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Autore: HOPE6714    08/01/2014    1 recensioni
una ragazza diciottenne ha una bambina stupenda e con lei si trasferisce lontano da casa per iniziare una nuova vita ma il suo passato la tormenterà. farà parte di una serie di inganni, sotterfugi e anche amore sofferto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 27
Luna vide Harry e corse da lui: -papà!- lui la prese in braccio mentre io rimasi lì ferma a guardare la scena. Mi scusai con la madre di Harry e l’altra signora e uscii di casa per andare a prendere una boccata d’aria. Cominciai a camminare intorno alla casa e poi arrivai sul retro e vidi un enorme parco illuminato solo dalla luce della luna. C’erano una siepe e dei maestosi alberi che contornavano questo immenso giardino e vidi della panchine all’ ombra di essi. Facevo un po’ fatica a camminare tra l’erba con le stampelle ma arrivai senza cadere a una delle panchine. Mi sedetti e guardai il paesaggio davanti a me ripesando a quello che era successo poco prima. Sicuramente quando sarei rientrata mi avrebbero chiesto se andava tutto bene e Harry avrebbe fatto una faccia da persona delusa. Che rabbia! Lui deluso e io? Che dovevo dire? Sbuffai e non ci pensai più. Vidi in lontananza una piccola ombra nera correre verso di me e capii subito che si trattava di Luna, poi vidi un'altra ombra molto più alta e riccia, quello era di sicuro Harry. –mamma!- mi disse Luna prima di salire sulla panchina e abbracciarmi. Harry si avvicinava lentamente come se avesse paura di me. Faceva bene perché l’avrei incenerito con lo sguardo se avesse azzardato a dirmi qualcosa che non avrei dovuto fare. –ciao … -mi disse solo prima di puntare gli occhi sul cellulare che aveva appena tirato fuori dalla tasca posteriore. Abbassai lo sguardo prima di puntarlo su Luna che ci guardava stranita. –perché non vi parlate?- chiese con quella sua vocina dolcissima. –Luna non complicare le cose … -le dissi solamente. –ho solo chiesto … - disse lei triste. Non volevo farla soffrire ma ormai era inevitabile, poi Harry mi faceva anche infuriare perché non sembrava fregarsene minimamente che io e sua figlia eravamo lì davanti a lui, continuava a giocare con il suo cellulare. Arrabbiarmi mi faceva male perché infatti avevo un grosso mal di testa. Sapevo che qualcosa non andava, io non avevo mai avuto mal di testa continui ma dopo quella caduta erano molto frequenti. Ero preoccupata seriamente ma non lo avevo detto a nessuno. Dovevo andare a farmi controllare ma non avevo molta voglia di entrare in quegli odiosi ospedali. –lo sa vero perché hanno voluto che ci fossi anche io?- disse ad un certo punto Harry guardandomi. –credo per una riunione di lavoro e famiglia … -ipotizzai. Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo, cosa che mi fecce andare su tutte le furie. –glielo diranno … - disse. –che cosa?- -quello che è accaduto a New York, il perché hai una gamba ingessata- il mio cuore perse ancora una volta un battito. –quando lì abbiamo fatti fuori abbiamo scoperto che avevano un giro di affari molto grosso e se i nostri riescono ad incastrarli avranno un profitto gigantesco- stava parlando del giro di affari che avevano Josh e tutti gli altri, era ovvio che allora dovevano sapere l’accaduto. –“riescono ad incastrarli” chi?- chiesi. –Josh e i suoi complici erano solo la punta di tutte quelle persone che stanno dietro. Abbiamo sconfitto i più deboli … - per il nervosismo mi passai più volte la mano tra i capelli e lui se ne accorse. –ehi tranquilla meglio se lo vengono a sapere. Avrai più protezione … - non era quella la fonte del mio nervosismo ma Zayn. –e Zayn? Che ne sarà di lui? Lo sbatteranno dentro se lo trovano!- dissi con un po’ di paura della sua reazione. –che te ne frega?! È stato uno sporco traditore!- mi urlò contro. Solo in quel momento mi ricordai che di fianco a me c’era Luna. Anche Harry la guardò dopo aver capito che mi aveva urlato non ricordandosi della sua presenza. Si chinò davanti a lei e le prese le manine: -scusa non volevo urlare … - -non farlo mai più. Non mi piace quando urli … - Luna aveva proprio un bel caratterino. Pensavo non avesse il coraggio di rispondere a tono a Harry, ero già pronta a raccogliere le sue lacrime. Vidi un'altra ombra avvicinarsi ma questa volta era più aggraziata nel camminare, era Anne. –piccola vieni lasciamo i tuoi genitori da soli- disse lei rivolgendosi a Luna e poi sorridendomi. Anne portò in casa Luna ed Harry si sedette affianco a me sulla panchina. –sono state crudeli le parole che mi hai detto. Pensi davvero che non riusciamo a stare insieme?- mi disse con aria triste. –non solo lo penso ma lo vedo. Perché non riusciamo a vivere felici? C’è sempre qualcosa tra noi e spesso ci fa litigare … e comunque non sono l’unica che ha detto parole crudeli- gli risposi fredda. –è vero scusa. Tu sei un brava mamma sono io che non so fare il papà. Per me è ancora difficile accettare di avere una figlia- -ok va bene ma dire a me che non sono una brava mamma è davvero grave anche se però su una cosa ti do ragione … faccio sempre di testa mia e anche prima me ne sono pentita- -perché?- -perché non sapevo che saresti venuto a Londra e sicuramente quando mi hai chiamato volevi dirmelo … - -vedi che allora su qualcosa ho ragione … - -si … - accennai un leggero sorriso che nascosi subito dopo. Mi girai per guardarlo negli occhi ma lui si avventò sulle mie labbra lasciandomi un po’ perplessa. All’inizio il bacio era leggero e casto dopo però si trasformò in qualcosa di più passionale e pieno di desiderio. Sentii le sue mani appoggiarsi sulla mia gamba scoperta e risalire piano. –non qui … - gli sussurrai sorridendo a fior di labbra. Lui si mise a ridere fragorosamente lasciandomi un ancora una volta di stucco. –perché ridi?- gli chiesi. –pensi davvero che ti scoperei su una panchina di un parco a casa di colleghi di mio padre? Un po’ di ritegno ce l’ho anche io- -si è vero ormai hai fin troppo ritegno … una volta ti divertivi di più … -lo vidi perdere il sorriso. Prenderlo in giro funzionava sempre. –ero una gran testa di cazzo una volta … - -a me piaceva davvero quella gran testa di cazzo … - -mi piacerebbe lasciare questo posto ed andare ad una festa per dimostrarti che posso divertirmi ancora ma non puoi per quello stupido gesso. Mi dispiace così tanto per l’accaduto … - -non fa niente. Alla fine me la sono andata a cercare no?-. Mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi per poi ritornare in casa. –ora ci diranno un bel po’ su … - disse prima di aprire la porta. –puoi farlo mamma … -disse lui ad Anne. Gli altri lo guardarono un po’ straniti ma vidi anche il padre di Harry annuire. Il padre di Harry fece accomodare tutti attorno al tavolo già apparecchiato per la cena e poi parlò: –allora come sapete tutti quello che abbiamo in mano è un affare molto grosso ma anche pericoloso … mio figlio lo sa bene perché è già stato coinvolto. Volevamo chiarirvi un po’ la situazione prima di iniziare con le procedure e il modo migliore è dirvi tutta la verità poiché Harry non è l’unico qui presente che è stato coinvolto … - si sentii un po’ di borbottio e quando guardai dritta negli occhi di mia madre vidi la sua paura. Lei aveva già capito tutto. –anche Elena è stata coinvolta e la sua gamba ne è la prova. Non è solo rotta ma è stata anche operata per rimuovere un proiettile … - mio padre si alzò in piedi di scatto. –perché?! Che cosa centri tu con quelli?!- mi chiese. –mi avevano chiesto un riscatto … - dissi mentendo e supplicando con gli occhi Anne di non dire nient’altro. –un riscatto per cosa?!- -per Luna … volevano rapire Luna- dissi con voce rotta. –e perché? Come facevano a conoscerti?- disse Max in maniera più pacata. –per … - non sapevo come rispondere, volevo coprire Harry. –per colpa mia. Loro mi conoscevano!- disse Harry per coprirmi a sua volta. –e come?!- chiese mio padre. –avevo degli scambi con loro … ma non per me!- -ok questa storia sta davvero degenerando … - disse mio padre. –io sto bene e ora è tutto a posto … -dissi. Mia madre aveva uno sguardo perso, stava riflettendo sui particolari della storia. Nessuno sapeva che eravamo stati noi, o meglio Harry e gli altri, a uccidere quei ragazzi e mia madre ci strava arrivando. Era una persona molto intelligente e coglieva i particolari che a nessuno interessavano. Ad un certo punto la vidi alzare lo sguardo. – siete stati voi ad uccidere quei ragazzi?- chiese piano come se stesso parlando più a se stessa che a noi. Aveva capito e ora eravamo in guai seri. 
   
 
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