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Autore: HOPE6714    07/01/2014    1 recensioni
una ragazza diciottenne ha una bambina stupenda e con lei si trasferisce lontano da casa per iniziare una nuova vita ma il suo passato la tormenterà. farà parte di una serie di inganni, sotterfugi e anche amore sofferto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 26
Il mattino seguente mi alzai presto e vidi Elizabeth e Luna ancora addormentate così scesi cercando di non fare rumore. Quando andai in cucina vidi mia madre bere il caffè in piedi appoggiata al tavolo. –ehi già in piedi?- le chiesi. –oh si sai che sono mattiniera. E tu invece?- -io? Oh niente solo non sono molto stanca avendo dormito in aereo- -non ci credo neanche un po’- mi disse facendo quel sorriso che la diceva lunga. Io e mia madre avevamo avuto sempre uno splendido rapporto e mi conosceva fin troppo bene per credere a questa bugia. –ok è vero c’è un problema … - lei prese una sedia e si sedette ed io feci lo stesso. –con Harry le cose vanno di male in peggio- le dissi. –lo so- rispose lei. –come scusa?- -ho detto che lo so. Elizabeth mi raccontava sempre tutto. Non prendertela con lei solo che io insistevo tanto perché sai quanto mi preoccupo per te- sbuffai e poi alzai lo sguardo per guardarla dritta negli occhi. –e cosa ti ha detto?- -solo ciò che le dicevi tu. Ma è da molto che non le telefonavi perciò ora sono a corto di novità … - disse ridacchiando. Non potevo digli di certo della sparatoria. –si è arrabbiato con me perché dice che faccio sempre di testa mia senza ascoltarlo-le dissi. –beh su questo ha ragione e lo sai meglio di me- -si è vero ma è ovvio che faccio di testa mia. Ormai sono abituata a prendere delle decisioni da sola sia per me che per mia figlia. Non doveva prendersela tanto … - -ed è solo per questo che sei tornata qui?- mi chiese sapendo già che c’era dell’altro. – No. Il fatto è che là con lui c’è anche Abby e sai bene che non la sopporto- mentii. In realtà Abby non era così male, non che mi piacesse però avevo capito che potevo almeno fidarmi un pochino. –quella Abby? Cioè quella che andava a scuola con te per cui venivi a casa strillando di rabbia quasi ogni giorno?- mi chiese lei scherzando. –si proprio quella!- -Harry ha buoni gusti …- disse sghignazzando. –mamma!- -che c’è?! Beh dai non puoi dirmi che è brutta!- -sono solo amici!- -ok ok- non mi prendeva davvero sul serio. –perché non riesci a prendermi sul serio?- le chiesi infastidita. –ma io ti prendo sul serio solo che tu l fai fin troppo. A volte devi lasciar correre altrimenti diventerai fastidiosa anche per gli altri … - mi alzai ed andai a prendere nel frigo del succo. –sai che Louis è davvero un bel ragazzo?- mi disse lei. Mi girai e la fulminai con lo sguardo. –ehi intendevo solo dire che è bello non che devi metterti con lui- mi rassicurò percependo sicuramente il mio disappunto. Cioè non che Louis non fosse bello però il mio cuore apparteneva a quello stronzo riccio dall’altra parte del mondo. –vedi che prendi le cose troppo sul serio? Rilassati un po’. Dopo vai a farti un giro con Elizabeth ci penso io a Luna – mi disse con un sorriso dolce lei. –davvero?- le chiesi. –si. Devi stare un po’ in pace, hai subito fin troppo- -ma come faccio? Non voglio che mi vedano con queste stampelle- -allora state in giardino. Insomma trova tu un modo per rilassarti-  la abbracciai e poi continuai a bere il mio succo. Ormai erano le otto così decisi di andare a svegliare quelle due pigrone. –ehi sveglia!-  urlai in camera aprendo le tende per far entrare la luce del sole. Elizabeth mise la testa sotto il cuscino invece Luna si stiracchiò aprendo gli occhi. –mamma!- mi urlò vedendomi. Mi faceva ancora uno strano effetto essere chiamata così ma era davvero piacevole. La aiutai a scendere dal letto e poi lei corse giù mentre io ancora aspettavo Eli. –dai svegliati!- dissi scoprendola dal lenzuolo. Ormai stanca delle mie urla si alzò ed andò dritta in bagno senza dire una parola prendendo solo i vestiti puliti. Non era mai di buon umore di prima mattina. Presi il mio cellulare e lo accesi: dieci chiamate perse da Harry, una da Louis e due messaggi da Jessie. I messaggi di Jessie mi chiedevano se stavo bene e mi informò che aveva avvertita dove lavoravo e all’ospedale che ero partita. Le risposi e subito dopo chiamai Louis. Quattro squilli e rispose: -ehi ciao Elena!- -ciao Louis!- -è vero che sei a Londra?- -si sono arrivata ieri sera. Anche tu sei qua?- -no sono a casa di Niall in Irlanda per qualche giorno e poi riparto per New York- -mi dispiace volevo vederti!- -anche io … ma perché sei tornata a casa?- -lunga storia ma preferisco stare qua che tornare in quella città- -no a me piace molto New York. Tornerai mai?- -non lo so … alla fine ho un appartamento lì perciò magari per le vacanze. Sicuramente sarai il primo che lo saprà!- -lo spero bene! Ora vado ci sentiamo Elena. Salutami Luna, la tua famiglia e … Elizabeth … - -certo! Ciao- andai direttamente in bagno bussando pesantemente alla porta. –ehi ehi sono qui che c’è?!- chiese spaventata Elizabeth uscendo di corsa dalla porta. –salutami Luna,la tua famiglia e … Elizabeth … - dissi imitando la voce di Louis trattenendo le risate. –che dici?- chiese confusa lei. –è stato Louis a dirmelo. Allora che c’è tra voi?!- chiesi tirandogli leggeri pugni sul braccio. –che cosa?! Siamo solo amici!- disse arrossendo leggermente. –ti piace! Ah che bello!- dissi a voce fin troppo alta. –sshh non urlare! E comunque non è vero che mi piace!- sospirai ancora con il sorriso sulle labbra. –beh dai esci dal bagno che mi devo sistemare anche io. Lei uscì ed io mi lavai e pettinai per poi andarmi a vestire. Quando uscii lei era già scesa a fare colazione e vidi anche mio padre. Erano tutti allegri ma io avevo un enorme peso sul petto. Non riuscivo a staccarmi neanche un secondo dal pensare a Harry e da quello che probabilmente stava facendo. Ora forse era a dormire o magari era a qualche festa a ballare o a farsi qualcuna. Lui mi aveva chiamata per ben dieci volte e questo voleva dire che mi pensava ma io non volevo richiamarlo, come mi aveva detto mia madre dovevo solo rilassarmi. Era una giornata con un bel sole stranamente così decisi di andare in giardino seduta su una panchina sotto un grande albero a leggere un libro. Ovviamente la pace durò davvero poco perché uscirono tutti fuori. –giochi a palla con noi?- mi chiese dolcemente Luna. –oh non posso- dissi indicandole la gamba. –per quanto dovrai rimanere così?- mi chiese mio papà. –eh beh direi per almeno altre tre settimane-. Alla fine ricontrollando le carte dell’ospedale avevo capito che mi avevano ingessato per una rottura dell’osso. Non sapevo bene come avevo fatto a romperlo ma ora avevo capito il perché non ci fosse una semplice in fasciatura. Gli altri si misero in cerchio e cominciarono a giocare a palla. Erano tutti così felici e anche Luna rideva come una matta. Continuai a leggere il mio libro fin quando una pallonata non mi colpì in piena faccia. –sapete almeno tirare un pallone?!- dissi massaggiandomi la faccia. –scusa- disse ridendo Elizabeth. Sbuffai e continuai a leggere il mio libro anche se la faccia mi pizzicava da morire. Loro continuavano a sghignazzare ma non ne capivo il motivo così decisi di andare in casa. Il telefono di casa squillò ed io andai a rispondere. Quando finii la chiamata andai fuori per dirlo ai miei ma appena aprii la porta per poco non fui colpita da un altro pallone. –ehi ma cos’è volete uccidermi?!- si misero tutti a ridere tranne me. –prima ha chiamato un tuo collega papà. Ci ha invitato a cena questa sera. - -come si chiamava?- -Max … - -oh si Max! Certo è vero dobbiamo parlare di affari. Bene allora adesso lo richiamo così stasera andiamo- mio padre andò in casa ed io mi sedetti sull’erba con mia madre,Elizabeth e Luna intorno. Sembravamo delle amiche e non una famiglia, questo mi piaceva. –se andiamo Elizabeth può venire vero?- chiesi a mia madre. –oh ma stasera non posso. Torna mio papà da un viaggio e quindi devo fare una cena di famiglia- rimasi un po’ sorpresa della sua risposta. Non sapevo che suo papà facessi dei viaggi. –ci sarà anche il figlio di questo collega di tuo padre. È simpatico si chiama Mark - -come sai che è simpatico?- -abbiamo fatto diverse cene di lavoro in questo mese. È strano però che ci abbiano avvisto solo ora. Sicuramente sarà urgente. Tuo padre a per le mani un grosso affare- disse lei sorridente. -è vero Mark è simpatico!- disse ad un certo punto Luna. –lo conosci anche tu?- -si!- -era venuta a una cena con noi- chiarì subito mia madre.
La mattinata passò in fretta e anche il pranzo. Ormai era primo pomeriggio ed io ero già nel mio armadio con l’aiuto di Elizabeth per decidere che cosa mettermi. –è una cena di lavoro perciò devi essere sobria ma anche con un po’ di fascino- disse lei. –non sono io che parlo di affari però- le chiarii. –farai fare bella figura a tuo padre se piacerai a tutti- disse sorridendomi prima di tornare a guardare i vestiti. –mi piace questo!- disse. Prese un vestito beige stretto in vita con uno scollo rotondo e senza maniche. Abbinò una cintura nera con fiocco e una ballerina con il medesimo colore e un po’ di tacco siccome avevo il gesso e non potevo portare delle scarpe alte. –mi piace!- le dissi. Sistemai sul letto il tutto e poi cercammo qualcosa per Luna. Optammo per un vestitino bianco con dei fiori rossi e delle ballerine dello stesso colore abbinate anche al cerchietto. Passammo il resto del pomeriggio a giocare e poi ci preparammo. Lasciai i capelli sciolti togliendo la benda e notai che era solo leggermente rosso e misi un po’ più di trucco del solito. Anche Luna aveva i suoi boccoli sciolti ed era semplicemente stupenda. Presi la mia pochette e ci infilai il cellulare e poi andammo. Anche i miei genitori erano ben vestiti e si capiva che era una cena molto importante. –non ti ho detto una cosuccia tesoro … -iniziò a parlare mio padre. Quando parlava così voleva dire che c’era qualcosa di brutto. –che cosa? … - -sono entrati in affari anche i Styles … - -che cosa?!- - e non è tutto … stasera c’è anche Harry- -oh mio Dio ma stai scherzando?! Perché non me lo hai detto?! Restavo benissimo a casa!- ora capivo il perché di tutte quelle chiamate. Voleva avvisarmi che sarebbe tornato a Londra magari. Cazzo io che facevo sempre di testa mia! Dovevo rispondergli! –perché non vuoi vedere papà?- mi chiese Luna. –io e lui … non andiamo molto d’accordo- le dissi. –per favore non litigate- non le risposi e la strinsi forte. Era troppo indifesa per soffrire e vivere in un mondo come questo. Quando arrivammo mi feci coraggio e scesi dall’auto tenendo per mano Luna. riconobbi subito l’auto di Harry e il mio cuore perse un battito. Quando entrammo in casa vidi subito tutti sorridere ed avvicinarsi a noi. Scorsi Anne e suo marito che sembrava impazzire dalla gioia. –ciao Elena! Ciao Luna!- disse lei dando un bacio sulla guancia prima a me e poi alla piccola. –lei è tua nonna anche se farebbe benissimo la parte di tua madre- dissi a Luna. Lei le sorrise e poi la abbracciò lasciando stupita Anne. Anche un'altra donna si avvicinò e sicuramente doveva essere la padrona di casa. –allora tu sei Elena! Molto piacere- mi disse e poi passò lo sguardo alla piccola. –ehi ciao birbante. Ci siamo già conosciute io e te vero?!- Luna scoppiò a ridere e Anne mi rivolse uno sguardo preoccupato quando vide la gamba. –mi dispiace- mi sussurrò all’orecchio. –oh beh … - stavo per cominciare a dire una bugia per nascondere la storia della sparatoria ma lei mi bloccò. –so tutto della sparatoria. Non sai quanto ho sgridato Harry- a quel nome il mio sguardo volò dall’altra parte della stanza vedendolo. 
   
 
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