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Autore: Selhin    28/05/2008    2 recensioni
Mi dispiace per chi la segue, ma non riesco più a scrivere questa storia. Il mio stile è troppo cambiato, eppure non me la sento di cancellarla. Grazie per avermi seguito. Un seguito della serie tv...sono passati 3 anni dal ritorno di Hitomi sulla Terra...da allora è cresciuta, è cambiata...ma una nuova visione le farà capire che un nuovo nemico si prospetta all'orizzonte... e perciò farà ritorno su Gaea...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Cap 2- Vecchie conoscenze

Prima di tutti vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto questa mia fic…grazie davvero anche a chi ha letto ma non ha recensito…In particolare ovviamente grazie a Ashley per essere stata la prima a recensire e posso assicurare che ero al massimo della gioia che mi sono subito messa a scrivere il 2 cap…un grazie a Jenny76 grazie mille per i complimenti e spero che anche il 2 cap ti piaccia quanto il primo…giuliastarr grazie anche a te e sono felice che condividi con me la passione per questo anime stupendo…e infine grazie a queen of night che ha recensito proprio oggi e che come me si è commossa per la fine dell’anime T-T sigh sigh, spero di aver continuato bene la storia e che ti piaccia…Vi ringrazio ancora e continuate a recensire e sostenermi, altrimenti non credo riuscirò a continuare…

Un abbraccio ^^

 

 

Cap 2- Vecchie conoscenze

 

 

 

Hiroshi non credeva ai suoi occhi. Restò come ipnotizzato ad osservare il cielo. Gli sembrava di essere entrato in un film di fantascienza, era tutto così assurdo.

  - Avanti Hiroshi, dobbiamo muoverci.- Hitomi interruppe i suoi pensieri.

  - Perché?- le chiese

  - Non è affatto sicuro restare da soli nel bosco, fidati di me…questo mondo è diverso dalla Terra, qui non sei mai al sicuro. –

  - Così mi metti paura…ma davvero siamo su un altro mondo? E sul serio tu ci sei già stata?- stupidamente le fece queste domande, d’altronde era tutto così tremendamente irrazionale.

Lei lo guardò sarcastica alzando un sopracciglio – Secondo te ho la faccia di una che scherza? No, no, hai ragione…è tutta una messinscena organizzata da me, sai perché mi piace un sacco far credere alla gente che sono pazza, no?-

  - Non c’è alcun bisogno di reagire così. Sono solo un po’ sorpreso sai com’è…- replicò il ragazzo abbassando lo sguardo. Hitomi si voltò e prese a camminare in una direzione a caso, e senza proferire parola, lui la seguì.

 

 

 

  Passarono parecchi minuti, anzi per lui sembrarono ore, a camminare in silenzio. Attorno a loro si sentivano i rumori di chissà quali animali notturni, che cacciavano, scappavano, mangiavano…era un po’ inquietante a dirla tutta.

La ragazza si fermò improvvisamente, la testa china, gli occhi chiusi.

  - Che succede Hitomi? – ma lei gli fece gesto di tacere.

  - Qualcosa si sta avvicinando – sussurrò lei e subito Hiroshi rabbrividì. Era così seria che faceva paura.

  Nella mente di lei si visualizzò un immagine non troppo chiara. Qualcosa di enorme, scuro e spaventoso e poi una figura celeste, lucente, con un’ eleganza angelica.

Dietro di loro si udì un fruscio tra gli alberi, ma Hitomi non si mosse. Poi aprì improvvisamente gli occhi urlando – Hiroshi, corri!- si voltò e prese a correre veloce afferrandolo per un braccio, mentre lui non riusciva a capire quello che stava accadendo. Cercò di chiederle spiegazioni durante la corsa ma inciampò cadendo a terra.

  - Alzati Hiroshi!- gli gridava la ragazza, sembrava in preda al panico. Lui fece per alzarsi ma cadde di nuovo in preda al dolore – Cosa succede?- chiese Hitomi.

  -Il ginocchio…- rispose lui fra i gemiti di dolore - Credo di averlo colpito contro una roccia. Mi fa male, non credo di riuscire a correre…-

Lei gli esaminò la gamba. C’era del sangue sul ginocchio che lui si stringeva nel vano tentativo di attenuare il dolore. Non sarebbe riuscito a correre, ma non c’era tempo, la sensazione di terrore che aveva provato nell’avere quella visione non la lasciava nemmeno per un attimo. Sentiva che quel qualcosa era sempre più vicino, come se cercasse proprio loro. Passò un braccio di lui sulle sue spalle e con l’altro gli cinse la vita a sostenerlo – Appoggiati a me Hiroshi, e anche se sentirai male non fermarti…qualcosa ci sta inseguendo!-

La ragazza prese a camminare più velocemente possibile, sostenendo il peso di lui che collaborava a modo suo non lamentandosi del dolore.

  Poi improvvisamente uscirono dal bosco e finirono in un’ampia vallata deserta.

  - Così non va bene, siamo troppo scoperti!- girando lo sguardo vide delle rocce intersecarsi a formare una piccola insenatura – Lì…dai Hiroshi un piccolo sforzo.- ma ormai il ragazzo era allo stremo delle forze, perdeva molto sangue e il dolore era insopportabile. Intanto quel senso d’inquietudine che Hitomi sentiva, si faceva sempre più forte.

Quando erano quasi arrivati, davanti a loro comparve ciò che la ragazza temeva.

Un enorme drago azzurro gli tagliava la strada. Era diverso da quelli che aveva visto su gaea la prima volta. Questo era più snello, col collo lungo e due ali immense e traslucide. Li guardava con ostilità. Aveva occhi rossi come il sangue e sembrava pronto ad attaccarli e divorarli.

Il ragazzo guardava sbalordito l’essere che gli stava di fronte, mentre Hitomi tentò di fare un’ultima corsa verso la piccola grotta.

Ma il drago le si mise davanti facendola cadere a terra e lei vide che gonfiava il petto. Stava per attaccarli con il suo alito di fuoco, e loro non sarebbero di certo riusciti a scappare in tempo!

Lo guardava terrorizzata mentre apriva le fauci e un fuoco azzurro la investì. Allora chiuse gli occhi d’istinto aspettando la fine. Ma non arrivò.

  Non sentiva il calore del fuoco, né nessun tipo di dolore.

Quando aprì gli occhi si ritrovò stesa a terra. Accanto stava Hiroshi svenuto. Poi guardò avanti a se e vide una figura, la stessa della sua visione, lottare contro il drago.

Avvertì un dolore lancinante alla testa.

Tutto iniziò a farsi buio prima che Hitomi realizzasse l’identità della figura, e cadde in un sonno profondo e senza sogni…

 

 

  - Quanto credi ci vorrà prima che si sveglino? -

  - Credo manchi poco…-

  Un istante di silenzio prima che le due voci rimbombassero nuovamente nella mente di Hitomi, allontanandola dall’oscurità.

  - Io vado dagli altri a vedere se va tutto bene…se si svegliano avvisami.-

  - Certo, me ne occupo io.-

  Un rumore secco di passi che si allontanano, una porta che si chiude piano e poi più nulla per molti attimi, troppi, finchè Hitomi lentamente riprese conoscenza e dopo ancora molto, trovò la forza di aprire gli occhi. Era stordita, come se avesse preso un colpo in testa, e in effetti la testa le doleva. Si portò una mano sulla fronte per attenuare la luce e fece per sedersi quando finalmente al suo fianco scorse una figura che la guardava.

  - Finalmente ti sei svegliata…- le disse dolcemente. Era una ragazza molto bella e doveva avere all’incirca la sua età. Aveva dei lunghi capelli biondo cenere e due occhi chiari e gentili. Si alzò e la fece sdraiare di nuovo.

  - Meglio se stai giù, hai preso un brutto colpo alla testa e devi riposare.-

Hitomi provò a parlare per ringraziarla ma aveva la bocca impastata – Aspetta, ti prendo un po’ d’acqua.- Si voltò e versò in un bicchiere dell’acqua che poi le porse, aiutandola a bere.

  Finalmente Hitomi riuscì a parlare - Grazie…- poi si riscosse.

Chi era quella donna? Dove si trovava? Che fine aveva fatto il drago? E dov’era Hiroshi?

Presa dal panico si tirò su violentemente – Dove mi trovo? Dov’è Hiroshi?-

La donna le sorrise – Stai tranquilla, sei sulla nave di mio fratello…il tuo amico è proprio lì nel letto accanto.- Hitomi si voltò e vide Hiroshi avvolto dalle coperte candide e profondamente addormentato – Gli abbiamo fatto una visita veloce alla gamba…- spiegava la donna -…dato che qui a bordo non c’è un vero medico ho fatto come meglio ho potuto. Il ginocchio è rotto e non potrà camminare da solo per almeno 3 settimane. Però sta bene non preoccuparti, ora sta solo dormendo…-

  Hitomi si lasciò cadere esausta sul letto - Grazie…per averci salvati.- e la donna sorrise di nuovo

  - Non è me che devi ringraziare…è stato mio fratello a vedervi e a salvarvi.- poi continuò guardandola sospettosa - Ma perché vi siete avventurati nel territorio dei draghi azzurri? Non lo sapete che è pericoloso?-

  Hitomi sbatté le palpebre più volte - Noi…non siamo di qui e non lo sapevamo.- tagliò corto.

  - In effetti avete un abbigliamento piuttosto bizzarro…di dove siete?- le chiese incuriosita ma una voce alle sue spalle la interruppe. Era da uomo, profonda ma allo stesso tempo elegante e gentile.

  - Non credi di essere troppo curiosa Celena? –

  - Scusami fratello, hai ragione.- rispose lei girandosi a guardarlo.

Hitomi restò per un attimo concentrata su quella voce.

L’aveva già sentita, la conosceva. E poi Celena? Non era un nome nuovo per lei…

  Solo quando la figura dell’uomo si avvicinò lei capì.

  - Signor Allen!!! – si alzò dal letto ignorando il dolore e l’indolenzimento alle gambe e corse da lui, buttandogli le braccia al collo. Ma Allen non capì e restò immobile.

  - Ci conosciamo? – le chiese allontanandola un po’. Hitomi lo guardò negli occhi. Erano celesti, come li ricordava.

  - Non si ricorda di me signor Allen?-  lui la guardò negli occhi verdi e solo dopo un istante azzardò

  - Hitomi…?-

  - Si, sono proprio Hitomi!- disse lei quasi con le lacrime agli occhi.

Lui le sorrise confuso e poi l’abbracciò forte. Era l’abbraccio di un vecchio amico che non aveva dimenticato.

  - Hitomi, sei veramente tu…- lei non capì se era una domanda oppure no -…perdonami con i capelli lunghi non ti avevo riconosciuta, anche se devo ammettere che il dubbio m’era venuto ma…non volevo sperarci troppo!-

  - Signor Allen…- sussurrò Hitomi mentre Celena guardava la scena con un sorriso silenzioso…

 

 

  - Allora lei è la ragazza che venne dalla Luna dell’Illusione? – chiese Celena sbalordita.

  - Si è proprio lei…- rispose Allen

Avevano costretto Hitomi a tornare a letto ma Allen non era riuscito a dirle di no quando gli chiese di raccontargli le novità su gaea. Ma c’era una domanda che Hitomi ancora non riusciva a fargli…

  - Hitomi, tra poco saremo ad Asturia.- le disse Allen. Aveva i capelli molto più corti dell’ultima volta, ora erano quasi alla stessa lunghezza dei suoi, e uno strato leggero di barba stava sul suo viso. In effetti adesso sembrava proprio un uomo, però manteneva ancora quel filo d’eleganza che accompagnava ogni suo gesto, movimento o parola. La somiglianza con il senpai Amano s’era attenuata anche se era ancora molto forte.

  - Come sta Millerna?- chiese Hitomi

  - Lo vedrai…adesso riposati un pochino dai, sarai distrutta.-

  - No, sto bene…- si mise a sedere -…piuttosto, io…-

Allen sorrise. Sapeva cosa stava per chiedergli – Celena, perché non vai a preparare un decotto per Hitomi?- chiese alla sorella e quando ella si allontanò Hitomi capì che l’aveva fatto per restare da solo con lei, e questo le creò un brutto presentimento.

  - Perché non me lo chiedi Hitomi?- domandò lui guardandola.

  - Ecco…io…- iniziò lei, quando dei lamenti provenienti dal letto vicino la atterrirono.

Allen si alzò e si avvicinò al letto – Credo che il tuo amico si stia per svegliare…vieni qui, presto.- e lei non se lo fece ripetere. Si avvicinò all’amico sedendosi sul letto - Hiroshi? Mi senti?-

Lui aprì piano gli occhi - Hitomi?-

   Lei gli sorrise gentilmente - Si, sono io…come ti senti?-

  - Insomma, un po’ intontito…- ammise con voce roca -…ma dove siamo? Dov’è il drago?-

  - Sta tranquillo, siamo da amici…ci hanno salvato. Però a quanto sembra hai il ginocchio rotto Hiroshi…-

  - Ecco perché mi faceva così male…- poi il suo sguardo si posò sull’uomo biondo dietro a Hitomi e lo guardò sconcertato - Ma…è Susumu?- domandò stupidamente e la ragazza rise - No, Hiroshi…questo è Allen. Allen Schezar.-

  - Piacere di fare la tua conoscenza…- disse Allen mentre Hiroshi lo guardava sempre più sbalordito. Poi anche Allen lo guardò con non poca sorpresa -…Hitomi, ma lui assomiglia in un modo impressionante a V…-

  - Si, si lo so…- lo interruppe lei come se non volesse sentire quel nome - Non so come sia possibile ma…-

Celena entrò veloce nella stanza -Fratello, siamo arrivati!-

  -Arrivo…-è stato mio fratello a vedervi e a salvarvi.-dormendo...lmeno 3 settimaneente addormentato - Gli igura che la guardava.

 poi si voltò verso Hitomi -…mi spiegherai tutto più tardi, adesso siamo arrivati ad Asturia.

 

 

Quando Hitomi scese dalla Crusade si soffermò ad osservare il mare, come aveva fatto la prima volta. Assaporò l’odore di salsedine e rivisse il momento in cui vide Millerna correre a cavallo incontro a loro, urlando il nome di Allen. Avevano la stessa età ed entrambe all’epoca erano innamorate dello stesso uomo, quindi erano molto simili. Poi Millerna si era sposata ed improvvisamente sembrava cresciuta, sembrava una donna. Forse anche per colpa della guerra che gravava su gaea, in ogni caso adesso anche Hitomi si sentiva cambiata, cresciuta. E forse questa volta, non più legate da una profonda rivalità, sarebbero riuscite a essere amiche.

  - Sei pronta Hitomi?- chiese la voce di Allen alle sue spalle. Lei si voltò e annuì, poi corse verso Hiroshi che, con la gamba fasciata, non riusciva a camminare.

  Dopo non molto finalmente erano al palazzo di Asturia. Allen entrò per primo lasciando i due ragazzi in compagnia di Celena che intanto raccontava -…la regina Millerna è stata molto buona con noi, soprattutto con me. Ci ha fatto alloggiare qui a palazzo fino a che mio fratello non decise che il posto dove avrebbe vissuto sarebbe stato la Crusade, ed io l’ho seguito per cercare la mia strada…-

  Regina. A Hitomi faceva strano sentire che Millerna non era più la principessa che aveva conosciuto, ma una regina. Dryden era ritornato e finalmente si era deciso a fare il re, anche se ancora, di tanto in tanto, se ne scappava per qualche suo viaggio mercantile. Hitomi era sempre più curiosa di vederli quando finalmente Allen tornò da loro – Prego, venite con me –

  Li portò in un giardino che Hitomi non aveva mai visto – Questo parco l’ha fatto costruire Millerna poco dopo la tua partenza Hitomi…- spiegava Allen, e li condusse in uno spiazzo dove al centro stava una fontana. Hitomi si avvicinò e notò che sulla cima vi era una scultura della Terra, ossia della Luna dell’Illusione. In basso, su una lastra di pietra, vi erano incise queste parole

 

Ode a te Luna dell’Illusione,

che un richiamo hai realizzato,

dar fine al desiderio di una guerra del passato,

ridando luce e splendore.

 

Dea e amica di un’illusione,

tu salvasti Gaea dalla distruzione,

ridando la libertà,

ad Atlantide e tutte le divinità.

 

Dea e Angelo insieme,

lotteranno

e fortuna daranno.”

 

Era bellissima, ed era dedicata a lei e a Van. Le lacrime iniziarono a salirle agli occhi quando vide, ancora più in basso, un’altra scritta.

 

“Dedicato ad una rivale amica,

con tutto l’affetto che ho nel cuore.”

    

                                                       Millerna Sara Aston Fassa

 

Un suono in lontananza la trattenne dal piangere. Un suono di risate. Risate di donna, risate di bambina. Si voltò e fra i cespugli di rose bianche e rosa vide una figura di donna, elegante e regale.

  - Millerna!- urlò alla donna. Ella si voltò e la guardò con un sorriso – Hitomi…- le sussurrò quando l’altra la raggiunse abbracciandola.

  - Via Hitomi…non fare così, non credevo che rivedere la tua più acerrima rivale ti facesse piangere tanto…- disse la donne un po’ ridendo un po’ piangendo.

  - Ma se piangi anche tu…- replicò Hitomi.

  - Come osi contraddirmi signorina?- ma la ragazza sentì il tono divertito dell’altra.

Poi una piccola vocina proveniente dal basso catturò la loro attenzione.

  - Mamma?- Hitomi guardò in basso e non poté credere ai propri occhi. C’era una bambina identica a Millerna accanto a loro. Aveva dei boccoli biondissimi e due occhi grandi. Erano più scuri di quelli di Millerna. Tirava con una manina paffutella la gonna della donna che sorrideva nel vedere lo sguardo allibito di Hitomi.

  - Hitomi, ti presento mia figlia Marlene.- poi prese in braccio la bimba che si mise a giocherellare con i suoi capelli - Marlene, questa è una mia carissima amica…si chiama Hitomi.-

La bambina guardò la ragazza con attenzione - Ciao…- disse timidamente e quando Hitomi le strinse la manina si sentì strana, felice.

  - Piacere di conoscerti piccola Marlene…-

 

 

   
 
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