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Autore: AmyLaSanguinaria    06/01/2014    2 recensioni
I Malandrini stanno per affrontare il loro ultimo anno di scuola, e a James restano solo 10 mesi per poter conquistare il cuore di Lily. Ma cosa succederebbe se si mettesse in mezzo anche Sirius?
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-Ma non lo capisci? Ti piace soltanto perché sai di non poterla avere! Dammi retta, quando accetterà di uscire con te, te ne stancherai subito!
Mi guardò torvo scuotendo leggermente il capo, come se fossi un'idiota. Poi disse:- No Sirius, sei tu che non capisci! Io amo quella ragazza..
-"Amo".. JAMES! Tu sei un Malandrino! Sei un rubacuori! Neanche sai che vuol dire "Ti amo"
-Quello sei tu! Tu che ti porti a letto ragazze per divertimento! Tu che non ci hai neanche mai provato, a innamorarti! Tu non sai cosa vuol dire amare!
....
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 4       -Qualcosa non va-
 
James
Man mano che i giorni passavano Remus diventava sempre più stanco e debole. La luna piena era passata,
e l’aveva affrontata anche abbastanza bene, ma più andava avanti più peggiorava. Era come se la pozione lo avesse indebolito.
Ormai dovevamo aiutarlo a fare quasi tutto. Dallo studiare, al mangiare, al mettersi il pigiama, il che era molto imbarazzante.
D’altra parte questo fatto attirava molto l’attenzione delle ragazze, e favoriva gli intenti di Sirius, che tentava di abbordare
senza ritegno qualunque organismo vivente femminile mostrasse un minimo di interesse.
Intanto io, tra il Quidditch e i compiti, mi arrovellavo il cervello per capire che cosa Mocciosus stava tramando:
alla sera in cui eravamo entrati nella Stanza delle Necessità non mi ero più tolto dalla testa l’immagine del puntino
di Piton nell’ufficio di Gazza a mezzanotte.
-E’ solo un povero sfigato! Avrà tentato di sgraffignare qualcosa dalle cucine, o magari proprio dall’ufficio di Gazza e l’hanno, ovviamente, beccato.-
continuava a ripetere Sirius risoluto, e, nonostante insistessero perché la smettessi di pensarci e accettassi questa versione dei fatti,
o ero sempre più convinto che ci fosse sotto qualcosa di losco.
-Insomma, Potter, deciditi, o ti fissi su Piton o ti fissi sulla Evans!- ridacchiò Lunastorta.
Quella mattina era particolarmente in forma. E per fortuna: era un bellissimo sabato soleggiato,
perfetto per un po’ di “studio” all’aperto, e, magari una passeggiata con Lily.
Sirius prese l’occasione al volo e ribatté:- Tenete gli occhi aperti ragazzi, uno di questi giorni potremmo
aprire la porta del dormitorio e trovare James e Mocciosus che limonano!
Scoppiarono tutti a ridere. Lo guardai di sottecchi, e prima che se ne accorgesse, si ritrovò una frittella tutta
insciroppata in piena faccia.
-Tu, piccolo ba…
Ma non finì la frase, perché gli avevo ficcato un muffin in bocca. Scoppiammo a ridere di nuovo e iniziammo una lotta
di cibo che finì con dello yogurt in faccia alla McGranitt.
-Voi due..
Nonostante il bianco sugli occhiali si notava il rossore che piano piano si impadroniva del suo volto. Brutto segno.
-NEL MIO UFFICIO! SUBITO! E venti punti in meno a Grifondoro!
Mentre passavamo davanti alle ragazze del settimo anno lanciai un’occhiata a Lily, che pur cercando di trattenersi, sorrideva divertita.
Nell’ufficio, la prof. ci fece sedere su scomode sedie in plastica e ci offrì, come al solito dei biscotti. Dopo essersi
pulita gli occhiali tornò a sedersi davanti a noi.
-Devo ammetterlo, non mi aspettavo di riavervi qui così tardi…- iniziò scrutandoci –ne deduco che stiate cercando
di mettere la testa apposto..- e qui il suo sguardo indugiò per qualche istante su di me –tuttavia, come è giusto, devo punirvi, perché, ragazzi, il cibo non si spreca!
La guardai incuriosito, era insolitamente calma, forse stava tentando di non dare di matto per darmi la possibilità di allenare
la squadra di Quidditch. E infatti…
-Domenica prossima ci sarà la prima partita di Quidditch, Grifondoro contro Corvonero... e ci tengo molto alla squadra..
Si fermò bruscamente e guardò prima Sirius, poi me. Prese la penna la intinse nell’inchiostro, scribacchiò qualcosa su un foglietto e ce lo tese.
-Tutti i sabati del prossimo mese, a partire da oggi, lì passerete ad aiutare Gazza con le pulizie dalle 14 alle 17.
-COSA? Tutti i sabati?- sbraitò Sirius. Gli tirai una gomitata, meglio non peggiorare la situazione.
-Va bene.. allora arrivederci.
E lo trascinai fuori.
-E’ colpa tua hai iniziato tu! –si schermì lui.
Lo guardai e un po’ ridacchiando tirai fuori un muffin che avevo rubato dal tavolo e gli risposi:- Vuoi che ti ficchi un altro muffin in bocca?
E tornammo in Sala Comune ridendo.
 
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Il pomeriggio fu davvero difficile. Gazza, penso più per dispetto che per bisogno, ci costrinse a pulire la Sala d’Ingresso,
e con la scusa di far prendere aria al castello aveva aperto le porte in modo che vedessimo gli altri che si divertivano.
-Questo è tutta colpa tua!- sibilava Sirius.
-Per le mutande di Merlino! Ti ho già chiesto scusa! Non mi sto mica divertendo a pulire il moccio che i primini lasciano in giro!
In quel momento passò la Lily ridendo con le amiche.
-Potter, vedo che hai trovato la tua vera vocazione…
Sirius iniziò a tirarle insulti a bassa voce del tipo: “piccola bastarda” o “fatti i cazzi tuoi prefettina dei miei stivali” fingendo di strangolarla.
-Signorina Evans, io non scherzerei troppo sulla mia situazione, lei mi deve un favore, magari le chiederò un appuntamento con me e il mio formidabile mocio…
Mentre le amiche ridevano lei mi guardava mezza disgustata mezza divertita.
-Divertiti.- disse in tono altezzoso, allontanandosi.
Dalla calda luce solare che risplendeva sul parco e attraverso il portone aperto passammo al buio opprimente dei sotterranei.
-Per primo riordinerete i fascicoli degli studenti riparando dove sono danneggiati, poi spolvererete gli scaffali e infine- e qui il ghigno
del custode si allargò- pulirete la lettiera di Mrs. Purr. Tutto senza usare la magia.
“Ottimo” pensai. Eravamo reclusi nell’ufficio di Gazza per almeno un’altra ora, ma ordinare i fascicoli avrebbe significato sfogliarli,
e di conseguenza scoprire cosa stava tramando Mocciosus.
Ci mettemmo a lavoro e filò tutto lisciò finché non arrivammo alla cartella “Sirius Black”.
-Ma per gli slip di Tosca!
-Porca troia…
Il fascicolo era straboccante di fogli stropicciato, macchie rosse di inchiostro e allegati c’erano una marea di oggetti confiscati.
-To’ guarda, la mia vecchia barba cambia forma!
Siccome era un lavoro enorme ce lo dividemmo: io dividevo gli oggetti per anni, riuscendo benissimo anche senza etichette,
Sirius, invece, si occupava della burocrazia.
Fortunatamente Gazza, avevamo scoperto, era un Maghinò e non ci volle molto per ingannarlo e sostituire le sue futili penne
d’oca con le nostre stregate, che dimezzarono il lavoro, e ci permisero di procedere velocemente con l’operazione.
Quando arrivammo alla cartella “Piton” mi offrii per fare il lavoro. L’amico mi guardò storto.
-Ancora con quella storia?
Quasi impercettibilmente assentii. Sospirò in modo esasperato e mi lanciò il fascicolo.
Lo aprii. Era molto ordinato e quasi vuoto. In prima pagina Mocciosus mi guardava senza sentimento, gli occhietti neri e freddi.
La sfogliai, oltre la scheda di presentazione dello studente, c’erano altri tre fogli, compilati fronti e retro che datavano dal maggio del
1975 al settembre del 1977, ovvero tre settimane e mezzo fa.
Fingendo di correggere qualcosa cominciai a leggere la calligrafia sgangherata del custode: “l’alunno viene sorpreso mentre compie
azioni sospette sulla torre di Astrologia fuori dall’orario di coprifuoco”.

Azioni sospette? La torre di Astronomia? Era certo che quell’idiota di Argus Gazza non ne sapeva niente di incantesimi,
ma possibile che non avesse capito cosa combinasse Mocciosus? Non avevo praticamente niente per le mani!
Guardai nella direzione del custode che teneva il naso puntato su Sirius, così presi il foglio e lo infilai sotto il mantello.
 
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Avevo sempre adorato il tramonto visto dal lago: il rosa e l’arancione delle nuvole si rifletteva sulla superficie
nera dell’acqua mentre il sole scompariva dietro le montagne in
lontananza.
-Mammoletta.- ripeteva Sirius ogni volta che mi allontanavo da loro e mi andavo a sedere in riva al lago.
Come al solito a quell’ora non c’era quasi nessuno.
-Aspetti che la piovra ti chieda un appuntamento?
Mi voltai di scatto, Lily era in piedi dietro di me e sorrideva dolcemente.
-Vuoi sederti? Ti giuro che mi sono fatto la doccia!
Ridacchiò e si sedette accanto a me. Era bellissima, i capelli rossi brillavano baciati dal sole, negli occhi verdi si vedeva riflesso il tramonto.
-Non ti facevo un tipo da tramonto…-disse sempre guardando davanti a se.
-Beh, penso che tu abbia un’idea un po’ troppo sbagliata di me!
Scoppiò a ridere, una risata delicata che mi accarezzava le orecchie. Si girò a guardarmi.
-Allora sarà meglio che tu mi faccia cambiare idea!
E detto questo si alzò e si diresse verso il castello.
-Evans!- mi alzai di scatto ma non la seguii –aspetta!
Si girò a guardarmi. Mi avvicinai a lei.
-Concedimi di mostrarti che ti sbagli sui miei conti, esci con me, a Hogsmeade…
Mi guardò e arricciò il naso: sembrava compiaciuta ma insicura.
-Ci penserò..
Si girò e se ne andò.

*NOTE*
Ragazzi siccome ho bisogno del vostro parere, il prossimo capitolo lo posto a 5 recensioni;) Spero che il capitolo via sia piaciuto:D
 
  
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