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Autore: chairmodeactivate    09/01/2014    4 recensioni
La storia è difficile da spiegare, secondo me. ma più o meno parla di una ragazza, Jacky che si trasferisce e dovrà sopportare un vicino maleducato, puttaniere ma tremendamente sexy.
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Dal Prologo: "Lo odio perché lo amo. Ok, l’hanno detto una marea di persone ma continuo ancora a odiarlo e lo odierò per sempre. Però non è un odio perché mi ha fatto qualche torto o mi ha ferito, al contrario, si è sempre preso cura di me fin dal primo momento e io mi sono presa cura di lui."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3.
 
  Merda. Perché i giorni sono volati? Sembra ieri che Michael mi ha chiesto - imposto – di andare alle festa di capodanno. Sono nella merda.
  Mi sono svegliata alle 7 del mattino ho preparato la colazione e mi sono catapultata a  lavoro dove erano tutti entusiasti per le varie serate che aspettavano dall’anno prima.
“Ho preso un vestito carinissimo!” squittisce una mia collega, che chiamo ‘La Zoccola’, durante la pausa pranzo.
“Anch'io!” esclama la sua amica, soprannominata da me ‘Riccioli Biondi’ “faremo strage di cuori infranti!” ridono insieme.
“Tu cosa fai Jacquelin?” mi chiede Biondina mentre ero concentrata ad accendermi una sigaretta.
“Già, tu e Michael state insieme?” mi chiede Zoccola facendomi l’occhiolino.
“No!” rispondo stufa di quella domanda. Se ve lo state chiedendo: sì, entrambe sbavano per lui.
“Sei incredibile! Lo hai tutto il giorno per te, come fai a non sbatterlo su ogni muro di casa vostra?”
“Andiamo ad una festa” ignoro l’ultima domanda “Mike mi ha costretta!”
“Oh è così che lo chiami! Mike!” si vede lontano un miglio che si sta arrapando.
“E come ti vestirai?” continua Riccioli Biondi.
“Penso che mi metto una maglietta e una felpa…” lascio cadere il discorso e con una scusa mi allontano per fumarmi la mia dannata sigaretta ma le sento bisbigliare fra di loro e ridere.
  Perché sono tutti fissati che mi scopo Michael a sangue? Non possiamo solo vivere insieme e basta? Dio, non le sopporto. Sempre a pensare ai ragazzi delle altre e… oddio che vado pensando! Mike non è il mio ragazzo! Siamo amici e basta! Devo smettere di pensare queste cose, non staremo mai insieme, si rovinerebbe tutto, ne ho sentiti di casi così…  due migliori amici che si mettono insieme e litigano per una cazzata si lasciano e non si parlano più a vita maledicendo il giorno in cui si sono messi insieme. Non voglio che succede lo stesso con Mike, se per sbaglio non dovrei parlargli più penso che potrei morire. Io DEVO averlo vicino, devo poter sentire il suo odore quando mi sdraio sul divano, devo trovare i suoi vestiti per casa e incazzarmi perché non li posa mai, devo vederlo ogni mattina con gli occhi ancora assonnati mentre si passa le mani tra i capelli. Non posso stare senza lui, mi sentirei come se una parte di me si rompesse. Non deve succedere.
  Finita la pausa torno a lavoro e poi finalmente a casa dove trovo Mike che si era appena svegliato visto che oggi non lavorava il bastardo.
“Sua maestà ha dormito bene?” dico mentre mi siedo sul divano vicino a lui ancora in pigiama.
“Spiritosa!” mi risponde strofinandosi gli occhi “Ieri sono andato a letto tardissimo!”
“Non voglio sapere!” lo anticipo tappandomi le orecchie.
“Non ho dormito perché sentivo le tue grida e i tuoi lamenti!” COSA? “La prossima volta che sogni di scoparmi, chiamami che scopiamo sul serio” e si alza per andarsi a vestire.
“E se non eri tu?” dico tentando di salvare un poco della mia dignità.
“Non conosco altri Michael…” dice vago dall’altra stanza.
  Mi alzo che mi sento bollente in faccia e mi dirigo in bagno, mi sciacquo il viso con l’acqua congelata tentando di far diminuire il rossore e mi sistemo i capelli. Dio, come mi sono ridotta! Che fine ha fatto la me che diceva di non voler mai un fidanzato, quella me che diceva che tutti i ragazzi erano coglioni e non capivano un cazzo, dov’è finita? Sono sicura che è ancora dentro di me da qualche parte, devo solo ritrovarla.
  Dopo essermi sciacquata la faccia mille volte scendo in cucina e trovo Mike che si prepara un panino. Aveva uscito una felpa che era il triplo della sua misura e dei vecchi jeans.
“Se vuoi preparo qualcosa velocemente…” propongo, non può mangiare solo un panino.
“Hai idea di quanto mangeremo stasera?” mi domanda. Già, stasera.
Sbuffo “Devo venire per forza?” domando al limine delle forze, sono giorni che lo prego di lasciarmi stare a casa.
“Sì” risponde come ogni volta che riprendiamo l’argomento “Tu ci sarai!”
“E…” comincio ma lui mi zittisce subito.
“Basta scuse, ne ho sentite fin troppe in questi giorni. Fine della storia, tu oggi vieni con me!”
Mi lascio cadere su una sedia. È iniziata di merda questa giornata, e si concluderà di merda. Appoggio le braccia sul tavolo e lascio cadere la testa.
“Non mangi?” mi chiede addentando in suo panino al salame.
“No” rispondo, la mia voce suona ovattata per via delle braccia attorno al mio viso.
“Devi mangiare” risponde come se non fosse successo nulla prima.
  Sul serio? Non vedi che ti sto pregando di stare a casa, perché non lo capisci? Non sei così stupido, ti conosco bene e sarai pure insopportabile ma non stupido.
“Non credo sia un tuo problema se mangio o no?” rispondo acida alzando la testa.
“Ok stai calma” dice lui rendendosi conto della situazione “Non c’è bisogno che ti incazzi, è solo una serata, un paio di ore e sarai di nuovo a casa!”
“Sei proprio un coglione!” esclamo.
“Non la pensavi così nel tuo sogno!” mi provoca.
Mi alzo di botto facendo sussultare Michael e inizio a fare avanti e indietro per la cucina, sono talmente incazzata che non riesco a stare ferma.
“Eddai, è soltanto una serata, non fare così” sta facendo il finto tonto, vero? Non può pensare che sono davvero incazzata perché mi obbliga ad andare a una festa del cazzo? Vorrei davvero gridargli in faccia o prenderlo a schiaffi, sarebbe una soddisfazione troppo grande. Non voglio credere che non ha pensato al perché non voglio sul serio andarci, di sicuro non è per il fatto che sono astemia, quella era una bugia bella e buona. Il vero motivo? Non voglio vederlo con altre ragazze. Sono gelosa.
“Sei proprio ingenuo” dico sperando che azioni qualche neurone e vado di corsa a sdraiarmi sul letto di camera mia.
  Accendo la musica a palla e fermo la porta a chiave, non voglio che mi disturbi mentre penso a quello che mi aspetta a questa cazzo festa. Facciamo un piccolo riassunto di quello che ci sarà, ok? La casa è una mega villa con tanto di piscina e di passaggio per andare in spiaggia. Dentro la casa non sono da escludere le coppiette che scopano a bella vista e neanche quelli che passano il tempo a giocare al gioco della bottiglia solo per portarsi a letto le ragazze che hanno baciato. Ci saranno anche quelli che, come Mike, rimorchieranno ragazze solo per farsi fare pompini. Ma il mio principale problema è Mike, dovrò cercare di non tenerlo d’occhio.
  Passo il resto del pomeriggio a rigirarmi nel mio letto fino a quando Mike bussa e mi dice che tra un’ora dovevamo andare via. Alzo la faccia dal cuscino e guardo la sveglia vicino al comodino, le sette e mezza, rimango un’altro po’ distesa sul letto e alle otto mi alzo e mi trascino all’armadio, prendo la mia canottiera dei Green Day e una felpa con la cerniera nera. Fortunatamente non fa freddo e non mi dovrò preoccupare del giubbotto ed accessori vari. Mi allaccio le Converse e dopo essermi messa un filo di matita sotto gli occhi mi guardo allo specchio e di certo non sono elegante.
  Mi precipito alla porta, prima inizia questa tortura e prima potrò tornare a casa. Michael era seduto nel divano, aveva dei jeans neri strappati, delle converse anch’esse nere e una maglietta a maniche corte dei Def Leppard, i capelli li aveva tinti di nero per l’occasione.
  Quando si accorge che ero pronta lui si alza in silenzio e prende le chiavi della macchina e di casa. Usciamo mantenendo il silenzio, non ho intenzione di parlargli per tutta la serata, andiamo verso la macchina di Mike nera e salgo dal lato del passeggero.
“Fra mezz’oretta saremo arrivati” mi informa ma io non rispondo e lui sembra non farci molto caso.
  Quando parcheggiamo c’è una parte di me che vuole rimanere seduta fino a mezzanotte ma quando Mike scende io lo imito, chiudo lo sportello dell’auto e aspetto che Mike mi fa strada verso la casa. Davanti la porta sento la musica che rimbomba e mi fa già male la testa. La porta accostata si apre appena Mike appoggia un dito e subito tutti si catapultano su di lui ignorando me quindi cerco di allontanarmi prima che sia tropo tardi ma, appena nota che mi allontano, Michael mi afferra per un braccio e mi dice che prima di andare dovevo conoscere i suoi amici.
  Ci avviciniamo a un gruppo di ragazzi già ubriachi, e sono ancora le otto. Appena si accorgono della presenza di Mike iniziano a dargli pacche sulle e spalle e gli passano una bottiglia di birra.
“Hai già trovato compagnia?” dice uno con i capelli marrone chiaro accennando a me.
“No, lei è la mia coinquilina…” inizia a spiegare Mike ma tutti scoppiano in una sonora risata che mi fa venire il nervoso.
“E così che si chiamano ora?” risponde un altro, ma Mike gli ignora e mi fa segno di poter andare e così faccio.
  La musica troppo alta mi rende sorda. Odio questo clima, non fa per me. Mi sento come un pinguino in mezzo al deserto. Cerco di orientarmi e tengo lo sguardo basso, prima o poi troverò un angolino adatto a me dove nessuno mi può disturbare, o forse mi sbaglio.
 
 
 

“Lasciate ogni speranza o voi che entrate” in questa storia.
Salve lettori/lettrici, sono in ritardo di due giorni ma ho avuto qualche problemino con il capitolo.
Spero vi piaccia. 
Vorrei ringraziare sono nana per la sua recensione che ho apprezzato molto.
Sta volta non ho nulla da dirvi e penso che il prossimo capitolo lo troverete sabato o domenica.
Arrivederci, spero.

chairmodeactivate.
 
P.S. sarò pure cattiva ma voglio minimo 3 recensioni per le sorprese che il nostro party ci porterà u.u 
  
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