Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    08/01/2014    2 recensioni
La piccola Susie era una dolce, intelligente e bella come tutti i bambini; sua madre era drogata e suo padre chiuso in un manicomio; Anna, sua sorella maggiore, era l'unica che l'amasse e si prendesse cura di lei, ma un brutto giorno morì investita da un camion mentre stava andando al mercato. Susie fu mandata dal nonno che si ubriacava e la violentò per due anni. Nei momenti di sconforto Susie saliva nella sua stanza per ascoltare il suo carrilon. Un giorno il nonno uscì di casa lasciandola in balia di se stessa, al suo ritorno trovò Susie morta in una pozza di sangue, in fondo alle scale: non si seppe mai chi la uccise, le sue ceneri furono buttate nel fiume perchè al nonno non interessavano. Perchè Susie fece questa fine atroce? Perchè nessuno arrivò in tempo a salvarla. Ma se qualcuno l'avesse salvata? Chi meglio di Michael? Susie è solo una de tanti bambini che hanno sofferto ingiustamente, ecco perchè penso sia importante regalarle almeno con la fantasia un finale più dolce e una storia un po' meno dura: perchè Susie ha visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Michael Jackson, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dopo mezz’ora Diana aprì appena la porta scorrevole della cucina e sbirciò in salotto:
Michael era seduto su una poltrona con il petto ancora nudo che guardava dolcemente la bambina che ora aveva addosso una coperta ed era sdraiata sul divano. Lui le teneva la mano e la guardava con amore, quello sguardo dolce… quanto le faceva male.
Uscì dalla cucina e disse a Michael:
“E’ pronto mr. Jackson.”
“Come?” chiese Michael scioccato.
“Si è pronto, è pronto da mangiare mr. Jackson.”
“Perché mi chiami così?”
Diana non rispose e dopo aver lasciato la pizza sul tavolo apparecchiato se ne andò in salotto.
“Non mangi con me questa sera?” chiese Michael a Diana.
Avrebbe voluto dirgli di si, a quegli occhi dolci, quella bocca meravigliosa, quella pelle caramellata e quei ricciolini neri..
“No Mr. Jackson, io non mangio con le persone sveglie, ma solo con quelli che sono “duri a capire” come me.”
Diana stava uscendo ormai in lacrime chiudendo la porta finché una mano morbida prese la sua e una voce dolce disse: “Aspetta!”
Lei fece per andarsene.
Michael le afferrò la mano con una stretta più decisa  e disse:
“Aspetta! Diana guardami!” poi le girò il viso con la mano e disse guardandola dolcemente: “Scusami per come ti ho trattato prima! Non volevo, ma ero veramente preoccupato per quella bambina, avevo paura potesse morire!”
“Non era il caso di trattarmi così comunque: togliti i vestiti! Ma che richiesta è così su due piedi senza neanche darmi una motivazione!”
“Hai ragione, sono stato stupido e non volevo credimi. Ti ho trattato male, sono stato proprio uno stupido, un grande maleducato.”
Lei lo guardò: faceva gli occhi da cucciolo abbandonato, era dolce, quegli occhi profondi e penetranti come la notte…
“Eh va bene ti perdono!”
“Grazie Diana, allora per farmi perdonare ti offro la cena domani!”
In quel momento Diana si sentì scioccata.
“Cosa hai detto?”
“Ti invito a cena domani, offro io, però mi raccomando fatti bella eh?”
“Michael… Michael… io non ci  credo… tu stai invitando me?”
“Si... è così tanto difficile da capire? Ti sto invitando a cena e ti ho chiesto di farti ancora più bella di quello che già sei.”
Diana diventò incandescente: “Sicuro? Ma… Michael io sono la tua cameriera…”
“Cosa c’entra sei anche mia amica no?”
“Comunque domani non ho tempo di farmi bella!”
“Perché?”
“Perché si! Ho un sacco di cose da fare.”
“Domani ti do il pomeriggio libero, basta che vai a farti bella, anzi sai cosa facciamo… tho.”
Disse Michael allungando la mano verso il portafoglio, tirò fuori duecento euro:
“Questi basteranno a poterti concedere un trattamento di bellezza in un centro benessere di mia conoscenza e a fare un po’ di shopping!  Divertiti Diana, l’appuntamento è qui alle otto domani?”
“Davvero?”
“Si! Davvero!”
“Grazie Michael!”
“Figurati! E’ un piacere per me!” disse lui sorridendo e strizzandole l’occhio.
Diana mise via i soldi incredula e del tutto inconsapevole di quello gli era appena successo.
Dalla sala provenne un gemito…
“La bambina!” esclamò Diana.
“Vado io.” Disse Michael.
  
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