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Autore: MileyPotterWeasley_95    08/01/2014    1 recensioni
Dal Capitolo 8
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“Ci speravo..” sussurai.
“Che riuscissi a debuttare?”
“No.. che tu venissi qui. Come quando eravamo piccoli ricordi?”
Non si aspettava per niente la mia affermazione, almeno quello riuscivo a capirlo.
“Niall, ricordi quando prendevo, mi isolavo e dopo un po’ che non tornavo venivi a cercarmi? Sapevi esattamente cosa avevo e con un abbraccio passava tutto”.
Era un amico fantastico, e io mi ero comportata da vera stronza con lui.
“Si, ricordo. Ma ora è tutto diverso” era tornato freddo e distaccato.
“Sei tu che vuoi che sia diverso” ribattei cercando di mantenere la calma.
“E sei tu quella che se n’è andata senza dire niente!” il tono della sua voce si era fatto leggermente più alto.
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Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come ogni mattina il risveglio fu traumatico, non contando il fatto che la sera prima, Niall ci aveva messo più di un’ora per riaccompagnarmi a casa.
Correvo a destra e a manca per la stanza accertandomi di aver preso tutti i libri per le materie che avrei avuto quel giorno, sbiancai quando vidi il libro di Letteratura buttato sulla scrivania, ricordandomi che quella mattina avevo il test e io non avevo studiato una fava, concentrandomi di più su quello che mi stava succedendo intorno.
Ash miagolò per poi darmi una zampata sulla gamba in segno di riprovero.
“Tu mi fai paura” sbuffai.
Sentii mio padre chiamarmi dal piano di sotto, aveva la voce affaticata, segno che anche lui era in ritardo e stava correndo per tutta casa.
Mi precipitai giù per le scale dritta in cucina per fare colazione.
Finito di mangiare uscimmo tutti e due insieme, diretti alla stazione per prendere il treno che ci avrebbe portato nel centro di Londra dove io avevo la scuola e lui il lavoro.
Arrivati in stazione mio padre notò un cartellone, il mio cartellone, che da Piccadilly si era espanso per tutta la città.
“è veramente bella quella ragazza non trovi?” mi chiese ammirando il cartellone.
Com’era buffo, non aveva riconosciuto sua figlia, però mi faceva piacere che la foto gli fosse piaciuta.
“Ti somiglia molto” continuò.
“Già” soffiai io, magari era il caso di dirglielo.
“Ehm papà senti..” la mia frase venne interrotta dal fischio del treno.
“Tesoro scusa, è arrivato il treno devo andare, ne parliamo stasera. Mi raccomando fai la brava” si raccomandò tutto d’un fiato.
“Tranquillo pà!” lo salutai e rassegnata andai dall’altra parte dei binari per aspettare il mio mezzo di trasporto. E se papà non avrebbe accettato l’idea che io diventassi una pop star? Sciocchezze, sono sicura che mio padre farebbe qualsiasi cosa per sostenermi.
 
Cosa c’è di peggio di correre per tutta casa la mattina presto perché si è in ritardo, con la vitalità di un bradipo in coma permanente?
Prendere un bel due al compito di Letteratura, accidenti sono un disastro. Quella giornata, da come era cominciata, non poteva andare peggio.
Camminavo con le cuffiette nelle orecchie, da quando avevo scoperto e conosciuto la band di mio fratello non facevo altro che sentire le loro canzoni, sono so per quale motivo ma riuscivano a mettermi carica e a tirarmi su di morale.
“Ehi! Valerie!” mi sentii chiamare, una macchina nera mi si affiancò, era Liam.
“Ciao fratellino” lo salutai togliendomi le cuffiette.
“Come mai quel muso?”
“Due, al compito di Letteratura” risposi sconsolata, dando un calcio a un sassolino vicino al mio piede.
“Posso capire che con tutto quello che hai avuto da fare negli ultimi giorni ti sia sfuggito, ma per il futuro cerca di equilibrare le due cose ok?”
Annuii.
“Comunque..” continuò Liam rivolgendomi un bellissimo sorriso “Stavo cercando proprio te, il Direttore vuole vederti, salta su che ti accompagno agli Studi”.
Non me lo feci ripetere due volte, mi precipitai immediatamente in macchina. Chissà cosa doveva dirmi il Direttore se aveva mandato Liam a cercarmi? E soprattutto, magari avrei rivisto Harry e gli altri ragazzi, chi meglio di loro poteva distogliermi il pensiero da quel brutto voto che avevo preso?
Arrivammo in studio ma di Harry e i ragazzi non c’era traccia, che peccato! Anche Liam se ne andò dicendomi che doveva raggiungere gli altri per le prove di un concerto, ecco svelato il mistero.
Il Direttore arrivò un paio di minuti dopo, finiti i rispettivi saluti cominciammo a parlare della mia carriera.
“Hanno fissato la data per l’apparizione dello spot” mi disse.
“Davvero?” chiesi io incredula, dopo i cartelloni per tutta la città sarei finita in televisione.
Si è vero, molta gente finiva in televisione per delle pubblicità, ma io non avevo intenzione di fermarmi qui, sarei andata avanti.
“Certo, e adesso che sei sotto gli occhi di tutti, bisognerà fare il possibile per promuoverti e aumentare la tua visibilità”.
“Ma è fantastico!” esclamai entusiasta.
“E per partire con il piede giusto, avrai bisogno di un impresario”.
“Ma.. non è lei il mio impresario?” chiesi incerta al Direttore.
“No, no. Io mi occupo solo ed esclusivamente dei One Direction, ma puoi stare tranquilla..” si affrettò ad aggiungere, notando l’improvviso cambio d’espressione sul mio viso “Vorrei presentarti l’orgoglio della nostra agenzia, il nostro impresario dai super poteri”.
Come minimo mi aspettavo l’apparizione di Louis che urlava “Superman è qui”, come aveva fatto nel suo oscuro passato durante un video diary, ma al contrario, una bella donna alta, bionda mi si parò davanti.
“Ti presento Mary Kate Nott” disse il Direttore orgoglioso.
“Salve! Mi chiamo Valerie Payne, ho 18 anni e frequento il quinto anno delle superiori. Sono qui per diventare un’artista affermata, è un vero piacere conoscerla” mi presentai tendendo la mano.
“Valerie Payne” osservò la mia mano per poi squadrarmi dalla testa ai piedi “Così tu saresti la sorella di Liam dei One Direction”.
“Ehm.. in realtà sono solo la sorella di Liam Payne” balbettai incerta ritirado la mano non essendo del tutto convinta che quella fosse una domanda rivolta a me, ma mettendo in chiaro che non volevo essere la sorella di Liam dei One Direction.
“Hai un bel visetto, ma non vedo ciò che invece emana tuo fratello, non hai quell’alone intorno di carisma. A dir la verità, non noto nessuna delle qualità che sono necessarie per affrontare questo lavoro” continuò ignorando la mia risposta.
Forse mi sbagliavo , poteva andare peggio. Un ritardo disumano, mio padre non mi aveva riconosciuta su un manifesto, il due al compito e ora la mia autostima era pari a zero.
“Tuttavia, anche se ci sarà molto da lavorare, nutro delle grandi speranze in te” la donna concluse così la sua analisi nei miei confronti.
Non avrei saputo trovare modo migliore per iniziare questo lavoro con la mia agente.
“Bene” intervenne il Direttore “Ora che le presentazioni sono state fatte, ci manca solo parlarne con tuo padre”.
“Ma sono maggiorenne” protestai io.
“Sì ma in questa agenzia preferiamo mettere subito al corrente i genitori della carrirera che vogliono prendere i loro figli, basterà solo una firma. Ci teniamo a fare un lavoro che sia trasparente”.
“Ok..” accettai incerta.
Li scortai fino a casa e visto che mio padre aveva ormai preparato la cena per un regimento di soldati, come al solito, il Direttore e la mia agente rimasero a cena a casa mia.
Ancora non avevamo accennato nulla a papà sul mondo dello spettacolo tant’è che ha scambiato le due persone ai miei lati per degli amici un po’ troppo cresciuti conosciuti allo spaccio dolci.
“Direi che c’è un equivoco” si affrettò a dire il Direttore.
“Ecco qua” disse Mary Kate tirando fuori un foglietto bianco e cedendolo a mio padre “Questo è il nostro biglietto da visita”.
“Papà ti ricordi il cartellone di stamattina con quella ragazza che ti piaceva tanto?” gli chiesi mentre leggeva il foglietto.
“Quella non è una sosia, sono io” ero proprio curiosa di sapere che faccia avrebbe fatto mio padre.
Il problema è che mio padre assunse un espressione indecifabrile, non capivo se era contento, stupito, incredulo, forse nemmeno lui stesso sapeva spiegarlo.
“Bè ecco..” continuai incerta, scrutando ogni minimo movimento del suo viso “Mi hanno selezionato per fare uno spot pubblicitario, quello delle torte, e posso finalmente iniziare la mia carriera d’artista, non è fantastico?”
Perché più parlavo e più l’espressione di mio padre non mi piaceva?
“Non deve preoccuparsi di nulla” s’intromise il Direttore “Valerie sarà sotto il nostro controllo, lavorerà per la nostra agenzia e noi ci  occuperemo di tut..”
“Aspetti un momento” il Direttore venne interrotto bruscamente da mio padre “Ho capito tutto.. e sono assolutamente contrario!”
Ditemi che ho capito male.
Dall’espressione assunta dal Direttore, credo di aver capito benissimo ciò che mio padre ha appena detto.
“Apprezzo tutto quello che avete fatto ma non permetterò che la mia unica figlia si rovini entrando nel mondo dello spettacolo!” continuò.
“Aspetta..” cercai di mantenere la calma, non mi andava di fare una scenata di fronte al Direttore e a Mary Kate “Perché dovrei rovinarmi? Ti assicuro che non succederà, io ci tengo veramente”.
“Capisco le sue preoccupazioni per sua figlia” tentò il Direttore “Ma vede Valerie ha dimostrato di sapersela cavare e secondo me ha tutte le carte in regola per poter diventare una brava, bravissima artista. Questa ragazza è un vero talento, non capitano spesso giovani così, diventerà una grande pop star, ne sono convinto”.
“Non mi interessa ciò che pensa lei” ribattè brusco mio padre “Non voglio che Valerie entri a far parte del mondo dello spettacolo”.
“Ma papà..” la ua espressione era dura, non lo avevo mai visto così.
“La prego signor Payne, ci permetta di lavorare con sua figlia” supplicò il Direttore.
“Ho detto di no” il tono di voce di mio padre si faceva man mano più alto “Ora scusate ma vi prego di uscire fuori da casa mia”.
Sentivo le lacrime spingere per uscire ma non volevo, non potevo.
Non potevo far vedere che con delle semplici parole stava distruggendo tutto quello per cui in questi giorni avevo lavorato sodo.
“Signor Payne non prenda decisione affrettate.. Ci pensi su” disse il Direttore prima di uscire di casa insieme a Mary Kate.
Decisi di accompagnarli fuori.
“Secondo me tuo padre non cambierà mai idea” commentò Mary Kate.
Forse aveva ragione. Sentii un solletichio proveniente dalla gamba destra, abbassai lo sguardo e c’era quella palla di pelo di un gatto  che voleva essere presa in braccio. Dopo un paio di miagolate, guardai attentamente gli occhi di Ash, stava cercando di dirmi qualcosa, e improvvisamente mi venne un lampo di genio.
“E se provassi a mettere mio padre di fronte il fatto reale per dimostrare che faccio sul serio?” proposi.
“Il problema Valerie, è che tuo padre ha detto chiaramente che non vuole che lavori per noi, anche se sei maggiorenne, c’è il rischio che se cominciamo a farti lavorare poi potrebbe denunciarci e l’agenzia potrebbe correre rischi” spiegò dispiaciuto il Direttore.
“Tuo padre è stato chiaro, forse è meglio che rinunci”
Mary Kate cominciava davvero a darmi sui nervi.
“Non ci penso per niente, vedrete che riuscirò a convincere mio padre!” dissi girando sui tacchi e tornando dentro.

Mio padre era sul divano a vedere la televisione. Mi parai davanti a lui.
“Perché papà?” chiesi trattenendo le lacrime “Ho diciotto anni, è la mia vita e la decido io”.
“Hai diciotto anni..” ripetè lui “Ma questo non ti autorizza a fare come ti pare”.
“Tu pensi che questo sia un capriccio? Pensi che lo dico tanto per dire? Sai, non è così, ci ho riflettuto a lungo e so per certo che questa è la strada che voglio prendere. Ti prego, lasciamelo fare”.
“Valerie..” il suo tono si era addolcito un po’ “Io non metto in dubbio che tu ci abbia riflettuto. Ma sei davvero sicura di sapere a cosa vai incontro? Non è tutto perfetto come appare. Non voglio vederti soffrire per i pettegolezzi, non sai cosa c’è dietro un sorriso finto da copertina. Senza contare che se poi diventi famosa stravolgerai la tua vita. Non potrai più farti una passeggiata per il parco con le tue amiche, non potrai più frequentare i posti che ti piacciono, non potrai più prendere un gelato senza essere assalita dai fans. La cosa peggiore è che non sarai più la Valerie che conosco, perché ricordati che per quanto cresciuta puoi essere per me rimani sempre la mia bambina felice, energica e spensierata”.
E dopo l’autostima a zero, dopo la chiacchierata con mio padre il morale era sceso nelle cavità dell’inferno.
Mio padre si preoccupa solo per me, per il mio bene, ha ragione. La mia vita non sarà più normale come ora, ma a chi è mai piaciuta la normalità? Che poi tanto normale la mia vita non lo era mai stata. Quella era decisamente una giornata da non ricordare, iniziata male e finita anche peggio.
 
Il giorno dopo il mio morale non era cambiato di una virgola.
A scuola sia Summer che Marissa tentarono di capire perché per tutto il giorno non avevo spiccicato parola e non avevo toccato cibo alla mensa. Non ottennero nessuna informazione, in quanto non avevo per niente voglia di parlare, ma dedussero che era una cosa veramente grave. L’unica cosa positiva in quella mattinata era che non c’erano né compiti né interrogazioni.
Per il pomeriggio decisi di non ritornare a casa, non avevo per niente voglia di stare chiusa in quelle quattro mura, così girai verso il parco dritta alla gelateria con il balcone per affogare i miei pensieri in una bella coppa di gelato.
Presi posto, e solo quando girai lo sguardo verso la rindiera del balcone, mi accorsi che era lo stesso tavolino dov’ero seduta quando ho conosciuto Harry. Era stato proprio lui a spingermi a conoscere questo mondo. Magari all’inizio è vero, volevo farlo solo per poter stare vicino a Harry ma ora che ci penso le cose erano cambiate, volevo fare quel lavoro perché mio fratello con le sue canzoni riusciva a far star bene la gente e volevo farlo anche io.
“Ciao sorellina”.
“Liam, che sorpresa!” sobbalzai dalla sedia quando lo vidi aveva un paio di occhiali scuri e un cappello in testa “Che ci fai qui?”


SPAZIO AUTRICE
Buuuonasera a tutte! :D Allors intanto mi scuso per l'immenso, enorme, grossissimo e imperdonabile ritardo ç_ç Ma tra feste e il resto non ho trovato tempo per aggiornare :(( Ma ora sono tornata a rompervi le balleeee! :3 Come sono andate le vacanze? E il traumatico rientro? 
Premetto che questo capitolo ho preferito dividerlo in due parti.. è venuto lungo peggio della Divina Commedia e non mi pare il caso di annoiarvi con capitoli troppo lunghi.. Quindi ho preferito dividere :3
Oh Oh Oh (no.. non è la risata di Babbo Natale :3) Abbiamo un problemino qui, il padre non approva che Valerie diventi famosa D: Ma ovviamente la nostra protagonista è piena di risorse.. Secondo voi lascerà perdere o troverà un modo per convincere il padre? Si farà aiutare da Liam?
Una recensione è sempre ben accetta :3 Ringrazio chi continua a seguire la storia <3 <3 
xxx
Peace&Love
  
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