalla voce vellutata che aveva era rimasto
incantato,
tanto da andarle appresso appena concluso il discorso, ma non
riuscì ad
avvicinarla subito, non la lasciavano mai da sola, era sempre in
compagnia di
qualcuno, la madre una delle sorelle le amiche, ci fù solo
un momento quando
meno se lo sarebbe aspettato che riuscì ad incontrarla, in
un modo un po’
brusco direi.
Grace
stava camminado
tranquillamente intorno alla stanza di riferimento insieme a Miss.
Marlow,
quando Mr.
Wynslow con il suo
bastone da passeggio,
questa volta senza volere fece lo sgambetto A Grace che già
pregava di non
cadere tanto male e che nessuno la stesse guardando, ma quando credette
di
cover sentire il pavimento della sala, invece sentì due
braccia stringerle la
vita e riportarla in piedi.
“Mylady,
state bene? Sarà il caso di prendere una boccata
d’aria, che dite, e di far togliere il bastone a quel
signore, ho la prossima
volta non so se riuscirò ad arrivare in tempo per
salvarvi”
“Grazie”
disse semplicemente, e sorrise delicatamente.
Mentre
si dirigevano fuori, Grace volle sapere il nome
del suo salvatore.
“Signore
posso chiedervi per cortesia come vi chiamate?”
“che
maleducato, volete dire che non mi sono presentato,
dovrei essere linciato per questo, il mio nome è Louis,
Luois Tomlinson piacere
di fare la vostra conoscenza Miss Grace Mills”.
Decretò con un sorriso in viso
è un breve accenno di inchino.
“il
piacere è mio” sorrise Grace.
Non
si era mai sentita così, e di ammiratori Grace Mills
ne aveva avuti parecchi, partendo da Augustus e Braian Lowel passando
per Will
Tayron e arrivando a il Barone Boris (detto la talpa, per gli occhiali)
Pavlenco, uno straniero arrivato da qualche anno, ma Louis era diverso,
veramente diverso, non ne sapeva il motivo ma lo sentiva a pelle,
quell’uomo
era quello giusto per lei, e da quel momento in poi, dai fiumi di
parole che si
scambiarono quella sera ne fu certa. Avevano parlato del più
e del meno, aveva
scoperto che Louis aveva due sorelle più piccole e che suo
padre se nera andato
di casa lasciandolo a prendersi cura
di
sua madre delle sorelle e della nonna, a cui voleva un gran bene, lo
aveva
capito da come gliene aveva parlato.
Quando
il ricevimento finì, per le sorelle Mills venne il
momento di raccontarsi tutto quello che avevano combinato, era
consuetudine per
loro ogni volta fare una piccola riunione che però durava
ore a raccontarsi, e
parlavano, ridevano e scherzavano fino a crollare tutte insieme nel
grande
letto nella stanza di Grace e Costanza.
“Oh…ragazze
questa sera mi sono così divertita”
esclamò
Adelaide con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“La
cosa più bella di sta sera è stata sentire
finalmente
la risata di Indy, tesoro mio dovevamo noi fare un regalo a te e invece
sei
stata tu a farlo a noi” disse Grace, accarezzandole i capelli
sciolti.
“Em…vedere
la mamma ricoperta di panna è stato
esilarante, comunque qui c’è qualcuno che non si
è visto per tutta la sera,
vero Costanza?” Indy guardava la sorella come se sapesse
qualcosa che gli altri
non sapevano, e in effetti era così. “allora
c’è lo vuoi raccontare, insomma
noi te l’abbiamo detto” esordì curiosa.
“Mah
in effetti qualcosa è successo, sono stata tutta la
sera fuori, con uno degli Amici di Harry, quello biondo con gli occhi
ghiaccio”
disse diventando tutta rossa.
“E
cos’è successo?” chiese Adelaide, la
più curiosa e
ficcanaso.
“nulla
abbiamo parlato e parlato, e poi a fine serata mi
ha… mi ha…” Costanza non riusciva a
finire la frase, le parole le morivano in
gola, non capiva neppure lei perché, forse aveva paura che
le sorelle la
giudicassero male, ma in fin dei conti quello che aveva fatto non era
nulla di
male.
“ti
ha..” la esordì a continuare Grace.
“Mi
ha…baciata” prese il cuscino e se lo
portò sulla
faccia, per nascondercela dentro, come se quella fosse la soluzione.
Solo che
non il cuscino davanti agli occhi non poteva vedere la faccia delle
sorelle che
la guardavano tutte con un sorriso compiaciuto in viso.
“È
una cosa bellissima” esclamò poi Florindy che si
sentiva nella sua stessa barca, per essere rimasta abbracciata ad Harry tutta la sera, e
per aver contato
sulla sua presenza più di quanto volesse ammettere e credere
di aver fatto.
Dal
canto loro i giovani uomini che quella sera avevano
fatto colpo, non erano rimasti da meno a quelle ragazze, anzi anche per
loro
valeva la stessa cosa, pensarle significava far nascere sul viso di
ognuno un
sorriso sghembo che li faceva passare per idioti. Si erano fermati
all’osteria
del paese, avevano davanti a loro un bicchiere di burbon.
“Ragazzi,
dobbiamo fare qualcosa, quel tipo tornerà, e se
si è puntato così tanto con Florindy, di certo
non si fermerà solo per un
pugno, che poi non gli ho fatto neanche tanto male, devo fare qualcosa
per lei,
insomma quando sono uscito a cercarla e l’ho vista in quello
stato, quando ho
visto lui che le metteva le mani addosso non c’ho
più visto, sentivo il sangue
bollirmi dentro, e lo conosco bene non si fermerà davanti a
nulla, solo il
carcere o la morte ferma quelli come lui” Harry era davvero
preoccupato per
Indy.
“Ha
ragione, sta sera era solo un assaggiò di ciò che
può
accadere, dobbiamo tenerla d’occhio, le sorelle invece avete
visto che a
puntato qualcuna di loro?” Anche Niall non era da meno,
sentiva pure lui il
sangue bollire al solo pensiero di vedere Costanza così
vulnerabile.
“No
le altre non le vuole, Lui vuole lei, perché è
diversa…perché è troppo per lui e
così deve farla sua in qualche modo e la
forza è l’unico modo che conosce”.
Decretò a denti stretti.
Erano tutti molto all’erta e sicuramente avrebbero escogitato qualcosa per poterla salvare dal quel baratro.
HOLA!!!
SI LO SO...POTETE ODIARMI, MA HO AVUTO UN Pò DI PROLEMI A CASA E A SCUOLA E CON GLI AMICI E CON TUTTO IL MONDO, QUINDI HO RIDOTTO LA MIA VITA A ZERO, PRATICAMENTE O VISSUTO DA RECLUSA, FINO A DOPO NATALE, ORA LE COSE VANNO MEGLIO. DEL CAPITOLO NON HO MOLTO DA DIRE SE NON CHE DOVETE LEGGERE, MA SE SIETE ARRIVATE FIN QUà LO AVETE GIà LETTO, QUINDI NON MI RESTA CHE DIRVI DI LASCIARE UNA RECENSIONE PROPRIO QUì SOTTO.
Baci HarveyDubleFace
p.s.
se volete contattarmi i link sono questi: