Storie originali > Poesia
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Autore: KeyLimner    07/01/2014    0 recensioni
Vi siete mai accorti di trascinarvi dietro qualcosa a peso morto, solo per evitare di sprofondare completamente nell’inerzia? È un po’ come se continuaste a bere tutti i giorni del latte rancido, così, solo per abitudine, solo perché non ne avete altro e siete troppo pigri per andarne a comprare dell’altro. E così bevete… bevete… spillate fino all’ultima goccia di quel liquido dolciastro.
È questo che è diventata ormai la poesia? Del latte scaduto, un tempo tutto sommato buono (anche se a qualcuno non piaceva neanche allora), ma che ormai nessuno più beve… che solo ad annusarlo viene da storcere il naso?
Ma c’è chi seguita ad attaccarsi imperterrito al cartone e a ingurgitare a litri questo latte che sa di stantio. Fregandosene dell’acidità di stomaco. Volete un sorso anche voi?
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è odore di chiuso in questa stanza.
 
Di finestre sprangate.
Di sere assonnate,
condotte pigramente
ad una conclusione inutile.
 
Odore di pelle.
Di sogno scadente.
Di latte scaduto.
Di fiore appassito.
 
Odore di stelle
appena sfiorate,
in una notte silente:
la notte delle fate.
 
Ricordo quella notte
con un timore indolente,
come l’apparizione
di una Madonna inerte.
 
Ormai non sto più aspettando.
Lascio a voi le preghiere.
Rido al ghigno del mondo.
Del latte, ne prendo un bicchiere.
  
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