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Autore: masayachan    28/05/2008    3 recensioni
il primo appuntamento(e unico)fra Anzu e l'altro Yugi(Atem)...se lei si aspettava qualcosa di più,beh,come ben sapete ne rimase delusa,perchè quel pomeriggio non era con lei che il faraone voleva uscire. notate bene,YAMIxYUGI! spero che vi piaccia!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio era imbarazzante

 

 

 

Erano le nove passate di sera, ormai, e il cielo si era oscurato completamente, di quel meraviglioso tramonto non era rimasto più nulla se non il ricordo.

L’altro Yugi camminava a testa bassa con  le mani in tasca, davanti a lui Anzu che gli indicava la strada, entrambi nel più completo silenzio.

Il ragazzo si era sentito in dovere di accompagnarla fino a casa visto ormai l’ora, che non era tarda, ma considerando le continue notizie di aggressioni al tg non era prudente lasciare una ragazza andarsene in giro per le strade da sola col buio.

Glielo doveva, dopotutto…

Era consapevole di averle rovinato la giornata con tutti i suoi problemi, almeno assicurarsi che tornasse a casa sana e salva era il minimo che potesse fare.

Inoltre, doveva ammettere che averla avuta vicina nel momento in cui Isis aveva fatto quelle rivelazioni sconcertanti gli aveva fatto piacere…

Se fosse stato da solo non sapeva come avrebbe potuto reagire.

E poi, in quel momento, preferiva restare ancora un po’ con Anzu,piuttosto che andare ad affrontare Yugi faccia a faccia.

-Yugi…-

Lo chiamò lei rompendo il silenzio.

In realtà non si chiamava così e Anzu dopo quella giornata se ne era pienamente resa conto …

No, non era Yugi, non lo era affatto, quella persona era un' entità completamente diversa.

Ma dopotutto, come poteva chiamarlo se nemmeno lui conosceva il suo nome?

-Sì?-

Le rispose mentre procedeva lentamente in avanti ancora con lo sguardo chino.

-Credi che parteciperai…al battle city, intendo…-

Si stavano parlando,eppure nessuno dei due si guardava negli occhi, continuavano a camminare in fila indiana ,l’uno davanti all’altro.

-…Sì…sì,credo di sì…-

Mormorò lui.

Quella sera, appena usciti dal museo al centro di Domino, in tutti i maxi schermi era comparso il faccione di Seto Kaiba, fiero di annunciare il nuovo torneo da lui sponsorizzato, ovvero il battle city.

Il campo di battaglia era l’intera città, dove  gli innumerevoli  duellanti dovevano sfidarsi tra loro e i vincitori appropriarsi della carta più rara degli sconfitti…

Questi erano principi estremamente contrari all’etica di duellante del faraone…

Ma a meno che non fosse stata una strabiliante coincidenza, il torneo era proprio la lotta per ritrovare il suo passato di cui aveva parlato Isis, quindi doveva partecipare accettando ogni condizione, senza obiettare.

Doveva, vero?

Anzu sospirò.

-Senti…e che dirai a Yugi?-

L’altro Yugi rimase in silenzio un istante a pensare, prima di risponderle.

-…Nulla…gli parlerò solo del torneo…-

La ragazza incrociò le mani dietro la schiena e, con una giravolta, si girò verso di lui, sorridendogli dolcemente.

Era un gesto allegro, quello,e contrastava fortemente con il suo reale stato d’animo.

Perché sì, quello che stava per dire la faceva soffrire al solo pensiero ed era terrorizzata dalla risposta che il faraone le avrebbe potuto dare.

Anche se ormai la  immaginava benissimo.

Ma glielo doveva chiedere o il dubbio le sarebbe rimasto e avrebbe continuato ad illudersi.

-Ascolta…a te…piace Yugi, vero?-

Ecco, l’aveva detto, non poteva più tornare indietro, non poteva più pentirsene.

Il ragazzo di fronte a lei alzò con una lentezza allucinante  la testa e la fissò sgranando gli occhi per quanto umanamente possibile.

Silenzio.

Anzu sentiva il battito del suo cuore aumentare sempre di più e rimbombarle violentemente nelle orecchie, mentre la sua mente, egoisticamente, sperava in vano in una risposta negativa.

Lui continuava a fissarla, senza parlare, senza muoversi, mentre nella strada deserta si sentiva solo lo scroscio delle foglie e il sibilo del vento che le muoveva.

Silenzio.

Ancora silenzio.

Quegli istanti sembravano non finire più.

giorni, mesi, addirittura anni…erano interminabili e allo stesso tempo incredibilmente dolorosi e angoscianti.

Perché non parlava?

Una risposta…doveva darle solo una semplice risposta….

Perché ci metteva così tanto, dannazione!?

Dopo alcuni interminabili minuti notò lo sguardo dell’altro Yugi portarsi altrove imbarazzato e le sue guance arrossire.

Poi schiuse leggermente le labbra, mormorando un  flebile  e quasi impercettibile :

-Sì…-

Anzu sentì una fitta al cuore e le gambe cedere sotto il suo peso.

I suoi sospetti erano fondati.

Ora aveva la spietata certezza che colui di cui si era innamorata, non solo amava in realtà un ragazzo, ma questo era anche il suo migliore amico.

Le si formò un nodo alla gola e sentì che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro, ma no, lei non voleva, non poteva.

Almeno non davanti a lui.

Mandò giù un paio di volte, si fece forza e cercò di ricomporsi, sorridendo nel modo più naturale possibile.

Durante l’arco della giornata ci aveva già riflettuto più volte, se ne era fatta una ragione cercando di capire i problemi che affliggevano il faraone…

Però,sentirselo dire, faceva mille volte più male.

-E' questo quello che non gli puoi dire?-

Sibilò cercando di non  far notare troppo il tremore della voce.

L’altro Yugi si limitò soltanto ad annuire, mentre faceva girare gli occhi su ogni cosa pur di non incontrare quelli della ragazza.

-E lui…non lo sa?Cioè…credevo che voi due foste in grado di leggere nelle vostre rispettive menti.-

O almeno così Yugi le aveva detto.

-Non è esattamente così…-

La interruppe lui passandosi una mano fra i capelli.

-I sentimenti troppo privati sono rinchiusi in stanze speciali, non è possibile entrarvi senza permesso.-

Anzu lo guardò perplessa.

Stanze, sentimenti? Di cosa stava parlando?

-Scusami…credo di non capire…-

Il faraone sorrise malinconicamente.

-Vedi, la nostra anima è formata da stanze che ci rispecchiano, che dicono tutto di noi.

Per esempio,quella di Yugi è piccola e graziosa, piena zeppa di giocattoli, con le pareti dai colori pastello…riflette chiaramente il suo carattere.

Perché lui …è la creatura più pura che io abbia mai conosciuto…-

-E… la tua?-

Chiese Anzu incuriosita.

-La mia, al contrario, non è molto accogliente…è un labirinto, pieno di stanze, di porte, è tetra, scura…raffigura la confusione che aleggia in me, la mia memoria scomparsa, la mia paura, la mia incertezza…eppure…-

Il suo sorriso si fece improvvisamente più dolce, come se un piccolo bagliore di speranza si fosse formato  in quella sua anima tanto sconnessa, trasformando il suo tono di voce da grave a colmo d’affetto.

-Eppure…persino nella mia anima così scura e aggrovigliata…esiste una piccola porta segreta che racchiude un sentimento d’ amore per una persona speciale!-

Amore…

E così è questo quello che provava per Yugi.

-E per questo..-

Continuò il faraone.

-Io non posso sapere se Yugi prova lo stesso per me, come lui non può sapere ciò che provo io, perché i sentimenti legati al cuore sono inviolabili, rinchiusi in una stanza speciale.

Noi possiamo solo captare le  emozioni generiche l’uno dell’altra.

Ti posso dire con certezza che prova affetto per me, ma…non so distinguerlo da quello che prova per te o per Jonouchi .

Però…è da quando c’è stato quell’incendio che mi chiedo continuamente…che il pensiero continua a perseguitarmi…se ha rischiato la sua vita anche solo per rimontare il puzzle e salutarmi un' ultima volta, allora…potrei, anzi, vorrei illudermi che forse anche lui…–

Era arrossito vistosamente mentre confessava, senza nemmeno accorgersene, i suoi sentimenti più profondi.

Anzu sorrise.

Forse era stupido da pensare visto la situazione semiparadossale, ma…le faceva tenerezza.

L’altro Yugi era lì a balbettare e ad arrossire come un ragazzino qualsiasi in piena crisi adolescenziale.

Non era più il freddo faraone di poco fa, con quella postura rigida, lo sguardo tagliente e dall’aria più adulta di quanto non fosse in realtà.

Ora era semplicemente un normale ragazzo come tanti alle prese col primo amore.

-Allora forse dovresti dirglielo, non credi…?-

Ma che stava facendo? Stava incoraggiando qualcosa che l’ avrebbe fatta solo soffrire!

Oppure inconsciamente sperava in un rifiuto da parte di Yugi?

Probabilmente entrambe le cose.

Da una parte desiderava che il faraone con Yugi trovasse un po’ di quella serenità che tanto cercava…dall’altra trovava questo tremendamente ingiusto.

Il ragazzo scosse il capo.

-No…non posso…se lui sapesse ciò che provo…le cose si complicherebbero ulteriormente…e con questo mi riferisco al nostro futuro…-

Già, lo aveva dimenticato.

La lotta per ritrovare il suo passato.

I sette oggetti del millennio.

Le condizioni che avrebbero liberato per sempre il faraone senza nome.

-Yugi, ascolta…-

Disse lei dolcemente.

-L’altro giorno Yugi è venuto da me dicendomi che ultimamente sei strano, pensieroso, ed era seriamente preoccupato per te. Per questo ha combinato questo appuntamento, perché sperava che ti saresti un po’ distratto dai tuoi problemi…-

Il ragazzo arrossì.

-Significa che sono giorni che questi pensieri ti tormentano?-

Lui la guardò serio negli occhi.

-No! E' ormai già da molto tempo che mi sono accorto di essermi innamorato …solo... sono sempre riuscito a controllarmi perché pensavo di non avere nessuna speranza con lui…ma dopo l’incendio, dopo quello che Yugi ha fatto per me…ogni volta che lo fisso negli occhi io….io…vorrei dirglielo…dirgli che lo amo-

Anzu sentiva le lacrime gonfiarle gli occhi,e non tanto per la delusione che aveva appena avuto scoprendo ciò che provava l’altro Yugi, ma perché quei sentimenti le sembravano così intensi che riusciva a captarli e percepire la sofferenza del faraone.

Il ragazzo continuò.

-Ma non posso farlo, perché sia in caso di rifiuto che in quello contrario, questo è un amore impossibile…-

Sorrise tristemente puntando lo sguardo sul suo puzzle.

-Quindi è molto meglio lasciare tutto come sta…-

Alzando il viso nuovamente, vide Anzu passarsi le mani sugli occhi.

Ci mancava solo questa, dannazione…l’aveva fatta piangere!

-Anzu…-

Le si avvicinò lentamente e mentre lei nascondeva gli occhi fra le mani, potè sentire i primi singhiozzi seguiti dai sussulti delle spalle.

Le aveva appoggiato una mano sulla schiena.

-Anzu…mi spiace…non avrei dovuto turbare anche te con i miei problemi…scusa-

La ragazza scoprì gli occhi lentamente e incrociando quelli dell’altro Yugi, potè notare l’espressione preoccupata sul suo volto.

Ed era preoccupato per lei.

Allora forse non provava una totale indifferenza nei suoi confronti, questo pensiero le bastò a sollevarle di un po’ il morale.

-Yugi...-

Bisbigliò.

-Diglielo…glielo devi dire…-

Il ragazzo scosse il capo mestamente .

-No…-

Anzu si asciugò completamente le lacrime riacquistando il coraggio in se stessa, assumendo nuovamente una postura eretta.

Guardò severamente il ragazzo,e gli afferrò le spalle con  entrambe le mani, come a voler catturare completamente la sua attenzione.

L’attenzione che aveva cercato per tutto il giorno.

-Ascoltami! Tu te ne andrai un giorno e questa ormai è una certezza, non è così??-

L’altro Yugi,leggermente sconvolto dall’atto di Anzu, si limitò ad annuire dando conferma.

-Bene! Allora vuoi andartene così? Voglio dire…se te ne andrai, allora…non avrai più l’opportunità di stare con Yugi, e davvero vuoi passare l’eternità col rimpianto di non aver mai confessato il tuo amore??-

Ora probabilmente si era riferita a se stessa e al suo amore che, ormai, era inutile confessare.

-Vuoi davvero andartene per sempre senza sapere se Yugi prova lo stesso per te?-

Sorrise dolcemente.

-Io credo che…sia meglio avere una delusione che un rimpianto…non credi anche tu?-

Il ragazzo rimase immobile.

Poi chiuse gli occhi e sospirò forte.

Si staccò da lei e riprese a camminare.

-Andiamo,si sta facendo tardi.-

 

Erano ancora in silenzio,l’unica differenza era che ora camminavano l’uno vicino all’altra.

Anzu aprì il cancello di casa.

-Eccoci arrivati-

-Ahm…ok…ti saluto, allora.-

Disse lui facendo un gesto con la mano.

-Ok…ci vediamo…-

Rispose un po’ imbarazzata ripensando alla pessima figura di poco prima,quando era scoppiata a piangere come una bambina.

L’altro Yugi le voltò le spalle incominciando ad incamminarsi.

-Aspetta!-

Lo chiamò Anzu.

Sentendo il richiamo il giovane  si fermò girando la testa verso la sua direzione.

-Sì?-

-Di' la verità, oggi avresti preferito uscire con Yugi, vero?-

  La guardò divertito.

Gli aveva fatto davvero una buffa domanda.

-Bè….oggi tu sei andata più che bene-

La ragazza spalancò gli occhi sorpresa da  quella risposta senza dubbio inaspettata, rimanendo inebetita a guardarlo mentre, tornato al suo cammino, si allontanava sempre di più .

-Grazie, Anzu-

 

 

 

ODDIO!QUESTO CAPITOLO FA SCHIFISSIMO VERO?NON SO NON MI PIACE,CONTINUO A RILEGGERLO E MODIFICARLO,NON MI CONVINCE PER NULLA!SIGH!CI VEDIAMO AL PROSSIMO E ULTIMO CHAPPY

 

FIRIEL:grazie infinitamente per i tuoi commenti,sono bellissimi,mi danno davvero una bella grinta,e leggendoli mi fanno apparire la mia fic più bella.

Questo capitolo a mio avviso non è un granchè,ma spero che ti piaccia,il prossimo sarà l’ultimo e spero di fare di meglio.

CAPITATAPERCASO:cioè…wow!è più bello il tuo commento della mia intera ficO_Ocomunque grazie davvero!

In ogni caso…potresti spiegarmi la storia dei piccioni?non l’ho capita molto…mi sono sentita un po’ sotto psicologo!

Un bacio e spero che ti sia piaciuto.

 

 

 

 

 

 

   
 
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