Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: robyzo    08/01/2014    2 recensioni
"Che strano, riesco a parlare spontaneamente con lui, è come se i miei pensieri venissero fuori e non riuscissi a trattenerli. Ci guardammo negli occhi in silenzio."
"Passammo tutta la serata ridendo e scherzando e quando mi salutò mi venne difficile lasciarlo andare via, stava diventando il mio pensiero principale. Mi addormentai pensando a questa serata così buffa ma intensa."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi chiamo Jennifer, ho 25 anni e ho una grande passione, anche se forse non è una vera e propria passione, bè si, faccio la cameriera, e adoro farlo, mi piace stare a contatto con i clienti. Ho un carattere abbastanza socievole e di certo non mi manca l’esuberanza. Finiti gli studi all’Istituto Alberghiero in Italia decisi di andare all’estero per apprendere meglio la lingua inglese, e fu così che due anni fa mi trasferii a Londra, ci andai a 17 anni con la scuola e me ne innamorai subito. Lavoro in un Bar-Ristorante a Covent Garden, il titolare ormai ha piena fiducia in me, non gli ho mai dato modo di dimostrargli il contrario, infatti questa mattina mi aveva chiamato dicendomi di aprire il locare e io sono andata prima del previsto visto che lui aveva delle commissioni da sbrigare. Ed è qui che iniziò, diciamo, la mia avventura.

Erano le 8.00, dormivo in piedi, decisi di prendermi un caffè macchiato, e iniziai a sistemare tavoli e sedie e a dare una spolverata in giro, l’igiene in un servizio pubblico è il segreto di attirare la clientela, oltre la cordialità ovviamente. Entrarono i primi clienti della giornata.
<< Un caffè, per favore >> disse un omino basso che a fatica riusciva ad arrivare al bancone del bar.
<< Certamente, desidera dell’acqua? >> risposi cortesemente.
Non mi aveva sentito, notai che era distratto guardando il suo cellulare e ad un tratto rispose ad una chiamata, il suo umore cambiò, infastidito chiuse il telefono, mi pagò il caffè e andò via. Lo guardai incuriosita, sospirai “il buon giorno si vede dal mattino”.
Dopo una mezz’oretta un signore con un grosso cappello e degli occhiali da sole blu si sedette in uno dei tavolini più nascosti del locale, andai da lui e gli chiesi cosa desiderasse, con il capo chino mi rispose
<< un croissant, e un caffè corretto, per favore >>. Andai a preparare ciò che il personaggio misterioso mi chiese, gli portai anche un bicchiere d’acqua.
<< Ecco qui, buona colazione >> sorrisi andando via, ma lui mi fermò dicendo << Grazie per l’acqua, avevo dimenticato a chiederlo e lei è stata così premurosa a portarmelo >> ad un tratto il suo volto si alzò e venni travolta da una forte emozione, non poteva essere vero, un grande attore del suo calibro in un piccolo ristorantino come questo, Johnny Depp era lì davanti a me, non sapevo cosa rispondergli, lui mi guardò perplesso, ma poi capii che dovevo comportarmi come se fosse un cliente qualunque e tornai in me dicendo << prego, ho solo immaginato che le sarebbe venuta sete >> sorrisi andando via. Mamma mia a momenti non crollavo davanti a lui. 
Mi fermai al bancone, i clienti erano stati tutti serviti e non arrivava nessun’altro, per non stare con le mani in mano mi misi a pulire le tazzine del caffè. Dopo due minutini più o meno sentii una voce che disse << scusi >>
<< un secondo e arrivo >>, mi girai e lo vidi di nuovo davanti a me, mi sorrise e mi chiese il conto.
<< Allora un cornetto e un caffè corretto, fanno 3£ >>  << ecco qui, e grazie, mi ha trattato come un cliente qualunque, ha fatto in modo di non farmi notare tra le altre persone >> disse lui un poco imbarazzato, lo guardai e risposi
<< ho fatto semplicemente il mio lavoro, immagino che per un divo come lei a volte un po’ di privacy è quello che ci vuole, nessuno che le stia dietro a chiederle un autografo o una foto, certo è bello “realizzare un sogno di una fan” ma è anche giusto avere un po’ di libertà >>, lui mi guardò meravigliato e pensai  “oh, mamma avrò detto qualche sciocchezza” e invece mi rispose << hai ragione, hai centrato in pieno la realtà dei fatti, è stato un piacere parlare con lei. Arrivederci >>  << emh, arrivederc i>> sussurrai guardandolo andare via…
In realtà avrei voluto chiedergli una foto, ma non mi sembrava il caso, ho perso l’occasione della mia vita per fare la ragazza seria e non quella euforica che andasse in iperventilazione guardandolo.“Ho fatto la cosa giusta, mi ha parlato spontaneamente, e mi ha chiesto grazie per essermi comportata normalmente, tanto sciocca non sono stata”  pensai tra me e me, già mi faccio i film mentali.
Erano arrivate le 14.00 il mio turno dovrebbe finire proprio ora, ma il sign. Price, il titolare, non era ancora arrivato. È sempre la stessa storia, devo stare qui al locale finché non arriva lui. Dopo un pomeriggio pieno di clienti il signor Price arrivò con tutta calma alle 18.00
<< Ehy Jenny tutto bene? Scusami tanto ma ho avuto molto da fare, e so che ne hai avuto anche tu >>  
<< Non si preoccupi, riesco a cavarmela >> sorrisi << Guarda, ti pago gli extra che hai fatto questo pomeriggio, e adesso vai a casa che sarai stanca, a domani >>
<< Grazie, a domani e buona serata >> Il sig. Price è un’ottima persona, molto premurosa, ma con un enorme difetto, è un gran ritardatario. Tornata a casa mi tuffai nella vasca da bagno ascoltando qualche canzoncina e pensando a questa mattina che incontrai Johnny, ancora mi sembrava un sogno e sorrisi con una faccia da ebete. Cenai e mi guardai un bel film, ma il sonno mi assaliva e decisi che era ora di andare a letto, sveglia alle 7.00 “uff, solo 6 ore di sonno, non è giusto” pensai chiudendo gli occhi.
  
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