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Autore: shinobi999    07/01/2014    0 recensioni
Nell’ armagemakina le forze del bene è quelle del male si scontrano senza risparmiarsi.
Dopo un tempo interminabile l’ultimo strascico di questa guerra è finita.
L’ ultimo sovrano degli inferi è morto.
Bene e Male non ormai non avevano più senso.
Ciò che occorreva era la forza per fermare questo conflitto.
Cosa succede dopo?
Chi vince è chi perde?
Questa la storia dunque leggete se vi interessa.
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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~~Dopo ci fu una riunione anzi è meglio dire un consiglio di guerra.
I contrari volevano cacciare la nuova arrivata.
Tutta via il proprietario punto i piedi.
“Se avessi fatto lo stesso discorso adesso qui non ci sarebbe nessuno di voi.”
Fece con un sorriso.
“Comunque non voglio mettere nei guai nessuno di voi.”
Mentre si versava una tazza di caffe.
Amaro visto che non metteva lo zucchero.
“Lo affideremo all’ ultimo arrivato.”
È qui tutti sbiancarono.
Sapevano che il ragazzo era un ex disoccupato, che dovete lasciare l’accademia militare in quanto finita la guerra fu deciso di chiudere senza tanti problemi la truppe dei soldati volontari.
Che poi a mala voglia aveva cercato un posto di lavoro normale. 
Ad aggravare la cosa lui era entrato per vendicare la sua famiglia massacrata dai demoni.
Però era vero che non poteva fare l’associale per sempre.
Dieci minuti dopo.
“Io dovrei fare da insegnante a un d…”
Era tutto stizzito.
“Esatto!”
Fece il capo, mentre guardava alcune carte.
“Mi rifiuto!”
Fece categorico lui.
“Caro ragazzo, da quando lavori da noi?”
Fece senza problemi.
“Un anno è sei mesi!”
Fece lui.
“Bene visto che siamo in azienda è non in ente benefico sai che noi dobbiamo produrre risultati: è tu caro ragazzo sei il nostro dipendete che non produci abbastanza, non riesci a vedere dunque io ti affido questo compito!”
E mentre lo guardava faceva un sorriso.
Poi senti un battere alla porta.
“Tempismo perfetto.”
Mentre un figura in tutta con un cappuccino sulla testa.
“Da oggi Fino lavora da noi, questo è il tuo maestro Raul!”
Mentre faceva le presentazioni.
Il ragazzo non capiva più nulla.
“Assicurale di insegnarli tutto il necessario.”
Mentre il ragazzo scattava in piedi.
“Fino questo è il tuo superiore, ti insegnerà tutto.”
Mentre il ragazzo guardava la figura incappucciata che lo fisavano con i suoi occhi viola. 
“Piacere di conoscerla!”
Fece con un inchino.
Mentre il ragazzo non sapeva che pesci pigliare.
“Qui dice che ti sei fatto un po’ di galera potrei sapere i motivi.”
È qui il ragazzo si fece curioso.
“Mi sono opposto alla Vintage, non sopportavo quegli ipocriti!”
Fece senza problemi.
“Scusi cosa è la Vintage?”
Disse l’altro dipendente.
“Vintage oppure come amano chiamarsi i veri demoni, sono coloro che si sono macchiati delle più feroci azioni, non attaccavano solo gli uomini ma torturavano anche i loro simili, quando il re mori sai che bene c’è stata la cosiddetta strage infernale, la vintage senza il re che li proteggeva fu letteralmente assaltata, la risposta fu un bagno di sangue!”
Chi disse la cosa era una figura dai lunghi capelli neri, è occhi color rubino è una pelle cadaverica.
“Capisco la Vintage non riesce a comandare è se sapesse che uno degli oppositori al tempo del re è ancora viva, perderebbero la faccia del tutto.”
Continuo l’uomo.
“Non sono interessata a cosa vogliano quei pazzi, tanto io solo la figlia di un amante del re, io voglio solo ricominciare a vivere.”
È qui si senti un applauso.
“Bene, Raul l’allieva è tu: inizia ad insegnare.”
È qui il ragazzo se ne andò.
Seguita a ruota dalla sua spalla.
Lasciata la stanza il capo si lascio a un sospiro.
Era una prova decisamente dura per entrambi i ragazzi.
Mentre uscivano il ragazzo aveva mille pensieri.
Ma scherziamo! Il capo è pazzo! No un minuto o capito devo fingermi gentile cosi smaschero questo demone!
Mentre lo pensava i suoi pensieri furono interrotti da una voce dietro.
“Ei Raul cosa devo fare?”
Il ragazzo decise di usare un comportamento gentile.
“Devo insegnarti le basi, è per tanto stavo facendo un ripasso mentale, su vieni!”
Prese da un armadietto una scopa.
“Per prima cosa, la pulizia!”
È fece vedere come si puliva il pavimento.
“L’ igiene è importante, per qui trattiamo di tutto dunque i pavimenti devono essere sempre puliti!”
E mentre lo diceva vedeva che lo guardava tutta rapita.
“Pulire prima è dopo l’apertura è il minimo, per tanto bisogna pulire anche quando non ci sono molti clienti per tenere uno standard accettabile!” 
Poi vide che si distrasse.
“O allora è questa …!”
Poi indico una televisione.
“Scusa ma come l’ho chiamato questo specchio?”
È qui il ragazzo non capi.
“Specchio?”
Mentre guardava la ragazza.
“Si è uguale a quello che aveva nella stanza reale, bi erano tanti umani e altre creature che urlavano è sì disperavano di voler uscire!”
È qui il ragazzo ebbe un colpo.
Quello che descriveva era uno specchio maledetto ovvero un luogo dove si buttava per torturare le persone.
“Mi stai ascoltando!”
Fece infine.
“Ti ascolto, è solo che non capisco come avete potuto mettervi un orsetto di pezza!”
Mentre passava una pubblicità.
“Questa è una televisione, mentre questo è uno schermo da computer sono elettrodomestici!”
È qui la vide tutta attenta.
“Elettrodomestici?”
Fece tutta curiosa.
“Si noi vendiamo oggetti che aiutano la gente per migliorare il luogo dove vivono!”
È qui la vide tutta felice.
“Incredibile, all’ inferno bisogna usare metodi tutti crudeli qui invece basta entrare in un negozio è puoi migliorare la tua vita!”
Mentre saltava a piedi unita.
“Va bene, ma inizia a pulire!”
È gli passo la scopa.
“Va bene capo!”
È inizio subito a pulire.
È qui il ragazzo rimase sorpreso da quanto era obbediente.
“Aiutare la gente?”
Disse a bassa voce.
Poi senti una notizia dal telegiornale.
Si parlava di fare un memoriale per la fine della guerra dovuto alla sconfitta del re dei demoni.
Per il ragazzo queste notizie erano una pugnalata.
Il giorno della sconfitta fu improvvisa.
È lui si era trovato nulla in mano, era solo una persona normale.
No, non si poteva definire normale, saper combattere era divenuto inutile, è le forze militari regolari non accettavano che coloro che avevano delle referenze.
Aveva perso tutto.
Gli era rimasto solo il vuoto è l’odio.
Anche per questo mondo che gli aveva tolto il suo sogno.
Adesso vedeva un demone girare come un sguattero.
È si chiedeva per cosa dovevano dedicare la vita ora.
Finita le pulizia torno alla cassa.
Essendo molto fiscale controllo il lavoro è dovete ammettere che aveva fatto bene.
“Bene adesso osserva come si servono i clienti!”
Idea peggiore non c’era.
Causa un suo suggerimento di mostrarsi eccita.
I poveracci sentivano uno spirito satanico che li voleva uccidere.
In più lei rispondeva con un sorriso inquietante.
Che sembrava che gli volesse divorare.
“Mamma mia!”
Fece ad alta voce.
“Cosa c’è?”
Fece il demone ingenuamente.
“Cosa c’è i clienti crede che tu gli voglia divorare!”
Rispose.
“Mi ai detto che tu che li devo guardare tutto eccitata!”
È qui il ragazzo ebbe un colpo al cuore.
Cerco quindi di cambiare argomento perché si era dato una mezza zappata sui piedi.
“Comunque, iniziamo devi toglierti il cappuccino, sembri un estranea o peggio.”
A queste parole la discussione si blocco.
“Ai ragione scusa!”
È qui ragazzo ebbe un colpo, aveva visto molti demoni, ma con tanta grazia e bellezza mai!
La pelle era come porcellana, le guance leggermente rosate, un mare di capelli lisci di color oro coronavano quel viso angelico è perfetto.
Qui fa rapito dalla bellezza angelica è pura che emanava.
Però appena fece la sua strana risata diabolica si ricordo che fosse un demone.
Pesò che questa bellezza effeminata fosse un arma dei demoni più subdoli come i canti delle sirene per ipnotizzare i marinai.
“Cosa c’è?”
Lo fiso.
“Niente!”
Fece lui seccato.
Poi senti arrivare un problema.
“Cosa c’è?”
Purtroppo era arrivato un guaio.
Un maniaco, o meglio un cliente maniaco.
Aveva la mania di palpare il culo delle ragazze.
“Cosa c’è?”
Fece tutta attenta.
Poi lo inquadro come un falco vede una lepre.
“Quella mummia è un problema?”
Poi lo vide avvicinarsi.
Tac.
Aveva alzato un gonna.
“Adesso lo polverizzo!”
Il vecchio prese il cestino della spesa.
 Il pugno gli stava per arrivare a pochi centimetri.
“Prendo questo!”
Aveva presso una lampadina, è fece un sorriso beffardo.
“Grazie mille per l’acquisto!”
Fece lui.
Non riusciva chi era peggio se il vecchio, o il demone che aveva capito che l’uomo era un cliente dunque non si toccava.
Certo che la natura è strana.
 Poi vide i due addetti dello scarico merci guardare.
Erano l’amazzone è la valchiria che schioccavano le dite.
Che speravano che il pervertito stavolta si prendeva un pugno.
È qui il ragazzo capi il motivo dell’azione: era stata consigliata dalle due virago che doveva colpire i pervertiti.
Il motivo era molto semplice, anche loro per quanto forti avevano dovuto subire la mano morta dell’vecchio maniaco, che comprava solo una lampadina economica!
 Ed entrambe volevano massacralo di botte.
Tutta via il cliente è dio dunque non si tocca, è se una fonte di guadagno costate si deve adorare.
Poi successe una cosa strana.
Il giovane demone aveva equivocato.
Pensava che farsi toccare il sedere fosse un modo di comunicare, è dunque insisteva perché gli fosse toccato il suo.
Il poveretto divenne fuxia dalla vergogna.
Il demone insisteva perché lavorando nello stesso negozio, le forme comunicative erano importanti.
Le due se la ridevano perché vedevano l’imbarazzo del ragazzo che era sempre rigido è inflessibile.
Arrivo però la pausa pranzo.
È questo fatto lo salvo.
Cosi riuscii a scaricare per un po’ la cosa all’ ufficio imballaggio scarico/carico merci.
Certo era preoccupato cosa potesse imparare da un amazzone con sei braccia che aveva i muscoli al posto dei neuroni, è una Valchiria che aveva il sangue dei draghi.
Tutta via la sua forza vitale si disperdeva.
Si sentiva totalmente perso.
Doveva istruire la figlia di colui che voleva uccidere.
Alla sala mensa però non andò meglio.
“Guarda, il pupo che sospira, non problemi io Vanessa Umenokouji Kagoro te li risolvo in un lampo!”
Fece la cuoca della sala mensa.
“Certo Vuk!”
Fece lui già abbastanza disperato.
“Vanessa Umenokouji Kagoro non accorciare il mio nome!”
Fece tutta scorbutica.
“Signorina ai controllato le spedizione del pomeriggio?”
È qui la ragazza ebbe un colpo al cuore.
“È vero, vado subito!”
È corse via.
“Posso?”
Fece chi lo aveva tolto dagli impicci.
“Certo capo!”
Fece in maniera acida.
“Come lavora la tua apprendista?”
La domanda era molta chiara ma non chiedeva una risposta.
“Si impegna.”
Fece infine.
“Bene, sai cosa detto quando si iscritta gli esseri umani sono persone...!”
Tutta via lo vide andare via.
In realtà sapeva che lui odiava tutto.
“Sembra un gatto a cui hanno pestato la coda.”
Fece un uomo vestito da cuoco.
“Tu sorella Vanessa Umenokouji Kagoro ovvero l’attuale Leviathan è stata attratta come il miele dall’ invidia del ragazzo.”
Fece verso la figura che lo guardava con ria minacciosa.
“Comunque non ti preoccupare attuale portatore del titolo di Belzebù anche il peccato della gola non da meno.”
La figura non parlava.
“Lo so per tutti sono un Otaku del cazzo, ma tu sai che si dovessi scatenare perdi...”
 Non ci fu risposta solo uno scambio di sguardi.
A cui segui un sospiro. 
“Ei cosa succede Manigoldo?”
Fece una figura prosperosa dai capelli arruffati.
“Nulla stavamo parlando della sua sorellina Vanessa Umenokouji Kagoro che non sopporta di essere chiamata Vuk.”
La ragazza fece un sorriso.
“Bè è un fratello maggiore che si preoccupa della sua sorellina!”
È chino la testa.
“Bè arrivederci adesso devo vedere il secondo tempo.”
L’ uomo se andava nel suo ufficio.
È vide il boss che ci provava con la sua glaciale segretaria.
Che gli dava il due di picche come il solito.
Mentre andava nell’ ufficio.
Vedeva che il ragazzo aveva dei problemi.
Aver dato la diavolessa a un amazzone è una valchiria aveva dato alla ragazza una strana idea o meglio concezione del mondo del lavoro.
È così aveva modificato il corpo.
Il braccio sembrava pronto a scoppiare delle maniche, con bicipiti e avambracci che sembrava antiquato in pietra. Il suo petto sembrava più ampio insieme con le spalle, con la zip davanti della giacca tirato giù per esporre scissione dei suoi seni, che erano sempre stati grandi, ma ora hanno superato un D-tazza di dimensioni, ora probabilmente più vicino ad un F-tazza, i fianchi erano larghi quanto le spalle, con le natiche e le gambe, mostrando la stessa definizione muscolare delle braccia, in realtà, le sue cosce sembravano spesso e abbastanza potente per schiacciare pietra tra di loro.
Il suo giubbotto è stato indossato aperto sul davanti, esponendo le sue camicia nera che era stata tesa sopra le forma muscolare, l’orlo della camicia è salito verso l'alto, esponendo un paio dei suoi hard-rock muscoli addominali, mentre le braccia tese il tessuto delle sue maniche al punto erano pronti a scoppiare. Il suo petto si gonfiò fuori sotto la sua camicia, allungando il collo della camicia in un v-collo che ha mostrato più carne che la ragazza avrebbe mai avuto prima.
Le sue gambe erano spesso come pilastri di pietra e, probabilmente, più che in grado di prendere a calci attraverso di loro. Ma quello che hanno notato la maggior parte erano quelle pallide, occhi fiduciosi e il suo ghigno freddo.
“Allora che ne dici, mi hanno detto che devo incutere…”
È qui il ragazzo avesse potuto diventava il dipinto l’urlo per far capire il suo animo distrutto.
Poi si riprese.
“Dimmi che puoi tornare come prima!”
Certo non era richiesto un aspetto ma questo.
“Poi spiegami perché ti sei fatto crescere i seni!”
Mentre non capiva.
“Bè sono una ragazza.”
È qui il ragazzo resto senza parole.
Non ci credeva.
Era stato cosi deficiente che non capirlo.
Pensava che fosse un ragazzo.
“Comunque puoi tornare in forma compatta!”
È qui ricevete un no con la testa.
“Perché?”
Mentre sentiva già le risate degli altri.
“Perché posso modificare il mio corpo una volta al mese.”
È qui il ragazzo ebbe un mancamento.
Però nonostante il fisico da virago era comunque una bella donna.
Doveva però comportarsi bene.
Dunque bisognava capire fino a che punto l’avevano plagiata quelle due.
“Vediamo un po’: parlare educatamente né sei capace?”
Mentre lo guardava piena di interrogative.
“Sei scortese con i clienti!”
È qui lo guardo di nuovo.
“Cosa intendi dire?”
È qui fu lui a non capire: o lo prendeva in giro oppure era proprio cosi pura che non capiva.
Per lui tutti i demoni erano bestie brutali da sterminare.
Adesso se né trovava davanti uno che prendeva a pugni questa storia.
“Facciamo così io farò il cliente è tu devi fare la commessa!”
È lo guardo come fa un bambino che può avere un giocattolo nuovo.
 “Ricordati devi essere gentile.”
È si mise per fare la prova clienti.
“Devi solo imitare ciò che faccio io con un sorriso gentile.”
Poi si inizio.
“Benvenuto!”
Con un aurea che da far scappare una qualsiasi sana di mente.
“Mi congratulo con te per essere venuto alla casa, infimo cliente!”
Con l’aggiunta di un aura lievemente omicida.
Poi si lecco le labbra quasi volesse mangiarlo vivo.
“Se vuoi comprare qui, mostrami subito la tua tessera fedeltà!”
Con fare dispotico è sadico.
“Non c’è lo.”
Mentre gli tornavano in mente tutte le storie dei demoni mangiatori di uomini.
“Sei venuto al mio cospetto senza averne uno?”
È qui non capiva se lo prendeva in giro o era seria a comportarsi da regina sadica.
“Sei un cliente temerario!”
È gli fece un inchino.
È qui lui sospettava dell’arrivo di qualche creatura evocato per punirlo.
“Bene mi piaci!”
È qui non capiva più nulla.
Continuo però la recita.
“Ehm. Prendo queste!”
È presse delle caramelle economiche.
“Pensavi veramente che questi oggetti mi avrebbero fatto vacillare?”
È qui inizio a capire.
“La faro finita in attimo!”
È qui si preparo ad essere attaccato.
“Vediamo il totale è…”
È qui il ragazzo non ebbe più dubbi.
Era lui che era uno scemo.
“Stop!”
Fece infine.
“Così non va bene!”
Fece fiscale.
La ragazza lo guardo tutto sorpresa.
“Cosa non va bene!”
È qui il ragazzo non sapeva che dire, fece un riassunto.
“Tutto!”
È qui la ragazza non capiva.
“Ma bisogna parlare in maniera bello è rispettosa!”
Fece lei.
“Non cosi, bisogna essere anche cortese.”
Poi si gratto la testa.
“Iniziamo con le basi: in questo manuale si spiega come bisogna comportarsi, iniziamo da qui.”
È qui passo un manuale.
“O un manuale dell’avventuriero!”
Vi era sopra un brago.
“E la copertina, serve a proteggere il libro!”
Sapeva che visto la sua ingenuità vero o presunta non doveva dargli strane idee in testa.
Soprattutto di non fare l’avventuriera nel negozio.
Poi la porto a vedere il negozio.
Compresi dove c’ erano le merci da riparare.
Qui fu tempesta da un sacco di domande.
È qui capi che gli elettrodomestici non esistevano dai demoni.
Qui successe un incidente, appena sfioro un umidificatore l’acqua né usci come un geyser è la fece svenire.
Il ragazzo non capiva aveva sollevato come fosse una piuma un frigorifero è adesso sveniva per un po’ d’ acqua.
Comunque non poteva lasciarla lì!
È la porto nella sala dove si tenevano le uniforme di scorta.
“La figlia del re dei demoni nei videogiochi dovrebbe essere il secondo boss o il terzo, non dovrebbe risentire di questi danni.”
Mentre la metteva su una panca.
Nonostante i muscoli aveva una forma a clessidra molto femminile.
Poi era cosi pura, se non era per la risata diabolica nessuno poteva dire che era un demone.
Poi la mano tocco uno degli orecchini che aveva sulle orecchie a punta.
Segui una scarica è urlo.
Manco l’avesse vista nuda.
Si scateno lacciandogli ogni genere di oggetti.
È visto la forza che aveva sembravano delle cannonate.
Dovete nascondersi dietro il mezzo muro divisore che divideva la stanza. 
“SEI UN MOLESTATORE!”
Doveva porvi un freno a questa situazione.
“Ma che dici, eri svenuta ti portato qui, poi o toccato uno dei tuoi orecchini è…!”
È qui si calmo.
“Non sarai micca come mio padre che rapiva delle ragazze è poi faceva degli strani festini?”
È qui lui si arrabbio.
Tutta via era meglio prima fermare l’equivoco.
“Non fraintendere, pensavo avessi qualche malanno sei caduta come una pera matura!”
È qui senti venire meno l’aura combattiva.
“A vero, o usato i miei poteri di trasformazione cosi divento più debole in certi momenti.”
Il ragazzo non sapeva più cosa pensare.
Poi vide che causa la scarica i vesti che indossava erano finiti in cenere.
Fu cosi costretto a chiedere un uniforme per la sua allieva.
Cosa che dovete pagare di tasca sua.
Mentre capiva che sarebbe stato una lunga giornata.
Uscita fece una risata malvagia ed esclamo “Con il mio nuovo equipaggiamento non temo più nulla, sono pronta a combattere più che mai!”
Poi si batte il petto.
“Forza, attaccatemi da ogni dove!”
È qui si riceve un buffetto in testa.
“Cosa stai facendo?”
Mentre non capiva.
“Non ridere in questo modo, dobbiamo pulire l’ingresso, non spaventare i passati che possono essere degli potenziali clienti!”
È gli passo una scopa dalle setole più robuste di quelli che usavano in negozio.
“Quanto sei noioso!”
Rispose lei tutta imbronciata.
“E se sorridessi è basta?”
Qui il ragazzo ci penso un attimo.
“Si ma devi sorridere senza aura!”
È qui la vide saltare sul posto, poi la vide che analizzava la scopa.
“Cosa c’è?”
Mentre temeva la risposta.
“Questa scopa lancia anche le fiamme?”
È qui suoi dubbi presero forma.
“Perché?”
È qui gli fece un sorriso.
“Non sarebbe più veloce incenerire la spazzatura?”
Nella mente del ragazzo vedeva che veniva incenerito anche il negozio oltre che la spazzatura.
“Non si brucia nulla, si pulisce poi si raccogli nei sacchetti poi si lascia il lavoro di smaltimento agli spazzini!”
È qui la diavolessa.
“Capisco la nostra spazzatura è il magiare di questi esseri che chiami spazzini!”
È qui il ragazzo non capiva come gli funzionava il suo cervello.
Poi passo un signora anziana.
“Grazie per il vostro ottimo lavoro.”
È qui la vide cadere nel panico.
“Cosa devo dire?”
Questa sua ingenuità è spontaneità lo lasciava senza difese.
“Prova con: grazie mille!”
È qui inizio a pappagallo a ringraziare tutti.
Qui non ci capiva più nulla.
Con una scusa la lascio alle pulizie.
Aveva studiato tutto sui demoni, come affrontarli come non cadere nei loro inganni.
Tutta via questo non lo capiva neppure lui.
Ando un attimo nello spogliatoi a riflettere.
“Sembri un gatto a cui il topo a mangiato la lingua.”
Qui trovo il suo capo con un libro.
“Non la capisco.”
Fece ormai arreso.
“Sai come i dittatori come i demoni riescono a dominare la gente?”
È qui lo guardo male.
“Come?”
Per lui era solo un Otaku, che aveva avuto il posto di capo grazie a qualche raccomandazione.
“Attraverso l’inganno è le mezze verità!”
E gli mise davanti un libro.
“Cosa è?”
Alla domanda ci fu sorriso.
“Leggi è capirai.”
E se andò.
Il ragazzo inizio a leggerlo.
Era un libro che parlava delle sei sorelle della giustizia, che rappresentavano le sei virtù umano per permettere all’ uomo di diventare un illuminato.
Inoltre si parlava dei cosiddetti sigilli della fede, orecchini sacri che venivano messi ai demoni per privarli dei loro nutrimento i peccati è che si spezzavano quando i demoni erano malvagi.
Questa parte gli interesso subito.
Era molto dettagliata, questi orecchini erano sigilli che contenevano la crudeltà dei demoni è non solo, infatti era stati questi orecchini a permettere l’amore tra umani è demoni in quanto essi dimostravano che il demone non era pericoloso.
Essi erano molto sensibili a tutti i peccati ma più di tutti se un uomo che era pieno di odio si avvicinavano a loro gli scaricavano una piccola scarica elettriche.
Infatti essi dimostravano se una persona mentiva o no.
Però visto che senza la menzogna non si potevano giustificare dei massacri la pratica fu messa all’ indice.
Poi vi fu una parte che lo lascio senza fiato.
I sei anelli a un demone equivale che esso è stato messo in prigione è non mai commesso nessuno dei sette peccati capitali.
Questi genere di demoni sono da considerare benigni.
Qui il ragazzo ebbe un colpo al cuore.
Non poteva crederci.
Fece ulteriori ricerche una volta tornato a casa via computer.
Dove si attestava la verità di quel testo. 
Allora perché se esisteva un metodo cosi giusto non lo usavano, invece di usare le torture oppure dei falsi processi di propaganda.
Una volta aveva letto che l’uomo che segue la vendetta è uno schiocco.
Forse quello che più di tutti cercava di risalire è lasciare le tenebre non era lei, è risalire alla luce era lui!
 
  
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