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Autore: bic    29/05/2008    5 recensioni
E' stata la prima fan fiction che ho scritto in assoluto. E' una storia a capitoli che si snoda dalla sera dopo la battaglia per una durata di circa un anno dopo gli avvenimenti di DH. Tiene conto solo in parte delle affermazioni di JKR, ma resta in Canon con l'epilogo.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così siamo giunti al termine, questo capitolo è un po’ più lungo degli altri, se poi vi interessa c’è una piccola One Shot che parte da qui.

Grazie infinite a quanti hanno avuto la pazienza di leggere e recensire, in particolare a

lily_94, Mione1194, Deidara, elettra1991, potterfanlalla17, ninny, potterina_88, ale90

Lally_the best, ariel_potter, marco121184, Lyan.

 

Ora qualche piccola risposta

 

lily_94 : anche io mi sono affezionata tanto a questa storia e ho già scritto una OneShot che racconta cosa succede dopo, se ti va di leggerla la pubblicherò domani o sabato, non ti posso dire come si intitola o ti rovino la sorpresa, ma credo che lo capirai…

 

Mione1194: tenerelli, vero? In realtà il film a cui avevo pensato io era Ghost, comunque direi che anche Titanic non sarebbe stata una cattiva scelta, diciamo che Ghost mi dava quella speranza in un al di là che serve a Ron per capire che Fred non è scomparso nel nulla.

 

Deidara: esatto, manca solo il ritorno a Hogwarts

 

 

 

Epilogo

 

Il mattino del 1° settembre i ragazzi si affollavano come sempre intorno al binario 9 e ¾ . Cinque spiccavano fra tutti, due avevano capelli rosso fuoco, una era bruna con i ricci molto crespi costretti in una coda di cavallo, erano in compagnia di una ragazza bionda e di un giovane dai capelli neri molto arruffati, Luna Lovegood quest’anno era stata nominata caposcuola, mentre Ginny, buon sangue non mente, era diventata il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. I ragazzi stavano trasportando magicamente i loro bagagli verso una cabina piuttosto isolata sul fondo del treno, poi scesero ancora un attimo, si avvicinò loro un ragazzo dal viso tondo che offrì a Luna una piantina di Mimbulis Mimbletonia in vaso dandole poi un rapido bacio sulla guancia. Ron gli diede una pacca sulla spalla spingendolo verso la ragazza ed il giovane mago abbracciò Luna dandole poi un lieve bacio sulle labbra. La ragazza, stupita da quel repentino contatto si era mordicchiata un attimo le labbra, poi gli aveva lanciato le braccia al collo e lo aveva travolto con un bacio mozzafiato. Quando i due si erano staccati, entrambi rossi in viso, lei aveva detto con la sua solita aria svagata: - Sai di Cioccorana, io adoro le Cioccorane.- Poi si era voltata ed era salita sul treno lasciando il gruppo di amici a bocca aperta, affacciandosi al finestrino aveva poi aggiunto: - Ci vediamo ad Hogsmade qualche volta? – per poi sparire nuovamente lasciando il povero Neville totalmente allibito.

Le altre ragazze salutarono l’amico e poi Harry e Ron, con due sonore pacche sulle spalle lo riportarono con i piedi per terra.

 

***************

 

Mentre i mesi passavano i ragazzi si dividevano fra lo studio ed il negozio di scherzi. Una mattina i due giovani attesero invano che Hermione uscisse dal bagno, poi Harry, che aveva appuntamento con Ginny, si recò a lezione, mentre Ron, stanco di aspettare andò verso il bagno di Hermione e sentì che da lì dentro provenivano dei singhiozzi, senza esitare aprì la porta e vide la sua ragazza in lacrime che tentava invano di chiudere la gonna: - Sto diventando una balena obesa! Non riesco più ad allargare la gonna, mi sento uno schifo, faccio schifo!

Ron si mise a ridere e lei lo gelò con lo sguardo, allora il ragazzo la prese fra le braccia e le accarezzò i capelli poi le disse: - Sei bellissima, anzi, non sei mai stata tanto bella, aspetti nostro figlio ed io sono l’uomo più felice del mondo, poi, a me piace la tua pancia. -  Dopodiché la accompagnò nella sua stanza e le porse una gonna, Hermione non capiva, ma indossò la gonna che magicamente si adattò alla sua nuova taglia: - Ma come è possibile?

- Magie di Molly Weasley, a volte è meglio di Madama McClan.

Le serate passavano tranquille, i ragazzi studiavano in quella che era stata la stanza di Hermione, ma che si era trasformata nello studio da quando lei e Ron avevano preso l’abitudine di dormire insieme. Spesso Ginny si univa a loro rientrando nel proprio dormitorio a notte fonda grazie al Mantello di Harry ed alla Mappa del Malandrino. Ron non amava che la sorella uscisse da sola di notte, così spesso Harry la accompagnava ed i ragazzi ne approfittavano per passare insieme un po’ di tempo soli, ora che Ron era così occupato a preoccuparsi per Hermione aveva abbassato la guardia nei confronti di Ginny e lei non poteva che esserne felice...

 

***************

 

Per Natale si recarono tutti alla Tana compresi i genitori di Hermione. Harry pensò che da quando aveva scoperto di essere un mago aveva passato dei Natali piuttosto alternativi, il primo ad Hogwarts quando aveva trovato lo specchio delle brame, l’anno seguente in cui si era trasformato in Goyle , ok quello non era stato proprio uno spettacolo, comunque… La Firebolt donatagli da Sirius al terzo anno, il Ballo del Ceppo l’anno seguente, gli si strinse il cuore quando pensò all’unico Natale trascorso con il suo padrino, poi ricordò la festa del Lumaclub ed infine il Natale precedente, quando aveva finalmente visitato la tomba dei suoi genitori.

Ormai tutto era concluso, non ci sarebbero più stati Natali ad Hogwarts, né a Grimmould Place. Un brivido gli corse lungo la schiena ripensando agli anni precedenti l’arrivo a Hogwarts, poi rivide lo sguardo di Dudley quella sera più di un anno prima, da allora non si era più fatto vivo con i suoi zii, aveva saputo che erano rientrati a Privet Drive sani e salvi, ma non aveva mai cercato di contattarli.

Nella Londra Babbana aveva acquistato un biglietto di Natale ed un francobollo, vi scribacchiò sopra poche righe: “Zia Petunia, Zio Vernon , Dudley, pur non avendovi più dato mie notizie, ho comunque saputo che voi state bene e ne sono lieto, vi auguro un sereno Natale. Harry  ”, poi lo diede alla sua civetta che nel frattempo si era notevolmente irrobustita e le disse: - Portalo in paese ed infilalo in una buca delle lettere. Aveva deciso di chiudere con il passato e cancellare i brutti ricordi anche se questo significava cercare di mantenere un contatto con i Dursley, era sicuro che sua madre ne sarebbe stata felice.

Dopo il luculliano pranzo natalizio della Signora Weasley, Jean e Molly avevano chiacchierato amabilmente con Fleur trovandosi d’accordo su molte cose in modo particolare sulle critiche nei confronti dei rispettivi consorti, mentre Arthur aveva cercato di farsi spiegare da Sam alcune delle cose Babbane che proprio non riusciva a capire. Ron, Harry, Ginny ed Hermione, vedendo che erano tutti a loro agio, colsero l’occasione e se ne andarono a Diagon Alley per passare nella Londra Babbana e recarsi al cinema, era una sorpresa che Hermione ed Harry avevano preparato accuratamente per i loro amici e che affascinò i due fratelli così tanto che videro tre film diversi di fila.

Usciti dalla multisala Hermione sbottò: - Ora basta, o mi metto a vomitare in mezzo alla strada!

Gli altri tre si misero a ridere e tornarono alla Tana a raccontare ad un euforico Arthur la loro gita e discutendo dei film che avevano visto.

 

 

***************

 

Le vacanze volarono e la scuola ricominciò, le lezioni erano sempre più faticose, soprattutto per Hermione che ormai iniziava a sentirsi stanca, ma che, piuttosto di perdere una lezione sarebbe stata disposta a richiedere al Ministero l’ultima Giratempo rimasta illesa dalla battaglia di tre anni prima, per fortuna Harry e Ron riuscirono a dissuaderla cominciando finalmente a prendere appunti a doppia velocità per non farle perdere il ritmo.

Nel frattempo, visto che i ragazzi passavano a scuola o in negozio quasi tutto il loro tempo Harry aveva chiesto a Kreacher di occuparsi un po’ della casa, ma di farlo con discrezione solo quando Hermione non c’era e soprattutto di non dirle nulla, la vedeva così tesa che temeva che sapere di essere aiutata nelle faccende da un Elfo domestico, l’avrebbe fatta esplodere.

Anche la McGranitt era preoccupata e cercava di convincere la ragazza che sarebbe stato meglio prendersi un po’ di riposo. Finché non impedì ad Hermione di frequentare le lezioni a cui erano presenti Ron o Harry.

Una mattina Ron, che era appena uscito dall’aula di Trasfigurazione e si stava recando verso quella di Pozioni, andò a cercare Hermione che in quel momento avrebbe dovuto essere in biblioteca, ma non la trovò, provò a cercarla ad Artimanzia, poi ad Antiche Rune, ma non la trovò da nessuna parte. Allarmato andò dalla preside McGranitt: - Non trovo Hermione da nessuna parte, ero andato a cercarla in biblioteca perché stamattina mi sembrava strana, sono preoccupato.

La maga andò a cercare Nick – Quasi – Senza – Testa, poi, insieme a Ron cominciarono a perlustrare tutto il castello.

Il ragazzo era sull’orlo di una crisi di nervi e chissà come e perché gli venne in mente un mostro di montagna, corse a perdifiato fino al bagno delle ragazze e vi trovò una Hermione in lacrime inginocchiata in una piccola pozzanghera di acqua.

Ron le si avvicinò e cercò di sollevarla, ma la ragazza continuava a piangere e non riusciva ad alzarsi, allora mandò il suo Patronus alla professoressa che li raggiunse immediatamente.

A differenza del ragazzo la McGranitt capì subito la situazione: - Signor Weasley, Hermione ha rotto le acque. – il ragazzo non riuscì a recepire il messaggio istantaneamente e con un attimo di ritardo disse: - Ma è troppo presto, non può nascere ora!

- A quanto pare il piccolo ha preso dai genitori nel voler infrangere le regole e poi un paio di settimane di anticipo non dovrebbero creare problemi, ora dobbiamo portare Hermione da Madama Chips. - Poi rivolta alla ragazza le disse: - Se non le dispiace Miss Granger si alzi e cominci a camminare, noi la aiuteremo ed in un attimo saremo da Madama Chips.- Le parole della preside furono così decise che la ragazza, come un automa, si alzò, poi sorretta da Ron e dalla McGranitt fu accompagnata in infermeria.

A differenza di quanto Ron si aspettava il travaglio durò ore in cui Hermione sfogò ogni secondo di rabbia repressa degli ultimi diciannove anni. Ad un certo punto Ron uscì dall’infermeria, sembrava aver fatto quattro allenamenti di Quidditch consecutivi, nell’androne Ginny ed Harry attendevano impazienti e li guardò sconsolato: - Quella ragazza non sta per partorire, è posseduta, mi ha detto parolacce che io non pensavo nemmeno esistessero, senza contare che mi ha cacciato e mi ha detto di non farmi vedere mai più.

Ginny lo guardò sbalordita: - Tu cosa cavolo le hai detto?

 - Solo di calmarsi che non era il caso di urlare, che sapevo che stava male…-

- Le hai detto di smettere di urlare? Ma sei scemo? Sì, lo sei. Alla fine del travaglio è normale che una donna urli e pianga, mamma mi ha raccontato che provi un dolore che è come se ti spaccassero a metà, ora fila dentro, dille che sei un imbecille ed esci solo per dirci che è andato tutto bene! – Ginny sembrava ancora più fuori di sé di Hermione ed assomigliava così tanto alla signora Weasley che Ron ubbidì in silenzio abbassando la testa e lo sguardo.

Passarono minuti, ore, finché Harry e Ginny non videro comparire Madama Chips che regalò loro uno dei suoi rari sorrisi e, con le lacrime agli occhi disse: - E’ una bambina! –

Harry e Ginny si abbracciarono, poi si precipitarono istantaneamente nell’infermeria e videro Hermione stesa nel letto: stanca, ma sorridente e Ron a spasso per la stanza che mostrava a quel piccolo fagotto rosa il paesaggio che si vedeva dalle grandi vetrate.

- Ron, piantala, abbiamo visite!

Il ragazzo si voltò ed andò incontro a sua sorella ed al suo amico con passo deciso e solenne, c’era qualcuno dei geni di Percy anche in lui dopotutto…

Harry vedendolo non riconobbe il suo svagato compagno di mille avventure, ma vide l’uomo in cui si era trasformato in quelle poche ore, anche la sorella apparve stupita, poi Ron disse: - Harry, Ginny, sono lieto di presentarvi Minerva Molly Jean Weasley.

- L’avete chiamata Minerva? Ma siete impazziti? Avete idea delle prese in giro che si beccherà a scuola? – Chiese Ginny

- Io penso che sia un bel nome – disse Harry, poi si avvicinò per guardare meglio la piccola, era minuscola se paragonata a Teddy che ormai correva ovunque per la somma disperazione di sua nonna.

Dopo qualche minuto Madama Chips sbatté fuori dall’infermeria senza troppi complimenti, come suo solito, Harry e Ginny i quali si incaricarono di avvisare la famiglia Weasley che, al gran completo, si presentò al castello per l’ora di cena. Anche i genitori di Hermione riuscirono a raggiungere Hogwarts scortati da Charlie che si era incaricato di condurli a destinazione.

L’unica persona che non aveva ancora fatto visita alla bimba era proprio la preside che comparve in infermeria solo la mattina seguente.

La piccola Minerva dormiva serena nella culla e Ron ed Hermione stavano discutendo di quali erano le migliori possibilità che aveva la piccola: - Sarà un Auror, come il papà. -  Rideva Ron. – Ma se tu non sei ancora un Auror, no, guarda le sue mani, sarà una Guaritrice. – Rispose Hermione sorridendo.

La McGranitt non aveva potuto fare a meno di ascoltare la loro conversazione: - Buongiorno ragazzi, ho una notizia da darvi e temo che non sia buona. - I ragazzi guardarono la professoressa preoccupati il volto della Preside era serio e nei suoi occhi si poteva scorgere un velo di tristezza:– E’ la bambina…- disse la McGranitt, i volti dei due giovani si allarmarono ancora di più. – Non so come dirvelo… il suo nome non è nel registro di Hogwarts. – il viso di Hermione cambiò colore, Ron invece non aveva afferrato il problema e guardava la ragazza interrogativo. La giovane strega con le lacrime agli occhi si voltò verso il padre della sua bambina: - Se il suo nome non è comparso nel registro nelle prime ventiquattro ore dalla sua nascita significa che Minerva è una Maganò.

Per il ragazzo fu una doccia fredda: - Non potrebbe esserci un errore? – Chiese rivolto alle due donne.

- No, Ron, nessun errore, la piccola Minerva non è dotata di poteri magici o la quantità di magia presente in lei è così bassa da non essere rilevata dai canoni richiesti per l’ingresso nella scuola.- Disse la preside tristemente.

Il volto di Ron era contratto per la rabbia, il dolore e la frustrazione, ma, quando il suo sguardo si posò sulla sua bambina che dormiva si rilassò, fece un sorriso e disse: - E’ così bella, vorrà dire che farà l’attrice, o visto che sicuramente sarà intelligente come la sua mamma invece che Guaritrice la faremo diventare un …un…

-Medico? – gli venne in soccorso Hermione che ormai sorrideva fra le lacrime.

La  McGranitt non capì immediatamente, poi guardò meglio quella piccola famiglia, osservò gli sguardi adoranti dei giovani genitori che vegliavano sulla loro bambina e comprese le parole di Ron: non importa chi tu sia o dove tu nasca, quello che conta è riuscire a realizzare il massimo con quello che hai e quella piccola aveva due genitori che la amavano sopra ogni cosa e tante altre persone che le volevano un bene infinito, viveva in un mondo di pace e forse sarebbe riuscita a fare da tramite tra il mondo dei maghi e quello delle persone senza poteri magici.

 

FINE

 

 

P.S. La One shot si intitola Storia di una Maganò…

A presto

bic

  
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