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Autore: fuoritema    07/01/2014    7 recensioni
Un/a bambino/a per ogni distretto. Una storia diversa per ognuno di loro. Per non dimenticare...
- Distretto 5: Morsi della notte (mini Foxface)
- Distretto 2: L'argento è meno dell'oro (la sorellina di Cato)
- Distretto 3: Scaccomatto (Felix, personaggio di FelixTentia)
- Distretto 7: La sua musica sembrava un'ondata di marea (Ninad)
- Distretto 1: Solo i forti sono degni del distretto uno (Golia)
- Distretto 8: Le stelle (Cassiopea)
- Distretto 4: La forza di un acquazzone (Teva)
- Distretto 6: Non tornerà più (Luke)
- Distretto 9: La fata del grano (Arya)
- Distretto 12: Lo Ying non esiste senza lo Yang (Ambra & Alec)
- Distretto 11: Ladra (Willow)
- Distretto 10: Uno strano incontro (Nat)
- Distretto 13: Solo polvere di sogni e speranze (Kira)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Faccia di Volpe
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are not iron children, our shields are shattered glass '
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NOTA DEL 30/1/14:

Vorrei dire che se qualcuno è interessato a "ruolare" (fare domande a un mio personaggio, fargli/le conoscere il suo o quant'altro) la mia Will, così come Ninad e Silver sono su facebook. Si chiamano rispettivamente Willow Ellis, Silver Valen e Ninad Sullivan ;)
Mandate una richiesta di amicizia e fate tutte le domande che volete, passo e chiudo...


 

Shadows of dust and memories 

 
 
 
 



Capitolo 10: Uno strano incontro
 
 

Era appena passata l’alba.
Dei raggi caldi iniziavano a riscaldare il paesaggio. Sugli steli piccole gocce di rugiada risplendevano al sole. L’aria era ancora fredda.
Sulla collina, sdraiato sull’erba, un ragazzino guardava il cielo con una spiga secca tra i denti.
Gli era sempre piaciuto osservare le nuvole, fin da quand’era molto piccolo. In un attimo cambiavano forma, da chiare diventavano scure, portatrici di tempesta. Erano potenti, loro.
Da sopra ad un ramo un uccello cinguettava.
Non doveva preoccuparsi di niente. Non aveva paure. In fondo era al di sopra di tutto: poteva addirittura volare via da Panem.
Chissà che c’era nel mondo esterno, oltre Capital City, al di là delle barriere. Avrebbe tanto voluto scoprirlo, ma non poteva. Non da solo, almeno. Sarebbe diventato un ribelle, un animale in fuga. Sì, perché loro erano degli animali: timorosi dello sconosciuto. Non c’era poi tanta differenza tra le pecore del suo gregge e i suoi familiari. Avevano tutti paura di essere trasportati in ambienti diversi da quelli da loro conosciuti, e tra questi rientrava la capitale.
 
Un belato interruppe i suoi pensieri.
Si alzò riluttante e, appoggiandosi su di un bastone, si avvicinò alle pecore.
Passò una mano tra i capelli di un tenue color cioccolato. C’era qualcosa che non andava. Osservò il gregge più volte, poi tirò un calcio a un ciottolo.
Ne mancava una.
Doveva trovarla, assolutamente. Altrimenti, beh, tornare a casa non sarebbe stato più tanto piacevole. Si passò una mano sulla guancia. Ricordava che l’ultima volta il rossore non se n’era andato tanto facilmente, anche in quel momento, se qualcuno l’avesse guardato da vicino, avrebbe potuto notare il segno che le cinque dita di suo padre avevano lasciato sulla pelle candida.
 
Ora aveva paura. Una maledettissima paura che non gli permetteva di concentrarsi e pensare normalmente. Tirò un altro calcio ai ciottoli. Dalla punta della sua scarpa sfondata la polvere gli macchiava i calzini.
Decise di andarsi a sciacquare i piedi alla fonte: magari si sarebbe calmato e avrebbe potuto trovare quel dannato animale. Prese lo zaino e s’incamminò verso l’acqua fischiettando silenziosamente un motivetto, continuando a sfogarsi sulle pietruzze che si trovavano sul suo cammino.
 
Era lì da una decina di minuti quando una voce lo fece voltare.
“Cosa hai perso?”
Una ragazzina dai lunghi capelli rossi lo fissava con aria maliziosa. La sua voce squillante faceva a gara con la fonte per la sua limpidezza.
Il ragazzo la guardò con insistenza, i suoi capelli bagnati sgocciolavano sul masso dove era seduto.
“Allora?” ribatté la piccola seccata.
“Niente” disse il ragazzo senza degnarla di uno sguardo.
“Non è vero” esclamò la rossina tormentandosi una ciocca di capelli color fuoco con un dito.
“Hai perso una pecora, non è così?” canticchiò accompagnandosi con il battito delle mani.
Era tremendamente seccante. Uno scricciolo di bambina piena di sé, schietta. Non aveva senso mentirle.
“Sì” rispose rimettendosi le scarpe ed alzandosi dalla roccia. La saliva sembrava avergli incollato la lingua al palato. Bevve un sorso d’acqua ma la sensazione non se ne andava.
“Sono Gea, come la terra” disse la piccola tendendogli la mano. Era piena di graffi, una mano da ragazzino anche se sottile: adatta a maneggiare i coltelli per tosare le pecore.
“Nat” rispose il ragazzo stringendogliela.
“Aspettami qui. L’avevo vista, la tua testona. Deve essersi persa: era vicino alla quercia” la rossina corse veloce quasi sparendo nella vegetazione. I piedi scalzi lasciavano solchi nel terreno ad ogni passo.
Era impossibile che riuscisse a ritrovarla, ma, nel profondo del cuore, Nat era sicuro che ce l’avrebbe fatta. Anche se la conosceva da pochi minuti sentiva che poteva fidarsi di lei.
 
Tornò dopo poco. La pecora sulle spalle e le guance rosse per la corsa. L’aveva trovata.
Nat le si avvicinò.
“Grazie” mormorò mentre un sorriso si faceva posto sul suo viso.
La ragazzina lo guardò compiaciuta, poi fece una faccia strana: “posso chiederti una cosa?” disse guardandolo fisso.
Nat fece cenno di sì con la testa.
“Chi te l’ha fatto?” chiese indicando il livido sul suo viso. Ecco: la saliva ricominciava ad impedirgli di staccare la lingua dal palato. Il ragazzo non disse niente, si limitò ad accarezzarsi dolcemente la guancia presa in questione.
“Fa male?” continuò la rossina con un’espressione leggermente addolorata. Si era accorta del poco tatto che aveva utilizzato, ma lei era così: schietta e sincera. Se voleva sapere qualcosa non girava attorno alla faccenda, arrivava subito al punto.
Nat la guardò come per cercare di vedere se l’avrebbe detto a qualcuno.
“No, almeno non ora”, poi si fermò un attimo per poi continuare a bassa voce “mio padre. La settimana scorsa ho smarrito una pecora. Non l’ha presa molto bene.”
“Oh, questo l’avevo capito anche da sola” ribatté ironica con un sorriso.
“Ma oggi non si arrabbierà, non è così?” continuò ricominciando a tormentarsi i capelli con le dita.
 
Nat non ebbe il tempo di rispondere, un urlo la richiamò.
“E’ mia madre: devo tornare a casa” disse cacciandosi lo zaino sulle spalle mentre lasciava la pecora nelle mani del ragazzo.
“Ciao!” aggiunse correndo verso una donna dai capelli raccolti in una crocchia.
Nat non rispose, fece solo un lieve cenno con la mano caricandosi l’animale sulle spalle.
“Grazie” sussurrò avviandosi verso casa.
 
Non avrebbe mai dimenticato quel gesto.





Angolino dell'Autrice pazza scerata:

E rieccomi ;) Vi avviso che per il capitolo sul distretto 13 ci vorrà un po' di tempo, le idee ce l'ho, ma mi sto impegnadno nella scrittura di un Fantasy per un concorso <3
In questa ff c'è uno dei miei OC preferiti... Gea <3 Amo troppo quella bambina, credo che scriverò qualcos'altro su di lei ;)
Ah, prima che me ne dimentichi: farò un capitolo bonus sul vostro personaggio preferito. Ditemelo nella recensione e provvaderò a scriverlo <3
Detto questo mi dileguo *fa puff* e vi saluto tutti, paperelle e paperelli :)

Hope 13
PS: Mi scuso per la scarsezza di recensioni che ho lasciato in questi giorni, ma il mio internet non funziona più e mi riesce difficile stare su EFP più di pochi minuti al giorno per pubblicare.




 



TA TA TA TA, PUBBLICITA'(?)
 

- Per chi prova simpatia per Wiress: ho scritto di recente una ff su di lei. Si chiama "Il tempo non aspetta nessuno" ;) Parla del rapporto tra lei e sua sorella (inventata da me) Theresa.
- Per chi ha interesse a sapere qualcosa in più su Felix (OC del distretto 3, di FelixTentia) vi dico il nome della long dove compare "The king was dead and it was for the queen checkmate".
- Per chi ama Peeta e Katniss c'è la ff della mia collega, Elly24, Ricordi che consiglio a tutti <3 


 


 




Il Forno ⌠Hunger Games EFPfanfic⌡
  
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