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Autore: rawr stewart    06/01/2014    1 recensioni
Anna e Sarah, amiche di una vita, come sorelle. Nulla sembra poter disturbare la loro vacanza a Londra con i loro migliori amici Jake e Finn.
Una mattina Anna va in giro cercando un bar con dei dolci per colazione. Quando sembra averne trovato uno, lì incontra un ragazzo biondo con due occhi come il cielo della sua terra, l'Italia.
Dopo qualche tempo, un concerto: One Direction. Sarah, loro fan scatenata, riesce a prendere i biglietti portando anche Anna, che non conosce quei ragazzi.
Ma dopo quel concerto, Anna inizierà a conoscerli bene, soprattutto per quanto riguarda quel ragazzo dai capelli biondi.
Anna dovrà inoltre affrontare un nemico che le intralcia la strada per la felicità: sarà sola a combattere o avrà qualcuno al suo fianco?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo lo dedico alla mia Sarah.
Ti abbraccio forte piccolina.




Pov. Sarah


Dopo due settimane dal concerto, io e Zayn continuiamo ancora a sentirci tramite messaggi. Stamattina ad Anna è ritornata la febbre, ma oggi pomeriggio devo uscire con il mio “cavaliere” e quindi non potrò essere a casa con lei.
Mentre preparo il pranzo, mi viene un'idea per la mia migliore amica. Prendo il cellulare dalla camera e cerco nella rubrica. Chiamo.
«Pronto?»
«Ehi Niall, sono Sarah...» appoggio il cellulare alla spalla mentre controllo l'acqua che bolle.
«Ciao Sarah! Non sapevo che eri tu, scusa, non avevo il tuo numero!»
«Tranquillo. Ti volevo solo dire che ad Anna oggi è rivenuta la febbre...» ancora non ho capito bene perchè mi ha chiesto di comunicarglielo, ma so che tanto la mia coinquilina non l'avrebbe mai fatto.
«Oh...» sento un soffio dall'altra parte e un “merda” soffocato.
«Emh... Ti volevo chiedere una cosa...»
«Si, dimmi.»
«Oggi pomeriggio io e Zayn usciamo e mi chiedevo se tu volessi venire a casa nostra così stai tu con Anna.»
«Mi piacerebbe molto, ma... non è che quel Jake dell'altra volta mi ammazza?»
«Jake e Finn sono tornati in Italia lo scorso fine settimana! Puoi stare tranquillo!» entrambi ridiamo.
«Allora verrò di sicuro!»
«Grazie mille!»
«Sarah, non dirlo ad Anna vorrei farle una sorpresa, ti dispiace?»
«Ehi, mi rubi le idee! Tranquillo, non le dirò nulla!»
«Grazie. Allora ad oggi.»

«Ciao Niall, grazie a te.»

Stacco e butto la pasta. Oggi pennette con sugo e tonno, ah che bontà!
Mi sorprendo sempre delle mie capacità culinarie e pensare che fino a tre anni fa non sapevo nemmeno fare un caffè!
Poi ho imparato, mia madre aveva detto che “Certi ccos l'hai a' sapè!” e la nonna la appoggiava sempre. Lei mi aveva imparato a friggere le patate, a fare la frittata e a sapere quando la pasta era pronta o no. La mia nonna mi mancava.
Non si ha mai nostalgia di casa fino a quando non ci si è più.

Pov. Zayn
Io e Niall siamo arrivati. Il nostro autista sapeva bene la zona, così è riuscito a trovare subito la via. E' una casetta di quelle tipiche inglesi, con il tetto a spiovente che divide due diverse case. Suono il campanello che c'è da fuori il cancelletto.
Ed eccola.
Gli occhi verdi che luccicano seppur in cielo ci siano le nuvole, sorriso perfetto che esprime gioia assoluta, i capelli lisci che le ricadono sulla schiena. «Entrate!» grida verso di noi, che apriamo il cancello ed entriamo in casa. Non molto grande ed accogliente. Vari quadri sono appesi alle pareti: uno raffigura il Big Ban, un altro una ragazza con un cane sulla neve, l'ultimo un cesto su cui dorme beato un piccolo gattino grigio. Ad accogliere i visitatori, c'è il salone con due divani posti uno di fronte all'altro. A sinistra dei divani, c'è un grande mobile dove è appoggiata una tv e uno stereo con delle casse.
Ma la cosa, anzi, la persona che guardo di più di quella casa è lei. Ha dei pantaloni da tuta grigi e larghi, una maglietta verde scuro larga e le pantofole. Nonostante tutto, mi piace.
Certo che mi piace, è lei cazzo.
«Come potete ben vedere, non sono ancora pronta quiiindi corro a prepararmi. Niall, Anna è nella prima stanza a sinistra del corridoio. Zayn... nel frattempo fai quello che ti pare» e ride. Ed è contagiosa. E rido anche io.
Niall non fa in tempo a fare un passo, che viene in sala Anna urlando «Sarah chi era al cito.....fono» la voce cala incredibilmente quando vede me e Niall a casa sua. Sorride a trentadue denti e corre addosso al mio amico, che la prende abbracciandola forte. Ah ah, il mio amico è fottuto. Si vede da come sorride beato anche lui. Eh si mio caro Niall, proprio fottuto.
Penso subito che infondo sono nella merda fino al collo anche io. Sono nella stessa situazione di Niall: innamorato. Fottutamente innamorato. Ciò significa che sono messo male e che mi farò male. Ma forse Sarah è diversa, forse...
Niall e Anna si rinchiudono in camera ed io rimango solo in salotto. Non avrei mai pensato che Sarah mi avesse fatto aspettare, immaginavo che si sarebbe fatta trovare già pronta. Ma forse è questo che mi piace di lei, la semplicità, la spontaneità, il suo essere così naturale e comune. Io ormai ho abbandonato da tempo quella vita, che mi piaceva tantissimo. In lei mi vedo un po' io tempo fa. Ora sono limitato, sono semi-libero.
Tutte le ragazze con cui uscivo prima di Sarah, non mi avevano mai fatto aspettare e mi prendevano e baciavano subito, al primo sguardo. Certo, a me non dispiaceva e non rifiutavo quelle moine, ma sentivo che non era quello che stavo cercando. Così le lasciavo quasi subito. Ma Sarah, anche se è mia fan, non mi ha buttato le braccia al collo. Lei mi ha solo sorriso, quel giorno. Ed io con un solo sorriso mi sono sciolto come la neve al sole.
Il sole. Lei è il mio sole.
Sarah scende dalle scale di legno che portano al piano di sopra ed io rimango a bocca aperta.
«Chiudi quella bocca altrimenti ti ci entra una mosca!» mi dice mentre scende l'ultimo scalino e mi sorride. Ha dei leggins neri molto attillati che le risaltano il corpo, un maglioncino grigio e stivaletti neri. E' la bellezza anche con vestiti così semplici.
«Allora, come ti sembro?»
«Perfetta» sputo fuori io, senza nemmeno rendermene conto.
Le guance le diventano più rosse e mi sorride ancora con quel suo modo di fare disinvolto e compiaciuto allo stesso tempo.


Siamo in una pizzeria, lei seduta di fronte a me, con la sua pizza al sugo tra le mani.
«Sai come si chiama questa pizza in Italia?» mi chiede mentre da un altro morso.
«Boh. Pizza al sugo?»
«Margherita»
«Ha il nome di un fiore?» lei scoppia dalle risate poi mi risponde «Si, esatto!» ridendo ancora. Io addento la mia pizza con i funghi, la mia preferita. «A me non piacciono i funghi» mi dice lei quando si riprende dalla risata.
«Li hai mai provati?»
«Quando ero piccola e non mi sono piaciuti per niente. Bleah.»
Prendo un fungo dalla mia pizza e lo avvicino alla sua bocca. «Ma non mi piace!»
«Assaggialo!» ora rido io.
Lei apre la bocca e prende il fungo. Inizia a masticarlo con una faccia curiosa, poi ammette: «Non male, dai.»
«Te l'avevo detto io!»
Lei da un altro morso alla pizza e una macchiolina di sugo le rimane al lato delle labbra.
Voglio baciarla. Ora.
Mi sporgo verso di lei che mi guarda strabuzzando gli occhi, ma rimane silenziosa.
Prendo con l'indice il pomodoro dalla sua bocca, lo mangio io.
Il mio naso sfiora il suo.
E faccio un ultimo respiro profondo.
Poi le mie labbra e le sue si incontrano, si presentano, fanno amicizia.
Le nostre pizze si faranno fredde, ma possono aspettare.
Lei è meglio della mia pizza preferita.


You and I
We don’t wanna be like them
We can make it till the end
Nothing can come between you and I
Not even the Gods above can separate the two of us
No nothing can come between you and I
Oh, you and I

  
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