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Autore: Mordreed    07/01/2014    0 recensioni
Dimenticate tutto ciò che sapete sulle storiche amicizie e sugli amori della saga.
Gossip Girl è appena sbarcata ad Hogwarts.
Tra affascinanti balli, vestiti di lusso, magie, scandali, pozioni e giochi di potere, la scuola di stregoneria più famosa al mondo apre i battenti e ci svela un mondo patinato e seducente del tutto inedito.
Il profilo di una Hogwarts mai racconta, fatto di incantesimi e amori proibiti, di alleanze inaspettate e pericolose che vi lasceranno letteralmente senza parole.
Se siete pronti, entrate pure e cominciate ad intrufolarvi nelle affascinanti storie dell'élite di Hogwarts.
Niente sarà più come prima.
Parola di Gossip Girl.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Qui Gossip Girl,
la vostra unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’élite di Hogwarts.
 
Avvistata: Hermione Granger lasciare di corsa la festa dell’anno.
Un party non può ritenersi esclusivo senza qualcuno che lo rovini.
Corri pure regina Herm, ma la verità e la vergogna ti seguiranno ovunque.
 
 
“Ho detto che sto bene”
Hermione si nasconde dietro la porta della sua camera.
Dall’altro lato, un insistente Fleur chiede di entrare.
“Ti prego Herm.. apri questa porta”
Hermione temporeggia.
Si passa ansiosa le mani sul viso per cancellare i segni del suo recente crollo emotivo.
Raccoglie il suo beauty case dal pavimento e si riempie la faccia di fard, per nascondere il suo viso martoriato.
Fleur bussa ancora.
Hermione alza la coperta del suo letto, getta il beauty di sotto e tira un lungo sospiro.
Finalmente apre la porta.
Gli incantevoli occhi di Fleur la esaminano come se possedesse la super vista.
Hermione sorride, il suo solito sorriso falso che adotta quando è in difficoltà.
“Ho detto che sto bene”
Ripete come una donna strafatta di psicofarmaci.
Nulla di tutto questo convince l’amica.
Fleur sospira triste ed entra in camera.
“Hermione”
 
12 ore prima…
 
Hermione corre per i corridoio deserti e scarsamente illuminati del castello.
Il rumore dei suoi tacchi è assordante in tutto quel silenzio spietato che sembra seguirla come un fantasma crudele.
Trattiene le lacrime, ma sa già che il suo viso è bagnato.
La vista si annebbia ma non può cedere proprio ora.
Deve prima raggiungere il suo dormitorio nei sotterranei.
Il freddo delle segrete la avvolge in un abbraccio sicuro e confortevole.
Sa di essere a casa adesso.
Sale di corsa gli ultimi gradini, la sala comune è deserta, d’altronde sono tutti alla festa.
La festa che l’ha distrutta con lo scandalo peggiore che potesse immaginare.
La porta in legno della sua camera è vicina, riesce a vederla in fondo al corridoio.
Sembra una promessa di salvezza.
Hermione la spalanca e si fionda dentro sbattendola rumorosamente.
Adesso è davvero sola.
Adesso può sbriciolarsi senza che nessuno veda quanto sia patetica o misera.
Hermione crolla sul pavimento, sente le gambe cedere come fossero di gomma.
Si sente soffocare in quel vestito che adesso le appare orribile.
Una camicia di forza.
Se lo leva, strappando lembi di tessuto che volano come bandiere ad una partita di Quidditch.
Adesso è in intimo, dove può ammirare il suo corpo nel grande specchio, prima di rovinarlo ancora.
Si tocca il ventre, quella pancia piatta e pallida che tanto ama.
Si sfiora i fianchi, delicati e sensuali come quelli di una pantera.
Ama tutto questo.
Sa quanto impegno e sacrificio le costa avere un corpo simile.
Ma non le importa adesso che sta per distruggerlo.
Quando il dolore è troppo, lei deve liberarsene.
Si accuccia sul pavimento e cerca l’asse scricchiolante accanto al suo letto.
Lo solleva e tira fuori confezioni di dolci.
Calderotti, cioccorane, bignè, cupcakes e altre specialità acquistate in segreto da Mielandia.
E’ la sua scorta personale, quella che nasconde a tutti.
La sua piccola collezione, la sua droga.
La sua ossessione.
Una ragazza come lei non può permettersi carboidrati, figurarsi zuccheri puri.
Ma adesso non le importa.
Deve farlo.
Ne ha bisogno.
Hermione cede all’impulso.
Apre la prima scatola di cupcakes e ne afferra uno particolarmente grosso.
Lo morde, si delizia del sapore così dolce da essere stomachevole.
Hermione pensa che al mondo non esista cibo più buono.
Ne mangia ancora e senza rendersene conto è già al secondo.
La sua bocca è piena di cioccolato e menta piperita ma lei vuole di più..
Ne prende un altro: arancia e liquore.
Ne vuole ancora: limone e gianduia.
La scatola dei cupcakes è finita, ma il suo dolore c’è ancora, anche se è leggermente diminuito.
Hermione afferra i bignè, la crema le piace così tanto.
Sono così piccoli che ne mangia due alla volta.
Casualmente si guarda allo specchio.
Quello le mostra l’immagine di una ragazza distrutta, abbandonata sul pavimento come un cane randagio, che mangia cibo come fosse spazzatura.
Le guance piene, le labbra sporche, il corsetto macchiato di crema e caramello.
Gli occhi gonfi, i capelli sfatti,  le mani di una tossica che afferra la sua dose.
Hermione si riconosce in quella immagine.
E’ patetica e miserabile come si sente in quel momento.
Mangia ancora, fino al punto di sentirsi così appagata da scoppiare.
Così piena da non avere spazio nemmeno per il dolore.
Ed è allora, che qualcosa di molto peggio la raggiunge: il senso di colpa.
Hermione si alza, sembra imbambolata.
Si guarda allo specchio.
Qualcosa è cambiato, lo sente.
Vede il suo ventre gonfio, lo sente pesante.
È come se fosse in cinta.
Vede la sua ‘v’ rimpiazzata da una gigantesca e tonda ‘u’.
I fianchi sono più larghi.
Le cosce dilatate al punto da non lasciare spazio tra le gambe.
E quello?... quello non è per caso un doppio mento pronunciato?
Hermione è schifata.
Vede tutto questo, anche se nulla è reale.
Ma lei lo vede.
Vede il corpo di una balena, di una donna patetica che non ha nulla se non il cibo.
Quello che la fa sentire bene ma la distrugge.
Il cibo.. il suo peggiore amico.
Hermione urla, lancia contro lo specchio una delle sue scarpe.
Quello va in frantumi.
È l’unico rumore oltre che quello dei suoi singhiozzi incontrollati.
Corre in bagno, si china sul water mentre con una mano raccoglie i suoi capelli scuri tenendoli a mò di treccia.
E pensare che sole poche ore prima aveva un’acconciatura impeccabile.
Hermione sa cosa deve fare.
Ormai è abituata.
Deve liberarsi del misfatto.
Deve liberarsi dell’unica cosa che riesce a farla sentire meglio.
Si caccia due dita in gola mentre i conati la scuotono violentemente.
 
 
“Non stai affatto bene”
Fleur entra nella camera di Hermione.
Cerca i segni delle sue bugie, le sue armi di masochismo.
Hermione chiude la porta con estrema lentezza.
Nonostante tutto sorride.
Vuole continuare a fingere che sia tutto ok.
L’amica si muove nella sua camera come un cercatore in cerca del boccino.
Sembra un segugio.
“Hai finito di ficcare il naso tra le mie cose?”
La rimprovera Herm scherzosamente mentre Fleur si avvicina con sguardo determinato.
D’un tratto Hermione sente freddo.
Si stringe nella sua vestaglia di seta bianca, facendosi piccola piccola.
“Cos’è quello?”
Chiede la francesina avvicinandosi ancora.
Hermione le risponde con uno sguardo confuso.
Indietreggia.
“Herm sei truccata…. Sono solo le otto di mattina”
“E allora? Mi piace essere perfetta anche mentre dormo”
La risposta convince più che mai Fleur che l’amica sta mentendo.
Allunga una mano sul viso della ragazza, lo sfiora appena e poi lo ritira.
Le dita di Fleur sono sporche di fard fresco.
Hermione non ha il tempo di pensare ad una risposta sarcastica perché la francesina ha già sfoderato la bacchetta e l’ha puntata contro il viso della ragazza.
“Vuoi schiantarmi?”
Domanda perplessa Hermione mentre con gli occhi cerca la sua bacchetta.
È sul comodino, accanto al suo diario personale.
Potrebbe provare ad appellarla con un incantesimo non verbale ma è sicura che Fleur scoprirebbe subito il suo intento.
Non può difendersi.
“Non voglio schiantarti… Tergeo!
La punta della bacchetta di Fleur vibra appena mentre Hermione sente sul viso un’intensa sensazione di caldo.
“Che hai fatto?”
Urla toccandosi il viso con le mani.
Sente che nulla è cambiato ma quella sensazione di calura non va via.
“Ti ho struccato”
Risponde Fleur con semplicità e Hermione adesso tenta inutilmente di nascondere il suo volto.
Sotto la spietata luce del giorno, Fleur osserva il volto dell’amica.
Le occhiaie profonde e marcate, le vene del collo in risalto, quei piccoli filamenti azzurro verdognoli che dalle guance scendono fin sotto le guance come rami contorti.
“Herm..”
Mormora la francesina con tono triste e dispiaciuto.
Sa che cosa ha fatto l’amica. La conosce da tempo ormai.
Lei è l’unica a conoscenza dei suoi disturbi alimentari.
Lentamente si avvicina e l’abbraccia.
A quel punto Hermione non fa più alcuno sforzo per nascondere la sua debolezza.
 
 
Notizia flash: sembra che F conosca Herm meglio di chiunque altro al castello.
Ma la nostra Regina non è l’unica a nascondersi nella sua cella dorata..
.. qualcun altro sta fuggendo da mostri ben peggiori di un attacco bulimico: la vergogna e il disonore.
E a quanto mi dicono.. nessuno ha ancora inventato un incantesimo per liberarsene.. o per mettere a tacere uno scandalo.
 
 
Forse è giorno.
Si, l’alba deve essere passata da un pezzo.
Ron non ne è sicuro.
Nonostante la finestra della sua camera sia sbarrata, dalle complicate inferriate barocche, sbucano piccoli raggi di sole obliqui che illuminano una piccola chiazza di parquet polveroso.
Ron guarda quel pulviscolo, si perde nella stravagante coreografia di quei granelli di polvere al sole.
È un turbinio confuso come la sua mente..
La porta della camera non è chiusa a chiave.
Ron ha aspettato tutta la notte che Draco Malfoy tornasse.
Ma il suo migliore amico ha preferito dormire da un’altra parte…
 
12 ore prima…
 
Fleur lo tiene per mano mentre lo accompagna in bagno.
A Ron piace quella stretta, quel contatto sincero e naturale.
Non c’è più l’imbarazzo di poco prima, quando stavano ballando.
“Lumos”
Fleur ha estratto la bacchetta, si fa luce in un corridoio buio e freddo.
Lui la segue in silenzio, come un segugio fedele e distratto.
Dopo un po’ si accorge di essere in un bagno dei ragazzi al terzo piano.
L’ambiente sembra abbandonato.
Fleur spegne la bacchetta.
Dalle numerose finestre impolverate, l’argentea luce lunare riempie la stanza creando zone di luce e oscurità.
È come essere in un acquario, in una strana atmosfera colorata di un azzurro sovrannaturale.
“Merda”
Bofonchia Fleur lasciandogli la mano.
Lui si volta a guardarla.
“Ho dimenticato la mia borsa. Aspettami qui, non ti muovere e soprattutto.. non fare cavolate”
Gli lancia uno sguardo ammonitore mentre solleva un sopracciglio perfetto e gli punta un dito contro.
Ron annuisce distratto mentre la ragazza esce a cercare la sua borsa.
Lei si riferisce a poco prima, quando erano al ballo.
Lui aveva visto Cedric Diggory darci dentro con una ragazza che non conosceva.
Ron era ubriaco e.. stanco.
Stanco di doversi nascondere. Stanco di dover sopportare in silenzio e vivere il suo amore come fosse un crimine.
Ogni giorno, da mesi ormai, da quando lui e Cedric si erano ‘trovati’ per la prima volta dopo anni, Ron doveva sopportare di amarlo in silenzio, con la complicità delle tenebre.
Doveva accontentarsi di piccoli pezzi di lui, frammenti così minuscoli da non bastargli mai.
Il pacchetto completo era off limits.
Cedric Diggory aveva una reputazione da playboy da mantenere, e il rampollo di casa Diggory, una delle più potenti e influenti famiglie della Londra magica, non poteva certo rovinare il nome e l’onore della sua stirpe ammettendo di essere omossessuale.
Come Ron d’altronde.
Ma a differenza di Cedric, Ron era pronto a fare il grande passo.
Sapeva che sarebbe stato difficile, tremendo e persino infernale ammettere una notizia simile, ma non gli importava.
Era pronto a farlo pur di avere Cedric tutto per se.
Pur di non dover vedere il suo ragazzo che andava a letto e ci provava con ogni singola studentessa della scuola.
Ma Cedric la pensava diversamente.
A volte Cedric somigliava a suo padre..
Arthur Weasley, pezzo grosso del Ministero, non mancava mai di ricordare a suo figlio che la felicità era solo una stupida idea babbana, fatta per la gente inutile e sciocca.
Non c’era felicità per quelli come loro.
Ma c’era il potere, i soldi, la carriera, i titoli e i riconoscimenti ufficiali.
Suo padre, come tutti i genitori dei suoi amici, pensava che bastava semplicemente quello per rendere una vita piena e gratificante.
Prima gli affari e poi l’amore.. nella rara occasione che uno fosse abbastanza fortunato da poter avere entrambi.
Ron aveva sempre odiato questi ideali stupidi e medievali.
Sapeva che la fuori, da qualche parte, il mondo era diverso.
Negli ultimi anni soprattutto, si era sentito come un Molliccio in un armadio: la sua famiglia, i suoi amici, lo plasmavano di volta in volta, dandogli un’immagine diversa a seconda delle occasioni.
Vedevano solo ciò che volevano e nel caso mancava, erano loro a crearlo.
Come Gossip Girl e il titolo che gli aveva affibbiato: “il Golden Boy”..
Il ragazzo d’oro.
Lui che in quel momento si sentiva più simile al piombo che all’oro.
Almeno era quella la sensazione che percepiva nella sua testa e nel suo stomaco.
I minuti passavano e così i suoi pensieri continuavano ad agitarsi selvaggi.
Era circondato dal silenzio assoluto e lui odiava il silenzio.
Il silenzio significa pensare, confrontarsi con se stessi e vedere ciò che normalmente tendiamo a ignorare: tutto ciò che c’è dietro la maschera.
Fleur non era ancora tornata.
Probabilmente la sua borsa era finita chissà dove e lei continuava ad appellarla senza alcun risultato.
Ron posò le braccia su uno dei lavandini del bagno.
Quando alzò la testa, l’immagine che lo specchio gli restituì, fu quella di un patetico e sciocco ragazzo viziato.
Un figlio di papà che faceva capricci inutili.
Fu allora che si accorse di un movimento impercettibile alle sue spalle.
Come un ombra che scivola e si muove, confondendosi con l’oscurità.
Ron si voltò di scatto, impugnò la bacchetta e urlò:
“Lumos”
Un luminoso fascio di luce si sprigionò dalla sua bacchetta in legno di pioppo, rivelando il viso dell’ombra.
Cedric Diggory non parve affatto dispiaciuto di essere stato sorpreso da Ron.
Il Serpeverde contemplò per un lungo minuto il viso del Corvonero, quel viso che adesso gli faceva battere il cuore come l’ultimo lancio durante una partita di Quidditch.
Cedric ricambiò lo sguardo di Ron con durezza e severità.
Sembrava arrabbiato, di sicuro lo era.
La grossa vena sul suo collo pallido pulsava violentemente.
Gli occhi, di solito caldi e ammalianti, erano di un intenso verde ghiaccio.
Una sfumatura che avrebbe dovuto preoccupare il giovane Serpeverde ma che ebbe al contrario, l’effetto di eccitarlo incredibilmente.
“Che cosa ti è saltato in mente?”
Fu Cedric a rompere quel silenzio di piombo.
La sua voce era dura e scura come la mezzanotte.
Fece un passo verso di lui, minaccioso, ma Ron non arretrò.
Non aveva paura di lui..
Di sicuro il Corvonero si riferiva a quanto era accaduto poco prima alla festa.
Ron aveva visto Cedric che flirtava pesantemente con una ragazza.
Questo, unito all’alcool che aveva in corpo, gli aveva dato il coraggio di attraversare la sala per affrontarlo.
Per fortuna era intervenuta Fleur che l’aveva portato via in quel bagno, dove Cedric gli aveva seguiti.
“Cos’è saltato in mente a te piuttosto”
Replicò Ron con voce meno sicura di quando avrebbe voluto.
Gli occhi di Cedric si contrassero creando piccole rughe di espressione sulla sua fronte marmorea.
“Di che stai parlando?”
Questa volta fu Ron a fare un passo avanti.
“Del modo in cui limonavi quella puttanella”
Cedric serrò i pugni e digrignò i denti.
“Avevamo un accordo”
Ricordò al Serpeverde con tono di voce duro mentre questi replicava:
“Ah si.. un accordo.. fammi ricordare: è per caso quello in cui tu sei libero di scoparmi di notte e di giorno comportarti come se non ci conoscessimo affatto?! Oppure è quello dove tu mi scopi di notte e io di giorno devo fingere che nulla è successo mentre tu tieni alto il tuo titolo e la tua reputazione di playboy? In tal caso, non vedo differenza..”
Il tono di Ron era volutamente provocatorio. Nessuno dei due, nei loro incontri segreti, aveva mai espresso ad alta voce quelle parole.
Adesso sembravano così sporche e meschine.
Persino Cedric provò ripugno per se stesso e per il sentimento che entrambi avevano l’uno per l’altro.
Aspettò a lungo, prima di deglutire e replicare più arrabbiato che mai:
“Si. Esattamente”
Anche Ron adesso era infuriato. Il suo sarcasmo era sparito, lasciando posto alla delusione e alla tristezza.
“Beh.. notizia dell’ultim’ora stallone: dovrai cercarti qualcun altro che ti tenga compagnia di notte. Qualcun altro che sia disposto a portare avanti questo stupido e perverso gioco. Non sarò più la tua puttana.”
Se queste parole colpirono o meno il Corvonero, il ragazzo non lo diede a vedere.
Restò bloccato nella sua posa rigida e glaciale, mentre Ron proseguiva:
“E sai perché? Perché sono stanco di vederti passare da una ragazza all’altra con la stessa facilità con cui Neville Paciock si becca un ‘Troll’ ad ogni test di Trasfigurazione. Sono stanco di dovermi accontentare di avere un rapporto a metà con te.. di dovermi prendere solo la parte di te che nessuno conosce, quella di cui persino tu hai vergogna di mostrare. Sono stanco di doverti dividere con metà delle ragazze di questo castello, quando tutto ciò che vorrei è schiantarle ogni volta che ti toccano, o ti sorridono o ti baciano… perché, nel caso in cui tu non l’avessi capito, io sono innamorato di te!”
Ron sentì la testa debole, il corpo pervaso da una strana sensazione di euforia selvaggia e benessere.
Sapeva che nulla di tutto questo era merito del bourbon che si era scolato.
Sapeva che questa meravigliosa sensazione era dovuta al fatto che aveva finalmente ammesso a se stesso e ad alta voce, quello che sapeva da mesi.
Che amava e voleva Cedric Diggory.
La rivelazione lo colpì senza destabilizzarlo troppo.
D’altronde una parte di lui l’aveva sempre saputo..
Ma c’era qualcuno che reagì diversamente.
Cedric si avvicinò con foga e Ron fece un passo avanti, pronto ad annullarsi nel suo abbraccio, a sciogliersi contro il suo corpo mentre lui lo baciava con quella passione segreta e proibita che tanto lo eccitava.
Invece Cedric sollevò una mano, lo colpì dandogli un pungo e facendolo finire a terra.  
Uscì con forza dal bagno, senza mai voltarsi indietro.
Fuori incontrò alcune ragazze sbronze che si chiedevano chi fosse a fare così tanto casino nel bagno in fondo al corridoio.
 
Avvistato: Ron Weasley con un occhio nero e il cuore infranto sul pavimento.
Mi chiedo quale dei due faccia più male..
 
“Sta un po’ fermo”
Sbottò Fleur cercando di trattenere il viso di Ron.
Lui brontolò ma si arrese.
Era seduto sul pavimento del bagno, la camicia stropicciata, la giacca a terra al suo fianco.
Fleur era china su di lui, l’espressione corrucciata mentre tentava di sistemare l’occhio viola del ragazzo.
Fleur tirò fuori la bacchetta.
“Da quando conosci gli incantesimi di guarigione?”
Domandò il ragazzo riuscendo persino a sorridere.
“Non ti aggiusterò quel pasticcio con un incantesimo..”
Il Serpeverde corrugò la fronte curioso.
La porta del bagno si spalancò e un piccolo oggetto tondo si posò tra le mani della ragazza.
“Fard. Un vero miracolo.. meglio di qualsiasi magia”
“Non voglio truccarmi”
Brontolò il ragazzo offeso.
Fleur rise.
“Sul serio Ron? Dopo tutto quello che è successo..?”
Il Serpeverde scattò sulla difensiva.
“Non sarò mai uno di quei gay effemminati che credi”
“Ma certo.. tu sei Ronald Weasley, il Golden boy di Hogwarts, fidanzato con la ragazza più famosa e invidiabile del castello, capitano della squadra di Quidditch della tua casa, prefetto e ah.. innamorato della persona sbagliata”
Fleur rise e a quel punto il ragazzo si arrese.
Lasciò che la Serpeverde, l’unica ragazza al castello che sapeva della segreta relazione tra Ron e Cedric, nonché sua migliore amica dall’infanzia, facesse la sua magia con quel dannato fard.
 
Ciò che Ron e Fleur e Cedric non potevano sapere, ne lontanamente immaginare, era che un’innocente ragazzina del terzo anno, dalla classica bellezza acqua e sapone e una chioma biondo naturale, era fuggita via dalla festa per piangere tutte le sue lacrime in uno dei gabinetti del castello.
Mai avrebbe potuto credere che le sue pene l’avrebbero condotta ad un tesoro dal valore inestimabile: la verità.
Una notizia bomba che avrebbe sconvolto per sempre le vite di tutti al castello.
Quando Ron e Fleur finalmente uscirono per tornare alla festa, la ragazzina corse subito in camera sua, dove armata di piuma e pergamena si preparò a rendere pubblica la storia più bollente di sempre.
Un gufo che Gossip Girl ricevette con piacere e non tardò a pubblicare.
 
 
Draco Malfoy maledisse il fatto di non potersi stiracchiare.
Era rimasto troppo a lungo in quella posizione e adesso i muscoli erano così intorpiditi da fargli male. Sentiva che la circolazione del sangue era ferma, e per un attimo si stupì del fatto che fosse ancora vivo.
Poi sorrise, mentre fissava il soffitto buio, ripensando al fatto che lui poteva comunque vivere.
Perché come tutti dicevano al castello, Draco Malfoy non aveva un cuore.
Il suo pene era l’unico organo del suo corpo che faceva tutto: pensare, respirare, vivere.
Nel grande letto a baldacchino sul quale era disteso, la ragazza al suo fianco si mosse appena nel sonno. Le gambe del Serpeverde erano bloccate sotto quelle di lei e di un’altra studentessa di cui non conosceva nemmeno il nome.
Lui era al centro, seminudo, con la cravatta ancora addosso e i pantaloni sul pavimento, mentre le due ragazze svestite usavano il suo corpo come fosse un cuscino.
Erano nella Stanza delle Necessità, che per quella occasione si era trasformata in una camera matrimoniale di cui Enrico VIII in persona sarebbe stato fiero.
A Draco quella notte non bastava una sola distrazione.
Ciò che doveva accettare e dimenticare richiedeva molto più di alcune bottiglie di champagne che ora giacevano vuote sul pavimento e un corpo caldo.
C’era bisogno di qualcosa di più forte, qualcosa come l’artemisia in polvere da sniffare sul corpo di un’altra ragazza mentre la sua amica era impegnata a dargli piacere.
 
12 ore prima..
 
Draco sistemò con un dito un po’ di panna sulle labbra della ragazza che aveva appena abbordato.
Quella che spontaneamente l’aveva invitato a seguirla fuori dalla festa per un approccio più intimo e indisturbato.
“Non hai idea di quante cose si possono fare con una sola fragola..”
Annunciò il Serpeverde con il suo tono di voce caldo e peccaminoso, mentre avvicinava la punta rossa del frutto alle labbra della ragazza che stava con le spalle al muro, schiacciata dal suo corpo.
“Ehy hai visto il mio ragazzo? Non riesco a trovarlo e stanno per eleggere il re e la regina del ballo”
Draco riconobbe all’istante quella voce anche senza voltarsi.
Sorrise mentre già sentiva lo sguardo di disapprovazione di Hermione Granger, trafiggergli le spalle come una palla di fuoco.
Con lentezza esasperante, Draco si voltò, prendendosi un lungo minuto per ammirare il fisico slanciato e asciutto della sua compagna di casa, messo in risalto da quell’abito così tradizionale e.. verginale.
Una fantasia che lo stuzzicò come un raggio di sole settembrino.
“Sparisci sgualdrina”
Commentò Hermione infastidita e schifata prendendo la ragazza per un braccio e allontanandola dalla portata di Draco che ghignò.
Era piacevolmente colpito dal fastidio che Hermione provava per quella scenetta intima.
Avrebbe tanto voluto che il suo atteggiamento fosse dovuto alla gelosia che la ragazza nutriva nei suoi confronti, e non al ribrezzo che molto probabilmente provava. O forse fingeva solo di provare ribrezzo?!
“Sei un maiale”
Commentò Hermione rivolgendosi a lui, ora che erano soli in quel corridoio dove altre coppiette erano appartate.
“In realtà avresti voluto essere al suo posto, ma sei troppo casta per ammetterlo… o fingi di esserlo..”
Replicò il ragazzo con voce ammaliante e il viso di Hermione si contrasse come quando era infuriata e.. in difficoltà.
“Non mi abbasserò al tuo livello..”
Rispose la Serpeverde con il suo solito tono altezzoso e dignitoso.
“.. vado a cercare il mio ragazzo.. sai, a qualcuno piace avere relazioni stabili piuttosto che partner occasionali.”
Draco sorrise soddisfatto da quella breve chiacchierata anche se avrebbe voluto che durasse un po’ di più.
 
Più tardi, mentre tornava alla festa per assistere all’incoronazione del re e della regina del ballo d’Inverno, Draco pensò alle parole di Hermione.
“il mio ragazzo”
Provò un certo fastidio sostituito subito da una sensazione di perverso piacere.
Hermione infatti, era troppo occupata con le sue sciocche faccende come i balli e le lotte di potere, per potersi accorgere di quanto avveniva sotto i suoi stessi occhi.
Ossia che il suo prezioso ragazzo, aveva una storia con la sua migliore amica.
Fleur era una bad girl, una vera provocatrice, Draco l’aveva sempre saputo e apprezzato, anche se con lei non era mai riuscito a concludere nulla.
Ammirava il fatto che, nonostante volesse apparire come la brava ragazza del castello, Fleur era in realtà un peccatrice.. molto simile a lui.
Draco era un bravo osservatore, a lui non sfuggiva mai nulla.
Aveva notato come negli ultimi mesi il suo migliore amico Ron, fosse sempre strano, più suscettibile e distratto e di come si guardavano lui e Fleur.
Come se i due custodissero un segreto scandaloso, una verità scomoda.
Gli era bastato fare due più due per capire che Ron e Fleur se la spassavano alle spalle di un’ignara e ingenua Hermione.
La sua migliore amica e il suo ragazzo, roba di gran classe…
Draco sorrise divertito mentre ammirava Ron sul palco accanto a Hermione, provando una strana sensazione di disagio e fastidio.
Forse dovuta al fatto che nella stanza erano piombate centinaia di lettere dal nulla, mentre tutti si agitavano per afferrare la propria tra grida di attesa ed eccitazione.
Anche lui ricevette la sua lettera.
Era di Gossip Girl, e bastava questo a spiegare il perché di tanta agitazione.
Quando lesse il messaggio al suo interno, quello in cui si diceva che il suo migliore amico se la faceva con il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, nonché suo rivale, Draco pensò che Gossip Girl non avesse più nulla da dire e cominciava ad inventarsi notizie false pur di attirare l’attenzione.
Ma tutto questo fu smentito quando Ron confessò pubblicamente che era tutto vero.
Nello sgomento di tutti, Draco sentì il suo mondo vacillare.
Tra Ron e Fleur non c’era nulla..
Ron andava a letto con.. Cedric Diggory.
Così stordito da quella incredibile rivelazione, Draco non si accorse che Herm era corsa via in lacrime dopo aver colpito con uno schiaffo il suo ragazzo che nel frattempo era sceso dal palco forse in cerca di qualcuno con cui confidarsi.
E quel qualcuno era proprio lui.
E lui adesso non era affatto pronto a essere quell’amico che Ron si aspettava.
Draco uscì di corsa dalla sala, seguito dalla ragazza del quinto anno con cui prima stava flirtando.
Nel corridoio recuperò un’altra studentessa che si aggiunse volentieri alla coppia, senza fare troppe domande.
Anzi, era al quanto lusingata che Draco Malfoy l’avesse scelta.
“Dove andiamo?”
Chiese la prima ragazza seguendo Draco lungo le scale.
“In Paradiso”
Rispose lui evasivo, facendo sorridere entrambe le sue conquiste.
 
 
Avvistato: Draco Malfoy alla disperata ricerca di una scialuppa di salvataggio.
Sembra che D stasera abbia fatto il pieno.. ma siamo sicuri che tutto ciò basterà a tenerlo lontano dalla tempesta?
Riuscirà a salvarsi o finirà annegato?!
D’altronde si sa: chi troppo vuole, nulla stringe.
 
 
Un timido sole illuminava l’erba ancora bagnata del campo di Quidditch.
Non molto distante, una fenice si esibiva nel primo volo mattutino.
Sopravvissuta a un’altra notte nella foresta, spiccava contro il cielo pallido come un guerriero vichingo.
Cedric Diggory provò una familiare affinità con quell’uccello dalle ali di fuoco.
Anche lui era sopravvissuto ad una lunga ed estenuante notte.
Una notte in cui non era riuscito a chiudere occhio nemmeno per un secondo.
D’altronde come si può dormire quando la tua vita si schianta come una scopa volante impazzita?!
Adesso era così stordito da quanto era accaduto, che ai primi raggi di sole, la serata appena trascorsa, gli sembrava un incubo lontano e superato.
Ma non era così.
La pluffa tornò all’attacco, scendendo come un razzo verso il campo dove lui era pronto a riceverla.
Le gambe flesse, le dita intorpidite che stringevano la mazza con forza e gli occhi socchiusi per evitare di restare accecato dal sole.
Cedric affondò meglio i piedi nel terreno umido, fregandosene delle sue scarpe nuove di zecca.
Quando la pluffa arrivò, Cedric fu pronto a colpirla, così violentemente che quella sparì dal suo campo visivo.
 
12 ore prima…
 
 
Cedric era a quella festa, circondato da tette e attenzioni, come tutti si aspettavano.
Quando la gente ti da un titolo, ebbene che tu lo mantenga.
La gente non tollera cambiamenti, ne delusioni.
Vuole che tutto rimanga com’è, tranquillo, illusoriamente perfetto.. senza scandali o cattive notizie
Quando qualcosa non va nel verso giusto, la gente si dispera e fa pazzie.
Era quello che suo padre, Diggory senior, gli ripeteva in continuazione.
‘Fa ciò che devi. Fa ciò che la gente si aspetta tu faccia. E ricorda, qualsiasi cosa succeda, sei tu a comandare: sei un Diggory’
Sembrava di sentirla la voce di suo padre, anche adesso che questa piccante ragazza gli si strusciava addosso durante un ballo piuttosto spinto.
Cedric le circondò la vita, la trattenne contro la sua erezione.
Lei reagì sfregando il sedere contro il cavallo rigonfio dei suoi pantaloni.
Da lontano vide Ron che osservava la scena con disapprovazione.
Cedric era infastidito da tutto questo.
Ron non poteva comportarsi così ora che erano in pubblico.
Durante una festa dove gli occhi di tutti sono puntati su chi conta davvero.
Dove quella gente ti osserva in attesa di un passo falso per farti fuori.
Ma Ron sembrava fregarsene di tutto questo.
Da un po’ di tempo Cedric sentiva che le cose con Ron stavano cambiando..
Sentiva che il Serpeverde si aspettava qualcosa in cambio e che voleva di più.
Ma Cedric non era il ragazzo a cui chiederlo.
Il loro primo incontro era avvenuto casualmente, poteva definirsi un vero e proprio incidente.. poi la situazione era precipitata sempre di più.
Cedric riusciva a mantenere quel distacco e quella freddezza richiesti, ma Ron tendeva ad annullare confini e barriere anche quando erano in pubblico.
E questo Cedric non poteva affatto tollerarlo perché la cosa lo terrorizzava.
Tremava al solo pensiero che qualcuno  potesse solo immaginare o intuire, cosa i due nascondevano.
Ecco perché adesso, guardava Ron con sfida mentre ficcava la sua lingua nella bocca della ragazza con cui stava ballando.
Lo faceva per ricordargli come stavano le cose.
Ron raccolse la sfida, ma anziché incassare il colpo, lo sfidò a sua volta.
Si fece avanti minaccioso, raggiungendolo dall’altro capo della sala.
Per fortuna in quel momento Fleur era sbucata dal nulla per fermarlo.
Cedric ringraziò il cielo mentre decideva quali insulti rivolgere al Serpeverde una volta soli.
“Ehy Ced”
Si voltò sentendosi chiamare.
Duncan Gale era il suo compagno di casa e di squadra.
“Non fare tardi stasera, domani abbiamo gli allenamenti”
Gli ricordò facendogli l’occhiolino.
Cedric rispose ridendo, cercando di mascherare la tensione di poco prima.
“Vai già via?”
Gli chiese vedendolo avviarsi verso la porta.
Duncan non rispose, ma sollevò le sopracciglia e fece un gesto con la testa per indicare la ragazza che gli stava a fianco.
Cedric sollevò il pollice e sorrise, complimentandosi in silenzio con l’amico per il modo in cui aveva deciso di finire la serata.
Quando Duncan e la sua partner uscirono, Cedric notò che non erano gli unici ad abbandonare la festa: anche Fleur e Ron stavano attraversando il corridoio fuori dalla sala grande.
“Scusa Claire. Torno subito”
Cedric mollò la sua compagna di giochi e accelerò per seguire di soppiatto Fleur e Ron.
I due entrarono in un bagno deserto, attraversando un corridoio buio e abbandonato.
Cedric restò nell’ombra ad attendere.
Era solo arrabbiato con Ron e non sapeva nemmeno lui cosa fare.
Lasciarlo? Insultarlo? Baciarlo?
Queste tre opzioni erano tutte allettanti e non facevano altro che confonderlo.
Poi d’improvviso Fleur uscì dal bagno senza Ron.
Cedric attese qualche minuto e notando che la ragazza tardava ad arrivare, decise di raggiungere il Serpeverde.
Ron gli dava le spalle.
Era appoggiato ad uno dei lavandini, la testa china e il respiro accelerato.
Per un attimo desiderò coglierlo di sorpresa mentre si avvicinava per appoggiare il suo corpo contro la schiena del ragazzo.
D’altronde erano soli e nessuno poteva vederli..
Ma poi Ron alzò la testa e guardando nello specchio si accorse di una presenza alle sue spalle.
 
Quando Cedric tornò alla festa, ancora scosso e con la mano destra dolorante, cercò subito una bottiglia disponibile.
Trovò in un cestello del ghiaccio una bottiglia di champagne aperta ma ancora piena.
La rubò insieme a qualche cubetto di ghiaccio che sistemò sulla sua mano per allievare il dolore.
Restò a lungo in un angolo della sala, al buio e nascosto, mentre trangugiava champagne come fosse succo di zucca.
Nel frattempo tutti si chiedevano che fine avesse fatto Cedric Diggory.
Ced notò che poco distante da lui, un altro ragazzo restava nascosto a compiangersi.
Era Harry Potter, che osservava con desiderio e invidia, Ginny Weasley, la sorella di Ron.
Pensare a Ron gli fece di nuovo provare rabbia e sconforto.
Il Serpeverde gli aveva appena confermato ciò che Cedric più temeva: Ron era innamorato di lui.
Uscì dall’ombra nel momento cult della serata.
Ron e Hermione stavano per essere incoronati per la millesima volta.
Subito si strinse a Claire che lo accolse piuttosto calorosamente.
Dal palco Ron continuava a lanciargli occhiate torve che lui non ricambiò.
Preferì piuttosto toccare Claire in punti che non sarebbe opportuno mostrare e toccare in pubblico.
Poi accadde l’impensabile.
Uno stormo di gufi precipitò nella sala distribuendo lettere ovunque.
Cedric sentì uno strano nervosismo in fondo allo stomaco.
Aprì con forza la sua busta, come chiunque in quel momento e lesse il messaggio di Gossip Girl.
Subito alzò lo sguardo per cercare quello di Ron.
Non poteva crederci.
Quel bastardo aveva reso pubblica la loro storia per vendicarsi di lui.
La prima reazione che ebbe fu quella di afferrare la sua bacchetta e cruciarlo all’istante.
Ma poi tutti avrebbero intuito che data la sua reazione esagerata, c’era dunque un fondo di verità.
Perciò Ced tirò un lungo sospiro e cercò di calmarsi, fingendo che fosse solo una sciocchezza.
Dal palco Hermione Granger non prese affatto bene la notizia.
“E’ vero?”
Chiese con voce tremante al suo ragazzo.
Ron Weasley confermò.
Cedric sentì centinaia di occhi perforargli la carne come acido.
Infuriato lasciò cadere il suo bicchiere di champagne, mentre Hermione lasciava la festa correndo.
“Sta mentendo. È uno schifoso bugiardo”
Tutti erano ancora troppo scossi per poter parlare.
Quel silenzio andava dilatandosi e Ced lo trovò insopportabile.
Una vera tortura, una trappola senza via d’uscita.
“Andiamo ragazzi… volete davvero credere alle parole di questo finocchio?”
Insultare il Golden Boy di Hogwarts era una cosa che solo uno con la reputazione di Cedric Diggory poteva permettersi.
A quel punto il vocio scoppiò rumoroso come uno sciame d’api, mentre Ron abbandonava la sala e tutti gli facevano spazio per lasciarlo passare.
Le chiacchiere esplosero, le voci corsero rumorose da un orecchio all’altro, mentre tutti commentavano l’accaduto.
Cedric era disagio, era l’unico coinvolto nello scandalo rimasto nella sala.
Si mosse a disagio e si rivolse a Claire che sembrava stordita quanto lui.
“Andiamo Claire.. abbiamo qualcosa in sospeso..”
Ced cercò di apparire seducente ma il suo tono risultò solo disperato e minaccioso.
Lei si allontanò con lentezza, alzando le mani per tenerlo lontano.
“Scusa.. sono stanca.. vorrei andare in camera mia a dormire”
Rispose lei cercando l’uscita.
Stanco di tutte quelle espressioni curiose, stupite e sgomente, Ced grugnì infuriato e abbandonò la sala cercando di apparire calmo e sicuro di sé.
Dietro di lui, le voci lo seguirono fino al suo nascondiglio.
 
 
Avvistati: Ron Weasley, Hermione Granger e Cedric Diggory al sicuro nelle loro tane.
Sfortunatamente per loro ci sarà scuola lunedì.
E uno scandalo come questo non passerà di certo inosservato..
Quindi alla prossima.
Siete pazzi di me vero?!
Kiss kiss
 Gossip Girl.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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