E così siamo giunti al termine,
questo capitolo è un po’ più lungo degli altri, se poi vi interessa c’è una
piccola One Shot che parte
da qui.
Grazie infinite a quanti hanno
avuto la pazienza di leggere e recensire, in particolare a
lily_94, Mione1194, Deidara, elettra1991, potterfanlalla17, ninny,
potterina_88, ale90
Lally_the best, ariel_potter,
marco121184, Lyan.
Ora qualche piccola
risposta…
lily_94 :
anche io mi sono affezionata tanto a questa storia e ho già scritto una One – Shot che racconta cosa
succede dopo, se ti va di leggerla la pubblicherò domani o sabato, non ti posso
dire come si intitola o ti rovino la sorpresa, ma credo che lo capirai…
Mione1194: tenerelli, vero? In realtà il
film a cui avevo pensato io era Ghost, comunque direi
che anche Titanic non sarebbe stata una cattiva scelta, diciamo che Ghost mi dava quella speranza in un al di là che serve a
Ron per capire che Fred non è scomparso nel nulla.
Deidara:
esatto, manca solo il ritorno a Hogwarts
Epilogo
Il mattino del 1° settembre i ragazzi si affollavano come sempre
intorno al binario 9 e ¾ . Cinque spiccavano fra tutti, due avevano capelli
rosso fuoco, una era bruna con i ricci molto crespi costretti in una coda di
cavallo, erano in compagnia di una ragazza bionda e di un giovane dai capelli
neri molto arruffati, Luna Lovegood quest’anno era stata nominata caposcuola,
mentre Ginny, buon sangue non mente, era diventata il capitano della squadra di
Quidditch di Grifondoro. I ragazzi stavano trasportando magicamente i loro
bagagli verso una cabina piuttosto isolata sul fondo del treno, poi scesero
ancora un attimo, si avvicinò loro un ragazzo dal viso tondo che offrì a Luna
una piantina di Mimbulis Mimbletonia
in vaso dandole poi un rapido bacio sulla guancia. Ron gli diede una pacca
sulla spalla spingendolo verso la ragazza ed il giovane mago abbracciò Luna
dandole poi un lieve bacio sulle labbra. La ragazza, stupita da quel repentino
contatto si era mordicchiata un attimo le labbra, poi gli aveva lanciato le
braccia al collo e lo aveva travolto con un bacio mozzafiato. Quando i due si
erano staccati, entrambi rossi in viso, lei aveva detto con la sua solita aria
svagata: - Sai di Cioccorana, io adoro le Cioccorane.-
Poi si era voltata ed era salita sul treno lasciando il gruppo di amici a bocca
aperta, affacciandosi al finestrino aveva poi aggiunto: - Ci vediamo ad
Hogsmade qualche volta? – per poi sparire nuovamente lasciando il povero
Neville totalmente allibito.
Le altre ragazze salutarono l’amico e poi Harry e Ron, con due
sonore pacche sulle spalle lo riportarono con i piedi per terra.
***************
Mentre i mesi passavano i ragazzi si dividevano fra lo studio ed
il negozio di scherzi. Una mattina i due giovani attesero invano che Hermione uscisse
dal bagno, poi Harry, che aveva appuntamento con Ginny, si recò a lezione,
mentre Ron, stanco di aspettare andò verso il bagno di Hermione e sentì che da
lì dentro provenivano dei singhiozzi, senza esitare aprì la porta e vide la sua
ragazza in lacrime che tentava invano di chiudere la gonna: - Sto diventando
una balena obesa! Non riesco più ad allargare la gonna, mi sento uno schifo,
faccio schifo!
Ron si mise a ridere e lei lo gelò con lo sguardo, allora il
ragazzo la prese fra le braccia e le accarezzò i capelli poi le disse: - Sei
bellissima, anzi, non sei mai stata tanto bella, aspetti nostro figlio ed io
sono l’uomo più felice del mondo, poi, a me piace la tua pancia. - Dopodiché la accompagnò nella sua stanza e le
porse una gonna, Hermione non capiva, ma indossò la gonna che magicamente si
adattò alla sua nuova taglia: - Ma come è possibile?
- Magie di Molly Weasley, a volte è meglio di Madama McClan.
Le serate passavano tranquille, i ragazzi studiavano in quella che
era stata la stanza di Hermione, ma che si era trasformata nello studio da
quando lei e Ron avevano preso l’abitudine di dormire insieme. Spesso Ginny si
univa a loro rientrando nel proprio dormitorio a notte fonda grazie al Mantello
di Harry ed alla Mappa del Malandrino. Ron non amava che la sorella uscisse da
sola di notte, così spesso Harry la accompagnava ed i ragazzi ne approfittavano
per passare insieme un po’ di tempo soli, ora che Ron era così occupato a
preoccuparsi per Hermione aveva abbassato la guardia nei confronti di Ginny e
lei non poteva che esserne felice...
***************
Per Natale si recarono tutti alla Tana compresi i genitori di
Hermione. Harry pensò che da quando aveva scoperto di essere un mago aveva
passato dei Natali piuttosto alternativi, il primo ad Hogwarts quando aveva
trovato lo specchio delle brame, l’anno seguente in cui si era trasformato in Goyle , ok quello non era stato proprio uno spettacolo,
comunque… La Firebolt donatagli da Sirius al terzo anno, il Ballo del Ceppo l’anno seguente,
gli si strinse il cuore quando pensò all’unico Natale trascorso con il suo
padrino, poi ricordò la festa del Lumaclub ed infine
il Natale precedente, quando aveva finalmente visitato la tomba dei suoi
genitori.
Ormai tutto era concluso, non ci sarebbero più stati Natali ad
Hogwarts, né a Grimmould Place.
Un brivido gli corse lungo la schiena ripensando agli anni precedenti l’arrivo
a Hogwarts, poi rivide lo sguardo di Dudley quella sera più di un anno prima,
da allora non si era più fatto vivo con i suoi zii, aveva saputo che erano
rientrati a Privet Drive sani e salvi, ma non aveva
mai cercato di contattarli.
Nella Londra Babbana aveva acquistato un biglietto di Natale ed un
francobollo, vi scribacchiò sopra poche righe: “Zia Petunia, Zio Vernon ,
Dudley, pur non avendovi più dato mie notizie, ho comunque saputo che voi state
bene e ne sono lieto, vi auguro un sereno Natale. Harry ”, poi lo diede alla sua civetta che nel
frattempo si era notevolmente irrobustita e le disse: - Portalo in paese ed
infilalo in una buca delle lettere. Aveva deciso di chiudere con il passato e
cancellare i brutti ricordi anche se questo significava cercare di mantenere un
contatto con i Dursley, era sicuro che sua madre ne
sarebbe stata felice.
Dopo il luculliano pranzo natalizio della Signora Weasley, Jean e
Molly avevano chiacchierato amabilmente con Fleur
trovandosi d’accordo su molte cose in modo particolare sulle critiche nei
confronti dei rispettivi consorti, mentre Arthur aveva cercato di farsi spiegare
da Sam alcune delle cose Babbane che proprio non riusciva a capire. Ron, Harry,
Ginny ed Hermione, vedendo che erano tutti a loro agio, colsero l’occasione e
se ne andarono a Diagon Alley per passare nella Londra Babbana e recarsi al
cinema, era una sorpresa che Hermione ed Harry avevano preparato accuratamente
per i loro amici e che affascinò i due fratelli così tanto che videro tre film
diversi di fila.
Usciti dalla multisala Hermione sbottò: - Ora basta, o mi metto a
vomitare in mezzo alla strada!
Gli altri tre si misero a ridere e tornarono alla Tana a
raccontare ad un euforico Arthur la loro gita e discutendo dei film che avevano
visto.
***************
Le vacanze volarono e la scuola ricominciò, le lezioni erano
sempre più faticose, soprattutto per Hermione che ormai iniziava a sentirsi
stanca, ma che, piuttosto di perdere una lezione sarebbe stata disposta a
richiedere al Ministero l’ultima Giratempo rimasta
illesa dalla battaglia di tre anni prima, per fortuna Harry e Ron riuscirono a
dissuaderla cominciando finalmente a prendere appunti a doppia velocità per non
farle perdere il ritmo.
Nel frattempo, visto che i ragazzi passavano a scuola o in negozio
quasi tutto il loro tempo Harry aveva chiesto a Kreacher
di occuparsi un po’ della casa, ma di farlo con discrezione solo quando Hermione
non c’era e soprattutto di non dirle nulla, la vedeva così tesa che temeva che
sapere di essere aiutata nelle faccende da un Elfo domestico, l’avrebbe fatta
esplodere.
Anche la McGranitt era preoccupata e cercava di convincere la
ragazza che sarebbe stato meglio prendersi un po’ di riposo. Finché non impedì
ad Hermione di frequentare le lezioni a cui erano presenti Ron o Harry.
Una mattina Ron, che era appena uscito dall’aula di
Trasfigurazione e si stava recando verso quella di Pozioni, andò a cercare
Hermione che in quel momento avrebbe dovuto essere in biblioteca, ma non la
trovò, provò a cercarla ad Artimanzia, poi ad Antiche
Rune, ma non la trovò da nessuna parte. Allarmato andò dalla preside McGranitt:
- Non trovo Hermione da nessuna parte, ero andato a cercarla in biblioteca
perché stamattina mi sembrava strana, sono preoccupato.
La maga andò a cercare Nick – Quasi – Senza – Testa, poi, insieme
a Ron cominciarono a perlustrare tutto il castello.
Il ragazzo era sull’orlo di una crisi di nervi e chissà come e
perché gli venne in mente un mostro di montagna, corse a perdifiato fino al
bagno delle ragazze e vi trovò una Hermione in lacrime inginocchiata in una
piccola pozzanghera di acqua.
Ron le si avvicinò e cercò di sollevarla, ma la ragazza continuava
a piangere e non riusciva ad alzarsi, allora mandò il suo Patronus alla
professoressa che li raggiunse immediatamente.
A differenza del ragazzo la McGranitt capì subito la situazione: -
Signor Weasley, Hermione ha rotto le acque. – il ragazzo non riuscì a recepire
il messaggio istantaneamente e con un attimo di ritardo disse: - Ma è troppo
presto, non può nascere ora!
- A quanto pare il piccolo ha preso dai genitori nel voler
infrangere le regole e poi un paio di settimane di anticipo non dovrebbero
creare problemi, ora dobbiamo portare Hermione da Madama Chips. - Poi rivolta
alla ragazza le disse: - Se non le dispiace Miss Granger si alzi e cominci a
camminare, noi la aiuteremo ed in un attimo saremo da Madama Chips.- Le parole
della preside furono così decise che la ragazza, come un automa, si alzò, poi
sorretta da Ron e dalla McGranitt fu accompagnata in infermeria.
A differenza di quanto Ron si aspettava il travaglio durò ore in
cui Hermione sfogò ogni secondo di rabbia repressa degli ultimi diciannove
anni. Ad un certo punto Ron uscì dall’infermeria, sembrava aver fatto quattro
allenamenti di Quidditch consecutivi, nell’androne Ginny ed Harry attendevano
impazienti e li guardò sconsolato: - Quella ragazza non sta per partorire, è
posseduta, mi ha detto parolacce che io non pensavo nemmeno esistessero, senza
contare che mi ha cacciato e mi ha detto di non farmi vedere mai più.
Ginny lo guardò sbalordita: - Tu cosa cavolo le hai detto?
- Solo di calmarsi che non
era il caso di urlare, che sapevo che stava male…-
- Le hai detto di smettere di urlare? Ma sei scemo? Sì, lo sei.
Alla fine del travaglio è normale che una donna urli e pianga, mamma mi ha
raccontato che provi un dolore che è come se ti spaccassero a metà, ora fila
dentro, dille che sei un imbecille ed esci solo per dirci che è andato tutto
bene! – Ginny sembrava ancora più fuori di sé di Hermione ed assomigliava così
tanto alla signora Weasley che Ron ubbidì in silenzio abbassando la testa e lo
sguardo.
Passarono minuti, ore, finché Harry e Ginny non videro comparire
Madama Chips che regalò loro uno dei suoi rari sorrisi e, con le lacrime agli
occhi disse: - E’ una bambina! –
Harry e Ginny si abbracciarono, poi si precipitarono
istantaneamente nell’infermeria e videro Hermione stesa nel letto: stanca, ma
sorridente e Ron a spasso per la stanza che mostrava a quel piccolo fagotto
rosa il paesaggio che si vedeva dalle grandi vetrate.
- Ron, piantala, abbiamo visite!
Il ragazzo si voltò ed andò incontro a sua sorella ed al suo amico
con passo deciso e solenne, c’era qualcuno dei geni di Percy anche in lui
dopotutto…
Harry vedendolo non riconobbe il suo svagato compagno di mille
avventure, ma vide l’uomo in cui si era trasformato in quelle poche ore, anche
la sorella apparve stupita, poi Ron disse: - Harry, Ginny, sono lieto di
presentarvi Minerva Molly Jean Weasley.
- L’avete chiamata Minerva? Ma siete impazziti? Avete idea delle
prese in giro che si beccherà a scuola? – Chiese Ginny
- Io penso che sia un bel nome – disse Harry, poi si avvicinò per
guardare meglio la piccola, era minuscola se paragonata a Teddy che ormai
correva ovunque per la somma disperazione di sua nonna.
Dopo qualche minuto Madama Chips sbatté fuori dall’infermeria senza
troppi complimenti, come suo solito, Harry e Ginny i quali si incaricarono di
avvisare la famiglia Weasley che, al gran completo, si presentò al castello per
l’ora di cena. Anche i genitori di Hermione riuscirono a raggiungere Hogwarts
scortati da Charlie che si era incaricato di condurli a destinazione.
L’unica persona che non aveva ancora fatto visita alla bimba era
proprio la preside che comparve in infermeria solo la mattina seguente.
La piccola Minerva dormiva serena nella culla e Ron ed Hermione
stavano discutendo di quali erano le migliori possibilità che aveva la piccola:
- Sarà un Auror, come il papà. - Rideva
Ron. – Ma se tu non sei ancora un Auror, no, guarda le sue mani, sarà una
Guaritrice. – Rispose Hermione sorridendo.
La McGranitt non aveva potuto fare a meno di ascoltare la loro
conversazione: - Buongiorno ragazzi, ho una notizia da darvi e temo che non sia
buona. - I ragazzi guardarono la professoressa preoccupati il volto della
Preside era serio e nei suoi occhi si poteva scorgere un velo di tristezza:– E’
la bambina…- disse la McGranitt, i volti dei due giovani si allarmarono ancora
di più. – Non so come dirvelo… il suo nome non è nel registro di Hogwarts. – il
viso di Hermione cambiò colore, Ron invece non aveva afferrato il problema e
guardava la ragazza interrogativo. La giovane strega con le lacrime agli occhi
si voltò verso il padre della sua bambina: - Se il suo nome non è comparso nel
registro nelle prime ventiquattro ore dalla sua nascita significa che Minerva è
una Maganò.
Per il ragazzo fu una doccia fredda: - Non potrebbe esserci un
errore? – Chiese rivolto alle due donne.
- No, Ron, nessun errore, la piccola Minerva non è dotata di
poteri magici o la quantità di magia presente in lei è così bassa da non essere
rilevata dai canoni richiesti per l’ingresso nella scuola.- Disse la preside
tristemente.
Il volto di Ron era contratto per la rabbia, il dolore e la
frustrazione, ma, quando il suo sguardo si posò sulla sua bambina che dormiva
si rilassò, fece un sorriso e disse: - E’ così bella, vorrà dire che farà
l’attrice, o visto che sicuramente sarà intelligente come la sua mamma invece
che Guaritrice la faremo diventare un …un…
-Medico? – gli venne in soccorso Hermione che ormai sorrideva fra
le lacrime.
La McGranitt non capì
immediatamente, poi guardò meglio quella piccola famiglia, osservò gli sguardi
adoranti dei giovani genitori che vegliavano sulla loro bambina e comprese le
parole di Ron: non importa chi tu sia o dove tu nasca, quello che conta è
riuscire a realizzare il massimo con quello che hai e quella piccola aveva due
genitori che la amavano sopra ogni cosa e tante altre persone che le volevano
un bene infinito, viveva in un mondo di pace e forse sarebbe riuscita a fare da
tramite tra il mondo dei maghi e quello delle persone senza poteri magici.
FINE
P.S.
La One shot si intitola
Storia di una Maganò…
A
presto
bic