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Autore: Mordreed    04/01/2014    1 recensioni
Dimenticate tutto ciò che sapete sulle storiche amicizie e sugli amori della saga.
Gossip Girl è appena sbarcata ad Hogwarts.
Tra affascinanti balli, vestiti di lusso, magie, scandali, pozioni e giochi di potere, la scuola di stregoneria più famosa al mondo apre i battenti e ci svela un mondo patinato e seducente del tutto inedito.
Il profilo di una Hogwarts mai racconta, fatto di incantesimi e amori proibiti, di alleanze inaspettate e pericolose che vi lasceranno letteralmente senza parole.
Se siete pronti, entrate pure e cominciate ad intrufolarvi nelle affascinanti storie dell'élite di Hogwarts.
Niente sarà più come prima.
Parola di Gossip Girl.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Quali sono i rimedi per tenersi al caldo nelle fredde serate invernali?
Dimenticate le burro birra, i Whiskey Incendiari fumanti a contrabbando, le chilometriche sciarpe di lana tessute da elfi domestici, e gli allegri camini scoppiettanti delle sale comuni…
I ragazzi della scuola di Magia e Stregoneria più famosa d’Europa, sanno bene come riscaldarsi..
 
 
Hermione stringeva con forza il morbido tessuto del golfino di Ron.
Si aggrappava alle sue spalle, mentre lui disteso su di lei la baciava con un’urgenza che le faceva sentire la testa debole, come dopo un doppio giro di Whiskey Incendiario.
Un sospiro le sfuggì di bocca, quando il ragazzo lasciò le sue labbra e scese lungo il collo, posando una piccola scia di baci fino a succhiarle un lembo di pelle.
“Ok”
Mormorò la ragazza senza fiato cercando di riordinare i pensieri in subbuglio.
“…forse.. dovremmo fermarci qui”
Ron protestò borbottando, mentre Hermione lo spingeva via e lui si distendeva al suo fianco sulla soffice trapunta dei Serpeverde.
“Perché?”
Chiese esasperato fissando il soffitto buio della camera della sua ragazza.
Lei si voltò a guardarlo confusa.
“Perché cosa?”
Domandò fissando il petto ansimante del ragazzo.
“Perché non ora. Non adesso. Cosa c’è che non va?”
Hermione capì che Ron era stanco di aspettare.
D’altronde stavano insieme da una vita, ma lei aveva rimandato sempre quel momento.
“Lo sai il perché..”
Rispose con voce flebile abbassando lo sguardo imbarazzato.
“Invece no”
Ribadì con fermezza il Serpeverde stringendo i pugni lungo i fianchi.
Hermione sospirò, si voltò a raccogliere la sua bacchetta sul comodino e agitandola debolmente, accese qualche candela nella camera.
Poggiò la testa sul cuscino, accanto a quella del ragazzo.
“Ron.. stiamo insieme da.. così tanto tempo che nemmeno lo ricordo..”
“Forse è questo il punto..”
Disse lui interrompendola.
Hermione sentì il suo cuore stritolato in una mano di ghiaccio.
“Che vuoi dire?”
Chiese timorosa. Temeva la risposta del ragazzo.
Da un po’ di tempo sapeva che Ron era strano. Non era più quello che aveva imparato a conoscere e ad amare negli anni. Era come se una parte di lui fosse andata via e lei temeva di ammetterlo persino a se stessa.
Così continuava a fingere, a far finta di nulla.
Tutto era perfetto.
Tutto era come prima. Niente era cambiato.
“…Niente, scusa”
Rispose Ron voltandosi su un fianco per incontrare il viso di lei.
“Voglio solo che sia speciale..”
Mormorò la ragazza ricacciando indietro le lacrime e quell’inspiegabile paura che sentiva da mesi.
“Lo so. Mi dispiace.. sono stato uno.. stronzo”
Lui sorrise e Hermione fece lo stesso.
Si avvicinarono di pochi centimetri per incontrarsi in un bacio.
 
Attenta Herm.. si dice che una brava donna non lascia uscire di casa il suo uomo affamato, mentre la donna saggia non lo lascia uscire.. arrapato.
 
Ron sapeva di doverne parlare con lei.
Non poteva continuare a tenerlo nascosto. Lei aveva il diritto di sapere.
Pensava a questo, al casino che aveva combinato ma di cui forse non era affatto dispiaciuto.
Ci pensava mentre scendeva le scale del castello, diretto in sala grande.
Fu allora che qualcuno gli urtò contro riportandolo alla realtà.
“Sta un po’ attento sfigato”
Sbottò il ragazzo contro un tipo dall’aria pallida e corrucciata.
“Che c’è, la mamma non ti ha insegnato a chiedere scusa Potter? Ah già.. non ha potuto: è morta prima ancora che tu imparassi a camminare”
Ron si abbandonò ad un atteggiamento strafottente e arrogante, a cui il ragazzo di nome Harry Potter dei Grifondoro era abituato da anni.
Harry aprì la bocca per replicare ma fu subito interrotto da una nuova figura apparsa dal nulla.
Camminava con l’aria di chi può permettersi di mettere il mondo ai suoi piedi con un solo schiocco di dita.
Se possibile, era persino più spavaldo e arrogante di Ron Weasley.
“No”
Disse con aria annoiata alzando una mano contro il viso di Harry.
“Non ci interessa cosa hai da dire Potter.. abbiamo questioni più urgenti di cui occuparci”
Con un ultimo sguardo che esprimeva puro disprezzo, Ron e Draco Malfoy voltarono le spalle al Grifondoro mentre raggiungevano insieme i sotterranei.
Harry scosse il capo infastidito e riprese a salire le scale.
“Mi dispiace. Mio fratello sa essere un vero coglione quando ci si mette”
Sorpreso il Grifondoro alzò lo sguardo sul pianerottolo che distava da lui solo pochi gradini.
Non poteva crederci.
“S-stai parlando con..me?”
Chiese stupito alla ragazza dai capelli rossi che gli stava di fronte.
Lei ridacchiò, un suono che scaldò il cuore del ragazzo come un balsamo.
Era Ginni Weasley, la sorella di Ron, sua cotta epica da quando l’aveva vista quattro anni prima.
“Vedi qualcun altro in questo corridoio?”
Domandò la ragazza divertita indicando con un piccolo gesto il vuoto e il silenzio che li circondava.
Lui non seppe che dire, così sorrise e dallo sguardo indecifrabile di lei, Harry si chiese se per caso la ragazzo lo stesso considerando un ebete. Come d’altronde era opinione in tutta la scuola.
“Be allora..”
Disse lei scendendo i gradini e raggiungendo il ragazzo..
“… ci si vede in giro.. forse”
Aggiunse facendogli l’occhiolino e continuando a scendere le scale.
Il ragazzo rimase fermo per un po’, rimpiangendo di essere così stupido.
Sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Invece aveva fatto quello che sapeva fare meglio nella vita: restare impalato come uno stupido pezzo di ghiaccio.
“Per diamine ragazzo!”
Lo rimproverò un ciambellano del XV secolo raffigurato in un quadro li accanto.
“Avresti potuto almeno salutarla”
Il Grifondoro sbuffò arrabbiato, stanco di essere deriso persino dai quadri del castello.
Voltò le spalle al grasso ciambellano, che persino così sembrava essere più figo e saggio di lui, e raggiunse il suo dormitorio al settimo piano, dove avrebbe scritto nel suo diario personale che Ginny Weasley per la prima volta in quattro anni gli aveva rivolto la parola.
 
Avvistato: ragazzo solitario al settimo piano.
Si dice in giro che la sua specialità sia collezionare delusioni e figuracce come fossero Cioccorane.
 
Nei sotterranei invece, i ragazzi più ‘in’ di tutta Hogwarts e dintorni, sono impegnati con dei preparativi last minute. E quale migliore occasione per me se non una festa esclusiva a cui imbucarmi..
Si dice che D abbia grandi progetti per la serata.. ma R sembra essere un tantino distratto..
Teme forse che qualche verità esca allo scoperto?
D’altronde si sa: cos’è una festa senza qualche piccola sorpresa?!
Restate in ascolto, i gufi potrebbero presentarsi presto al vostro cospetto con scottanti rivelazioni…
 
“Mio padre è in Francia per affari.. credo c’entri qualcosa una delle sgualdrine di Madame Maxine.. chi lo sa.. il vecchio Lucius perde il pelo..”
Draco lasciò la frase in sospeso, mentre dalla punta della sua bacchetta brillava una fiamma azzurrina con la quale accese quella che aveva tanto l’aria di essere una canna.
Tirò la prima boccata, deliziandosi del sapore intenso del fumo nel suo palato, mentre si spaparanzava meglio sul divano in pelle di drago della sala comune e osservava alcune ragazze del suo corso che parlavano della festa imminente, lanciandogli ogni tanto occhiate eccitate ed eloquenti, alle quali il Serpeverde rispondeva con il suo solito sorriso sardonico.
“.. ho invitato alcune ex studentesse del castello. Non vogliono mancare al Ballo di Inverno. Gazza sarà impegnato con una certa emergenza al quinto piano.. un diversivo.. così loro possono sgattaiolare senza intoppi… vedrai Ron ce la spasseremo..”
Al suo fianco Ron Weasley non prestava attenzione alle parole del suo migliore amico.
Sembrava perso nei suoi pensieri mentre fissava il fuoco ruggente del camino.
“Mi stai ascoltando  Ron?”
Nel sentire il suo nome, il ragazzo scosse la testa e tornò a prestare attenzione.
“Scusa.. mi ero distratto un attimo..”
Draco sorrise.
“Fammi indovinare: ancora guai in Paradiso? Qualcuno non riesce a cogliere il frutto proibito?!”
Draco ridacchiò malizioso mentre Ron appariva infastidito.
“Puoi evitare di sbandierarlo in giro?”
Chiese fissando l’amico che allargò le braccia mentre aspirava un’altra boccata di fumo.
“Temi che Gossip Girl sia nei paraggi?!”
Scherzò il Serpeverde togliendosi la canna di bocca per passarla al suo amico.
“Tieni.. fatti un tiro. Ti rilasserà un pochino”
Ron guardò quell’involucro fumante con sospetto.
“Tranquillo.. è roba buona. Viene dalla foresta Proibita.. alcune erbe non sono utili solo nelle pozioni”
Ron prese la canna titubante mentre Draco lo osservava attentamente con quell’aria da diavolo tentatore.
In quel momento la porta della sala comune dei Serpeverde si aprì ed una studentessa fece il suo ingresso.
Notando il viso angelico e tremendamente attraente della ragazza, Ron si convinse più che mai di avere bisogno di staccare un po’ la spina.
La nuova arrivata e il ragazzo d’oro si scambiarono un’intensa occhiata prima che lei cambiasse subito direzione e lui aspirasse con foga dal filtro della canna con l’aria di uno appena emerso da un lago e in cerca di ossigeno.
Draco notò tutto, ma non fece domande.
 
Avvistata: Fleur Delacour uscire frettolosamente dalla sala comune. La sua presenza nella sala è durata meno di quella dei Diggory al galà di beneficenza dei Malfoy.. il che è tutto dire.
Che la bella francesina abbia qualcosa da nascondere?
E cos’era quello sguardo colpevole scambiato con il Golden Boy di Hogwarts?!
Sento puzza di bruciato.. e voi?!
 
 
“Perché non è ancora arrivato il mio vestito”
Hermione era vicina ad un crollo di nervi, come sempre alla viglia di un grande evento.
Per quel giorno le lezioni erano state sospese.
Tutto il castello era in fremente attesa.
Stava per celebrarsi il party più esclusivo della stagione: il Ballo di Inverno.
Tradizione secolare del collegio, il ballo metteva in mostra tutto ciò per cui la scuola era famosa: magia, scandali e oro.
Al ballo, come ad ogni altro evento mondano della scuola, partecipava ogni studente del castello, ma si sapeva che era solo la piccola e ristretta élite di Hogwarts ad avere il vero potere.
Figli le cui madri erano nel consiglio studentesco, padri che erano pezzi grossi del Ministero e che nel tempo libero assistevano ai campionati di Quidditch del paese, sedendo in prima fila con il Ministro della Magia in persona.
Era una cerchia ostile, un vero e proprio nido di calabroni reali.
Accedervi era impossibile e se qualche mal capitato ingenuo vi finiva per sbaglio, il rischio era quello di essere contaminato dal loro veleno mortale.
“L’elfo ha detto che ci vorrà ancora qualche minuto”
Squittì Calì Patil temendo la reazione di Hermione.
Essere la regina e avere in mano la vita sociale del castello richiedeva un impegno simile a quello di un imperatore col suo vasto impero.
Quel potere era inebriante ma poteva anche ucciderti con la stessa facilità con cui ti glorificava.
Hermione sbuffò impaziente sistemandosi la sottoveste mentre si rimirava nel grande specchio della sua camera.
“Va subito da quell’elfo incapace e digli di portarmi il vestito adesso o lo rispedisco a pulire piatti nelle cucine”
Ordinò esasperata mentre Calì correva fuori dal dormitorio.
“Notizie da Gossip Girl?”
Chiese a Padma Patil, sorella di Calì.
La gemella corse subito alla scrivania in mogano della ragazza e prese a controllare freneticamente la posta.
“Nessuna”
Rispose infine sollevata.
“Bene”
Mormorò Hermione soddisfatta sorridendo alla sua immagine nello specchio.
“Quella vecchia zitella obesa non avrà di cui parlare stasera. Tutto sarà perfetto. Devo esserlo”
Si corresse la Serpeverde con severità mentre la sua tirapiedi annuiva con convinzione.
 
Attenta Herm.. per una come te, i guai sono sempre dietro l’angolo.
Mai cantar vittoria prima dell’ultimo rintocco.
 
Anche in quella occasione il comitato era stato all’altezza della sua reputazione.
La sala grande era irriconoscibile.
I tavoli erano spariti, rimpiazzati da un immenso pavimento bianco e buffet con cibi costosi e minimal.
Fiocchi di neve cadevano dal soffitto incantato, tra le varie candele azzurre e bianche che volteggiavano tra gli invitati.
Piccoli fiori bianchi costeggiavano il perimetro della sala fino alla grande scultura in ghiaccio che rappresentava una regina ed un re, con le sembianze tremendamente simili a quelle di Hermione Granger e Ron Weasley, sotto la quale lo champagne scorreva al posto dell’acqua.
“Meraviglioso”
Mormorò rapita una ragazza del sesto anno.
“Non possiamo dirlo.. non fin quando Hermione non approva. La sua parola è legge”
Disse l’altra svuotando il suo flute di champagne.
“Hai ragione..”
Ridacchiò un’altra ragazzina giù ubriaca. Erano solo le 21:45
“Ehy voi l’avete vista?”
Chiese un’altra studentessa di Tassorosso, stretta nel suo bustino carnevalesco.
“E’ elegantemente in ritardo”
Rispose un’altra studentessa di Corvonero.
E fu in quel momento che la colossale porta della sala si aprì catturando l’attenzione di tutti.
“Quando si dice..un ingresso trionfale.. “
Commentò divertita una ragazza del gruppo.
 
Avvistata: Hermione Granger arrivare scortata alla sua festa..ops.. pardon, alla festa della scuola.
 
Hermione era perfetta nel suo abito cucito su misura per lei.
Il tessuto sembrava leggero e fragile come la carta velina, colorato di una particolare tonalità di azzurro ghiaccio.
L’ampia gonna scendeva dal corpetto di una taglia più piccolo per esaltare il suo decolté, scivolando sui fianchi fino a toccare terra.
Ogni ragazzo della sala avrebbe volentieri strappato quel tessuto etereo per infilarsi nella sua biancheria.
Ma la sua sottoveste restava off limits come la sua verginità.
Hermione continuò a camminare, incurante degli sguardi invidiosi delle ragazze e quelli desiderosi dei ragazzi.
Camminava fiera e altezzosa, il mento alto, le spalle dritte.
Dietro di lei, Lavanda Brown, Cali e Padma Patil formavano il suo piccolo corteo personale.
Api intorno all’ape Regina.
Hermione intravide Fleur e le si avvicinò abbracciandola.
La musica nella sala riprese e gli invitanti si abbandonarono di nuovo a chiacchiere e alcool.
“Tua madre ha fatto di nuovo un grande lavoro.. questa sala è un opera d’arte”
Si congratulò la ragazza indicando la sceneggiatura da favola nella quale tutti loro erano immersi.
Fleur scosse le spalle mentre stringeva la mano della sua migliore amica.
“Oh.. incantare tutti è la sua specialità. Sarà per questo che si è sposata ben sei volte.. “
Entrambe risero della battuta mentre raccoglievano un flute di champagne dal vassoio sorretto da un piccolo elfo domestico.
Brindarono mentre Fleur scorgeva da lontano lo sguardo intenso di Ron e cercava disperatamente un diversivo.
“Va tutto bene?”
Chiese Hermione notando l’espressione allarmata dell’amica al suo fianco.
Fleur sospirò cercando di sorridere.
“Si…è solo che.. guardati sei fantastica”
Fleur fece volteggiare l’amica per ammirare il suo vestito da ogni angolazione.
Hermione sorrise compiaciuta mentre Ron si avvicinava alle due.
Anche lui, impeccabile ed elegante nel suo smoking di taglio francese.
“Fleur posso parlarti un attimo”
Annunciò in tono grave mentre salutava distrattamente la sua ragazza, Hermione.
“Oh.. il primo ballo”
Annunciò Hermione sorpresa di aver fatto così tardi.
“Vi prego ragazzi, aprite voi le danze. Io devo prima assicurarmi che l’organizzazione proceda”
Hermione lasciò la mano del suo ragazzo in quella di Fleur che rispose a disagio:
“Non credo sia una buona idea..”
Ma prima che potesse solo aggiungere qualcosa, Hermione era sparita in un fruscio di seta e Ron aveva tirato a se la ragazza stringendola fino a condurla al centro della sala.
Lentamente si muovevano a ritmo di musica, impacciati ma molto bravi a nascondere il loro disagio ad occhi indiscreti.
“Dobbiamo parlare”
Riprese il ragazzo in tono deciso.
“.. Non abbiamo nulla da dirci.. sai bene come la penso: dovresti dirle la verità”
Ron fissò gli occhi della ragazza arrossendo lievemente.
“Fleur.. quello che è successo è stato uno sbaglio, un terribile sbaglio. Io sono innamorato di lei.. la amo davvero”
Fleur scosse il capo.
“Se davvero l’amassi allora le diresti tutto..  devi farlo e al più presto.. o lo farò io”
Concluse la ragazza con severità. Ron era allarmato ma anche spaventato.
“Miseriaccia Fleur!”
“E’ la mia migliore amica.. non posso continuarla a mentirle. Mi fa stare male, questa cosa mi sta distruggendo!”
La ragazza alzò parecchio la voce e si guardò intorno per assicurarsi che nessuno avesse udito le sue parole.
Per fortuna la musica sembrava aver coperto ogni cosa e tutti erano comunque troppo occupati ad allungare le mani o flirtare con qualcuno.
Fleur non aspettò che la canzone finisse.
Lasciò il Golden Boy solo al centro della sala, mentre andava a cercare il suo migliore amico: lo champagne.
 
Sembra che qualcuno abbia tirato fuori dall’armadio il suo vestito migliore, lasciando al suo posto qualche scheletro nascosto.
Attenti R ed F.. gli scheletri occupano poco spazio rispetto ad un capo McClane, ma se si muovono fanno molto più rumore..
 
Cedric Diggory era lo scapolo più ambito del castello.
La sua fama di palyboy non aveva nulla a che invidiare a quella di Draco Malfoy.
Ma contrariamente a Draco, Cedric non vantava solo un bel faccino.
Lui era riuscito laddove Draco aveva fallito: ottima carriera scolastica, capitano della squadra di Quidditch della sua casa, Prefetto e fiore all’occhiello dei genitori.
Di fronte a queste credenziali, il suo charme cresceva notevolmente rispetto a quello del Serpeverde.
Era forse per questo che i due si odiavano così tanto?
Nulla affatto.. le ostilità avevano radici profonde.
I Diggory avevano soffiato ai Malfoy una nomina ministeriale che spettava  loro di diritto.
Il vecchio Lucius non l’aveva affatto presa bene.
Aveva portato alla luce vecchie scartoffie nelle quali si nascondevano alcune malefatte del buon Diggory senior.
Per tutta risposta, il signor Diggory aveva consegnato al Winzegamot documenti che attestavano la corruzione di molti membri del tribunale ad opera di Lucius Malfoy, durante i processi per la cattura e la condanna di alcuni seguaci di Lord Voldemort.
Il tutto era avvenuto anni addietro, prima della caduta dell’oscuro signore e da quel momento, le due famiglie erano in lotta perenne.
Da allora, da bravi discendenti purosangue di nobili e antiche famiglie magiche, Draco e Cedric avevano continuato la tradizione dell’odiarsi a vicenda.
Quando Draco attraversò la sala grande per raggiungere il suo amico, vide Cedric circondato da un drappello di ragazze adoranti che pendevano dalle sue labbra pallide.
“Che succede?”
Chiese il ragazzo a Ron che sembrava più rilassato e sicuro di prima.
“Hai mai la sensazione che tutto questo sia sbagliato? Hai mai desiderato essere chiunque altro tranne che te? Una persona normale?”
Draco capì che Ron era di nuovo sbronzo.
“Tutti vorrebbero essere noi”
Rispose il Serpeverde facendo l’occhiolino ad una ragazza del quinto anno che gli fece cenno di raggiungerla fuori dalla sala.
Ron trangugiò un altro bicchiere di bourbon.
“Vacci piano con questo, amico”
Disse Draco sfilando di mano il bicchiere al ragazzo e lasciandolo li, solo e affranto.
Ron vagò con lo sguardo in cerca di chissà cosa.
Fu in quel momento che vide Cedric Diggory che sbaciucchiava una ragazza del suo corso dall’altro capo della sala.
Cedric si accorse dello sguardo infuriato del Serpeverde a baciò con più foga la ragazza palpandole il sedere.
“Dove vai?”
Fleur sbucò dal nulla, impedendo a Ron di proseguire oltre.
Con una mano sul petto del ragazzo, riuscì a fermarlo giusto in tempo.
“Lasciami andare..”
Disse Ron a denti stretti stringendo i pugni.
“Cavolo Ron sei sbronzo.. non è una buona idea. Non così. Non adesso. Domani te ne pentiresti”
 
 
“Ehy hai visto il mio ragazzo? Non riesco a trovarlo e stanno per eleggere il re e la regina del ballo”
Hermione passeggiava ansiosa fuori dalla sala in cerca di Ron.
Volteggiava tra coppiette appartate che avevano deciso di spingersi oltre.
Tra queste c’era Draco, il miglior amico del suo ragazzo, con una studentessa del quinto anno che conosceva solo di vista.
Non era così importante o famosa, affinché Hermione ricordasse il suo nome.
Quando Hermione parlò, Draco leccò le labbra della ragazza senza nome, sulle quali aveva spalmato della panna montata servendosi di una fragola.
“Sparisci sgualdrina”
Commentò Hermione infastidita e schifata prendendo la ragazza per un braccio e allontanandola dalla portata di Draco che ghignò.
“Sei un maiale”
“In realtà avresti voluto essere al suo posto, ma sei troppo casta per ammetterlo… o fingi di esserlo..”
Hermione sentì uno strano nervosismo, misto a rabbia crescerle dentro.
Non doveva prestare attenzioni alle perverse frecciatine del ragazzo, ma ogni volta finiva per cedere.
“Non mi abbasserò al tuo livello..”
Rispose fingendo un contegno che al momento non possedeva.
“.. vado a cercare il mio ragazzo.. sai, a qualcuno piace avere relazioni stabili piuttosto che partner occasionali.”
Hermione andò via, mentre Draco ridacchiava soddisfatto e un po’ infastidito perché la loro conversazione era durata meno di un minuto.
 
 
“Perché non adesso? Guardati intorno Fleur.. non siamo solo noi due a mentire. Questa stanza è piena di bugiardi.. si, dico a voi.. bugiardi”
Urlò Ron ad alcuni ragazzi che erano li vicino, abbastanza da sentire la sua sfuriata.
“Adesso calmati Ron.. non è il momento”
Fleur prese la mano del ragazzo e lo trascinò via dalla sala.
“Vieni, andiamo a..”
“Finalmente vi ho trovati”
Hermione sbucò dal nulla afferrando Ron e Fleur.
“Dove andate? Stanno per annunciare il re e la regina del ballo..”
“Io me ne vado”
Disse seccò Ron scrollandosi dalla stretta di Hermione.
“Cosa? Non puoi andartene adesso! E’ l’evento più importante della serata”
“Ho detto che me ne vado”
Hermione era scandalizzata.
Fleur osservò l’espressione dell’amica e capì che doveva intervenire subito.
Stavano attirando parecchio l’attenzione e doveva evitare che qualcuno capisse o intuisse qualcosa.
Fleur non poteva permetterlo.
Non quella sera.
Non ora che Ron non era lucido e Hermione stava aspettando il suo momento di gloria.
“Ascolta Herm, porto Ron in bagno a lavarsi il viso.. è un po’ sbronzo. Si riprenderà. Te lo riporto prima dell’annuncio”
“Va bene”
Mormorò Hermione ancora scossa.
“Grazie Fleur, tu si che sei un’amica”
La ragazza accompagnò Ron al bagno più vicino sentendosi tremendamente in colpa.
 
“Che hai da guardare sfigato?”
Urlò Hermione ad Harry Potter che si voltò subito insieme a tutti quelli che avevano assistito alla piccola scenetta appena consumata.
Hermione scappò via cercando di riacquistare quel contegno e quella stabilità che doveva sempre mostrare quando era in pubblico.
Harry Potter ritornò al sicuro nel suo cantuccio.
Non era un tipo da feste, non lo era mai stato.
Ma quella sera, dopo che Ginny Weasley gli aveva parlato, aveva deciso di andarci.
Non si aspettava che lei lo salutasse o gli parlasse di nuovo.
Forse prima era ubriaca o si stava prendendo gioco di lui come facevano tutti.
Harry non si aspettava nulla, ma aveva deciso di partecipare lo stesso a quella stupida festa.
Anche se questo significava passare la serata all’ombra, ad osservare Ginny Weasley che flirtava con i suoi ammiratori e beveva con le sue amiche.
“Non credevo fossi un tipo da feste”
Harry chiuse gli occhi senza voltarsi.
Era sicuro di essersi immaginato quella voce in tutta quella confusione di chiacchiere e musica.
“Sto parlando con te”
A quel punto Harry non poté ignorare il fatto che forse non si trattava di un’allucinazione.
Si voltò e fu investito dalla bellezza della ragazza.
Ginny Weasley indossava un abito color ciliegia che insieme alla sua carnagione pallida e ai suoi capelli rosso arancio, le donava l’aspetto di un delizioso e appetitoso cupcake.
‘Sta parlando con te. Sta parlando con te. Non essere un coglione e dille qualcosa di sensato’
“Pronto?”
Domandò la ragazza ridacchiando e scuotendo una mano di fronte al suo viso.
“Come scusa?”
Chiese lui maledicendo il tono della sua voce che gli era sembrato troppo aggressivo e le sue parole senza senso.
Perché non riusciva a flirtare come qualsiasi ragazzo al castello?
Perché non possedeva nulla di interessante per cui far perdere la testa alle ragazze?
“Ho detto che non credevo fossi un tipo da feste”
Ripeté la ragazza per nulla infastidita o spazientita.
Anzi, sembrava trovare la cosa buffa.
“Oh”
Rispose Harrg passandosi nervoso una mano tra i capelli scompigliati.
“Ma io sono un tipo da feste.. mi piacciono molto… si, sono.. belle”
‘Belle? Ma che cavolo stai dicendo?!”
Si rimproverò il ragazzo mentre Ginny rideva sinceramente divertita.
Lui rise per mascherare l’imbarazzo.
“Ok allora.. sei Mr Animo delle Feste e io non lo sapevo nemmeno..”
Replicò lei continuando a ridere mentre lui annuiva sempre con quel suo sorriso ebete.
“Eh già..”
“Ci si vede in giro”
Ginny gli fece l’occhiolino e sparì di nuovo tra la folla, lasciando ai suoi pensieri il ragazzo solitario che si sentì stupido e inadeguato come non mai.
 
 
“…. perchè sono innamorato di te!!”
La voce di Ron risuonò forte e chiara nel corridoio semi buio.
“Chi è questo squinternato?”
Domandò curiosa una ragazza di Tassorosso alla sua amica.
Entrambe uscivano dal bagno delle ragazze affianco a quello da cui provenivano le voci.
“Non ne ho idea..”
Rispose mentre nel bagno si sentì un piccolo suono, come un colpo secco.
La stessa voce di prima disse: “Ahi”
Poi più nulla.
 
 
“Hermione”
Calì e Padma Patil corsero verso la ragazza che tentava di restare calma inutilmente.
Sentiva che ormai quella serata era completamente rovinata.
Non era affatto stata perfetta come immaginava.
Più di tutto non riusciva a sopportare di dover continuare a sorridere e fingere che fosse tutto ok, quando tutto quello che voleva era solo rifugiarsi in camera sua ed ingozzarsi di cibo fino a vomitare.
Si sentiva uno schifo.
E quelli sguardi lascivi e curiosi la spogliavano, come a voler raggiungere la parte più profonda e meschina di lei.
Quella che odiava e che mascherava continuamente.
Lei era Hermione Granger, la ragazza che tutti amavano.
Quella perfetta, la studentessa modello con una vita sociale invidiabile.
Lei era quella che tutte le ragazze di Hogwarts volevano essere.
Non poteva permettersi di cedere… neanche per un secondo.
Con un sforzo che le sembrò titanico, Hermione continuò a camminare sfuggendo agli sguardi di quegli avvoltoi, raggiunse la porta principale rinunciando più volte alla terribile e seducente sensazione di afferrare un vassoio di cibo dal tavolo e scappare in camera sua nei sotterranei.
“Hermione”
Le sue tirapiedi la seguirono chiamandola ancora.
Sospirò cercando di ricomporsi, mentre si voltava per fronteggiarle.
“Si?”
Le gemelle indietreggiarono spaventate da qualcosa che lessero nello sguardo della ragazza.
“Stanno per eleggere il re e la regina del ballo.. dov’è Ron?”
Hermione si strinse nelle spalle, accarezzandosi le braccia.
D’un tratto aveva freddo.
“Cercatelo immediatamente”
Le gemelle fuggirono via come topi impauriti, ticchettando con i loro tacchi a spillo su tutto il pavimento in pietra del corridoio.
 
 
“Sta un po’ fermo”
Sbottò Fleur cercando di trattenere il viso di Ron.
Lui brontolò ma si arresa.
Era seduto sul pavimento del bagno, la camicia stropicciata, la giacca a terra al suo fianco.
Fleur era china su di lui, l’espressione corrucciata mentre tentava di sistemare l’occhio viola del ragazzo.
Fleur tirò fuori la bacchetta.
“Da quando conosci gli incantesimi di guarigione?”
Domandò il ragazzo riuscendo persino a sorridere.
“Non ti aggiusterò quel pasticcio con un incantesimo..”
Il Serpeverde corrugò la fronte curioso.
La porta del bagno si spalancò e un piccolo oggetto tondo si posò tra le mani della ragazza.
“Fard. Un vero miracolo.. meglio di qualsiasi magia”
“Non voglio truccarmi”
Brontolò il ragazzo offeso.
Fleur rise.
“Sul serio Ron? Dopo tutto quello che è successo..?”
Il Serpeverde scattò sulla difensiva.
“Non sarò mai uno di quei gay effemminati che credi”
“Ma certo.. tu sei Ronald Weasley, il Golden boy di Hogwarts, fidanzato con la ragazza più famosa e invidiabile del castello, capitano della squadra di Quidditch della tua casa, prefetto e ah.. innamorato della persona sbagliata”
Fleur rise e a quel punto il ragazzo si arrese.
Lasciò che la Serpeverde facesse la sua magia con quel dannato fard.
 
 
“Finalmente.. Hermione è sull’orlo di una crisi, che hai fatto all’occhio?”
“Niente”
Rispose Ron allarmato mentre Cali e Padma lo afferravano e lo trascinavano da Hermione per l’incoronazione.
Da lontano Fleur gli fece gesto di andare e che era tutto ok.
Almeno per il momento.
 
 
“E’ tradizione secolare ormai, eleggere il re e la regina del Ballo d’Inverno..”
Il presentatore, un ragazzo del settimo anno, era sul palco dove normalmente era situato il tavolo degli insegnanti.
Sotto di lui la scolaresca attendeva di sentire i due nomi che da anni ormai si ripetevano come un dogma: Ronald Weasley e Hermione Jane Granger.
E di fatti la coppia era già sul palco a fingere di essere preoccupata per il verdetto.
Per lo meno Hermione fingeva di esserlo.
Ron scrutava con aria minacciosa qualcuno tra la folla che sembrava ricambiare il suo sguardo.
“… E dunque sono lieto di annunciare che il re e la regina di questo ballo son-….”
Il presentatore dovette interrompersi all’istante.
Nella sala più di un centinaio di gufi erano piombati su di loro, uno stormo inferocito e gracchiante.
Il che voleva dire solo una cosa.
Notizie da Gossip Girl.
In meno di un secondo, il fruscio di centinaia di buste strappate riempì la sala, mentre gli occhi degli studenti correvano febbrili su quelle righe fresche di inchiostro:
 
Avvistato: Ronald Weasley dichiarare il suo amore in un bagno pubblico.
Già.. starete pensando che un bagno non sia il luogo più adatto per dichiararsi, ma neanche la persona coinvolta lo è.
Sembra che il Golden Boy preferisca canotte sudate dopo un allenamento di Quidditch alle gonnelle firmate di Hermione.
Vi state chiedendo chi sia il fortunato?
Si tratta dell’insospettabile playboy Cedric Diggory.
Lo so, lo so, sono sconvolta anch’io. Non lo vedete che mi tremano le mani nello scrivere?
Un amore omossessuale non faceva così scandalo dai tempi del coming out di Silente.. che riposi in pace!
Essere gay non  è una colpa, almeno che tu non sia Ronald Weasley o lo scapolo più ambito di Londra.
Fatti da parte Regina Herm, non si può competere con muscoli e testosterone.
 
Nella sala calò il silenzio, il più lungo e sepolcrale che quelle mura avessero mai ospitato.
Nessuno osava parlare.
Nessuno osava muoversi.
Tutti trattenevano il fiato.
Solo gli occhi sgranati che si muovevano dal viso incredulo e verdognolo di Hermione, a quello pallido e meno sconvolto di Ron, fino a quello contorto dalla rabbia e dalla paura di Cedric, rivelavano che i presenti erano ancora vivi e non delle statue di cera in un museo.
Hermione lasciò cadere la lettera tra le mani.
D’un tratto la stanza girò vorticosamente mostrandole visi sfocati come macchie di un quadro astratto.
Stava per svenire.
Lo sentiva.
“E’ vero?”
Riuscì a dire infine col tono di un cadavere mentre si rivolgeva al ragazzo al suo fianco.
“Si”
Confessò con voce sepolcrale Ron mentre qualcuno sospirava sorpreso tra la folla.
Il corpo della ragazza tremò come una foglia al vento.
“Hermione io..”
Il viso di Ron fu colpito da uno schiaffo così forte che la sua testa si voltò di parecchi centimetri.
Raccogliendo gli ultimi pezzi di una dignità e una reputazione che sapeva essere ormai distrutta, Hermione alzò la sua gonna e corse via, mentre qualcuno, un ragazzo che sembrava essere Cedric Diggory, lasciava cadere il suo bicchiere di champagne a terra e urlava:
“Sta mentendo. È uno schifoso bugiardo”
Tutti erano ancora troppo scossi per poter parlare.
 
 
Un altro ballo al castello è arrivato ed è finito.
E di che cosa sono grata? La verità.
A volte è la verità che cerchi di non affrontare.
O la verità che cambierà la tua vita.
A volte è la verità che sarebbe dovuta venire a galla da tempo.
O la verità che ti auguri non vedrà mai la luce.
Alcune verità possono essere intese diversamente da come speravamo ma rimangono sospese per molto tempo dopo essere state proferite.
Ma il tipo di verità per cui sono maggiormente grata?
Quella che non ti aspetti e che ti cade direttamente tra le braccia.
Ah e la verità su chi sono io.. bè questo resterà l’unico segreto non svelato della serata.

Kiss kiss
Gossip Girl.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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