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Autore: 02chiara05    08/01/2014    0 recensioni
Era il 1 gennaio, e come ogni primo del mese aspettavo LUI, il dott.re Harold Edward Styles, figlio di Des Styles, ricco da paura che possedeva palazzi, negozi, bar di tutta Holmes Chapel, cittadina dove vivevamo, colui che aveva affittato il negozio a mia madre, che però non riusciva a pagare l’affitto. Mia mamma vende stoffe, papà invece non lavora, ed io invece a 17 anni cercavo di aiutare la famiglia, perché non riuscivamo ad andare avanti.
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COSA SUCCEDERA' A QUESTI DUE RAGAZZI?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era il 1 gennaio, e come ogni primo del mese aspettavo LUI, il dott.re Harold Edward Styles, figlio di Des Styles, ricco da paura che possedeva palazzi, negozi, bar di tutta Holmes Chapel, cittadina dove vivevamo, colui che aveva affittato il negozio a mia madre, che però non riusciva a pagare l’affitto. Mia mamma vende stoffe, papà invece non lavora, ed io invece a 17 anni cercavo di aiutare la famiglia, perché non riuscivamo ad andare avanti. Questa volta non potevamo inventare scuse, anche perché le avevamo dette veramente tutte ‘scusate abbiamo dovuto fare la spesa, tra due giorni ve li diamo’  ‘mia figlia si è sentita male abbiamo dovuto pagare le medicine’ e così via ma la verità era che nessuno entrava per comprare stoffe, a parte le solite tre vecchiette che venivano una volta al mese. Decisi di parlarci io con il figlio, per cercare di ‘ammorbidirlo’, magari avendo quasi la sua età poteva capirmi, forse. Ma dal momento che veniva sempre alle 10.00 ed erano quasi e 11.30 possibile che non venga e che…

-buongiorno- disse entrando. Ecco appunto.

-salve dott.re Styles-

-o sign.na Jess. Vorrei parlare con sua mamma-

-la mamma non è potuta venire, stanotte non si è sentita bene-

-oh mi dispiace. Allora le avrà dato i soldi dell’affitto da darmi-

-bhè… ecco… senta noi… abbiamo avuto delle spese… noi…- tirai un sospiro –noi non abbiamo i soldi-

-non va così sign.na, lo sa?-

-si sign.re Styles, ma la prego non ci levi il negozio, è l’unica fonte di ‘guadagno’ per noi, altrimenti non
riusciamo proprio ad andare avanti
-

-vieni a casa mia alle 16.00 farai le pulizie da me, così questo mese ve lo lascio-

-la ringrazio davvero. Ci vedremo sicuro. Però dovrebbe lasciarmi l’indirizzo…-

-la farò venire a prendere. Qui davanti alle 15.45-

-benissimo. Grazie-

Chiamai subito mamma con il telefono del bar e le dissi quello che era successo.
Alle 15.45 puntuale ero davanti al negozio. E alle 16.05 eravamo a casa sua. Dire che era una villa immensa era dire poco; aveva un giardino meraviglioso con dei fiori curatissimi, aveva una piscina enorme e la casa era interamente fatta in legno. Quando fui accompagnata dall’autista davanti alla porta, suonai per poi essere ‘accolta’ da un altro maggiordomo.

-salve sign.na il Sign.re Styles la aspetta nel suo ufficio-

-salve… ehm.. io non so dove…-

-oh si mi perdoni. Venga le faccio strada-

Arrivati il maggiordomo bussò e mi fece entrare. La stanza era riscaldata dal camino acceso, era interamente in
legno, con una finestra che dava sul giardino e una libreria sulla mia sinistra. Di fronte a me c’era un tavolo in legno dove era comodamente seduto LUI. Alla mia destra invece c’era un divanetto in pelle.

-prego entra- mi disse

-oh grazie-

-allora naturalmente non è questa casa che dovrai pulire. Ti accompagno dilla vieni-

-si- dissi seguendolo

Mi portò fuori dalla villa, sul retro, dove c’era una casetta sempre in legno il cui interno era sporco, puzzolente, tutto
sottosopra. Sinceramente non pensavo dovessi pulire quella robaccia, pensavo di dover fare la ‘domestica’ e spolverare, lavare i piatti, cose di questo genere.

-che ti aspettavi?- disse lui notando forse la mia faccia schifata

-bhè sinceramente, non questo- dissi indicando l’ammasso di romba da lavare e sistemare

-Invece di spendere i soldi per rifarla, devi risistemarla tu…-

-okok messaggio recepito. Mi metto al lavoro-

-ecco brava- disse andando via

Finii il lavoro dopo ben tre giorni, sfinita, con le mani rovinate e graffiate dai chiodi del divano rotto, che ho dovuto rompere e buttare da sola. Quella casa era piena di ragnatele e puzzava di marcio, c’erano anche due topi che fortunatamente uscirono quando aprii le finestre… ed altro che non sto a descrivervi. Quando finii il mio quarto giorno, chiesi al maggiordomo di andare e in bagno e fortunatamente almeno quello mi fu concesso. Quando mi guardai allo specchio, non mi riconobbi. Quella ragazza dai capelli lunghi e castani, con gli occhi verdi sempre svegli, adesso aveva una coda fatta male, e suoi capelli erano ricoperti di polvere; gli occhi non brillavano più, ma erano spenti e stanchi. Ogni pomeriggio dopo aver studiato andavo a ‘lavorare’ e tornavo a casa sfinita, tanto che a volte nemmeno cenavo. La mattina andavo a scuola e quindi non avevo tempo per riposare. I miei pensieri però, furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta. In modo svelto aprii subito

-ecco dov’eri-

-scusi dott.re Styles, mi stavo risistemando-

-si fai pure. A che punto sei?-

-devo finire di dipingere le pareti, e scartavetrare le finestre e la porta e dipingere entrambe le cose, poi
va arredata-


-bene ti ci vorranno altri giorni. Per quanto riguarda l’arredamento ti farò avere i mobili nuovi che dovrai
sistemare a tuo piacimento-


-ok. Posso andare a casa? Sono stanca…-

-aspetta, seguimi prima-

-ok- e lo seguii nel suo ufficio

-non ti conosco per niente, parlami di te- mi disse entrando nell’ufficio e chiudendo la porta

-bhè mi chiamo Jess ed ho 17 anni-

-si questo lo sapevo. Parlami della tua famiglia-

-mia mamma lavora al negozio ed io la aiuto il sabato, mio padre è stato licenziato dalla fabbrica dove
lavorava ed ora è disoccupato, sono figlia unica-


-vai a scuola?-

-si la mattina.-

-bene. Sport?-

-non abbiamo i soldi per pagare l’affitto, posso permettermi secondo te di fare uno sport?-

-ehm.. si scusa…-

-prego… senti devo andare sono veramente stanca. Torno domani alla stessa ora-

-si.. ok.. ciao Jess-

-arrivederci dott.re Sty..-

-chiamami Harry, ho 20 anni, non 50…-

-ahah ok… allora ciao Harry-

Del resto non potevo prendermela con lui, certo mi stava facendo lavorare da morire, ma se non lo avessi fatto ci avrebbe tolto l’unica fonte di vita…

***

Dopo tre giorni finii quel lavoro dagli Styles, ma il mese successivo per lo stesso motivo me ne fu affidato un altro. Lavare e pulire l’interno di tutte le macchine. 8 macchine da lucidare a fondo. Alla monotonia dei giorni soggiunse quella dei mesi, con una novità però: mi ero innamorata di Harry. E questa era una cosa sbagliata per il semplice fatto che IO ero sbagliata, e che tra noi non poteva esserci nient’altro che il rapporto che c’era tra DIPENDENTE  e CAPO. Lui era bello, vestito sempre elegante e soprattutto era ricco, io invece ero l’opposto: non ero ricca, vestivo sempre nello stesso modo, vivevo la vita come andava, senza dover sempre sottostare a qualcuno. Anche se era qualche giorno che rideva con me e faceva delle battute simpatiche, e poi mi guardava negli occhi e mi faceva sciogliere. Rimaneva a fissarmi per minuti che a me sembravano ore e non mi faceva capire niente. Ma era solamente una mia impressione, tra noi non ci potrà MAI essere niente…
Finchè non arrivò quel giorno. Finchè non arrivò quel BACIO. Appena finii la terza macchina, ebbi un giramento di testa, ma invece di cadere sul terriccio, fui presa al volo da qualcuno: Harry.

-stai bene?-

-insomma, mi gira la testa-

-vieni aspetta- disse sedendosi sull’erba del giardino e facendomi sedere su di lui.

-meglio?-

-si grazie, ma occhio che ti sporchi il vestito-

-non importa… hai degli occhi bellissimi-

-g…grazie- dissi arrossendo

-sono verdi-

-s..si sono verdi-

E piano piano le sue labbra furono sulle mie. Un bacio leggero ma che in quel momento mi aveva portato sulla luna.
Le sue mani erano sui miei fianchi, mentre le mie sul suo petto. Mi morse il labbro e chiese accesso alla lingua, cosa che gli concessi subito.

-credo di essermi innamorato di te-

-anche io…- risposi

                                                                            *******************                   

-e poi… e poii??- chiesa la mia bambina

-e poi ci fidanzammo e lo dicemmo alle nostre famiglie che piano piano accettarono la notizia soprattutto
nonno Des, che inizialmente non voleva perché eravamo diversi, ma poi abbiamo dimostrato che
facevamo sul serio e chi ci amavamo veramente, e poi il resto lo sai-


-e poi vi siete posati e tono nata io!!-

-ahah si amore, proprio cosi-

-SONO A CASA- disse MIO marito entrando

-papàà!!!- urlò la piccola Darcy

-lo tai che mamma mi ha laccontanto la vottra toria?-

-davvero?-

-ti!!! E’ bellittima!!!!-

-si amore è bellissima- disse prendendo la piccola in braccio e venendo in salone.

Inizialmente il padre di Harry si arrabbiò tantissimo, mi insultò anche, levò il negozio a mamma sperando che così ci
metteva contro, sperando che io me la prendessi con Harry e lo lasciassi. Ma questo non successe. Quando Des
capì che noi eravamo veramente innamorati ridiede il negozio a mamma e ci fece vivere la nostra storia d’amore. Adesso abitavamo nella villa accanto a quella dei genitori di Harry, eravamo sposati e avevamo un bellissima bambina di quasi due anni, e una sorpresa in arrivo.

-ciao amore mio- disse Harry baciandomi

-ciao amore- dissi riprendendo la piccola e giocando con lei sul tappeto, mentre Harry accendeva la tv

-mamma come lo chiamiamo il fratellino?-

-a te che nome piace?- chiesi parlando a bassa voce

-Kim-

-ok vediamo-

-cos’è vuole un cagnolino?- disse Harry ridendo, ed evidentemente sentendo la conversazione

-no papi… tiamo scegliendo il nome del fratellino vero… quello nella pancia della mamma- disse
continuando con le costruzioni senza alzare lo sguardo
Io lentamente mi girai per vedere la sua reazione, e lo trovai con gli occhi sbarrati e un sorriso sulle labbra. Cosi mi avvicinai a lui e lo scossi

-tutto bene?-

-c…cosa… dice Darcy… è….?-

-si, sono incinta-

-ti amo…-

-ti amo anche io-

-amo anche te piccolino- disse piegandosi e baciando e accarezzando la mia pancia

-e io?- chiese Darcy saltando sul divano

-anche tu piccina. Siete la mia vita… tutti e tre- disse abbracciandoci.

 
SPAZIO AUTRICE!!!
Eccomiiiii!!! Allora ho voluto provare a scrivere una One shot... Dico 'provare', perchè essendo una persona che quando scrive una storia la vuole scrivere con i minimi particolari, descrivere in modo 'generico' questa storia, e soprattutto descrivere il tutto in UN SOLO capitolo, è stato veramente difficile ahahah.
Qualsiasi errore abbia commesso, ditemelo senza problemi e cercherò di rimediare subito.
Detto questo spero vi piaccia, e spero che mi lasciate una RECENSIONE perchè ci tengo moltissimo a sapere i vostri pareri.

Inoltre per chi volesse passare a leggere le altre tre fan fiction (sempre sugli One Direction con protagonista Harry), lascio i link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2273093&i=1 (THE LOVE WILL COME in sospeso)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2283542&i=1 (YOU BECOME MY LIFE)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2307290&i=1 (ARE YOU MY BEST FRIEND? NO, I AM MORE)


 
  
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