Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: _Syn    09/01/2014    6 recensioni
Malec
[...]Gli sembra quasi di notare una trasparenza laddove Magnus lo sta accarezzando, quasi che i brividi che gli provoca distruggano la sua struttura atomica, lasciandolo su quel letto come pura anima.[...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Trasparente


L'alba annuncia se stessa sulla schiena nuda di Alec, lame di luce pallida sulle scapole in evidenza, sui muscoli che guizzano leggermente quando Magnus lo accarezza con la punta delle dita, mentre lui, seduto da un lato del letto, guarda entrambi dallo specchio del comò poco lontano.

L'alba ha il potere di rendere tutto così immobile, come un sogno, che Alec cerca di respirare più piano che può. Magnus glielo rende difficile, intento com'è a disegnare costellazioni e parole e chissà che altro sulla sua schiena marchiata dal nero delle rune. Lo vede attraverso lo specchio: gli occhi sono languidi, le palpebre quasi pigre, ma la sonnolenza che gli incornicia il volto è quasi elegante, se non fosse per i capelli impiastricciati di gel e brillantini. Le labbra sono piegate in un sorriso morbido, quasi impercettibile, che raggiunge gli occhi con una facilità estrema. Sorride per lui, per un sogno dal quale si è appena destato, oppure perché i brividi di Alec gli attraversano le dita e il braccio. È difficile dimenticare quanto sia bello, ma che possa essere così bello semplicemente perché Alec è lì, si rivela quasi facile da rimuovere, se non altro per riscoprirlo tutte le volte. Lo shadowhunter sa che non è quella la ragione, sa che semplicemente non è pronto a riconoscere ciò che rappresenta per Magnus; ma forse la ragione di quella negazione sta nel modo in cui i suoi occhi seguono quasi con paura il profilo della stanza per finalmente posarsi su se stesso.

Gli sembra quasi di notare una trasparenza laddove Magnus lo sta accarezzando, quasi che i brividi che gli provoca distruggano la sua struttura atomica, lasciandolo su quel letto come pura anima.

La trasparenza va bene, lo rende leggero, gli solleva dal petto tutta la rabbia e la paura che gli stringono il cuore. Quando le mani di Magnus vagano per il suo corpo e Alec le segue coi sensi, col pensiero, col piacere, gli sembra di imparare a conoscere non solo lo stregone, ma se stesso, ed è questo che vede nello specchio. Si riconosce, seppure un po' esitante e spaventato per la grandezza di ogni cosa e la semplicità infinita con cui sta succedendo. Si riconosce e non distoglie lo sguardo, ma lo incontra, lo affronta e un po' per volta sa che sarà più semplice abbandonare la magia dell'alba e la sua immobilità con la leggerezza che ora lo possiede.

“Comincio a essere geloso di quello specchio, Alexander,” sussurra Magnus, le dita che seguono le sue vertebre, una per una. Alec ricorda che le sue labbra hanno fatto la stessa cosa la notte prima, e ancora brividi.

“Non guardo lo specchio, guardo te,” lo rimbecca pigramente Alec, senza riuscire a nascondere un certo tremore nella voce.

Magnus sorride mentre si solleva pesantemente sul materasso, come se gli costasse enorme fatica. Lo sguardo di Alec lo segue fino a quando le mani di Magnus non gli si posano sulle spalle e le labbra sul collo, quasi sotto l'orecchio.

“Non hai bisogno dello specchio per guardarmi.”

No, ma ne ha bisogno per guardarlo mentre si perde a fissargli la schiena o mentre sono insieme. Come ora, con Magnus dietro di lui, intento a baciargli il collo, e Alec perso tra le sue braccia. Guardarsi mentre Magnus lo guarda, mentre lo bacia, mentre semplicemente è con lui, è così seducente e ipnotico da non lasciargli altra scelta. Anche se le sue guance bruciano e il suo corpo sembra ribellarsi, non riesce a smettere.

Vorrebbe spiegarglielo, ma poi decide di tenerselo per sé, se non altro per evitare che Magnus lo prenda per un completo pervertito col kink degli specchi (non sarebbe neanche male, ora che ci pensa, arrossendo un po').

Magnus gli afferra piano la nuca e si china in avanti per baciarlo. Il loro riflesso scompare rapidamente mentre Alec si volta e chiude gli occhi. Allora è lui a essere geloso dello specchio, che può continuare a guardarli, indovinando ogni cambiamento nell'espressione di Magnus, registrando ogni smorfia di piacere sul volto di Alec.

Senza il filtro dello specchio, guardare Magnus è quasi doloroso, lo acceca anche nella luce pallida dell'alba; ogni suo bacio lo trasforma e Alec fa fatica a stare dietro a ogni microscopico cambiamento. Un bacio sulle labbra e il cuore che gli martella nel petto gli strappa via un frammento di paura; un bacio sul collo e un brivido fa perdere nelle sue onde la vergogna; un bacio sulle clavicole sporgenti e la schiena si inarca, liberandogli il cuore. Non importa quante volte possa baciarlo, stringerlo, entrargli dentro, sussurrargli il suo nome nell'orecchio, farlo arrossire per certe affermazioni... Alec sa che Magnus riuscirà a spogliarlo all'infinito.

E sentirsi così trasparente sembra quasi un paradosso nel momento in cui Magnus apre gli occhi e lo trova.

Soffoca un gemito – o un singhiozzo – mentre si rende conto che nessuno riuscirà a vederlo e a trovarlo come lui, e si domanda perché faccia così male.


  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: _Syn