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Autore: mikasmile    06/01/2014    17 recensioni
«Dai vai, è arrivato il tuo ragazzo.»
«Non è il mio ragazzo.»
«Non si direbbe da come ti guarda.»
Silvia, ragazza fantastica e dipendente dalla musica, dalla musica di Mika. 17 anni. Frequenta il quarto anno del liceo linguistico. Da molto tempo sognava di incontrarlo ma non avrebbe mai pensato di poter diventare sua amica o forse anche qualcosa di più.
Mika, giovane popstar internazionale amato da tutti per la sua simpatia, bellezza e umiltà, conosce una ragazza speciale e da lì non riesce più a separarsi. Diventa indispensabile per lui. Vuole tenersela tutta per sé e tutto quello che vuole fare è renderla felice.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage, PWP
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CAPITOLO CINQUE

I have to forget him

 
 
Scappare il più lontano possibile.
Ecco cosa mi frulla solamente in testa.
Mi metto a correre, non so dove sto andando ma so soltanto che non devo rimanere nei paraggi di Michael.
Qualche volta mi giro per vedere se Mika mi stia per caso rincorrendo ma, come pensavo, non è così.
Questa volta l’ho fatta grossa e avrei dato di tutto pur che questa situazione non si presentasse mai ma purtroppo era successo.
Avevo deluso Michael, quell’unica persona di cui mi interessava veramente.
Ho il cuore a pezzi e probabilmente ora Michael mi sta tirando addosso i peggiori insulti.
Ma, ahimè, questa volta ha tutti i motivi di questo mondo per farlo.

Decido che adesso posso smettere di correre, prendo il cellulare e digito il numero di mia zia.
Il cellulare squilla ma non c’è nessuno pronto a rispondere alla mia chiamata.
Fino a che:«Pronto?»
«Zia? Sono io, Silvia» rispondo.
«Tesoro, ciao! Ti serve qualcosa?» mi chiede.
«Sì, insomma, mi servirebbe un passaggio fino a casa. Sei a Milano, vero?»
«Sì, sono qui per alcuni affari. Ma questo week-end, come tutti oramai, non eri da Mika?»
PANICO. Cosa mi invento ora?

«Esattamente… Ma sai come sono le persone famose, prima sono liberi e poi sono pieni di impegni. Mika deve andare subito a Londra per questioni di lavoro» riesco ad inventare.
«Ma io sono la sua manager, dovrei sapere queste cose.»
Forse tirare fuori i suoi impegni alla sua manager non è stata l’idea migliore.

«E’ stata una cosa improvvisa, ritornerà qui a Milano stasera.»
Speriamo che questa volta se la sia bevuta.
«Ah, come dici tu. Dove sei che ti passo a prendere?»
Un sospiro di sollievo, almeno a questa bugia aveva abboccato.
«Sto andando in piazza Duomo, vieni a prendermi lì.»
«Va bene cara, arrivo subito.»

Mentre mi incammino verso la piazza noto che, senza Michael, Milano fa paura.
Mi sento in soggezione, tutti mi guardano.
Quanto vorrei ora che fosse vicino a me.
Dopo pochi minuti riconosco la macchina che accosta vicino a me.
Mia zia, finalmente un volto famigliare!

Salgo sull’automobile e subito inizia a chiedere il motivo di questo cambio di programma di Mika.
«Poteva avvisarmi il tuo ragazzo ricciolino, eh?»
«Non è il mio ragazzo, cazzo» dico seccata.
“Soprattutto ora, poi” penso.
Per calmarmi decido di ascoltare della musica ma forse farei meglio evitare perchè il mio Ipod conosce solo canzoni di Mika.
Scorro alcune canzoni ma nessuna potrebbe essermi d’aiuto.
MY INTERPRETATION-MIKA.
CELEBRATE-MIKA.
BLUE EYES-MIKA.
STARDUST-MIKA.
LOVE TODAY-MIKA.
TOUCHES YOU-MIKA.


Sono tutte del ragazzo perfetto che fin dal primo sguardo mi ha fatto innamorare ma ora devo riuscire a pensare a tutti tranne che a lui.
Probabilmente lui sta già cominciando a dimenticarmi e io dovrò fare lo stesso.
Mi soffermo su una canzone ed inizio a riflettere.
MAKE YOU HAPPY-MIKA.
Questa canzone non era dedicata a nessuno in particolare finché non ti ho incontrata, ora so a chi appartiene” mi aveva detto la settimana prima.
Già, mi aveva dedicato una delle sue poesie.
Quella era la mia canzone, sì era perché probabilmente non lo sarà più.

Dopo un’ora rimasta ad annoiarmi in macchina finalmente sono sotto a casa mia.
Saluto e ringrazio mia zia e vado ad annunciare il mio arrivo anticipato ai miei genitori.
Mi chiedono il perché di ciò e io rispondo con la mia solita bugia già usata prima.
Non controbattono alla mia versione, meno male che si fidano ciecamente di me.
Vado in camera mia e mi ci rinchiudo dentro, non vorrei più uscire di qui per la vergogna.
Alla sera non riesco neanche a mangiare e mi addormento molto presto.

Passo il sabato e la domenica nel mio letto a pensare a quel fottuto bacio che potevo evitare e che sarebbe stata la cosa migliore da fare, ma purtroppo non ce l’avevo fatta.
Era stata un’azione più forte di me, incontrollabile.
Ora so cosa provo per Mika: attrazione.
Guardo e riguardo il cellulare sperando in un suo messaggio o in una sua chiamata ma niente.
Mi aveva già dimenticato così facilmente?
Tutti i nostri momenti ora sono diventati merda?
Probabilmente non mi voleva bene come pensavo.
Forse ero una delle tante che aveva preso in giro.

Il lunedì mattina arriva in fretta e forse Sarah, la mia migliore amica, mi potrebbe far ritornare il sorriso.
Mi incammino verso scuola, entro nell’edificio senza farmi notare troppo ma vedo che tutti mi fissano spettegolando.
Non mi interessa, in quella scuola sono tutti teste di cazzo, sinceramente.

Nessuno in classe, sono arrivata abbastanza presto.
Prendo il libro di storia ed inizio a ripassare l’ultimo argomento che avevamo trattato.
Improvvisamente sento che qualcuno entra nell’aula molto velocemente: Sarah.
Un sorriso prende vita sul mio viso ma sul suo c’è ben altro che un sorriso, sembra quasi arrabbiata e preoccupata.
Noto che sotto al suo braccio c’è un giornalino, strano.
Non era mai stata interessata di gossip!

Si avvicina verso di me e mi sbatte il settimanale sul banco.
«E ADESSO TU MI SPIEGHI COSA SIGNIFICA QUESTA COSA» mi urla in faccia.
Guardo la copertina e per poco non mi sento male.
«Oh porca puttana … » mi lascio andare.
Io, Michael e il nostro bacio sulla copertina di quel fottuto giornalino.
«MA SAI QUAL E’ LA COSA PEGGIORE? CHE E’ LA COPERTINA DI TUTTI I GIORNALI DI GOSSIP!»
Un paparazzo, evidentemente, era ancora nei paraggi e senza che io e Mika ce ne accorgessimo, era riuscito ad immortalare quel momento.
«MA COSA VI E’ VENUTO IN MENTE? SE VOLEVATE ASSOLUTAMENTE DARVELO STO CAZZO DI BACIO PERCHE’ NON LO AVETE FATTO A CASA SUA? TI RENDI CONTO IN CHE CASINO SIETE FINITI? ANZI IN CHE CASINO HAI FATTO ANDARE LUI! FA COMING OUT DICENDO DI ESSERE GAY E POI LO BECCANO CHE BACIA APPASIONATAMENTE UNA RAGAZZA!»
Quelle parole mi feriscono ma so che sono la verità.

«Sarah» inizio «Quel bacio non doveva esserci, è stato un mio momento di debolezza, lui non voleva! Sono stata io la scema che non ha potuto resistere! E’ da venerdì che non ci parliamo, io non ho passato il week-end da lui e dopo questo bacio non ci siamo più visti!»
Ho fatto passare Michael dalla parte del bugiardo e ora, per colpa mia, avrà intervistatori ovunque per una sua dichiarazione su questo fatto.
Scoppio a piangere ma Sarah, prontamente, mi abbraccia.
«Ehi, ehi, ehi, io sono tua amica, la tua migliore amica perciò ti aiuterò. Risolveremo tutto, insieme.»
 
 

 
 
  
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