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Autore: albamajor    07/01/2014    1 recensioni
Dal testo:
[...] Un ragazzo si avvicinò a me, e appena i miei occhi si incrociarono con i suoi il mio cuore perse un battito, un azzurro bellissimo, da perdersi dentro, ancora una volta ...
Harry Styles, un comune diciannovenne dall'aspetto mozzafiato, vola in California per passare una vacanza solo con il suo migliore amico d'infanzia, Zayn Malik.
Durante la vacanza Harry incontrerà nuovi amici e l'amore sboccerà.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Surprising Holidays
First Look

 


 


 
HARRY'S  POV.

Aprii lentamente gli occhi e con una mano iniziai a stropicciarmeli, eravamo marzo e il freddo di Londra si faceva sentire, infatti un brivido mi percorse tutto il corpo, solo in quel momento mi accorsi che ero coperto solo da un lenzuolo; iniziai a cercare la coperta nel mio lettone, da due piazze, mi piaceva dormire comodo, a chi non piace. Toccai accanto a me ed era vuoto, mi mancò l'aria, lui non c'era, allora era solo un sogno. Raccolsi la coperta che era ai miei piedi e mi coprii fin sopra la testa, non avevo nessuna intenzione di alzarmi, volevo stare a letto e pensare a lui e quei mesi trascorsi insieme.
Era giugno, arrivai all'aeroporto della California, eravamo solo io e Zayn, andammo subito in hotel, un hotel di lusso, «The Ritz-Carlton» così si chiamava; facemmo le solite cose che si fanno quando arrivi in hotel. Dopo aver sistemato le mie cose, misi il costume e dopo aver salutato Zayn, che era già nel paese dei sogni, uscii, c'era davvero caldo, infatti mi ringraziai mentalmente per aver deciso di uscire solo in costume, non indossando nient'altro. Scesi in spiaggia e mi sedetti sulla sabbia calda, ammirai il panorama meraviglioso. C'erano dei ragazzi che giocavano a pallavolo, quindi mi decisi ad avvicinarmi a loro per guardare. Il mio sguardo cadde specialmente su uno di loro, aveva dei tatuaggi, stupendi, era basso in confronto a loro, i capelli sul castano chiaro. La partita durò un oretta, e solo in quel momento vidi i suoi occhi, il suo blu investì il mio verde, mi guardò per pochi minuti anche se a me sembrarono ore, il mio cuore batteva fortissimo, sembrava volesse uscire dal petto. Lui sorrise, un sorriso divertito, come se avesse sentito il mio cuore battere, ci giurerei che in viso fossi rosso, infatti mi alzai e mi allontanai, camminai per strada per delle lunghe ore, cercavo di scoprire il più possibile di quella città meravigliosa che avevamo scelto.
 
LOUIS'  POV.
 
Stavo giocando a pallavolo, quando lo vidi con la coda dell'occhio, un ragazzo stupendo, alto almeno un metro e ottanta, pieno di tatuaggi, quello che mi colpì di più fu la farfalla che aveva sul petto, e che dire dei suoi ricci, con delle ciocche schiacciate sulla fronte per il sudore. Continuai a giocare facendo finta di niente, anche se mi sentivo due occhi puntati addosso. Appena finii di giocare super giù dopo un'ora mi girai nella sua direzione e quello che vidi furono i suoi occhi verdi, occhi che mi fecero mancare il respiro, vidi nel suo volto un po' di imbarazzo, e questo mi portò a sorridere. Credo che lui se ne accorse perché distolse il mio sguardo e dopo essersi alzato si allontanò sempre più, volevo fermarlo e presentarmi, ma non lo feci. Cosa mi bloccò non lo so onestamente, però mi sarei sentito un cretino, non sapevo che dirgli:

«ciao, piacere, io sono Louis» 

Che cosa banale, non potevo fermarlo così, avrebbe pensato male, quale ragazzo sano di mente avrebbe fermato un altro ragazzo senza un motivo? Magari per abbordarlo, provarci. Mi ripresi solo quando mi sentii chiamare, andai con i miei amici a bere qualcosa al bar, parlammo, ridemmo, ma il mio pensiero andava sempre a quel ragazzo che avevo visto sulla spiaggia. Qualcosa mi aveva rapito, forse gli occhi, i suoi ricci o i suoi tatuaggi, so solo che ero immerso nei miei pensieri quando senti la voce di Niall richiamarmi:

«Louis, sei ancora tra di noi?» 

Mi voltai verso di lui annuendo.
 
«sì, biondino, ci sono, dicevi?» 

Lui ridacchiò divertito e dopo aver mangiato un paio di salatini iniziò a parlare

«dicevo che stasera dei ragazzi stanno organizzando una festa, tu vieni con noi?» 

Ascoltai la domanda e dopo aver bevuto un sorso del mio cocktail annuì 

«va bene Horan, vengo. A che ora? E dove ci vediamo?» 

Niall iniziò a pensare e poi sorridendo mi disse 

«veniamo a prenderti noi in hotel alle 22:30 fatti trovare sotto» 

Annuì semplicemente alle sue parole e dopo aver salutato tutti andai in hotel, avevo voglia di farmi una doccia e dormire, quella notte si prospettava lunga.
Appena arrivai in hotel salutai con un cenno la receptionist. Una ragazza alta, capelli scuri e occhi grandi, sempre scuri, aspettai un paio di minuti che l'ascensore si liberasse, e dopo averlo preso andai in camera, mi spogliai e dopo aver riempito la vasca da bagno mi lavai, feci un bagno lunghissimo, pensai a quel ragazzo con gli occhi verte smeraldo, ero curioso di sapere il suo nome, chissà se lo avrei rivisto mai. Una volta lavato e aver pranzato, in camera, mi sdraiai, dormii, e credo di aver sognato quegli occhi, occhi da smorzare il fiato, riaprii lentamente gli occhi e dopo averli stropicciati presi il telefono e guardai l'ora «20:30» avevo dormito tutto il pomeriggio, non ci credevo, ma comunque era anche normale, ero in California da una settimana ed ero stato tutto il tempo fuori con quei ragazzi che ho conosciuto l'attimo dopo essere arrivato, Non potrò dimenticare come ho conosciuto Niall, camminavo per strada distrattamente e gli finii addosso, fu lui a scusarsi anche se la colpa era mia, e da quel momento non mi aveva lasciato in pace, voleva, come dice lui, farmi passare l'estate più bella della mia vita. Presi un sospiro e mi decisi ad alzarmi, iniziai a sistemarmi, indossai una maglia a righe blu e bianca, un paio di pantaloni rossi, e le bretelle, persi più tempo a sistemarmi i capelli, dovevano rimanere perfetti durante tutta la notte, non volevo ritrovarmeli davanti gli occhi mentre ballavo. Si fece l'ora e velocemente scesi, lì aspettai nella hall parlando un po' con quella ragazza, che mi fece tante domande, troppe per me, odiavo chi voleva sapere troppo, le stavo raccontando che andavo ad una festa quando finalmente vidi Niall, la salutai distrattamente e velocemente uscii dal hotel per andare a quella festa. Una volta arrivato salutai tutte le persone che Niall e Liam mi presentarono e dopo poco andai al piano bar a bere qualche drink, proprio per scaricare un po' la tensione, non conoscevo nessuno, infondo ero lì per una vacanza, ed ero partito solo, forse volevo staccare un po' da quella vita monotona, ero fidanzato con una ragazza Eleanor, ma da un po' Non andava bene con lei, forse perché da un po' ero attratto dai ragazzi, non saprei. Appena mi ero buttato giù tre o quattro drink mi buttai sulla pista, iniziai a seguire il ritmo della musica che mi entrava dentro, mi ero liberato di qualsiasi pensiero, mi strusciavo addosso ad un ragazzo che a parer mio ci stava, infatti le sue mani erano arrivate sul mio sedere, lo palpava, lo stringeva, e qualcosa nel basso ventre si era risvegliato, avevo una forte fitta, Lo presi da una mano e lo tirai in bagno, una volta entrati chiusi la porta dietro le mie spalle e mi sbottonai i pantaloni, lui senza pensarci due volte si inginocchiò e mi fece provare un orgasmo meraviglioso, forse era il troppo alcool che avevo dentro, ma la testa girava, appena finito mi allacciai i pantaloni e uscii dal bagno lasciandolo la. Forse perché aveva i capelli ricci, con alcune ciocche premute sulla fronte che mi fecero pensare a quel ragazzo visto sulla spiaggia, so solo che nel buio dell'orgasmo vidi quel verde riempire il buio. La festa andò avanti tutta la notte, e di conseguenza l'alcool dentro di me cresceva ogni minuto sempre più. Mi divertii Non posso negarlo. L'indomani mi svegliai su un divano, ma non era un posto nuovo, ma un posto già visto, mi alzai e mi guardai bene in giro, ora ricordo, era casa di Niall, come sempre molto, troppo protettivo, mi portai una mano sulla testa, mi girava, troppo, e avevo ancora nausea, ricordo che avevo vomitato, e che Niall decisi di portarmi da lui, a si, ora inizio a ricordare qualcosa, e quel ragazzo in bagno, ma che pensavo? Guardai il telefono e trovai una decina di chiamate di El, ma non volevo sentirla, Non ora.
 
HARRY'S POV.

Ero appena andato via dalla spiaggia, dopo una lunga camminata in riva al mare, le onde che mi bagnavano i piedi era un ottimo modo per rilassarmi un po' e non pensare a niente. Arrivai davanti un bar, bello, elegante, entrai e ordinai un caffè con un cornetto, si, la fame si faceva sentiva, dopo il viaggio non avevo fatto ancora colazione, mangiai lentamente sorseggiando quel caffè, appena finii pagai e pensai che fare, non volevo già tornare in hotel ma Zayn mi aspettava, avevamo deciso di passare un po' di tempo insieme, solo noi due come i vecchi tempi, eravamo cresciuti insieme, e ogni estate la passavamo insieme, un po' con i miei genitori, un po' con i suoi, ma ora che avevamo raggiunto la maggiore età avevamo deciso di partire da soli, così da divertirci, lui voleva fare stragi di ragazze, e io come anche lui sapeva stragi di ragazzi. Ero gay, lo avevo detto alla mia famiglia all'età di sedici anni, super giù quando era sicuro, quando avevo capito che ero attratto solo dai ragazzi, le ragazze se pur ci provassero non riuscivo a vederle altro che amiche. Continuai comunque a camminare per le strade della California fin quando non raggiunsi l'hotel, salutami la ragazza che stava alla reception con un cenno di mano, sembrava una ragazza simpatica, e mi attiravano i suoi capelli lunghi e scuri, forse perché mi ricordavano i capelli di mia madre. Presi l'ascensore che mi portò al quarto piano, appena arrivato presi la chiave e aprii la porta della mia Camera, e lo vidi, lì sdraiato, era sempre stupendo, come sempre, ma mentre dormiva sembrava un angelo. Mi avvicinai al suo letto e una volta seduto lo chiamai 

«Zayn svegliati» 

E lo spintonai appena, ma lui non aveva reagito, quindi aumentai il volume del tono 

«Zay, cavolo vuoi dormire tutto il giorno? Se lo sapevo venivo solo. Svegliati, è un comando» 

A quelle parole lo vidi muoversi, sparare bestemmie in qualche lingua conosciuta solo da lui, io sorrisi pensando quanto fosse dolce, se non era il mio migliore amico mi sarei innamorato di lui sicuramente. Mi chinai leggermente così da potergli lasciare un bacio sulla sua guancia, vidi un sorriso nascere sulle sue labbra e finalmente aprii un occhio, e mi guardò. Mugugnò qualcosa senza senso, ma finalmente si alzò e mi guardò 

«mhhhhh, Non eri fuori tu? Dove sei stato? Conquiste? Hai scopato? E parla e che palle»

 Disse tutte queste parole d'un fiato, senza respirare, cosa che mi portò a ridere divertito:

«ero fuori a passeggiare, ho mangiato e portato qualcosa a te, e non ho fatto conquiste, sai che non mi piace andare col primo che incontro, e se non parli così velocemente forse ti potrei rispondere»

Dissi ridendo divertito mentre lui si guardava attorno ancor a stordito dal sonno. Dopo poco si alzò e si chiuse in bagno, sicuramente per farsi una doccia visto che sentivo l'acqua scorrere. Io Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto, pensavo un po' alla mia vita, non vedevo mio padre da anni, se n'era andato lasciando mia madre con due bambini, io e mia sorella, Gemma, con loro avevo un rapporto, le volevo bene, e non potevo immaginare la mia vita senza di loro, anche se da un anno abitavo da solo, avevo un lavoro che mi permetteva una indipendenza, e così ero andato ad abitare da solo. E c'era poi un'altra cosa che mi girava nella testa, quegli occhi blu, chissà se lo avrei rivisto, se abitava in California, o in qualche altro paese. Quegli occhi erano da smorzare il fiato, erano stupendi, e quei tatuaggi che gli riempivano la pelle appena abbronzata. Volevo rivederlo. Dopo poco a interrompere i miei pensieri fu Zayn che uscì dal bagno, si avvicinò a me scuotendomi appena, aprii gli occhi e lo guardai sorridendo. 

«A che pensi Styles?» 

Feci spallucce

 «a niente di che, alla mia famiglia, e poi…»

Lui mi guardò curioso
 
«e poi?»

«e poi ad un ragazzo con gli occhi blu, occhi da smorzare il fiato, stupendo, l'ho visto sulla spiaggia mentre giocava a pallavolo con degli amici, ma non so come si chiama e se lo rivedrò» 

Lui mi guardò confuso, non aveva capito sicuramente, onestamente parlando non avevo capito neanche io, non mi sapevo spiegare, questo era il problema, e poi iniziò a parlare lui 

«domani mattina andremo di nuovo su quella spiaggia, così se c’è ti presenterai e te lo scopi»

Disse le ultime parole ridendo divertito, forse per colpa del mio viso sbalordito, ma lo ignorai dicendogli di vestirsi così saremo andati a pranzare. Appena finii di sistemarsi andammo in sala da pranzo e ordinammo qualcosa, di veloce, così da fare in fretta e uscire, e infatti dopo un'ora eravamo già fuori a cercare qualche posto carino dove passare un po' di tempo, dovevamo scoprire quel paese stupendo. Zayn voleva scendere sulla spiaggia, faceva i capricci come un bambino quando vuole le caramelle, così lo feci contento e andammo sulla spiaggia. Ci spogliammo rimanendo in costume, ci buttammo a mare facendoci un lungo bagno, ci voleva, mi stavo rilassando, mi stavo divertendo assieme al mio migliore amico. Ormai lui era diventato tutta la mia vita. Guardammo il tramonto sulla spiaggia, fin quando non ci fu’ buio così decidemmo di ritornare in hotel non volevamo stare fuori, anche perché io non avevo riposato dopo il viaggio. Passammo d’avanti una casa, si sentiva della musica sicuramente c’era una festa 

«entriamo? Stiamo poco e poi andiamo a dormire»


Lo guardai aggrottando la fronte, non avevo voglia di entrare ma volevo accontentarlo così annui semplicemente e entrammo, ci bevemmo un drink e dopo aver dato un occhiata in giro andammo via raggiungemmo l’hotel. Una volta in camera mi spogliai e mi buttai sul letto, diedi la buonanotte a Zayn e crollai subito senza neanche rendermene conto.
 
FINE PRIMO CAPITOLO.
 

 

Angolo Autrice.
Salve a tutti, so che avrei dovuto aggiungere "L'angolo autrice" prima ancora di pubblicare i capitolo, ma vi giuro non mi venivano le parole; sono un caso disperato! Non sono brava con le parole, infatti mi stupisco di aver "partorito" un capitolo come questo, - in realtà ne ho già scritti altri due - è stata una sofferenza HAHAHAH
Beh, ovviamente vi chiedo - per favore - di recensire la storia e farmi sapere cosa ne pensate, se ne vale la pena continuare a scrivere. Accetto anche consigli.
Okay, continuo a non avere parole adatte da dirvi. Vi ringrazio di essere passati a leggere, anche se non recensite, se non la mettete tra le seguite e blabla HAHAHAH
Comunque vi saluto e vi ringrazio ancora altre mille volte per avermi dedicato questi minuti del vostro tempo.
Un bacio, Laura.
  
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