Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Bea_chan    20/11/2004    4 recensioni
La guerra. Quella vera, non un gioco... Quella dove si combatte e si muore come foglie nel vento, quella dove non si può più tornare indietro... In una Tokyo ormai invasa e devastata dagli alieni, un gruppo di Ribelli capeggiati dal traditore per eccellenza cerca di contrastare la tirannia di Deep Blue e il suo esercito, aiutando le Mew Mew. Lotte, segreti e tradimenti s'intrecciano nella base aliena, dai Sotterranei ai Piani Alti. Ma solo il temibile Progetto C.DNA potrà decidere l'esito della Guerra. Senza scampo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Drammatico, Guerra, Malinconico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ho notato che alcuni hanno avuto difficoltà con i nomi originali, vi farò una legenda^^ Vabbè, in questo capitolo si scoprirà una faccenda molto importante accaduta nel passato! Il titolo tradotto sarebbe "morire per amore", capirete perchè^^ Forse è un po' triste ma spero vi piaccia... Buona lettura^^ Baci baci Smakkkk =** vostra Bea

Strawberry= Ichigo Momomiya

Fiocco di luce= Ribbon Strawberry Check

Mina= Minto Aizawa
Lory= Retasu Midorikawa
Paddy= Purin Fon

Pam= Zakuro Fujiwara
Ryan= Ryo Shirogane

Kyle= Keiichiro Akasaka

Ghish= Kisshu/Kish (Quale preferite^^?)

Tarte= Taruto

Pie= Pai

Mark= Masaya Aoyama

Cavaliere Blu= Blue Knight

 

 

 

Dei passi svelti in un lungo corridoio. Le pareti grigio ferro rilucevano, colpite dalla fredda luce violacea delle tante lampade al neon appese al basso soffitto. Qua e là, persone sbucavano dalle porte ai lati del corridoio, parlando concitate con qualcuno.

Arrivò all'ultima porta in fondo. La aprì deciso, cigolando sui cardini mal oliati. Si guardò intorno, cercando qualcosa.

O qualcuno...?

"Volevi me, Pai?" chiese una voce divertita, dalla sedia che c'era dietro la scrivania. Pai sobbalzò. Strinse gli occhi scuri, cercando di vedere nella penombra della stanza. "Si, Kish... Devo parlarti" disse l'alieno.

Con uno sbuffo divertito, Kish schioccò le dita e la luce si accese, vibrando leggermente. La chiara luce illuminò il viso diafano dell'alieno dagli occhi dorati, seduto su una scalcinata sedia di legno. Si dondolava su due gambe, poggiando i piedi sulla scrivania. Le braccia incrociate dietro la nuca. "Di cosa?" domandò, sempre rimanendo seduto.

Pai incrociò le braccia "Prova ad indovinare..." sibilò arrabbiato. Kish continuò a dondolarsi "Per quella storia del piano? L'ho già fatto..." "Si ma non come ti avevo ordinato io!" sbottò l'alieno più grande, sbattendo un pugno sul tavolo. Kish perse la sua aria scherzosa, acquisendo un cipiglio serio. Si alzò, piantandosi davanti all'amico, che era più alto. "Sono io che comando il mio esercito... E quindi io scelgo come agire... Fammi il favore di non ficcare più il naso negli affari che mi riguardano, d'accordo?!" ringhiò. Pai non fece una piega.

Kish si risedette, massaggiandosi stanco le tempie. "Oggi ho perso trenta dei miei soldati... Quegli umani stanno diventando insopportabili! La zona ovest della città è impossibile da sfondare" commentò con tono annoiato. "Hai sentito Taruto, ultimamente?" aggiunse poi, richiamando l'attenzione di Pai. Questo annuì "Sembra che avanzi da nord... Ma dice che il suo capitano è un incompetente" "Tsk! Scommetto che quel mocciosetto lo dice solo perchè è invidioso che non può comandarlo lui l'esercito... Del resto, sedici anni mi sembrano veramente pochi" fece notare Kish con un ghigno.

Una sirena risuonò nella fortezza.

"Chiamata per l'esercito del sud..." Kish avvertì Pai "Ti conviene andare... Tanto avevi finito, no?". Pai lo fissò attentamente "Per adesso si" disse prima di uscire in tutta fretta, sbattendo la porta.

Kish toccò con un affusolato dito una sfera di vetro, sospesa sulla scrivania. La luminescenza divenne da bianca a verde chiaro e davanti a lui apparve un monitor al plasma. Lo guardò distratto, notando l'avanzata dell'esercito degli esseri umani.

Scosse la testa...

"A cosa servirà mai tutto questo..."

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C'era silenzio nella stanza di Ryo. Questo stava sdraiato sulla brandina, nella spoglia camera da letto sopra la base. Un lento "bip" usciva dal monitor del computer, sempre fisso su un'unica piantina: la città di Tokyo.
Keiichiro se n'era andato.

Ucciso a sangue freddo, senza pietà...
Non che non fosse dispiaciuto, anzi.

Ma...

Era strano, non era riuscito a piangere.

Le ragazze si disperavano sul suo cadavere, sepolto nella terra smossa sul retro. Che fine orribile...

Ma lui... Perchè non aveva versato neanche una lacrima?

Perchè si era limitato a guardare cinicamente gli uomini che lo portavano via?
Perchè?

Troppe domande, nessuna risposta che con la sola comprensione umana poteva dare...
Bisogna gettarsi il passato alle spalle per poter andare avanti.

Già... Il passato.

Nel suo c'erano tante cicatrici che, benchè si sforzasse tanto, non riusciva a mandar via.

La morte dei suoi genitori...

Strinse gli occhi e si portò una mano ad essi, volendo cancellare il ricordo vivido davanti a se.

Ancora gli alieni...

Furono loro ad ucciderli

furono loro a condannarlo a restare orfano...

Qualcuno bussò alla porta.

"Ryo! Abbiamo bisogno di te in sala controllo... Una grande controffensiva di alieni va incontro al nostro esercito da sud" esclamò un uomo dai capelli neri cortissimi, entrando nella camera.

"E a cosa vi servo io?" chiese acido il ragazzo, rimanendo sdraiato.

L'uomo parve in difficoltà "Beh... Ecco, capisco se non te la senti, dopo quello che è successo a Keiichiro..." cercò di spiegare il moro, stropicciando nervoso l'orlo rotto della maglia. Benchè fosse più grande di Ryo, era intimorito dall'aria sicura del ragazzo.

Il biondo si tirò su "Non ho certo bisogno della compassione di qualcuno... Posso farcela benissimo".
Ryo uscì dalla stanza, seguendo l'uomo verso la sala controllo.

Ma qualcuno apparve nella camera ormai vuota...

"Finalmente! Ora posso entrare in azione..." ridacchiò una voce maliziosa. La misteriosa figura si sedette alla scrivania, cominciando a curiosare tra i file del computer.

"Avanti, avanti!" sibilò impaziente, tamburellando le unghie sul tavolino.
Poi si aprì un documento, che occupò tutto lo spazio del monitor. Quello lesse in fretta e un sorrisetto obliquo gli apparve sul viso.

Si specchiò soddisfatto nello schermo "Perfetto..." ridacchiò.

"Qual è la situazione?" chiese Ryo, una volta che si fu seduto al grande schermo con segnata l'ubicazione degli eserciti. Un uomo ticchettò rapido sui tasti, facendo apparire un ingrandimento della carta.

L'esercito degli alieni stava infliggendo duri colpi a quello degli umani, che arretravano sempre di più.
"Siamo messi male... Se quelle carogne riescono a sfondare il fronte, per noi è la fine!" borbottò un uomo con gli occhiali. Ryo si passò una mano sul mento "Per quanto riguarda gli altri punti critici? Come stiamo a uomini?" chiese pensoso. L'uomo scosse la testa "Da nord avanzano a frotte e ad ovest c'è una dura resistenza... E' tutto quello che possiamo fare...". Ryo sbattè un pugno sul monitor, che si tinse di colori fluorescenti "Dannazione" imprecò "Deve pur esserci un modo...".

"Ryo!! Ryo, meglio inviare rinforzi! Manda le ragazze!" pregò un ragazzo. Era giovane... Forse non raggiungeva i diciotto anni...

Ryo lo fissò tristemente.

"D'accordo... Chiamatemi Ichigo e le altre, devono entrare in azione!" esclamò il biondo "Giochiamoci tutte le carte".

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

Ichigo e le sue amiche correvano in tutta fretta verso la zona sud, dove fin'ora si stava svolgendo la battaglia più accesa.

Malgrado un loro caro amico fosse appena stato trovato morto, dovevano andare a combattere...

Era doloroso ma, per evitare altre vittime, necessario.
"Più veloce, non abbiamo tempo da perdere!" incitò Purin, saltando agilmente sul tetto di una casa diroccata. Ichigo aumentò l'andatura, così come le altre. "Minto, vola avanti e controlla la situazione" disse Ichigo. La ragazza alata annuì, sollevandosi nel cielo. Esplosioni si vedevano in lontananza e un acre fumo nero saliva da un palazzo.

Uno dei pochi rimasti intatti...

"Ci siamo!" fece notare Zakuro, indicando la zona della scontro.

Retasu scattò a sinistra "Dividiamoci, copriremo più zone" avvertì prima di sparire in una nuvola di polvere.

Zakuro prese a destra e Purin si diresse al centro.

A Ichigo non rimaneva che restare nel mezzo dello scontro.

Alieni con armi affilate sbucavano ovunque, sorprendendo gli esseri umani. Gli uomini erano in inferiorità numerica e parecchi erano stesi a terra... Morti...

Alcuni avevano spade, altri solo bastoni di legno.

I meglio equipaggiati si servivano di pistole, con le quali abbattevano gli alieni più inesperti... I più giovani.

Un alieno dagli scuri capelli violacei le saltò alle spalle, armato di un bastone ricurvo e affilato in cima.

"Muori umana!!" sbottò con un sordo ringhio, alzando sopra la testa di Ichigo la micidiale falce.

La ragazza si scansò di lato velocemente.
"Ribbon Strawberry Check" urlò contro di lui, inondandolo di un fascio di luce cristallina. Questo cadde a terra con un rantolo di dolore.

Ichigo prese a correre, preferendo non sapere se fosse morto o meno...

Schivò parecchi colpi degli alieni, atterrandoli anche con calci e pugni.

Non sapeva cosa cercava...

Ma qualcosa la spingeva ad avanzare nella mischia.

Dritta al cuore del conflitto.

Saltò tre ragazzi alieni muniti di asce, riparandosi poi sotto una lastra di metallo. "Dove è andata quella ragazza?!" ringhiò una voce acuta. "Proviamo di la!! Giuro che se la trovo la ammazzo..." disse acido un alieno dai lunghi capelli verde chiaro, incitando gli altri due verso un vicolo alla loro sinistra.

Quando fu certa che se ne fossero andati, uscì da sotto la lastra.

Aveva un lungo taglio sulla guancia.

Si asciugò il filo di sangue che colava, riprendendo a correre.

"Mintooooo!! Purin, Retasuuuu!! Zakuroooo!! Dove siete?!" chiamava per le strade. Quella zona era stranamente tranquilla.

Dove erano finite le sue amiche?

Dove erano finiti tutti?

Svoltò bruscamente nella strada principale, saltando le crepe e le voragini nell'asfalto. Cominciava ad inquietarsi...

Poi...

Vide una figura in lontananza. Era chinata su qualcosa e puntava un oggetto affilato alla gola di quello che sembrava un uomo.

Si nascose dietro un muro, osservando attonita la scena.

L'istinto gli urlava di intervenire, fermare l'omicidio che stava per compiersi...

Ma le sue gambe erano bloccate.

La testa non rispondeva.

"Io ho già visto questa scena..." pensò Ichigo, frugando nella memoria.

La figura aveva preso a parlare "Che peccato, vero? Morire così, senza nessuno che guardi la fine della tua patetica esistenza... Vorresti dire qualcosa, prima della fine?" chiese con voce dolcemente velenosa.

Ichigo sobbalzò.

Quella voce...

Quella stessa freddezza nel parlare...

"Pai!" lo riconobbe.

Ma quel ragazzo inginocchiato a terra non l'aveva mai visto.

Eppure... Eppure le sembrava di aver visto la stessa situazione, tempo fa... Che stesse ammattendo?

Scosse la testa, costringendosi a sentire la conversazione.

"Si... Solo una cosa..." il ragazzo prese fiato.

Sbattè le palpebre e riprese fiero "Sono contento di morire. Non mi interessa che qualcuno si ricordi di me, mi basta solo che il mio sacrificio, insieme a tanti altri, serva a cacciare dal nostra pianeta la feccia aliena che siete voi!" sussurrò rabbioso.

Pai lo fissò immobile, inarcando un sopracciglio.

"Piccolo insolente..." e... affondò l'arquato pugnale nella carotide del ragazzo.

Di netto, lo trapassò da parte a parte.

Del sangue cominciò ad uscire copiosamente dalla ferita mortale.

Il ragazzo annaspò ed emise un suono gutturale crollando sulla strada.

Una macchia scarlatta imporporò l'asfalto rovinato, spandendosi intorno al suo cadavere.

Ichigo si portò le mani alla bocca, orripilata.

E un flashback le ritornò alla mente...

"Sei pronto a morire, umano?"

Quello non rispose.

Inginocchiato a terra, la testa alta, sotto il mento una lama affilata.

"Scappa Masaya! Non pensare a me, salvati!!" urlava lei disperata.

Lui le sorrise, voltando di poco la testa.

Un sorriso tristissimo...

Ichigo era presa da una pianta rampicante.

Vasti rami spinosi la avvolgevano.

Minto... Retasu... Purin... Anche Zakuro...

Tutte erano strette nella morsa del vegetale, prive di sensi.

E Masaya...

Lui era succube di un alieno.

Non era Kish... No Pai, nemmeno Taruto...

"Ti ho detto scappa!!!" urlò nelle lacrime la ragazza.

Masaya scosse la testa "Non posso" disse sereno.

"Non puoi, eh? Allora vai con dio!!!" e lo sgozzò.

Gli trafisse la gola.

Ichigo gridò il suo nome.

Masaya rimase a terra, in un lago di sangue... Era morto...

Si... Adesso ricordava...

Così era morto Masaya.

Il suo Masaya...

Solo tre anni fa.

Lei aveva appena compiuto i quindici anni.

Alla battaglia con i tre alieni se n'erano aggiunti altri, sempre di più...

E anche l'indomito Blue Knight non era riuscito a batterli.

Da li in poi la situazione era degenerata.

Le cose le erano sfuggite di mano, a lei e alle altre.

Irrimediabilmente...

Lei lo amava.

Anche se era giovane, sentiva, ne era certa... Che quello era il suo vero amore, quella raro che capita solo a volte.

E che se si è fortunati dura per sempre...

Ma questo non era accaduto.

Si era disperata, per un anno non era riuscita ad uscire dai fantasmi del passato...

La scuola aveva chiuso. Troppi attacchi alieni.

Le ragazze non riuscivano a combattere senza di lei e le cose peggioravano di giorno in giorno...

Ichigo era diventata il fantasma di se stessa.

Vuota, spenta, senza vita.

Passato l'anno, la città si era svuotata.

Ormai rimanevano solo pochi superstiti, arruolati negli eserciti cittadini o nascosti nei sotterranei e nelle fogne di Tokyo.

Intere comunità sopravvivevano là sotto.

Buffa la vita!

Stava succedendo la stessa cosa che avevano passato gli alieni sull'altro pianeta...

Poi era riuscita ad andare avanti.

Stupendo persino se stessa...

Erano passati altri tre anni da allora.

Lei aveva compiuto i diciotto, insieme alle altre.

Ma la battaglia non era ancora terminata...

Pai rinfoderò alla cinta il lungo pugnale. Senza girarsi chiamò Ichigo "Vieni fuori, umano, so che sei nascosto lì dietro...".

La ragazza sussultò. Un brivido le corse nella schiena.

Anche Pai era cambiato.

Non l'aveva mai visto uccidere una persona così a sangue freddo...

Prese coraggio e uscì allo scoperto, trovandosi davanti il viso inespressivo dell'alieno.

Le parve di scorgere una vena di sorpresa su quel volto. Pai inarcò un sopracciglio "Ma guarda... Ichigo, vero?" chiese con un ghigno.

Lei sostenne lo sguardo "Io, alieno... E ti punirò per tutto quello che hai fatto!!" esclamò con fierezza.

Pai fluttuò in alto senza una parola "Torna a casa, Ichigo... E' ancora presto per ucciderti" e si smaterializzò nell'aria densa di fumo.

Ichigo corse al varco "Torna indietro Pai!!! Vigliacco!!" urlò al nulla.

Dei rumori nel vicolo dietro.

Delle voci...

"Ho sentito qualcosa!"

"Carne fresca..."

"Sbrighiamoci, presto!!".

Altri alieni...

Ormai non c'era più niente da fare. Il fronte a sud di Tokyo era caduto. Ichigo si appiattì contro il muro, camminando velocemente. Doveva ritrovare le altre, ad ogni costo!

Già una volta non era riuscita a proteggere la persona che amava...

Non doveva sbagliare ancora.

E mentre la mew gatto spariva dalla zona, gli altri uomini combattevano ancora con foga.

Decisi almeno a non lasciare agli alieni la soddisfazione di vederli implorare...

In questa guerra senza speranza.

In questa strada senza salvezza...

  
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