Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: reve99    07/01/2014    1 recensioni
Michele e beatrice sono due giovani amanti della scrittura. l'uno è vittima della solitudine ed è l'escluso dalla società, l'altra è talmente ricercata per la sua bellezza da diventare un oggetto per divertirsi, una cosa da possedere, una persona senza importanza. loro sfogheranno le loro inquietudini su un sito simile ad EFP (GSN) Giovani Scrittori Novelli, ma il pubblico non considererà le loro storie. solo loro due si piaceranno tra di loro. insieme si daranno consigli, lettere d'affetto finché non si incontreranno...
una commedia tragicomica che spinge a riflettere, a divertire ed anche a meravigliare, sulla base di un legame d'amore nell'epoca delle comunicazioni virtuali. una storia tutta da scoprire: BUONA LETTURA. RECENSITE NUMEROSI.
dal testo:
Riuscireste a pensare l’oceano in una sola goccia? Immaginatevi ora come una goccia insulsa in mezzo all’oceano, ora pensate agli altri come tante altre gocce che si uniscono a voi. Osservate le meraviglie del mare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP. 7

In questa drammatica situazione i cuori dei due giovani protagonisti si stavano lacerando pressati da una crescente sofferenza che li stava divorando.
Michele decise di andare in quel meraviglioso giardino per sfogarsi, non era una bella giornata però, e pioveva: le gocce di pioggia erano come lacrime dal cielo e nonostante i consigli inutili della madre di non peggiorare la sua salute andando nel bosco con quel freddo Michele mise un cappotto e si mise a camminare lentamente sotto la pioggia. Un povero vecchio lungo il cammino gli chiese: “Ehi, bel giovanotto, che ci fai in giro con questa pioggia?” quell’ombra errante e ringrinzita sapeva di povertà e di degrado e Michele non gli fece caso anche se le sue strane rise inquietanti che giungevano ai suoi orecchi come un eco lo facevano sussultare. Giunse al giardino, ma per sua sorpresa era già occupato: una povera ninfa sfiorita era sdraiata sul prato nudo a piangere mentre lasciava che l’acqua sfiorasse la sua morbida pelle e inondasse gli occhi spenti e i capelli secchi e ramosi. Michele non ci fece per un po’ caso e stette lì a fissare la pioggia che scendeva sui pini e gli uccelli erranti con le ali fradicie. Quella ninfa sfiorita si alzò quando vide la figura del ragazzo infelice nostalgica e sbiadita dall’acqua. Gli si avvicinò e gli toccò la spalla, un gesto leggero, morbido, languido e carezzevole che fu per Michele come un grappolo d’uva in una giornata torrida. Il ragazzo infelice si voltò e vide la ninfa sfiorita negli occhi: era la ragazza che aveva incrociato per strada qualche tempo fa, quella che aveva invaso di pensieri la sua mente. Il dialogo si svolse nel silenzio e non aprirono la bocca ma il cuore. La povera Beatrice non era più bella come una volta: erano passati pochi mesi, ma il dolore l’aveva distrutta. Ella disse: “Ciao, chi sei?” il ragazzo infelice disse: “Mi chiamo Michele!” a questo punto gli occhi di Beatrice si riempirono d’immenso, d’eterno e il senso della vita lo ritrovò in quelle parole, in quella voce, nel calore che Michele emanava. Beatrice si ricordò di un messaggio che gli aveva inviato su quel sito, un po’ di settimane fa, uno degli ultimi e lo ripeté a Michele affinché potesse riconoscerla: “Mi dispiace ma la situazione in casa è drammatica e io preferirei staccare da tutto! Mi Spiace e spero che un giorno potrò vederti di persona…” Michele rimase sconvolto e disse, in un tono tra il reale e il sogno: “Beatrice, Beatrice!” “Michele, ecco! Il destino ora mi sorride!” in quel momento un raggio di sole brillò sulle loro teste e sembrò isolarli dal mondo, dalla tempesta, dalla notte. Beatrice disse: “Possiamo ricominciare Michele, non temere io sarò con te per sempre!” -si presero per mano-non si erano mai visti ma ormai i loro cuori sussistevano in un cuore e la loro anima non era divisa.
Si conoscevano proprio come il sole conosce il cielo.
Michele portava una gioia indicibile nel cuore che si sciupava sotto l’effetto del dolore che doveva sopportare. “Guarda, guarda Michele, l’arcobaleno!” lo consolava Beatrice. un arcobaleno meraviglioso si formava sopra di loro mentre la pioggia cessava e il sole batteva tra i rami, la natura cominciava a risvegliarsi, un fruscio tra i rami, il cinguettio degli uccelli e lo spirito del giardino ritornare in vita sotto la luce variopinta del sole che cadeva nell’orizzonte.
“Beatrice, sei un angelo! È incredibile: io non ti ho mai vista ma non ho mai conosciuto una persona tanto come te.”
“Si chiama amore questo Michele, ed io sono un angelo storpio: ho una sola ala. Anche tu sei un angelo storpio, lo vede dai tuoi occhi, ma se ci abbracceremo potremo volare insieme. Guarda, guarda il sole, lo supereremo insieme: l’amore è più forte del destino!” qui il viso di Beatrice si avvicinò a quello di Michele e il suo dolce viso sembrava riacquistare la bellezza dimenticata. non credo che possa riuscire a descrivere le sensazioni che nel silenzio provava Michele nel sentire il profumo mieloso di quella ragazza, il viso celestiale illuminato dal tramonto e la morbida stretta delle sue braccia.
Le loro labbra si unirono e si avvicinarono sempre di più, finché le loro lingue non si toccarono. in quel dolcissimo e langudo bacio il loro amore andava oltre il destino.
Erano una cosa sola che volava oltre l’orizzonte.

 

FINIS

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: reve99